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Unione civile - Che cosa è l' unione civile 4(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

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    Uruguay: l’unione concubinaria completò il tramite legislativo e la nuova legge riconosce anche le coppie omosessuali

    Roma, 19 Dic

    La Camera dei Senatori del parlamento uruguaiano approvò la legge che legalizza il concubinato, convivenza, unione libera o di fatto, includendo ovviamente le persone dello stesso sesso. Trattandosi di un sistema bicamerale, l'iniziativa era stata anche approvata dai Deputati. Nel Senato l'iniziativa fu approvata in generale per 25 voti a favore, di un totale di 27. I voti contrari furono dei senatori dell'oppositore Partito Nazionale, o Bianco. Si tratta di un traguardo storico, visto che l’Uruguay è un paese tradizionalmente governato dalla destra, ma è l’attuale governo di sinistra che si sta occupando di tutelare i diritti delle coppie di fatto.

    L'articolo 2º, quello che legittima le unioni di persone di uguale sesso, fu approvato per 16 voti di 28. Fu votato a favore per tutti i senatori del Frente Amplio, filogovernativo, e per il senatore dell'oppositore Partito Colorado, l'ex presidente Julio María Sanguinetti. I restanti legislatori del Partito Colorado e del Partito Nazionale votarono in contro. Il concubinato sarà riconoscente quando avesse trascorso almeno cinque anni di convivenza. Le coppie che lo desiderino, potranno registrare la sua unione nel registro pubblico, benché ciò non sia obbligatorio. La legge prevede norme su sussistenza, previdenza sociale, beni del compagno/a ed assistenza reciproca. Nell'Uruguay, secondo dati esposti nella discussione parlamentare, il 64 percento delle coppie tra 20 e 24 anni vive in concubinato. Nel caso delle coppie tra 25 e 29 anni la percentuale è di un 50 percento.

     

    Le unioni civili in Africa

     

    Sudafrica

    Il 30 novembre 2004 la Corte Suprema d'Appello ha dato il via libera al matrimonio della coppia lesbica formata da Marie Fourie e Cecilia Bonthuys. Tale organo ha definito il matrimonio come "unione di due persone" e non per forza di sesso diverso. In seguito all'appello presentato dal governo - che rivendicava la priorità del Parlamento in questo tipo di decisioni - il 1 dicembre 2005 la Corte costituzionale del Sudafrica ha bocciato, con una sentenza[18], giudicandola incostituzionale la legislazione vigente sul matrimonio, appunto perché esclude le coppie dello stesso sesso. La Costituzione sudafricana, infatti, vieta espressamente la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale. La Corte ha stabilito che la legge deve essere emendata sostituendo la parola "coniuge" dove si legge adesso "marito" o "moglie"; ma ha concesso una sospensiva di un anno.

    Il 14 novembre 2006, infine, il Parlamento ha approvato (con 230 voti a favore, 41 contrari e tre astensioni) la legge sul matrimonio omosessuale rendendo il Sudafrica il primo Paese africano a legalizzare l'unione tra due persone dello stesso sesso. La legge è stata fortemente avversata da conservatori, tradizionalisti, dalla Chiesa cattolica e da altre organizzazioni religiose e afferma che il matrimonio è una "unione volontaria tra due persone, solennizzata e registrata o da un matrimonio, ovvero da un'unione civile". Con la firma della vicepresidente della repubblica sudafricana Phumzile Mlambo-Ngcuka del 30 novembre 2006 la legge è entrata in vigore.

     

    Le unioni civili in Asia

     

    Israele

    La magistratura ha riconosciuto come matrimoni di fatto anche le coppie conviventi omosessuali, con varie conseguenze in tasse e diritto ereditario. Va però ricordato che in Israele esistono solo i matrimoni religiosi e non esiste quindi la possibilità di scegliere tra matrimonio civile (per esempio fra persone di religione diversa) e religioso. La città di Tel Aviv, tuttavia, godendo di una particolare autonomia in materia legislativa, il 5 agosto 2003 ha riconosciuto le unioni civili mediante la semplice esibizione del certificato di residenza e di una dichiarazione notarile.

     

    Taiwan

    Al momento Taiwan non ha alcuna forma di unione civile. Una legge che riconoscesse il matrimonio anche alle coppie omosessuali è stata proposta dal governo di Taiwan, ma ha incontrato l'opposizione di alcuni componenti del governo ed è ferma da allora.

     

    Le unioni civili in Oceania

     

    Australia

    L'Australia Occidentale riconosce alle coppie di fatto anche omosessuali svariati diritti e l'accesso a adozione di bambini e procreazione medicalmente assistita; la Tasmania permette alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi e ottenere alcuni diritti e la possibilità di adottare il figlio del partner; l'Australian Capital Territory, territorio della capitale Canberra, permette alle coppie di fatto anche omosessuali di adottare bambini e sta dibattendo il riconoscimento delle registrazioni civili; nel Nuovo Galles del Sud la Città di Sydney offre la possibilità alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi, con cerimonia se le parti lo desiderano, e ottenere alcuni diritti. A livello federale, le coppie di fatto anche omosessuali sono riconosciute nelle forze armate e nei fondi pensionistici; il matrimonio è esplicitamente limitato alle coppie eterosessuali dal 2004.

     

    Nuova Zelanda

    Le coppie di fatto sono state riconosciute il 9 dicembre 2004 con l'emanazione del Civil Union Bill valido sia per coppie omosessuali che eterosessuali. In tale occasione è stata anche respinta la richiesta dei conservatori di indire un referendum popolare.

     

    Considerazioni etiche

    Da segnalare soprattutto le frequenti critiche della Chiesa Cattolica, fermamente contraria a qualunque riconoscimento delle unioni civili. Queste le critiche nel dettaglio:

    • Un piccolo matrimonio in concorrenza con quello tradizionale
    • Una unione con diritti senza doveri
    • Un primo passo verso il matrimonio omosessuale e relative adozioni gay
    • Una istituzione che le persone conviventi in realtà non richiedono
    • I registri civili non hanno avuto adesioni significative
    • Un attentato alla famiglia così com'è intesa nella Costituzione Italiana (Art.29)

     

    Tutele e giustizia economica

    La legislazione sull'eredità non riconosce alcun ruolo al partner che non è erede legittimario. A lui, può essere destinata una quota pari a 1/3 delle proprietà, quella della quale l'intestatario può disporre liberamente, destinando il lascito a chi preferisce.

    Anche dichiarando il partner erede universale, il testamento è impugnabile e una quota maggioritaria dei beni spetta comunque agli eredi legittimari che, peraltro, sono soltanto i coniugi e i discendenti o, in mancanza di discendenti, gli ascendenti; la situazione è ancora più particolare nel caso delle coppie omosessuali, dove non sono rari i casi di discriminazione e non-accettazione fra parenti e famigliari, eredi legittimari del patrimonio.

    L'applicazione di un regime di comunione dei beni nasce dall'esigenza di tutelare la volontà di una coppia, e conferire al partner una quota maggiore di quella proprietà che è stata costruita insieme.

     

    Note

    1. ^ Risoluzione per la parità dei diritti degli omosessuali e delle lesbiche nella comunità europea, "Official journal", 1994, C 61/40 Res. No. A3-0028/94, 8 febbraio 1994
    2. ^ (EN) Chamber judgment in the case of Karner v. Austria
    3. ^ testo della legge Moniteur/Staatsblad 12 gennaio 1999, p. 786
    4. ^ (EN) Traduzione inglese della legge 372 modificata dalla legge 360/1999 della Danimarca
    5. ^ (EN) Act on Registered Partnerships, 950/2001 della Finlandia
    6. ^ (FR) Loi no. 99-944 du 15 novembre 1999 relative au pacte civil de solidarité
    7. ^ Gesetz über die Eingetragene Lebenspartnerschaft della Germania, (DE) testo tedesco - (FR) traduzione francese)
    8. ^ (EN) Civil Partnership Bill irlandese
    9. ^ Disciplina del patto civile di solidarietà e delle unioni di fatto (3296).
    10. ^ Elenco dei registri delle Unioni Civili sul sito dell'Arcigay
    11. ^ (FR) Loi du 9 juillet 2004 relative aux effets légaux de certains partenariats n. 4946, 12 maggio 2004 del Lussemburgo.
    12. ^ Tra gennaio e novembre 1998 le coppie registrate presso i registri comunali sono state 4237, un terzo delle quali (1353) erano eterosessuali (I. Scherf, Registered partnership in the Netherlans, A quick scan, WODC, The Hague, marzo 1999).
    13. ^ (EN) Civil Partnership Act del Regno Unito
    14. ^ (EN) Atto 1994: 117, decreto 1994: 1431 della Svezia
    15. ^ (EN) legge n. 01-081-03-2597/2 della Croazia
    16. ^ (EN) Act No. 40 of 30 aprile 1993 relating to Registered Partnership della Norvegia
    17. ^ Legge federale sull’unione domestica registrata di coppie omosessuali del 18 giugno 2004 - Svizzera
    18. ^ (EN) sentenza 1 dicembre 2005 Corte Costituzionale del Sud Africa per l'apertura del matrimonio

     

    Bibliografia

    • 2006
      • F. Panza, La convivenza contrattata, Adriatica, Bari, 2006
    • 2005
      • AA.VV., Bioetica. Rivista interdisciplinare, Guerini e associati, Anno XII, n. 1, 2005. Numero speciale sulle unioni civili. Tiene conto anche del punto di vista laico.
      • Bonini Baraldi, Matteo, Le nuove convivenze tra discipline straniere e diritto interno, Ipsoa, 2005.
    • 2004
      • Calò, E., La pianificazione delle vicende personali e patrimoniali, Ipsoa, Milano 2004.
      • Giardini, Federica, Verso una disciplina giuridica della same-sex partnership in diritto inglese, in: "Familia. Rivista di diritto della famiglia e delle successioni in Europa", gennaio-febbraio 2004, pp. 149-171.
    • 2003
      • Asprea, S., La famiglia di fatto in Italia e in Europa, Giuffré, Milano 2003.
      • Consiglio dell'ordine degli avvocati di Bari (a cura di), I diritti nelle famiglie di fatto: attualità e futuro, Corcelli, Bari 2003.
      • Manassero, Cesarina Nuovi spazi di tutela per i conviventi, Giur. merito 2003, 6, 1327.
    • 2002
      • Caricato, Cristina La legge tedesca sulle convivenze registrate, in "Familia. Rivista di diritto della famiglia e delle successioni in Europa", aprile-giugno 2002, pp. 501-520.
      • Calò, Emanuele, La Corte di giustizia accerchiata dalle convivenze, "Riv. notariato", 2002, 5, 1272.
      • Piccaluga, Federico, Famiglia di fatto e contratto: il pacte civil de solidarité, in "Contratto e impresa", n. 1, Cedam, 2002, pp. 115-125.
    • 2001
      • Bonini Baraldi, Matteo, Società pluraliste e modelli familiari: il matrimonio di persone dello stesso sesso in Olanda, "Familia. Rivista di diritto della famiglia e delle successioni in Europa", 2001, 2, 419.
      • Grillini, Franco - Marella Maria Rosa (a cura di), Stare insieme. I regimi giuridici della coppia tra status e contratto, Jovene editore, Napoli 2001.
      • Oberto, G., I regimi patrimoniali della famiglia di fatto, Giuffrè, Milano 2001.
    • 2000
      • Balestra, L., Gli effetti della dissoluzione della convivenza, in "Rivista di Diritto Privato", n. 3, pp 488 e ss., 2000.
      • Brunetta d'Usseaux, Francesco - D'Angelo, Antonio, Matrimonio, matrimonii, Giuffrè, Milano 2000.
      • Ferrando, Gilda, Gli accordi di convivenza: esperienze a confronto, in: "Rivista critica del diritto privato", anno XVIII, n. 1, marzo 2000, pp. 163-181.
      • Menzione, Ezio, I diritti degli omosessuali, Enola, Roma 2000.
    • 1997
      • Danna, Daniela, Matrimonio omosessuale, Erre Emme, Pomezia 1997 (pp. 320).
    • 1996
      • De Luca, M., La famiglia non coniugale. Gli orientamenti della giurisprudenza, Padova, 1996.
    • 1995
      • D'Angeli, F., La tutela delle convivenze senza matrimonio, Giappichelli, Torino 1995.
    • 1994
      • Dall'Orto, Giovanni, Manuale per coppie diverse, Editori Riuniti, Roma 1994 (pp. 285).
    • 1990
      • Donati, P., La famiglia di fatto come realtà sociale e come problema sociale oggi in Italia, in "Iustitia", 1990.
    • 1983
      • Gazzoni, F., Dal concubinato alla famiglia di fatto, Giuffré, Milano 1983.

     

    Voci correlate

     

    Collegamenti esterni

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    Una coppia gay unita simbolicamente in Pacs ad una manifestazione per le unioni civili.

    Una coppia gay unita simbolicamente in Pacs ad una manifestazione per le unioni civili.

    Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico. La classe delle unioni civili è molto variegata nel mondo e comprende un'estrema varietà di regole e modelli di disciplina: in particolare, le unioni civili possono riguardare sia coppie di diverso sesso sia coppie dello stesso sesso; il diritto non è rimasto indifferente all'evoluzione dei costumi ed esiste oggi un gran numero di provvedimenti legislativi che disciplinano le nuove unioni.

     

    Le unioni civili in Europa [modifica]

    La rilevanza statistica delle unioni civili, e l'ampio dibattito sulla parità dei diritti tra eterosessuali ed omosessuali promosso dai militanti gay, ha fatto si che numerosi Paesi si siano dotati, negli ultimi anni, di una legislazione per riconoscere e garantire diritti per i componenti dell'unione. Nell'Unione europea il quadro relativo alla legislazione sulle convivenze è oggi molto variegato:

    • Certi Paesi hanno adottato l'unione registrata, chiamata anche partnership o coabitazione registrata, che garantisce specifici diritti e doveri anche alle coppie dello stesso sesso oltre che alle convivenze formate da uomo e donna. I diritti e doveri possono essere identici, lievemente diversi o molto diversi da quelli delle coppie normalmente sposate. La registrazione è a volte aperta anche alle coppie etero non sposate; è il caso del Pacs ("Patto civile di solidarietà") approvato in Francia e dei DICO (mai approvati) in Italia.
    • Altri Paesi hanno scelto di regolarizzare le unioni civili con la coabitazione non registrata, con la quale alcuni diritti e doveri sono automaticamente acquisiti dopo uno specifico periodo di coabitazione. La coabitazione non registrata è valida, quasi esclusivamente, per le coppie etero non sposate.
    • Alcuni Paesi europei - ad oggi Olanda, Belgio e Spagna - oltre ad aver approvato il riconoscimento giuridico delle coppie non coniugate di qualunque sesso, hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso per realizzare la parità perfetta tra etero e omosessuali.
    Legenda: sono colorati di viola i Paesi che hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso, di rosa i Paesi che prevedono delle unioni civili, di giallo i Paesi che stanno dibattendo qualche legge in proposito.

    Legenda: sono colorati di viola i Paesi che hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso, di rosa i Paesi che prevedono delle unioni civili, di giallo i Paesi che stanno dibattendo qualche legge in proposito.

     

    Paesi europei che non prevedono legislazioni specifiche [modifica]

    I seguenti paesi non prevedono alcuna legislazione specifica per la regolamentazione delle unioni civili: Albania, Bulgaria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Moldavia, Monaco, Montenegro, Polonia, Repubblica di Macedonia, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovacchia, Turchia, Ucraina, Vaticano.

     

    Unione Europea [modifica]

    Nell'Unione Europea la questione delle unioni civili è entrata spesso a far parte di direttive riguardanti uno dei principi cardine dell'UE: Tutti i cittadini dell'Unione hanno gli stessi diritti, indipendentemente dalla loro origine, nazionalità, condizione sociale, dal loro credo religioso o orientamento sessuale. Già dal 1994[1] la Comunità Europea, infatti, ha emanato una risoluzione per la parità dei diritti dei gay e delle lesbiche. Un'iniziativa sintomo di quel generico favor che l'Unione mostra di nutrire nei confronti degli omosessuali. Nonostante, ad oggi si tratti ancora di una declaratoria avente un valore eminentemente politico, il Parlamento ha ribadito in più occasioni il suo convincimento. Così, nella Raccomandazione del 16 marzo 2000 sul rispetto dei diritti umani nell'Unione Europea, esso chiese agli Stati membri di "garantire alle famiglie monoparentali, alle coppie non sposate e alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie e alle famiglie tradizionali, in particolare in materia di legislazione fiscale, regime patrimoniale e diritti sociali". In epoca più recente, la Risoluzione del 4 settembre 2003 sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione Europea, il Parlamento ha rinsaldato le sue posizioni. Oltre alla richiesta, già formulata, di favorire il riconoscimento di coppie delle coppie di fatto, eterosessuali od omosessuali esse siano (punto 81), ha sollecitato gli Stati membri ad attuare il diritto al matrimonio e all'adozione di minori da parte di persone omosessuali (punto77). La problematica situazione del riconoscimento giuridico delle coppie de facto sussiste poi se considerata in rapporto agli Accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone. Cosa accade ad una coppia di fatto legalmente riconosciuta in uno stato ma residente in un altro? Soprattutto cosa accade in alcuni aspetti legali come l'eredità o l'adozione?

     

    Austria [modifica]

    L'Austria non prevede alcuna legislazione per la regolamentazione delle unioni civili. Il 16 dicembre 2005 il ministro della Giustizia austriaco, la signora Karin Gastinger, esponente dell'Alleanza per il futuro dell'Austria (centro destra), ha dichiarato all'Ap austriaca che le coppie gay e lesbiche potranno firmare un accordo di unione alla presenza di un notaio. La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo è intervenuta, nel 2003, sul caso di un cittadino austriaco [2], un omosessuale, che alla morte aveva designato quale erede il proprio partner. Il compagno però, alla morte di Karner, si vide negare l'eredità. La Corte ha stabilito che la coabitazione di partner dello stesso sesso ha il medesimo valore della coabitazione non registrata, riconosciuta in Austria per le coppie eterosessuali. Il nuovo governo autriaco ha presentato la legge sulle unioni civili, che di fatto pareggia le coppie gay a quelle etero. È ormai certa l'approvazione entro la fine del 2008.

     

    Belgio - Cohabitation légale/wettelijke samenwoning [modifica]

    In Belgio il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 13 febbraio 2003.

    Un primo passo per la regolamentazione delle unioni civili è stato fatto il 29 ottobre 1998 quando il parlamento belga ha approvato la Loi du 23 novembre 1998 instaurant la cohabitation légale[3] sulla convivenza legale (cohabitation légale). Tale legge è entrata in vigore l'1 gennaio 2000 (Statutory Cohabitation Contract, 4 gennaio 2000).

    Sono compresi nell'istituto tutte le coppie senza condizioni riferite al sesso. Per ottenere la convivenza legale le parti devono non essere legate da un matrimonio o da altra convivenza legale. La dichiarazione di convivenza è fatta per mezzo di uno scritto consegnato dietro ricevuta all'ufficiale di stato civile del domicilio comune. Questi, dopo aver verificato che le due parti soddisfino le condizioni previste dalla legge, annota la dichiarazione nel registro della popolazione.

    Alla convivenza si applicano, per analogia, tre articoli del Codice civile riguardanti il matrimonio e cioè:

    • Art. 215
    Paragrafo 1 - Uno dei due sposi non può, senza accordo dell'altro, disporre fra i vivi a titolo oneroso o gratuito dei diritti che possiede sull'immobile adibito ad alloggio principale della famiglia, né ipotecare tale immobile.
    Senza lo stesso accordo egli non può disporre fra vivi a titolo oneroso o gratuito dei mobili che occupano l'immobile adibito ad alloggio principale della famiglia, né darli in pegno.
    Se lo sposo il cui accordo è necessario lo rifiuta senza motivi gravi, l'altro può farsi autorizzare dal tribunale di prima istanza e, in caso di urgenza, dal presidente di tale tribunale a stipulare da solo l'atto.
    Note: La legge offre una modesta regolamentazione degli aspetti privatistici della relazione tra conviventi (omosessuali ed eterosessuali) e gli effetti giuridici che ne derivano sono circoscritti: ciascun partner è responsabile dei debiti contratti dall'altro (con l'eccezione di quelli irragionevoli), la coppia è obbligata a dividere i costi della convivenza e ai partner è vietato gestire la casa comune e i beni domestici senza il consenso dell'altro. Una proposta di legge precedente, del 1992, non diversa dalla legge poi entrata in vigore era stata ampiamente criticata nel dibattito parlamentare.
    Paragrafo 2 - Il diritto alla locazione (bail) dell'immobile locato dall'uno o dall'altro sposo, anche prima del matrimonio, e adibito in tutto o in parte ad alloggio principale della famiglia appartiene congiuntamente agli sposi, nonostante qualsiasi patto contrario.
    Le disdette e le notifiche relative a tale locazione devono essere indirizzate e consegnate separatamente a ciascuno sposo o emanate da entrambi.
    Tuttavia ciascuno dei due sposi potrà far valere la nullità di tali atti indirizzati e consegnati all'altro o emanati da questo soltanto a condizione che il locatore abbia conoscenza del loro matrimonio.
    Ogni contestazione fra di loro in merito all'esercizio di tale diritto è risolta dal giudice di pace.
    Le disposizioni del presente paragrafo non si applicano né alle locazioni commerciali né a quelle agricole.
    • Art. 220
    Paragrafo 1 - Se uno dei due sposi è assente, interdetto o nell'impossibilità di manifestare la sua volontà, l'altro può farsi autorizzare dal tribunale di prima istanza a stipulare da solo gli atti di cui al paragrafo 1 dell'art. 215.
    • Art. 224
    Paragrafo 1 - Sono annullabili su richiesta di uno dei due sposi e senza pregiudizio per la concessione di un risarcimento dei danni:
    1. gli atti compiuti dall'altro sposo in violazione delle disposizioni dell'art. 215.

    Tra i contenuti salienti della legge del 1998, inoltre:

    • I conviventi legali contribuiscono agli oneri della vita comune in proporzione alle loro facoltà. Il contributo è da intendersi non solo in termini monetari ma anche nella forma di prestazioni di tipo domestico e professionale.
    • La legge obbliga solidalmente i conviventi per ogni debito contratto (se non eccessivo) da uno dei conviventi legali per le necessità della vita comune.
    • Ciascun convivente conserva i beni di cui può dimostrare la proprietà, i redditi procurati da tali beni e i redditi da lavoro.
    • I beni di cui non è possibile dimostrare la proprietà sono considerati indivisi.
    • I conviventi regolano le modalità della loro convivenza legale per via pattizia, davanti ad un notaio e il patto è menzionato nel registro della popolazione.
    • La convivenza legale per quanto riguarda il ricongiungimento familiare non facilita l'accesso al territorio belga né conferisce cittadinanza belga.

    Il 20 aprile 2006 è stata approvata definitivamente la legge che consente alle coppie omosessuali sposate o conviventi l'adozione di bambini.

     

    Danimarca - Registreret partnerskab [modifica]

    La Danimarca è stato il primo Paese al mondo a dare la possibilità agli omosessuali di ufficializzare i rapporti di coppia attraverso una unione registrata simile al matrimonio, chiamata partnership registrata, approvata il 7 giugno 1989, la n. 372 (modificata dalla legge 360/1999)[4]. I contraenti assumono lo status di 'partner registrati', e da alcuni anni possono adottare i figli biologici del partner ma non accedere all'adozione congiunta. La prima unione registrata al mondo, quella fra Axel e Eigil Axgil, ha avuto luogo in Danimarca.

     

    Finlandia - Rekisteröity parisuhde/registrerat partnerskap [modifica]

    In Finlandia è in vigore[5] dal marzo 2002 una legge per le unioni civili tra persone dello stesso sesso che garantisce molti dei diritti che acquisiscono le coppie eterosessuali che contraggono matrimonio civile a meno che le parti non dispongano diversamente. Tra questi, ad esempio, il diritto di immigrazione per il partner straniero. Sia la registrazione che la dissoluzione dell'unione si ottengono allo stesso modo che per il matrimonio. La convivenza si stipula dinnanzi alle stesse autorità preposte alla celebrazione del matrimonio e lo scioglimento della convivenza fa capo alle disposizioni previste per il matrimonio. Le leggi sulla paternità, l'adozione e la possibilità di usare un nome in comune non si applica alle convivenze registrate.

     

    Francia - Pacte civil de solidarité [modifica]

    La legge n. 99-944 del 15 novembre 1999 (Du pacte civil de solidarité et du concubinage[6]) definisce la nuova forma di unione, distinta dall'istituto matrimoniale, il Patto civile di solidarietà un contratto tra due persone maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso, al fine di organizzare la loro vita in comune. Il Pacs offre ampia tutela alla convivenza (diritti di rilevanza pubblicistica, regola il rapporto di locazione, contempla misure fiscali e altro). In particolare, il Pacs è un contratto, concluso con una dichiarazione congiunta scritta alla cancelleria del Tribunal d'instance nella giurisdizione di residenza. Il testo della convenzione è iscritto in un registro tenuto presso la cancelleria.

    Il Pacs comporta una serie di obblighi per i partner come:

    • impegno a condurre una vita in comune
    • aiuto reciproco materiale
    • responsabilità comune per i debiti contratti dalla firma del Pacs.

    Il Pacs, che non garantisce l'adozione, termina per la morte di uno dei partner, con il matrimonio per le coppie eterosessuali o dopo tre mesi dalla richiesta di entrambi i partner. I benefici del welfare e la riduzione delle tasse si acquisiscono dopo tre anni dalla stipulazione del Pacs.

    La legge francese prevede anche il concubinaggio (capitolo II, art. 515-8) che offre diritti molto limitati (affitto, immigrazione, salute e assicurazione) ai partner che coabitano.

    I Pacs non sono rivolti soltanto alle persone omosessuali, ma anche alle coppie di sesso diverso che non vogliono contrarre matrimonio e preferiscono utilizzare uno strumento giuridico diverso dal matrimonio civile o religioso, senza però essere prive delle tutele e delle prerogative di cui gode una coppia "regolarmente" unita (assistere il proprio partner in ospedale, partecipare alle decisioni che riguardano la sua salute e la sua vita, lasciare in eredità il proprio patrimonio alla persona con cui si è condivisa l'esistenza, ottenere l'avvicinamento se un partner è extracomunitario e così via).

    Secondo il 2004 Rapporto Demografico (pdf in inglese) stilato dal National Institute of Statistics and Economic Studies (Insee), il numero dei matrimoni in Francia è precipitato, anno dopo anno, a partire dal 2000. Nel 2004 sono stati stipulati 266'000 matrimoni civili, un calo del 5,9% dal 2003. Al contrario, il Rapporto ha rivelato che il numero di coppie che scelgono i PACS è cresciuto ogni anno eccetto nel 2001. C'è stato un incremento del 29% nei PACS fra il 2001 e il 2002, ed un incremento del 25% fra il 2002 e il 2003. Nei primi 9 mesi del 2004 sono stati definiti 27'000 PACS, mentre nel 2003 sono stati 22'000. Il Rapporto ha rivelato che un PACS su dieci è stato dissolto. Un rapporto parlamentare del Gennaio 2006 afferma che sono stati stipulati un totale di 170'000 PACS. [1]


     

     

    Germania - Eingetragene Lebenspartnerschaft [modifica]

    L'istituto giuridico della convivenza registrata (Eingetragene Lebenspartnerschaft) è stato introdotto in Germania il 16 febbraio 2001 con la legge Gesetz über die Eingetragene Lebenspartnerschaft[7] - in vigore dal 1 agosto successivo .

    La legge sulla convivenza registrata non equipara a tutti gli effetti la convivenza al matrimonio pur applicando ai conviventi disposizioni analoghe a quelle contenute nel codice civile tedesco per la disciplina del matrimonio.

    • Perché due persone che intendano dare vita ad una convivenza registrata devono dichiarare reciprocamente, personalmente e in contemporanea, d'innanzi all'autorità competente di voler condurre una convivenza a vita.
    • I conviventi possono scegliere un cognome comune.
    • I conviventi hanno obbligo di assistenza e sostegno reciproco che persiste anche dopo, eventuale, separazione.

    La legge assicura pieno riconoscimento alla coppia dal punto di vista contributivo ed assistenziale, ciascun convivente può beneficiare ed essere inserito nell'assicurazione sulla malattia del compagno e conferisce gli stessi diritti del matrimonio in materia di cittadinanza (procedura agevolata per ottenere la naturalizzazione e diritto al ricongiungimento).

    L'istituto giuridico è diverso dal matrimonio in materia di filiazione e di adozione. Ai conviventi non è riconosciuto il diritto di adozione congiunta ed inizialmente non permetteva l'adozione dei figli del convivente (tale possibilità è stata introdotta dal 2004). È stata introdotta però, una forma di potestà limitata tanto che i partner possono essere associati alle decisioni che riguardano la vita quotidiana del bambino e richiedere l'affidamento in caso di morte del genitore naturale.

    Al convivente superstite, inoltre, sono attribuiti gli stessi diritti successori che il matrimonio conferisce ai coniugi, inoltre la legge prevede pensione di reversibilità, permesso di immigrazione per il partner straniero, reversibilità dell'affitto e l’obbligo di soddisfare i debiti contratti dalla coppia.

     

    Irlanda [modifica]

    L'Irlanda non prevede alcuna legislazione per la regolamentazione delle unioni civili. Dal 2005 ha incominciato l’iter parlamentare una legge, il Civil Partnership Bill[8], tesa a regolamentare le unioni anche tra individui dello stesso sesso.Il governo di sinistra, ha dichiarato che approvera entro il 2008 una legge sulle unioni civili,che anche in irlanda,pareggera i diritti delle coppie gay a quelle etero

     

    Italia [modifica]

    L'Italia non ha attualmente una legislazione effettiva per le unioni civili.

    Manifestazione per i Pacs a Milano, gennaio 2005.

    Manifestazione per i Pacs a Milano, gennaio 2005.

    Per approfondire, vedi la voce Unione civile in Italia.

    Nel febbraio 2007 è stato proposto dal Governo un disegno di legge che riconosce le unioni di fatto, approvato dal Consiglio dei Ministri

    Per approfondire, vedi la voce DICO.

    I primi disegni di legge in proposito furono presentati nel 1986, grazie all'"Interparlamentare donne Comuniste" e ad Arcigay (associazione per i diritti degli omosessuali), la prima proposta di legge (mai calendarizzata) fu presentata da Alma Agata Cappiello, avvocato e parlamentare socialista, nel 1988.

    Dagli anni Novanta è aumentato il numero di proposte di legge per disciplinare le unioni civili presentate sia alla Camera che al Senato, così come sono diventati pressanti gli inviti del Parlamento Europeo alla parificazione dei diritti di coppie gay e coppie eterosessuali.

    Sin dall'inizio, il dibattito politico ha registrato da parte della Chiesa cattolica forti obiezioni ed aspre critiche all'adozione di una legislazione per le unioni civili.

    È attualmente in discussione alla Camera dei Deputati un disegno di legge di Franco Grillini, che richiama i Pacs francesi, teso a regolamentare le unioni anche tra individui dello stesso sesso[9].

    A livello locale, il movimento LGBT, ha chiesto in diverse città italiane di istituire registri delle unioni civili. La registrazione anagrafica della convivenza ha solo un significato simbolico, a meno che il singolo Comune non decida di aggiungere al valore simbolico dell'unione diritti reali (ad esempio, accesso agli alloggi popolari).
    I primi comuni a dotarsi di un registro furono Empoli (nel 1993) e Pisa (nel 1996): attualmente sono molto numerose le città italiane che si sono dotate di un registro anagrafico delle unioni civili[10].

    Alcune Regioni italiane hanno approvato statuti che sarebbero favorevoli ad una legge sulle unioni civili, anche omosessuali: la Calabria (6 luglio 2004), la Toscana (19 luglio 2004), l'Umbria (2 settembre 2004) e l'Emilia Romagna (14 settembre 2004).
    La maggior parte degli statuti si rifà alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che all’articolo 9 sancisce, tra i diritti fondamentali della persona, il "Diritto di sposarsi e di costituire una famiglia".
    Il secondo Governo Berlusconi (2001-2006), di centro-destra, ha impugnato per presunta illegittimità costituzionale gli statuti della Toscana, dell'Umbria e dell'Emilia Romagna: i primi due ricorsi sono stati respinti.

    La Spezia nel giugno 2006 è il primo comune italiano che ha deciso di aprire agli omosessuali il registro delle unioni civili. La mozione è stata votata da 23 consiglieri comunali su 30. Questo provvedimento determina l'equiparazione amministrativa delle coppie di fatto (diritto alle case popolari, etc.).
     

    Oltre che eccezioni a livello geografico esistono anche delle eccezioni per alcune categorie di persone. I partner di giornalisti e onorevoli, anche se non sposati, possono usufruire del trattamento sanitario del partner appartenente a queste categorie, inoltre per gli onorevoli è possibile lasciare al proprio partner la pensione di reversibilità, anche se tra di loro non sussiste alcun legame matrimoniale.

    L'8 febbraio 2007 il governo italiano ha approvato un nuovo disegno di legge che prevede i riconoscimenti delle unioni di fatto, non sotto la denominazione comune di PACS, ma bensì di DICO. Tale disegno deve ancora essere sottoposto al voto parlamentare. Visti i problemi numerici al Senato, ed alcuni problemi di ordine tecnico giuridico, un comitato ristretto della commissione giustizia che ha come relatore il senatore Cesare Salvi (Sinistra Democratica), ha elaborato una nuova proposta di legge sul CUS (contratto di unione solidale). Questa proposta di legge, aperta a tutte le coppie etero e gay, verrebbe stipulata davanti al giudice di pace o dal notaio. Quest'ultimo comunicherebbe l'atto al giudice di pace, dove verrebbe trascritto in un pubblico registro.

    Questa nuova soluzione è il risultato di un lavoro su tutte le proposte di legge presentate al Senato in questa legislatura, compreso il ddl del governo sui Dico, ed in particolare sulla proposta di Biondi. Si prevede la votazione in aula al Senato nei primi mesi del 2008.

     

    Lussemburgo - Partenariat légal [modifica]

    In Lussemburgo è in vigore dal 2004 la partnership registrata [11]. Si applica alle coppie dello stesso e di sesso diverso e garantisce diritti simili a quelli delle coppie sposate in relazione al welfare e al fisco.

     

    Paesi Bassi - Geregistreerd partnerschap [modifica]

    In Olanda il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2001.

    Per quanto riguarda le unioni civili, già dal 1 gennaio 1998 la legge 5 luglio 1997 permetteva alle coppie dello stesso sesso, e di sesso diverso di registrarsi in appositi registri comunali delle unioni civili e ottenere gli stessi diritti delle coppie sposate[12]:

    • i partner sono obbligati alla fedeltà, aiuto e reciproca assistenza
    • sono obbligati a condividere la responsabilità per la cura e mantenimento dei minori
    • vi è obbligo di convivenza
    • a meno che non dispongano altrimenti si instaura un rigoroso sistema di comunione universale dei beni
    • sui partner grava reciproco obbligo di mantenimento
    • ogni partner ha il diritto di amministrare i beni che costituiscono il suo apporto alla comunione
    • vi è responsabilità solidale per i debiti contratti in comune
    • vi sono diritti di successione analoghi a quelli del matrimonio
    • i partner possono usare il nome dell'altro

    L'unione registrata si scioglie per la morte di uno dei partner, per assenza o scomparsa di uno dei partner o per provvedimento di scioglimento del giudice. In caso di separazione è necessario prevedere l'eventuale corresponsione di alimenti al partner che non avesse risorse sufficienti.

    Dal 1 luglio 1999, inoltre, è entrata in vigore una legge danese che autorizza il partner di una coppia registrata ad adottare il figlio dell'altro partner.

    Il dibattito sulle unioni incomincia in Olanda nel 1993 con la presentazione di un disegno di legge che non avrebbe consentito la registrazione alle coppie omosessuali sebbene un rapporto del 1991 prevedesse l'introduzione di un modello aperto a tutte le coppie. Nel 1995 si decise di avvicinare l'istituto il più possibile al matrimonio. Nel 1996 gruppi di pressione del movimento gay argomentando che l'unione così come concepita non garantiva l'uguaglianza portò una maggioranza esigua alla Seconda Camera a votare una mozione sul tema.

    Il Consiglio istituì la seconda commissione Kortmann per esaminare le conseguenze sul diritto internazionale privato del matrimonio omosessuale. Nel 1997 la commissione sostenne la necessità di potenziare la disciplina giuridica della relazione tra i partner e i figli dell'altro partner.

    Dal 1979, infine, erano riconosciuti diritti minimi su tasse, immigrazione, reversibilità delle pensione ecc. alle coppie dello stesso sesso coabitanti.

     

    Portogallo - União de facto [modifica]

    In Portogallo sono state approvate nel 2001 due leggi che hanno disciplinato, rispettivamente, le situazioni giuridiche della economia comum ("economia comune") e delle União de facto ("unioni di fatto"). Si tratta della Lei n. 1 6/2001, de 11 de maio, adopta medidas de protecção das pessoas que vivam em economia commum e della Lei n. 7/2001, de 11 maio, adopta medidas de protecção das uniões de facto

    Le due leggi non si escludono a vicenda.

    • L'economia comune: La definizione economia commum data dalla legge all'art. 2, è "la situazione di persone che vivano in comunione di vitto e alloggio da più di due anni ed abbiano stabilito un genere di vita in comune basato sull'assistenza reciproca o la ripartizione delle risorse". La legge si applica a nuclei di due o più persone purché una di queste sia maggiorenne.

    La legge prevede diritti riguardo al godimento di ferie, permessi e congedi familiari, diritto di preferenza nei trasferimenti riguardanti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, applicazione del regime delle imposte sul reddito, protezione particolare per la residenza in comune e diritto, nella trasmissione ereditaria, alla casa.

    • L'unione di fatto: La legge regolamenta, secondo l'art. 1 "la situazione giuridica di due persone, indipendentemente dal sesso, che vivano un un'unione di fatto da più di due anni".

    I diritti che garantisce la legge sono gli stessi di coloro che vivono in un'economia comune a cui si aggiunge in caso di morte del convivente benefici economici erogati dal sistema della sicurezza sociale e pensione al coniuge superstite. L'unione si scioglie per la morte di uno dei due membri, per il matrimonio di uno dei due membri o per volontà di uno dei due membri. Nell'ultimo caso deve essere avviata la separazione legale affinché possano essere riconosciuti diritti come nel caso della separazione matrimoniale.

    I diritti garantiti da entrambe le leggi sono limitati rispetto a quelli che offre il matrimonio.

     

    Regno Unito - Civil partnership [modifica]

    Il Civil Partnership Act[13], entrato in vigore nel dicembre 2005 in tutto il Regno Unito, riconosce alle coppie dello stesso sesso la possibilità di vincolarsi in una unione registrata molto simile al matrimonio (ciononostante questo non è, dal punto di vista giuridico, un matrimonio omosessuale, contrariamente a quanto è stato scritto sui giornali italiani). I contraenti assumono lo status legale di 'civil partners'.

    La nuova legge ha avuto una forte eco anche in Italia grazie alla decisione della popstar sir Elton John di essere fra i primi sudditi britannici ad utilizzarla, per sancire la sua relazione col suo compagno.

    Sono riconosciute anche le coabitazioni non registrate di partner di sesso diverso o dello stesso sesso, a cui è accordata una varietà di diritti e facoltà, dalle assicurazioni all’immigrazione e altro.

    In Inghilterra e Galles le coppie dello stesso sesso possono adottare; la misura sarà presto estesa anche alla Scozia.

     

    Repubblica Ceca [modifica]

    La Camera dei deputati della Repubblica Ceca, il 15 marzo 2006, ha approvato, con i 101 voti richiesti, su 177 deputati presenti (la maggioranza assoluta, sui 200 seggi della Camera), una legge sulle unioni registrate per le persone dello stesso sesso. L'approvazione ha annullato il veto posto dal presidente Vaclav Klaus, il 16 febbraio 2006, per forti riserve sulla legge. La legge regola l'inizio e la fine delle unioni registrate fra persone dello stesso sesso, concede a queste persone il diritto ad avere informazioni sullo stato di salute del partner, il diritto all'eredità nel caso della morte e obbliga i partner a sostenersi finanziariamente. La legge rende possibile l'educazione di bambini nati da precedenti vincoli eterosessuali, ma non permette l'adozione.

     

    Slovenia - Registrirana istospolna partnerska skupnost [modifica]

    Una legge del 22 giugno 2005 garantisce alle unioni civili diritti limitati nel campo delle relazioni di proprietà e dell'eredità. Tale legge, contestata dal movimento di liberazione omosessuale, non garantisce alcun diritto di assicurazione, salute e pensionistico.

     

    Spagna [modifica]

    In Spagna il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2005.

    Alcune regioni (Comunidades autónomas) del Paese riconoscevano già diritti alle coppie di fatto, di sesso uguale o diverso. È il caso della Catalogna, che il 15 luglio 1998 aveva approvato la legge sulle coppie stabili (Legge 10/1998, De uniones estables de pareja - "Legge sulle unioni stabili"), entrata in vigore il 23 ottobre dello stesso anno. La legge regola diversi aspetti privatistici della relazione di coppia: prevede la responsabilità solidale per le spese domestiche e per alcuni debiti, regola l'uso della casa comune e offre benefici nel caso in cui uno dei partner lavori per il governo catalano. Le coppie omosessuale hanno accesso a questa legge rendendo una dichiarazione con un atto notarile. Le coppie eterosessuali possono regolamentare il loro rapporto o con un atto notarile, o automaticamente dopo una convivenza di più di due anni, o automaticamente per le coppie che convivono e hanno un figlio.

    Dopo la Catalogna altre dieci regioni spagnole hanno approvato leggi sulle unioni di fatto, per un totale di 11 comunità su 17. In particolare si tratta dell'Aragona nel 199, la Navarra nel 2000, la Comunità di Valencia, le Isole Baleari e la Comunità di Madrid nel 2001, le Asturie e l'Andalusia nel 2002, le Canarie, l'Estremadura e i Paesi Baschi nel 2003.

     

    Svezia - Registrerat partnerskap [modifica]

    Le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono regolarizzate in Svezia dall'Atto 1994: 117, decreto 1994: 1431 [14]. La legge garantisce molte delle conseguenze del matrimonio, adozione di bambini inclusa. In Svezia è in discussione l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.

    La possibilità di ammettere le coppie omosessuali nel matrimonio è stata vagliata in Svezia nel 1978 da una commissione incaricata di sviluppare proposte di legge tese a fronteggiare la discriminazione di omosessuali. La commissione ritenne prematuro il passo.

    Dal 1 gennaio 1988 il Paese si era dotato di una legge che garantiva diritti molto limitati, nel campo della proprietà sulla casa comune, alle unioni civili. In particolare la legge disciplina le relazioni giuridiche della coppia (omosessuale o eterosessuale) riguardo la casa comune e i beni acquistati, per uso comune, nel corso della convivenza. Solo nel 1990 il Governo svedese istituì una Commissione per valutare l'opportunità di introdurre una legislazione sulle unioni. La Commissione ha riferito, a favore delle unioni, nel 1993 ma il governo conservatore era diviso. Il Parlamento allora ordinò la preparazione di un disegno di legge alla Commissione parlamentare permanente sulle questioni di diritto civile e lo approvò il 7 giugno 1994

    Ungheria

    Una legge del 1996 (Codice civile, art. 578/G) in seguito di una modifica incide sul diritto di proprietà delle coppie conviventi di omosessuali. In particolare, ogni bene acquistato nel corso della convivenza è di proprietà dei componenti della coppia in proporzione al contributo dato all'acquisto. Nel caso il contributo non possa essere determinato, sono ritenuti uguali. Il lavoro casalingo, inoltre, è considerato come un contributo all'acquisto della proprietà.

    Nel dicembre 2007 sono state approvate dal parlamento ungherese le convivenze registrate, ovvero la possibilità per una coppia, sia eterosessuale sia tra persone dello stesso sesso, di essere registrata in quanto tale, ottenendo così riconoscimenti in campo patrimoniale ed ereditario; la registrazione avviene con iscrizione al registro dello stato civile presso l'ufficio dell'anagrafe, per scioglierla è necessaria una dichiarazione congiunta davanti al notaio.

     

    Paesi Candidati ad entrare nell'Unione Europea

     

    Croazia

    La Croazia dal 14 giugno 2003 con la Legge n. 01-081-03-2597/2[15] garantisce alle unioni civili dello stesso e di diverso sesso alcuni diritti sull'eredità e facilitazioni finanziarie.

     

    Altri paesi europei

     

    Andorra - Union estable de parella

    Dal 2005 la legge prevede una registrazione civile che garantisce molti dei diritti del matrimonio civile, inclusa, per le coppie etero, l'adozione di bambini.

     

    Islanda - Staðfesta samvist

    Dal 1996 è in vigore in Islanda un istituto (Legge n. 87 1 luglio 1996) noto come unione omologata che riconosce la registrazione di unioni omosessuali offrendo molti dei diritti delle coppie eterosessuali unite in matrimonio. Dal 2000 le coppie gay hanno la possibilità di adottare i figli del partner provenienti da una precedente relazione; resta però ancora esclusa la possibilità di adottare congiuntamente.

     

    Liechtenstein

    In Liechtenstein, il 5 novembre 2007 è stata approvata una mozione, presentata dall'opposizione socialdemocratica ed accolta dalla maggioranza, che prevede il riconoscimento delle coppie di fatto. Il testo è vincolante per il parlamento che deve a questo punto emanare una legge che riconosca le coppie omosessuali.

     

    Norvegia - Registrert partnerskap

    La Norvegia riconosce, dall'1 agosto 1993 la "convivenza registrata" mediante la Lov om registrert partnerskap, 30 aprile 1993 n. 40[16].

    Le coppie omosessuali hanno il diritto di registrare legalmente la propria convivenza garantendosi conseguenze legali pari a quelle del matrimonio, con l'eccezione del diritto di solennizzare la convivenza in un’istituzione religiosa e il diritto di adottare bambini congiuntamente.

    Uno dei partner registrati, dall'1 gennaio 2002, può comunque adottare il figlio dell’altro (sia biologici che adottati, a meno che il figlio adottato non provenga da un Paese che non permette ad omosessuali e lesbiche di adottare bambini) con gli stessi criteri di adozione del matrimonio. Il 18 dicembre 2003 sono entrate in vigore nuove normative relative all’affidamento di minori che riguardano gli omosessuali e le lesbiche. In particolare le coppie omosessuali possono essere selezionate per fungere da genitori adottivi nel caso in cui i servizi sociali competenti ritengano che ciò sia per il bene del bambino. Per la registrazione almeno uno dei partner deve essere cittadino norvegese, e uno o entrambi devono risiedere in Norvegia.

    In questi mesi è in discussione l'apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.

     

    Svizzera - Unione domestica registrata

    In Svizzera il primo cantone a votare l'estensione dei diritti matrimoniali alle coppie gay è stato quello di Zurigo il 22 settembre 2002. In base a questa decisione la coppia doveva vivere nel cantone e convivere da sei mesi prima di procedere all'unione riconosciuta. L'unione civile è stata estesa anche in altri cantoni svizzeri, come Ginevra o Neuchâtel. Tali riconoscimenti hanno spinto il parlamento elvetico ad accettare, in seguito alla Legge federale sull’unione domestica registrata di coppie omosessuali[17], l’unione domestica registrata che riguarda però solo coppie dello stesso sesso. Un referendum contro questa legge ha fallito e la legge è stata approvata dal popolo svizzero, il primo ad esprimersi. La legge è dunque entrata in vigore il 1 gennaio 2007. Le prime unioni sono state celebrate già il 2 gennaio 2007, all'apertura delle amministrazioni comunali.

    Chi è vincolato da un’unione domestica registrata non può adottare né valersi di tecniche di procreazione medicalmente assistita (art. 28 della legge).

     

    Città del Vaticano

    Il Vaticano non prevede alcuna legislazione per la regolamentazione delle unioni civili. Le autorità considerano esplicitamente il matrimonio eterosessuale come la unica forma di matrimonio accettabile, e il matrimonio religioso cattolico come la forma di matrimonio preferibile. Le autorità hanno preso esplicitamente posizione sia contro il matrimonio gay, sia contro le unioni civili fra persone omosessuali. Il matrimonio contratto nello stato del Vaticano (in chiesa) è legalmente riconosciuto dallo stato italiano, mentre il matrimonio contratto civilmente all'estero tra persone di cui almeno una sia battezzata (e non abbia formalmente abbandonato la fede) non è riconosciuto dallo stato vaticano. Lo Stato della Città del Vaticano non fa parte dell'Unione Europea.

     

    Le unioni civili in America

     

    Argentina

    Buenos Aires ha emanato, nel 2002, la Ley n 1.004 Unión Civil che istituisce un registro delle unioni civili indipendentemente dal sesso e dall'orientamento sessuale purché la coppia conviva da più di due anni. La capitale argentina è la prima istituzione dell'America latina ad aver legalizzato le unioni civili.

     

    Brasile

    Non esiste un riconoscimento completo delle unioni civili a livello federale, tuttavia le coppie omosessuali hanno gli stessi diritti di quelle sposate in materia contributiva e assistenziale. Numerosi stati vietano la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e lo stato del Rio Grande do Sul ha un registro delle unioni civili. In Brasile, inoltre, i cittadini omosessuali (dichiarati) hanno il diritto costituzionale di adottare i bambini e, nel 2005 è successo per la prima volta che una bambina è stata data in adozione ad una coppia gay nello Stato di San Paolo. Questa decisione inedita portò diversi giudici a riconsiderare la adozione dalla parte delle coppie gay e portò inoltre ad un boom di adozioni da parte dei gay.

     

    Canada

    In Canada il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2005. A luglio 2005, infatti, il Parlamento federale ha approvato la C-38, una legge che riformula il matrimonio in quanto "unione di due persone". In alcune Province canadesi i gay hanno ottenuto l'autorizzazione a contrarre Matrimonio grazie a varie sentenze federali emesse da massime Corti provinciali come la Corte d'Appello dell'Ontario e la Corte d'Appello del British Columbia, sentenze pienamente accettate dal Governo federale che difatti si è impegnato a riformulare le norme sul Matrimonio di conseguenza.

    In Canada, in base al diritto anglosassone, fanno fede le sentenze delle Corti di Appello. In tal senso i primi stati in cui le Corti hanno deciso in favore delle coppie gay (con sentenze tutte risalenti all'inizio del 2004) sono stati Alberta, Nuova Scozia e Quebec.

    A livello parlamentare la Nuova Scozia è stato il primo stato canadese a operare in questo senso a partire dal 4 giugno 2001 con la domestic partnership per persone dello stesso sesso. Tuttavia le coppie di fatto godevano di quasi tutti i diritti/doveri del matrimonio in quanto registravano la loro unione di fronte alla stessa autorità e accedevano alle più importanti leggi matrimoniali.

     

    Colombia

    Nell'ottobre 2006 il Senato della Colombia, ha approvato, in prima lettura con 49 voti favorevoli e 40 contrari una legge sui Pacs. Il progetto di legge dovrà essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti.

     

    Stati Uniti

    Mappa rappresentante la legislazione sul matrimonio omosessuale negli USA.

    Mappa rappresentante la legislazione sul matrimonio omosessuale negli USA.

    Negli Stati Uniti l'accesso al matrimonio è competenza tradizionalmente delegata ai singoli Stati, a patto ovviamente che non si vada in contrasto con la Costituzione federale e perciò coi princìpi inviolabili di libertà, eguaglianza e non-discriminazione da essa garantiti. Per ora, l'unico Stato a permettere ai gay di contrarre matrimonio è il Massachusetts. Dal 17 Maggio 2004, infatti, i gay dello Stato possono contrarre matrimonio, grazie a una sentenza a carattere statale emessa dalla Corte Suprema del Massachusetts nel novembre 2003; Corte che nel febbraio 2004 ha nettamente rigettato una proposta del Senato dello Stato volta a sostituire l'apertura del matrimonio con la creazione di unioni civili per coppie omosex.

    Il primo a rendere legali le unioni civili è il piccolo Stato del Vermont. Il 26 aprile del 2000 assegna alle coppie gay gli stessi diritti del matrimonio eterosessuale, anche nel processo di riconoscimento delle coppie. Queste, infatti, formalizzano la loro unione prima presso gli uffici pubblici delle città e poi davanti ad un giudice di pace, un magistrato o un sacerdote/pastore. La Corte Suprema dello stesso Stato ha rigettato, il 26 dicembre 2001, un tentativo di abolire la legge.

    A ruota segue la California con una legge aperta anche alle coppie di sesso diverso emanata nello stesso periodo di quella del Vermont e migliorata nel corso degli anni. Alle coppie in unione civile sono accordati stessi diritti e responsabilità delle coppie sposate sotto quasi tutti gli aspetti. Il 29 giugno 2005 la Corte Suprema della California ha confermato definitivamente la legge respingendo i ricorsi di vari conservatori.

    Un altro Stato con le unioni civili è il Connecticut, nel 2005; unioni civili, simili a quelle del Vermont, che sono state immediatamente portate in tribunale dalle principali organizzazioni gay statali e federali in quanto forma di segregazione, perciò unioni da sostituire con l'apertura del Matrimonio alle coppie dello stesso sesso.

    Il New Jersey, a partire dal dicembre 2006, ha legalizzato (con 56 voti favorevoli e 19 contrari alla Camera bassa e 23 voti favorevoli e 12 contrari al Senato le unioni civili tra coppie omosessuali.Il governatore Jon S. Corzine ha dichiarato che rivedrà il testo di legge prima della promulgazione. La legge riconosce alle coppie omosessuali il diritto all'adozione, l'assistenza ospedaliera e i diritti di successione.

    Cause legali di richiesta di permesso di matrimonio sono pendenti in California, Iowa, Maryland, Connecticut e Oklahoma.

    Nell'ottobre 2006, in particolare, i giudici costituzionali del New Jersey si sono pronunciati sul matrimonio gay riconoscendo che le "abitudini e i tempi sono mutati" e sostenendo che "nonostante... i progressi conseguiti da gay e lesbiche verso l'accettazione sociale e l'uguaglianza di fronte alla legge, la Corte non ha riscontrato il diritto all'unione matrimoniale tra i sessi come un diritto fondamentale riconosciuto dalla costituzione" e chiamando "in causa i rappresentanti del popolo" a legiferare sulla materia in sei mesi. ********************************

    Le unioni civili in Africa

     

    Sudafrica

    Il 30 novembre 2004 la Corte Suprema d'Appello ha dato il via libera al matrimonio della coppia lesbica formata da Marie Fourie e Cecilia Bonthuys. Tale organo ha definito il matrimonio come "unione di due persone" e non per forza di sesso diverso. In seguito all'appello presentato dal governo - che rivendicava la priorità del Parlamento in questo tipo di decisioni - il 1 dicembre 2005 la Corte costituzionale del Sudafrica ha bocciato, con una sentenza[18], giudicandola incostituzionale la legislazione vigente sul matrimonio, appunto perché esclude le coppie dello stesso sesso. La Costituzione sudafricana, infatti, vieta espressamente la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale. La Corte ha stabilito che la legge deve essere emendata sostituendo la parola "coniuge" dove si legge adesso "marito" o "moglie"; ma ha concesso una sospensiva di un anno.

    Il 14 novembre 2006, infine, il Parlamento ha approvato (con 230 voti a favore, 41 contrari e tre astensioni) la legge sul matrimonio omosessuale rendendo il Sudafrica il primo Paese africano a legalizzare l'unione tra due persone dello stesso sesso. La legge è stata fortemente avversata da conservatori, tradizionalisti, dalla Chiesa cattolica e da altre organizzazioni religiose e afferma che il matrimonio è una "unione volontaria tra due persone, solennizzata e registrata o da un matrimonio, ovvero da un'unione civile". Con la firma della vicepresidente della repubblica sudafricana Phumzile Mlambo-Ngcuka del 30 novembre 2006 la legge è entrata in vigore.

     

    Le unioni civili in Asia

     

    Israele

    La magistratura ha riconosciuto come matrimoni di fatto anche le coppie conviventi omosessuali, con varie conseguenze in tasse e diritto ereditario. Va però ricordato che in Israele esistono solo i matrimoni religiosi e non esiste quindi la possibilità di scegliere tra matrimonio civile (per esempio fra persone di religione diversa) e religioso. La città di Tel Aviv, tuttavia, godendo di una particolare autonomia in materia legislativa, il 5 agosto 2003 ha riconosciuto le unioni civili mediante la semplice esibizione del certificato di residenza e di una dichiarazione notarile.

     

    Taiwan

    Al momento Taiwan non ha alcuna forma di unione civile. Una legge che riconoscesse il matrimonio anche alle coppie omosessuali è stata proposta dal governo di Taiwan, ma ha incontrato l'opposizione di alcuni componenti del governo ed è ferma da allora.

     

    Le unioni civili in Oceania

     

    Australia

    L'Australia Occidentale riconosce alle coppie di fatto anche omosessuali svariati diritti e l'accesso a adozione di bambini e procreazione medicalmente assistita; la Tasmania permette alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi e ottenere alcuni diritti e la possibilità di adottare il figlio del partner; l'Australian Capital Territory, territorio della capitale Canberra, permette alle coppie di fatto anche omosessuali di adottare bambini e sta dibattendo il riconoscimento delle registrazioni civili; nel Nuovo Galles del Sud la Città di Sydney offre la possibilità alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi, con cerimonia se le parti lo desiderano, e ottenere alcuni diritti. A livello federale, le coppie di fatto anche omosessuali sono riconosciute nelle forze armate e nei fondi pensionistici; il matrimonio è esplicitamente limitato alle coppie eterosessuali dal 2004.

     

    Nuova Zelanda

    Le coppie di fatto sono state riconosciute il 9 dicembre 2004 con l'emanazione del Civil Union Bill valido sia per coppie omosessuali che eterosessuali. In tale occasione è stata anche respinta la richiesta dei conservatori di indire un referendum popolare.

     

    Considerazioni etiche

    Da segnalare soprattutto le frequenti critiche della Chiesa Cattolica, fermamente contraria a qualunque riconoscimento delle unioni civili. Queste le critiche nel dettaglio:

    • Un piccolo matrimonio in concorrenza con quello tradizionale
    • Una unione con diritti senza doveri
    • Un primo passo verso il matrimonio omosessuale e relative adozioni gay
    • Una istituzione che le persone conviventi in realtà non richiedono
    • I registri civili non hanno avuto adesioni significative
    • Un attentato alla famiglia così com'è intesa nella Costituzione Italiana (Art.29)

     

    Tutele e giustizia economica

    La legislazione sull'eredità non riconosce alcun ruolo al partner che non è erede legittimario. A lui, può essere destinata una quota pari a 1/3 delle proprietà, quella della quale l'intestatario può disporre liberamente, destinando il lascito a chi preferisce.

    Anche dichiarando il partner erede universale, il testamento è impugnabile e una quota maggioritaria dei beni spetta comunque agli eredi legittimari che, peraltro, sono soltanto i coniugi e i discendenti o, in mancanza di discendenti, gli ascendenti; la situazione è ancora più particolare nel caso delle coppie omosessuali, dove non sono rari i casi di discriminazione e non-accettazione fra parenti e famigliari, eredi legittimari del patrimonio.

    L'applicazione di un regime di comunione dei beni nasce dall'esigenza di tutelare la volontà di una coppia, e conferire al partner una quota maggiore di quella proprietà che è stata costruita insieme.

     

    Note

    1. ^ Risoluzione per la parità dei diritti degli omosessuali e delle lesbiche nella comunità europea, "Official journal", 1994, C 61/40 Res. No. A3-0028/94, 8 febbraio 1994
    2. ^ (EN) Chamber judgment in the case of Karner v. Austria
    3. ^ testo della legge Moniteur/Staatsblad 12 gennaio 1999, p. 786
    4. ^ (EN) Traduzione inglese della legge 372 modificata dalla legge 360/1999 della Danimarca
    5. ^ (EN) Act on Registered Partnerships, 950/2001 della Finlandia
    6. ^ (FR) Loi no. 99-944 du 15 novembre 1999 relative au pacte civil de solidarité
    7. ^ Gesetz über die Eingetragene Lebenspartnerschaft della Germania, (DE) testo tedesco - (FR) traduzione francese)
    8. ^ (EN) Civil Partnership Bill irlandese
    9. ^ Disciplina del patto civile di solidarietà e delle unioni di fatto (3296).
    10. ^ Elenco dei registri delle Unioni Civili sul sito dell'Arcigay
    11. ^ (FR) Loi du 9 juillet 2004 relative aux effets légaux de certains partenariats n. 4946, 12 maggio 2004 del Lussemburgo.
    12. ^ Tra gennaio e novembre 1998 le coppie registrate presso i registri comunali sono state 4237, un terzo delle quali (1353) erano eterosessuali (I. Scherf, Registered partnership in the Netherlans, A quick scan, WODC, The Hague, marzo 1999).
    13. ^ (EN) Civil Partnership Act del Regno Unito
    14. ^ (EN) Atto 1994: 117, decreto 1994: 1431 della Svezia
    15. ^ (EN) legge n. 01-081-03-2597/2 della Croazia
    16. ^ (EN) Act No. 40 of 30 aprile 1993 relating to Registered Partnership della Norvegia
    17. ^ Legge federale sull’unione domestica registrata di coppie omosessuali del 18 giugno 2004 - Svizzera
    18. ^ (EN) sentenza 1 dicembre 2005 Corte Costituzionale del Sud Africa per l'apertura del matrimonio

     

    Bibliografia

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      • D'Angeli, F., La tutela delle convivenze senza matrimonio, Giappichelli, Torino 1995.
    • 1994
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    • 1990
      • Donati, P., La famiglia di fatto come realtà sociale e come problema sociale oggi in Italia, in "Iustitia", 1990.
    • 1983
      • Gazzoni, F., Dal concubinato alla famiglia di fatto, Giuffré, Milano 1983.

     

    Voci correlate

     

    Collegamenti esterni

    Indice

  • Unione civile - Che cosa è l' unione civile 1
  • Unione civile - Che cosa è l' unione civile 2
  • Unione civile - Che cosa è l' unione civile 3

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