L'ipoclorito di sodio è il sale di
sodio dell'acido
ipocloroso. La sua
formula chimica è NaClO.
Una soluzione al 5% circa di ipoclorito di sodio in acqua è nota come
candeggina, varechina, nettorina o conegrina; una
soluzione di colore giallo dal caratteristico odore penetrante.
Puro, è un sale pentaidrato (NaClO·5 H2O) che fonde a circa
18°C ed è particolarmente instabile. Sia per sfregamento che per
riscaldamento a temperature superiori a 35°C può decomporsi in maniera anche
violenta. Proprio per questo non è mai commercializzato e impiegato puro, ma
viene invece usato in
soluzione acquosa, a
concentrazione generalmente non superiore al 25%.
Essendo il sale di una
base forte con un
acido debole,
impartisce all'acqua una reazione alcalina; una soluzione di 160 g in un
litro d'acqua ha pH
12 a 20°C.
Usi
Per via della loro azione
ossidante, le soluzioni di ipoclorito di sodio sono usate principalmente
come sbiancanti e disinfettanti. L'ipoclorito di sodio è un battericida, uno
sporicida, un fungicida ed un virocida. L'ipoclorito di sodio in soluzione è
utilizzato comunemente anche per la normale pulizia di superfici lavabili.
La sua efficacia però è praticamente nulla sullo sporco. Infatti essa
sbianca le superfici trattate dando l'illusione del pulito ma senza essere
in grado di rimuoverlo.
Produzione
Viene ottenuto per gorgogliamento del
cloro nell'idrossido
di sodio secondo la reazione
- Cl2 + 2 NaOH → NaClO + NaCl + H2O
- HClO + Na → NaClO + 1/2 H2
Produzione domestica
È possibile produrre ipoclorito di sodio circa al 5% anche per
elettrolisi. L'operazione deve avvenire all'aperto o in un luogo molto
arieggiato per via del gas di
cloro che si
sviluppa.
Per il processo elettrolitico occorrono un contenitore di plastica da 1,5
- 2 litri, una fonte di energia a
corrente continua come un
alimentatore da laboratorio oppure una
batteria che riesca ad erogare almeno 6
volt a 1
ampere
senza scaricarsi come una batteria per auto da 12 volt e 50Ah circa, nonché
due
elettrodi di
carbone
o, meglio, di
platino; quelli di platino sono molto costosi e sono difficilmente
reperibili, mentre è possibile ricavare elettrodi di carbone dalle mine per
matite costituite da
grafite.
La superficie degli elettrodi deve essere la più ampia possibile.
Procedimento
Nel recipiente si introduce una
soluzione satura di
cloruro di sodio; per preparare questa soluzione è possibile sciogliere
del sale da cucina (cloruro di sodio) in acqua distillata fino a
saturazione, quando la concetrazione è tale che si ha precipitazione del
sale aggiunto.
Si immergono quindi i due elettrodi, l'anodo
(+) e il catodo
(-), lasciandone parte al di fuori della superifici dell'acqua per qualche
centimetro, il più possibile distanti l'uno dall'altro (è importante che i
due elettrodi non vengano mai in contatto). Alle estremità di ciascuno dei
due elettrodi che sporgono dalla soluzione satura si collega un filo di
rame, che non deve entrare in contatto con l'acqua salata; le altre
estremità del filo di rame vanno collegate ai poli della batteria (avendo
cura di non farli entrare in contatto).
Il passaggio della corrente elettrica genera all'anodo
cloro e al
catodo
idrogeno; col procedere dell'elettrolisi la soluzione si arricchisce di
idrossido di sodio. La reazione tra il cloro e l'idrossido di sodio
produce ipoclorito di sodio.
Dopo circa due o tre ore la soluzione di ipoclorito di sodio si può
considerare pronta per essere utilizzata, dopo averla filtrata per eliminare
le particelle di
carbone
dovute all'usura degli
elettrodi.
Precauzioni
La candeggina e le soluzioni di ipoclorito di sodio sono irritanti e
caustiche, è bene pertanto maneggiarle usando un paio di guanti di gomma e
aver cura di evitare il contatto con gli occhi. Non devono inoltre essere
mescolate né all'acido
cloridrico (acido muriatico per gli usi domestici) con cui
sviluppano cloro,
tossico, né all'ammoniaca
con cui sviluppano
clorammine, irritanti, né all'etanolo.
Le soluzioni di ipoclorito di sodio sono sensibili alla luce ed al calore ed
hanno una durata limitata nel tempo. Devono essere conservate quindi al
riparo dalla luce e lontano da fonti di calore. Se acquistate in
supermercato meglio preferire i prodotti confezionati in bottiglie non
trasparenti in grado di proteggere il prodotto dalla luce. Meglio quindi non
fare grosse scorte ma acquistare il prodotto sempre fresco.
-
Portale Chimica: Il portale della scienza della composizione,
delle proprietà e delle trasformazioni della materia