L'agricoltura biodinamica è un metodo di coltura fondato sulla
visione spirituale
antroposofica del mondo elaborata dal
filosofo
e
esoterista
Rudolf Steiner e che comprende sistemi
sostenibili per la produzione
agricola, in particolare di cibo, che rispettino l'ecosistema terrestre
includendo l'idea di
agricoltura biologica e invitando a considerare come un unico sistema
il suolo e la
vita che si
sviluppa su di esso
[1].
Due principi che si possono ritenere tipici della teoria biodinamica di
Steiner hanno a che vedere col
compostaggio
e con le
fasi della Luna.
Se parte delle pratiche codificate nella biodinamica hanno una radice
scientifica
e una loro intrinseca utilità (ad esempio il "sovescio",
cioè la sepoltura di particolari piante a scopo fertilizzante e la "rotazione
delle colture")
[2]
altre pratiche risultano decisamente bizzarre e senz'altro più vicine alla
magia che non all'agricoltura razionale. Ad esempio, una pratica ritenuta di
fondamentale importanza consiste nello spruzzare il terreno con "preparati
biodinamici", ottenuti da
letame,
polvere di quarzo
o sostanze vegetali, in diluizione
omeopatica
[2].
In ragione di questi elementi e di altri ancora (ad esempio l'importanza
attribuita alle forze cosmiche o il concetto di energia vitale)
la biodinamica è oggi considerata una
pseudoscienza
[3].
Storia e obiettivi
Rudolf Steiner si interessò nel corso della sua vita di diverse materie.
Negli ultimi anni della sua vita si occupò anche di agricoltura tenendo una
serie di conferenze sul tema ed enunciando una serie di principi generali che
sarebbero poi stati elaborati dai suoi seguaci che particolareggiarono la
dottrina biodinamica
[3].
Gli obiettivi della biodinamica non sono diversi da quelli dell'agricoltura
tradizionale:
- mantenere la terra fertile
- mantenere in buona salute le
piante
- accrescere la qualità dei prodotti
[3]
I preparati biodinamici, il calendario delle
semine, i "riti"
Il metodo biodinamico considera ogni sostanza come un binomio di materia e
forza vitale; più una sostanza è diluita (poco soluto in molto solvente), più
avrebbe effetto sugli organismi con cui viene a contatto. Il principio è
simile a quello che sta alla base dell'omeopatia
e medesime le contestazioni: le leggi della
chimica
provano infatti che il prodotto finale è così diluito da non contenere più
neppure una
molecola della sostanza di partenza
[3].
Per migliorare la qualità del terreno, aumentandone la quantità di
humus, e allo
stesso tempo migliorare la qualità del raccolto, si impiegano delle sostanze
di origine naturale appositamente trattate, che vengono chiamate "preparati".
Ne esistono di due tipi: da spruzzo e da cumulo.
I preparati per il compostaggio ("da cumulo") vengono aggiunti al cumulo di
materiale da compostare, al fine di facilitarne la decomposizione in humus e
terriccio. Steiner suggeriva che la precisa composizione, posizione, forma e
manipolazione di una pila di composta fosse critica per raggiungere il
risultato migliore. I preparati da cumulo sono in tutto sei e sono ottenuti a
partire da erbe officinali (Achillea
millefolium,
Matricaria chamomilla,
Urtica dioica,
Quercus robur,
Taraxacum officinalis,
Valeriana officinalis) ognuna fatta compostare o macerare in
condizioni ambientali particolari e impiegando come contenitori parti dei
corpi di animali. Questo perché, sempre secondo la teoria delle forze vitali,
ambiente e contenitore influenzano le caratteristiche del materiale finale.
I preparati da spruzzo sono invece solo due, "cornosilice", a base di
quarzo macinato, e "cornoletame", a base di letame di vacca. In questo caso il
contenitore che serve alla loro preparazione è il corno di vacca. Le corna
vengono svuotate e riempite con quarzo o letame, e sotterrate per sei mesi.
Trascorso questo periodo il preparato può essere conservato per diverso tempo.
Il cornosilice viene spruzzato sulle piante e ne stimola la fruttificazione e
i processi legati alla fotosintesi e alla luce. Il cornoletame viene spruzzato
sul suolo e ne aumenta il contenuto in humus, agendo di conseguenza sullo
sviluppo radicale e sulla nutrizione della pianta.
Tutti i preparati vengono usati in piccolissime quantità, quelli da spruzzo
vengono distribuiti dopo essere stati "dinamizzati", ossia mescolati secondo
un certo metodo e per un certo tempo.
L'irrogazione del terreno deve seguire un vero e proprio rituale (movimenti
circolari, tempi definiti, ecc..) e viene data grande importanza alla
posizione degli
astri seguendo un calendario simile, nel fondamento, a quello
astrologico
[3].
Gli steineriani Lilly Kolisko prima e Maria Thun in seguito, avrebbero, a
loro dire, evidenziato l'esistenza di relazioni fra l'esito delle coltivazioni
e la posizione della luna e di altri pianeti al momento dell'operazione
colturale svolta. Maria Thun pubblica ogni anno un calendario delle semine,
basato su effemeridi diverse da quelle astrologiche, nel quale illustra
l'esito degli ultimi studi e indica i momenti critici per il buon esito delle
operazioni agricole.
L'analisi dell'energia vitale
Secondo i seguaci della biodinamica le tradizionali analisi, basate sul
riduzionismo, non permetterebbero di cogliere l'insieme di un fenomeno.
Per tali ragioni nella biodinamica, per analizzare una caratteristica definita
qualitativa come la “vitalità” (o energia vitale) di un alimento o di un
suolo, sono stati messi a punto vari metodi di analisi che si basano
sull'osservazione di cromatografie e di
cristallizzazioni, ottenute da soluzioni del campione miste a soluzioni
reagenti. Le analisi per immagini sono uno strumento di verifica del buon
andamento dell'applicazione del metodo biodinamico, che ha come scopo un
incremento della qualità e della vitalità del suolo e degli alimenti prodotti.
Si tratta tuttavia di analisi prive di alcun riscontro scientifico, ad
esempio la cristallizzazione è un processo in larga parte casuale e pretendere
di misurare l'energia vitale dall'esame dei cristalli equivale a esercitare un
arte
divinatoria
[3]; così anche i cosiddetti "biofotoni" sono elementi del tutto
sconosciuti alla scienza
[3].
Il marchio commerciale
Il termine "biodinamica" è un
marchio
commerciale detenuto dalla
Demeter International, associazione di coltivatori che si propone,
attraverso un disciplinare, di mantenere i medesimi standard tra i coltivatori
sia nella fase di produzione che di trasformazione dei cibi. Ogni Stato ha la
propria associazione Demeter che deve adeguarsi agli standard e ai protocolli
dettati dalla Demeter International. Scopo del marchio è quello di proteggere
sia i consumatori che i produttori di cibo biodinamico.
Ricerche sulla efficacia della agricoltura
biodinamica
Esistono alcuni studi favorevoli alla biodinamica che avrebbero confrontato
i metodi di coltivazione biodinamica sia con altri metodi di coltivazione
organica, sia con l'agricoltura convenzionale.
- Uno studio sugli effetti della preparazione biodinamica del
compost
ha appurato che questo, trattato in modo biodinamico, contiene il 65% in più
di nitrati di quello non trattato. Vi sono inoltre significative differenze
nella vita microbica, nella temperatura del compost, nella respirazione del
biossido di carbonio[4].
- Uno studio del 1993 ha confrontato la qualità del suolo e il rendimento
economico tra coltivazioni biodinamiche e coltivazioni convenzionali in
Nuova Zelanda. Lo studio riporta che "Le fattorie biodinamiche hanno
dimostrato in molte fattorie di avere suoli di più alta qualità biologica e
fisica: materia organica in quantità significativamente maggiore, migliore
struttura del suolo, minore densità di massa, più facile penetrabilità, e
una crosta più sottile"[5].
Lo studio ha confrontato fattorie biodinamiche con fattorie convenzionali
adiacenti, senza mirare a confrontare fattorie di grandezza simile, o di
similare raccolto.
- Un ulteriore studio si è occupato di verificare se i preparati
biodinamici avessero qualche effetto sulla coltivazione di
lenticchia e
frumento. Si è trovato che "in generale, il terreno e le coltivazioni
trattate con preparati biodinamici mostravano poche differenze rispetto a
quelle non trattate". Qualche cambiamento è stato osservato nella chimica
dei composti azotati del suolo e dei semi, tuttavia questa differenza non
avrebbe - secondo questo studio - nessun significato biologico. La
conclusione dello studio nota che "ogni beneficio a corto termine delle
preparazione biodinamiche rimane discutibile".
[6].
- Uno studio a lungo termine ha paragonato gli effetti sulla qualità del
suolo e delle uve ottenute da vigneti biodinamici rispetto a vigneti
coltivati seguendo metodi generali di coltivazione organica. Dopo i primi
sei anni di studio, "non sono state trovate differenze nella qualità del
suolo" tra le viti quelle coltivate secondo l'uno o l'altro metodo di
coltivazione. Nessuna differenza statisticamente significativa in termini di
resa per pianta, numero di grappoli per pianta o peso di grappoli e singoli
acini. Un anno in particolare, l'uva trattata biodinamicamente ha mostrato
un grado Brix
significativamente più alto e un numero notevolmente più alto di fenoli e
antociani. Lo studio conclude che i preparati biodinamici "possono
modificare" la struttura della vite e la sua chimica, ma non hanno nessun
effetto a livello dei parametri del suolo e dei nutrienti misurati[7].
Le Critiche
In un editoriale, Peter Treue argomentò che simili o del tutto analoghi
risultati potevano essere ottenuti attraverso i principi standard dell'agricoltura
biologica e che la biodinamica assomigliava all'alchimia
o alla magia o
alla
geomanzia
[8]
In un'analisi del
1994 Holger Kirchman concludeva che le istruzioni di Steiner erano oscure
e dogmatiche
tali da non potere contribuire alla realizzazione di un'alternativa e
sostenibile agricoltura e che le affermazioni di Steiner non sono provabili
poichè dalle esse non è formulabile alcuna chiara ipotesi scientifica.
Kirchmann chiosa infine che laddove i metodi biodinamici sono stati testati
scientificamente, i risultati non erano affatto convincenti
[9].
Nel 2004 Linda
Chalker-Scott notò che in molti studi comparativi tra la biodinamica e
l'agricoltura tradizionale non si separarono i metodi biodinamici da quelli
dell'agricoltura biologica. Il termine biodinamica infatti non dovrebbe essere
interscambiabile con quello di agricoltura biologica. Linda Chalker-Scott
conclude che non c'è alcuna prova che la biodinamica accresca la qualità del
cibo
[10].
Note
- ^ (EN)
Diver (1999),
"Community Supported Agriculture"
- ^ a
b
Biodinamica di Silvano Fuso
- ^
a
b
c
d
e
f
g
Silvano Fuso,
Pinocchio e la scienza: come difendersi da false credenze e bufale
scientifiche , Edizioni Dedalo, 2006 .
ISBN 8822062949, pag. 325 e ss.
- ^ Carpenter-Boggs, et
al.,
Effects of Biodynamic Preparations on Compost Development
- ^
Reganold, J. P., Palmer, A.
S., Lockhart, J. C., and Macgregor, A. N. (1993).
Soil quality and financial performance of biodynamic and conventional
farms in New Zealand . Science 260 (5106): 344-349.
- ^ Carpenter-Boggs et.
al,
Biodynamic preparations: Short-term effects on crops, soils, and weed
populations
- ^ Jennifer R.
Reeve1,*, L. Carpenter-Boggs1, John P. Reganold1, Alan L. York2, Glenn
McGourty3 and Leo P. McCloskey,
Soil and Winegrape Quality in Biodynamically and Organically Managed
Vineyards"
- ^ (EN)
"Treue" (2002).
- ^ Holger Kirchmann, "Biological
dynamic farming--an occult form of alternative agriculture?" J. Agric.
Environ. Ethics. 7(2):173-187
- ^ Linda Chalker-Scott,
"The Myth of Biodynamic Agriculture", Master Gardener Magazine
(2004).
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