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Agricoltura biodinamica che cosa è (da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

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L'agricoltura biodinamica è un metodo di coltura fondato sulla visione spirituale antroposofica del mondo elaborata dal filosofo e esoterista Rudolf Steiner e che comprende sistemi sostenibili per la produzione agricola, in particolare di cibo, che rispettino l'ecosistema terrestre includendo l'idea di agricoltura biologica e invitando a considerare come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso [1].

Due principi che si possono ritenere tipici della teoria biodinamica di Steiner hanno a che vedere col compostaggio e con le fasi della Luna.

Se parte delle pratiche codificate nella biodinamica hanno una radice scientifica e una loro intrinseca utilità (ad esempio il "sovescio", cioè la sepoltura di particolari piante a scopo fertilizzante e la "rotazione delle colture") [2] altre pratiche risultano decisamente bizzarre e senz'altro più vicine alla magia che non all'agricoltura razionale. Ad esempio, una pratica ritenuta di fondamentale importanza consiste nello spruzzare il terreno con "preparati biodinamici", ottenuti da letame, polvere di quarzo o sostanze vegetali, in diluizione omeopatica [2].

In ragione di questi elementi e di altri ancora (ad esempio l'importanza attribuita alle forze cosmiche o il concetto di energia vitale) la biodinamica è oggi considerata una pseudoscienza [3].

 

Storia e obiettivi

Rudolf Steiner si interessò nel corso della sua vita di diverse materie. Negli ultimi anni della sua vita si occupò anche di agricoltura tenendo una serie di conferenze sul tema ed enunciando una serie di principi generali che sarebbero poi stati elaborati dai suoi seguaci che particolareggiarono la dottrina biodinamica [3].

Gli obiettivi della biodinamica non sono diversi da quelli dell'agricoltura tradizionale:

  • mantenere la terra fertile
  • mantenere in buona salute le piante
  • accrescere la qualità dei prodotti [3]

 

I preparati biodinamici, il calendario delle semine, i "riti"

Il metodo biodinamico considera ogni sostanza come un binomio di materia e forza vitale; più una sostanza è diluita (poco soluto in molto solvente), più avrebbe effetto sugli organismi con cui viene a contatto. Il principio è simile a quello che sta alla base dell'omeopatia e medesime le contestazioni: le leggi della chimica provano infatti che il prodotto finale è così diluito da non contenere più neppure una molecola della sostanza di partenza [3].

Per migliorare la qualità del terreno, aumentandone la quantità di humus, e allo stesso tempo migliorare la qualità del raccolto, si impiegano delle sostanze di origine naturale appositamente trattate, che vengono chiamate "preparati". Ne esistono di due tipi: da spruzzo e da cumulo.

I preparati per il compostaggio ("da cumulo") vengono aggiunti al cumulo di materiale da compostare, al fine di facilitarne la decomposizione in humus e terriccio. Steiner suggeriva che la precisa composizione, posizione, forma e manipolazione di una pila di composta fosse critica per raggiungere il risultato migliore. I preparati da cumulo sono in tutto sei e sono ottenuti a partire da erbe officinali (Achillea millefolium, Matricaria chamomilla, Urtica dioica, Quercus robur, Taraxacum officinalis, Valeriana officinalis) ognuna fatta compostare o macerare in condizioni ambientali particolari e impiegando come contenitori parti dei corpi di animali. Questo perché, sempre secondo la teoria delle forze vitali, ambiente e contenitore influenzano le caratteristiche del materiale finale.

I preparati da spruzzo sono invece solo due, "cornosilice", a base di quarzo macinato, e "cornoletame", a base di letame di vacca. In questo caso il contenitore che serve alla loro preparazione è il corno di vacca. Le corna vengono svuotate e riempite con quarzo o letame, e sotterrate per sei mesi. Trascorso questo periodo il preparato può essere conservato per diverso tempo. Il cornosilice viene spruzzato sulle piante e ne stimola la fruttificazione e i processi legati alla fotosintesi e alla luce. Il cornoletame viene spruzzato sul suolo e ne aumenta il contenuto in humus, agendo di conseguenza sullo sviluppo radicale e sulla nutrizione della pianta.

Tutti i preparati vengono usati in piccolissime quantità, quelli da spruzzo vengono distribuiti dopo essere stati "dinamizzati", ossia mescolati secondo un certo metodo e per un certo tempo.

L'irrogazione del terreno deve seguire un vero e proprio rituale (movimenti circolari, tempi definiti, ecc..) e viene data grande importanza alla posizione degli astri seguendo un calendario simile, nel fondamento, a quello astrologico [3].

Gli steineriani Lilly Kolisko prima e Maria Thun in seguito, avrebbero, a loro dire, evidenziato l'esistenza di relazioni fra l'esito delle coltivazioni e la posizione della luna e di altri pianeti al momento dell'operazione colturale svolta. Maria Thun pubblica ogni anno un calendario delle semine, basato su effemeridi diverse da quelle astrologiche, nel quale illustra l'esito degli ultimi studi e indica i momenti critici per il buon esito delle operazioni agricole.

 

L'analisi dell'energia vitale

Secondo i seguaci della biodinamica le tradizionali analisi, basate sul riduzionismo, non permetterebbero di cogliere l'insieme di un fenomeno. Per tali ragioni nella biodinamica, per analizzare una caratteristica definita qualitativa come la “vitalità” (o energia vitale) di un alimento o di un suolo, sono stati messi a punto vari metodi di analisi che si basano sull'osservazione di cromatografie e di cristallizzazioni, ottenute da soluzioni del campione miste a soluzioni reagenti. Le analisi per immagini sono uno strumento di verifica del buon andamento dell'applicazione del metodo biodinamico, che ha come scopo un incremento della qualità e della vitalità del suolo e degli alimenti prodotti.

Si tratta tuttavia di analisi prive di alcun riscontro scientifico, ad esempio la cristallizzazione è un processo in larga parte casuale e pretendere di misurare l'energia vitale dall'esame dei cristalli equivale a esercitare un arte divinatoria [3]; così anche i cosiddetti "biofotoni" sono elementi del tutto sconosciuti alla scienza [3].

 

Il marchio commerciale

Il termine "biodinamica" è un marchio commerciale detenuto dalla Demeter International, associazione di coltivatori che si propone, attraverso un disciplinare, di mantenere i medesimi standard tra i coltivatori sia nella fase di produzione che di trasformazione dei cibi. Ogni Stato ha la propria associazione Demeter che deve adeguarsi agli standard e ai protocolli dettati dalla Demeter International. Scopo del marchio è quello di proteggere sia i consumatori che i produttori di cibo biodinamico.

 

Ricerche sulla efficacia della agricoltura biodinamica

Esistono alcuni studi favorevoli alla biodinamica che avrebbero confrontato i metodi di coltivazione biodinamica sia con altri metodi di coltivazione organica, sia con l'agricoltura convenzionale.

  • Uno studio sugli effetti della preparazione biodinamica del compost ha appurato che questo, trattato in modo biodinamico, contiene il 65% in più di nitrati di quello non trattato. Vi sono inoltre significative differenze nella vita microbica, nella temperatura del compost, nella respirazione del biossido di carbonio[4].
  • Uno studio del 1993 ha confrontato la qualità del suolo e il rendimento economico tra coltivazioni biodinamiche e coltivazioni convenzionali in Nuova Zelanda. Lo studio riporta che "Le fattorie biodinamiche hanno dimostrato in molte fattorie di avere suoli di più alta qualità biologica e fisica: materia organica in quantità significativamente maggiore, migliore struttura del suolo, minore densità di massa, più facile penetrabilità, e una crosta più sottile"[5]. Lo studio ha confrontato fattorie biodinamiche con fattorie convenzionali adiacenti, senza mirare a confrontare fattorie di grandezza simile, o di similare raccolto.
  • Un ulteriore studio si è occupato di verificare se i preparati biodinamici avessero qualche effetto sulla coltivazione di lenticchia e frumento. Si è trovato che "in generale, il terreno e le coltivazioni trattate con preparati biodinamici mostravano poche differenze rispetto a quelle non trattate". Qualche cambiamento è stato osservato nella chimica dei composti azotati del suolo e dei semi, tuttavia questa differenza non avrebbe - secondo questo studio - nessun significato biologico. La conclusione dello studio nota che "ogni beneficio a corto termine delle preparazione biodinamiche rimane discutibile". [6].
  • Uno studio a lungo termine ha paragonato gli effetti sulla qualità del suolo e delle uve ottenute da vigneti biodinamici rispetto a vigneti coltivati seguendo metodi generali di coltivazione organica. Dopo i primi sei anni di studio, "non sono state trovate differenze nella qualità del suolo" tra le viti quelle coltivate secondo l'uno o l'altro metodo di coltivazione. Nessuna differenza statisticamente significativa in termini di resa per pianta, numero di grappoli per pianta o peso di grappoli e singoli acini. Un anno in particolare, l'uva trattata biodinamicamente ha mostrato un grado Brix significativamente più alto e un numero notevolmente più alto di fenoli e antociani. Lo studio conclude che i preparati biodinamici "possono modificare" la struttura della vite e la sua chimica, ma non hanno nessun effetto a livello dei parametri del suolo e dei nutrienti misurati[7].

 

Le Critiche

In un editoriale, Peter Treue argomentò che simili o del tutto analoghi risultati potevano essere ottenuti attraverso i principi standard dell'agricoltura biologica e che la biodinamica assomigliava all'alchimia o alla magia o alla geomanzia [8]

In un'analisi del 1994 Holger Kirchman concludeva che le istruzioni di Steiner erano oscure e dogmatiche tali da non potere contribuire alla realizzazione di un'alternativa e sostenibile agricoltura e che le affermazioni di Steiner non sono provabili poichè dalle esse non è formulabile alcuna chiara ipotesi scientifica. Kirchmann chiosa infine che laddove i metodi biodinamici sono stati testati scientificamente, i risultati non erano affatto convincenti [9].

Nel 2004 Linda Chalker-Scott notò che in molti studi comparativi tra la biodinamica e l'agricoltura tradizionale non si separarono i metodi biodinamici da quelli dell'agricoltura biologica. Il termine biodinamica infatti non dovrebbe essere interscambiabile con quello di agricoltura biologica. Linda Chalker-Scott conclude che non c'è alcuna prova che la biodinamica accresca la qualità del cibo [10].

 

Note

  1. ^ (EN) Diver (1999), "Community Supported Agriculture"
  2. ^ a b Biodinamica di Silvano Fuso
  3. ^ a b c d e f g Silvano Fuso, Pinocchio e la scienza: come difendersi da false credenze e bufale scientifiche , Edizioni Dedalo, 2006 . ISBN 8822062949, pag. 325 e ss.
  4. ^ Carpenter-Boggs, et al., Effects of Biodynamic Preparations on Compost Development
  5. ^ Reganold, J. P., Palmer, A. S., Lockhart, J. C., and Macgregor, A. N. (1993). Soil quality and financial performance of biodynamic and conventional farms in New Zealand . Science 260 (5106): 344-349.
  6. ^ Carpenter-Boggs et. al, Biodynamic preparations: Short-term effects on crops, soils, and weed populations
  7. ^ Jennifer R. Reeve1,*, L. Carpenter-Boggs1, John P. Reganold1, Alan L. York2, Glenn McGourty3 and Leo P. McCloskey, Soil and Winegrape Quality in Biodynamically and Organically Managed Vineyards"
  8. ^ (EN) "Treue" (2002).
  9. ^ Holger Kirchmann, "Biological dynamic farming--an occult form of alternative agriculture?" J. Agric. Environ. Ethics. 7(2):173-187
  10. ^ Linda Chalker-Scott, "The Myth of Biodynamic Agriculture", Master Gardener Magazine (2004).

 

Voci correlate



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