Mariastella Gelmini (Leno, 1°
luglio 1973) è
una politica
italiana,
membro della
Camera dei Deputati dal
2006 ad oggi e
ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca del
governo Berlusconi IV.
Biografia
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università
degli Studi di Brescia e specializzata in diritto amministrativo, ha
superato l'esame di Stato per la professione di avvocato presso la Corte
d'Appello di
Reggio Calabria nel
2002, dopo aver svolto il primo anno di praticantato a
Brescia e il
secondo nella stessa città di Reggio Calabria.[1]
Entrata in
Forza
Italia sin dalla cosiddetta "discesa
in campo" di
Silvio Berlusconi,[2]
è stata presidente del club
"azzurro" di
Desenzano del Garda dal
1994[senza fonte].
Nel 1998 è stata
prima degli eletti alle amministrative[3]
ricoprendo la carica di presidente del consiglio del comune di Desenzano del
Garda fino al 2000,
anno in cui fu sfiduciata[4]
per inoperosità[senza fonte].
Dal 2002 è stata
assessore al territorio della
provincia di Brescia dove ha realizzato il "Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale" e ha ottenuto il riconoscimento di nuovi parchi quali
il
Parco della rocca e del sasso di Manerba e l'ampliamento del
Parco delle colline di Brescia e del
Parco del lago Moro, mentre dal
2004 è stata
assessore all'agricoltura.[5]
Prima degli eletti alla
Regione Lombardia nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia, entra
nel Consiglio Regionale della Lombardia nell'aprile del
2005.[6]
Il mese successivo, a seguito del successo elettorale,[7]
diventa coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia; manterrà
l'incarico fino al 2008.[8]
Nel 2006
Mariastella Gelmini viene eletta alla
Camera dei Deputati, dove è stata membro della giunta per le autorizzazioni
a procedere, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II
commissione giustizia.[9]
È l'autrice del progetto di legge "per la promozione e l'attuazione del
merito nella società, nell'economia e nella pubblica amministrazione",
presentato il
5 febbraio
2008.[10]
Ha inoltre fatto parte del comitato costituente del
Popolo della Libertà dove ha coordinato il gruppo di lavoro sullo statuto
del nuovo movimento politico.[11]
Secondo alcuni media, è gradita agli ambienti di
Comunione e Liberazione.[12]
Nel 2008 è stata
riconfermata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia II per il
Popolo della Libertà ed è stata nominata ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca nel Governo Berlusconi IV.
Ministro dell'Istruzione
Provvedimenti ufficiali
Il suo provvedimento più importante è il
decreto legge n.137 datato
1 settembre 2008
e intitolato "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università",
convertito in normativa dal Senato il
29 ottobre
2008.[13]
Per tentare di contrastare il fenomeno del
bullismo
diffuso nelle scuole, il ministro Gelmini ha stabilito nel decreto il ripristino
del valore in
pagella del voto in
condotta, promuovendolo quindi a parametro di valutazione complessiva dello
studente; questo intervento ha incontrato il favore di alcune organizzazioni
quali il Moige,
ma ha lasciato diverse perplessità in associazioni religiose come la Exodus
Onlus.[14]
Vengono inoltre ripristinati in pagella i voti in decimi, a sostituire i
giudizi.
Viene inoltre decretata la reintroduzione, a partire dal
2009, del maestro
unico nella scuola primaria, a detta della Gelmini necessaria in quanto il
numero degli
insegnanti sarebbe diventato eccessivo a fronte di un numero di studenti
inferiore rispetto al passato. Nonostante venga delegata agli istituti ampia
autonomia per quello che riguarda la durata e l'articolazione dell'attività
educativa, il reclutamento del personale docente dovrà in ogni caso essere
pianificato sulla base di un tempo scuola limitato a ventiquattro ore
settimanali. Questi provvedimenti, nelle previsioni del ministro, non dovrebbero
comunque compromettere in alcun modo il tempo pieno.[15]
In materia di strumenti scolastici il decreto, così come modificato alla
Camera e in esame al Senato, prevede che i libri di testo per la scuola primaria
vengano adottati solo nel caso in cui «l'editore si sia impegnato a mantenere
invariato il contenuto nel quinquennio [successivo alla data di adozione ndr.],
salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere
separatamente disponibili», e che vengano sostituiti con cadenza quinquennale al
fine di ridurre il fenomeno del "caro-libri".[16]
Un provvedimento simile è stato adottato anche per le scuole secondarie di primo
e secondo grado, nelle quali però i libri verranno sostituiti ogni sei anni
invece che cinque.[17]
Si stabilisce infine che dall'attuazione del presente decreto «non devono
derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».[16]
Il provvedimento sull'adozione del maestro unico è stato varato per far
fronte ai tetti di spesa precedentemente imposti dall'articolo 64 del D.L.
datato 25
giugno 2008 e
poi convertito in legge il
6 agosto
2008 (legge n.133,
"Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la
competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione
tributaria"), nel quale era stato previsto di realizzare «per il bilancio dello
Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno
2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per
l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012» con la
precisazione che «una quota parte delle economie di spesa [... venga] destinata,
nella misura del 30 per cento, ad incrementare le risorse contrattuali stanziate
per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale
della carriera del personale della Scuola a decorrere dall'anno 2010».[18]
Le cifre del D.L. sono state tradotte in criteri operativi nel piano
programmatico redatto dal ministro, che prevede esuberi stimati intorno alle
87.400 unità per il personale docente (entro l'anno scolastico 2011/2012), e
alle 44.500 unità per il personale ausiliario ATA (nel triennio 2009 - 2011).[19]
Nel medesimo decreto legge, ma all'articolo 16, si consente alle università di
trasformarsi in
fondazioni private (con un voto a maggioranza assoluta del
senato accademico), ossia in enti dotati di autonomia gestionale,
organizzativa e contabile in deroga quindi «alle norme dell'ordinamento
contabile dello Stato e degli enti pubblici, ma comunque nel rispetto dei
vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario».[18]
Entrambi gli articoli sono stati redatti dalla Gelmini con il concerto del
Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Altri provvedimenti
La Gelmini si è detta favorevole al ritorno del
grembiule
alle
elementari sia per una questione di ordine, sia per eliminare le differenze
sociali tra gli scolari che tenderebbero ad emergere in particolare
nell'abbigliamento più o meno "griffato".[20]
Secondo i risultati di un sondaggio riportati da un quotidiano, tale decisione
ha incontrato l'approvazione della maggioranza degli intervistati.[21]
È anche previsto, a partire dall'anno scolastico 2009/2010, l'avvio
dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione
civica e di attività di formazione alle
regole della strada e al rispetto dell'ambiente.[22]
La Gelmini ha inoltre promosso l'utilizzo di nuove versioni digitalizzate dei
libri di testo.[23]
Nell'ottobre
2008 infine il
ministro ha stanziato i fondi per l'acquisto di 10.000
lavagne interattive multimediali, collegabili a computer ed anche alla rete
internet.[24]
Controversie
La Gelmini, per aver avviato la politica di tagli al personale per un totale
di circa 150.000 dipendenti tra docenti e ausiliari[25]
senza la concertazione con i sindacati, ha portato gli stessi, e in particolare
le sigle
Gilda, Cobas,
CGIL,
CISL e UIL, a
manifestare la loro contrarietà temendo ricadute sia sul tempo-scuola che
sull'occupazione.[26]
Il ministro si è giustificata sostenendo che le scuole rappresentano un'«agenzia
educativa, e non un’istituzione per moltiplicare posti di lavoro»,[14]
e che il provvedimento si è reso necessario in quanto al momento «il 97% della
spesa [scolastica] è in stipendi»,[15]
dato contestato dalle associazioni sindacali secondo le quali la percentuale
sarebbe anche al di sotto della media OCSE.[27]
In un primo momento, anche il ministro
leghista
Umberto Bossi non si era trovato d'accordo con tale decisione,[28]
ma poco dopo ha dichiarato che nei confronti della Gelmini non esiste nessun
conflitto. Il provvedimento sull'adozione dei libri di testo è stato invece
criticato dall'A.I.E.
(associazione italiana degli editori),[29]
così come il provvedimento legato all'introduzione delle lavagne multimediali.[30]
Altre polemiche sono state suscitate dalla proposta avanzata dal ministro di
potenziare il sistema italiano di attribuzione dei meriti, ostacolato da «forti
disincentivi alla capacità individuale»[10];
in proposito, è stata criticata perché lei stessa si era trasferita per poter
sostenere l'esame di abilitazione alla professione di avvocato nella città di
Reggio Calabria, ove la percentuale degli ammessi sarebbe stata pari ad
oltre il triplo rispetto a quella nella città di Brescia. La Gelmini si è difesa
affermando che all'epoca i suoi genitori non potevano permettersi di mantenerla
a lungo negli studi, e che essendo sfavorita da un sistema generale di
"esamificio" dominato a suo parere da una logica di casta che promuoveva
esclusivamente i figli dei giuristi più emergenti, l'unico modo per ottenere
l'abilitazione fosse quello di sostenere l'esame in un'altra sede.[1]
Un episodio simile è stato innescato da un'indagine svolta dall'OCSE:
basandosi sul rapporto di valutazione della qualità della formazione scolastica
effettuato nel 2007, nel quale gli studenti degli istituti meridionali risultano
collocati agli ultimi posti,[31]
la Gelmini ha sostenuto che «nel Sud alcuni istituti abbassano la qualità
dell'istruzione» alimentando diverse critiche anche da parte dei suoi stessi
alleati, come il presidente della Regione Sicilia
Raffaele Lombardo, che ha definito "razziste" le parole del ministro. La
Gelmini si è giustificata precisando di riferirsi «alle scuole, non agli
insegnanti».[32]
Al fianco della Gelmini si sono schierati sia membri del suo stesso partito,
come
Maurizio Gasparri, che ha giudicato le accuse alla Gelmini strumentali e
animate da una visione ideologica di parte,[33]
sia alcuni esponenti dell'opposizione, come l'ex-ministro dell'Istruzione
Luigi Berlinguer, parzialmente a favore del suo operato e dell'intenzione di
riformare la scuola.[34]
È stato poi lo stesso
presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, a riaffermare la necessità dei tagli alla scuola,
aggiungendo che nessuna parte politica o sociale può sottrarsi a questa
esigenza, e che «non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell'esistente».[35]
I sostenitori del provvedimento giudicano sbagliata la scelta, risalente al
1990, di abolire il
maestro unico.[36]
Una manifestazione di studenti universitari a Palermo contro i
provvedimenti del ministro Gelmini
I provvedimenti della Gelmini hanno suscitato una dura reazione da parte del
mondo della scuola
e dell'università:
per tutto il mese di
ottobre
2008, si sono
susseguiti scioperi degli insegnanti e del personale ATA, manifestazioni dei
genitori delle elementari, oltre a diverse iniziative dei movimenti studenteschi
delle superiori e delle università, cortei, lezioni in piazza. La Gelmini, dopo
aver dichiarato in una trasmissione di
Canale 5 di
non capire le ragioni della protesta[37],
ha poi detto che i manifestanti sono «una minoranza strumentalizzata dalla
sinistra»[38],
sostenendo inoltre che la maggior parte di essi non ha neppure letto il decreto.
Alla fine del mese ha accettato di incontrare una rappresentanza degli studenti
universitari e medi. Il rifiuto del ministro di fronte alla richiesta di
ritirare il decreto ha però portato alla spaccatura delle associazioni
studentesche, divise tra chi considera concluso il dialogo e chi invece lo
continua.[39]
Durante una visita del ministro in un liceo di Roma le forze di
polizia hanno
provveduto all'identificazione di alcuni contestatori. La Gelmini, informata
sull'accaduto, ha chiesto alle forze dell'ordine di non intervenire in futuro in
situazioni simili dichiarando di essere in grado di affrontare personalmente la
dialettica con chi alza la voce.[40]
La Gelmini si è anche espressa negativamente nei confronti del movimento
studentesco del '68.[41]
Vita privata
È figlia dell'ex-sindaco
democristiano del comune di
Milzano,[12]
già proprietario di una piccola azienda agricola. Ha una sorella impiegata come
maestra elementare, rappresentante della
CGIL.[42]
Note
- ^
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b
La Gelmini avvocato in Calabria.
La Stampa,
27-08-2008. URL consultato il 27-08-2008.
Da Brescia a Reggio Calabria Così la Gelmini diventò avvocato.
Corriere della Sera, 04-09-2008. URL consultato il 04-09-2008.
Gelmini, avvocato con l'esame 'facile' Da più parti l'invito a dimettersi.
Quotidiano.net, 04-09-2008. URL consultato il 08-09-2008.
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Mariastella Gelmini: ministro dell'istruzione.
ANSA,
07-05-2008. URL consultato il 03-09-2008.
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Elezioni comunali 1998 - Voti di preferenza. Forza Italia, sede di
Desenzano del Garda, 24-05-1998. URL consultato il 03-09-2008.
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Desenzano del Garda, 09-05-2008. URL consultato il 09-05-2008.
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Regione Lombardia - Parco della Rocca e del Sasso - Riconoscimento
Deliberazione di giunta provinciale n. 548 del 25.11.2002. Regione
Lombardia, 25-11-2002. URL consultato il 03-09-2008.
Ampliamento del parco locale di interesse sovracomunale delle colline di
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25-11-2002. URL consultato il 03-09-2008.
Profilo e intervista dell'Assessore Mariastella Gelmini (Bresciaoggi).
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I più votati nelle varie Province lombarde. Consiglio Regionale della
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REGIONE LOMBARDIA: Guido Podestà nominato nuovo coordinatore di Forza Italia.
Forza Italia, 18-05-2008. URL consultato il 03-09-2008.
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(IT) Localport
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Decreto Legge 1 settembre 2008, n.137 Disposizioni urgenti in materia di
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Modifiche apportate dalla Camera dei Deputati al Decreto Legge 1 settembre
2008, n.137
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«Scuola, i ragazzi del Sud indietro di due anni».
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La Gelmini difende i contestatori: "Non serve la polizia, basto io".
Corriere della Sera, 11-09-2008. URL consultato il 26-09-2008.
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(IT) Repubblica. «Occupata
l'università di Torino Gelmini: «Dal '68 solo danni»». , 22-10-2008.
- ^
«Io, l’altra Gelmini della scuola Maestra Cgil e sorella del ministro».
Il
Giornale, 24-05-2008. URL consultato il 03-09-2008.
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