L'11 settembre è diventata una malattia, in molti
casi mortale. Che riguarda, secondo le stime dei sindacati, almeno 15 mila
lavoratori. Pompieri, medici, poliziotti e volontari respirarono i veleni
di Ground Zero. La storia di come l'amministrazione Bush non salvò i
salvatori.
L'11 settembre continua a mietere vittime. E, a
cinque anni di distanza dall'attacco alle Torri gemelle, una nuova
generazione di vedove rischia d'affacciarsi sulla scena. Sono le mogli di
chi lavorò tra le macerie, giorno dopo giorno, portando alla luce corpi e
detriti, spazzando da Ground Zero i resti dell'attentato. Pompieri,
muratori, poliziotti, medici, infermieri e volontari che respirarono
polveri tossiche e sostanze chimiche velenose, dall'amianto al
combustibile dei jet caduti. Adesso hanno iniziato ad ammalarsi. E a
morire.
Uno studio elaborato recentemente dallo staff medico dell'ospedale Mount
Sinai di New York dimostra che il 70% delle persone che lavorarono a
Ground Zero ha subito gravi lesioni ai polmoni e all'apparato
respiratorio. L'analisi è stata condotta su più di 9 mila persone tra le
40 mila che operarono sul posto, il che significa che quasi 7 mila hanno
riportato sintomi di affaticamento respiratorio dovuto al contatto,
all'epoca, con sostanze tossiche e cancerogene.
Un secondo studio, pubblicato sull'American Journal of Respiratory and
Critical Care Medicine, dimostra poi che 12 mila tra pompieri e operatori
medici hanno subito danni permanenti ai polmoni e che, durante l'anno
successivo all'11 settembre, la loro capacità polmonare si è compromessa a
livelli che normalmente corrispondono a dodici anni di invecchiamento in
un essere umano. L'analisi mostra come il 50% dei soggetti sia stato
colpito dalla cosiddetta "tosse da World trade center", che il 42% soffre
di affaticamento respiratorio e il 24% ha problemi di espettorazione. Gli
autori dello studio tengono tuttora sotto osservazione i lavoratori per
verificare se i loro polmoni continuano a peggiorare. E' probabile che la
risposta sarà affermativa.
Sono solo le prime evidenze scientifiche di un dramma che si percepì
immediatamente, e che anche Rassegna riportò in quei giorni terribili
successivi all'attentato. Chi lavorava a Ground Zero non solo vedeva la
morte coi propri occhi, ma la respirava pure e ne era cosciente. Per anni
l'amministrazione Bush e l'Agenzia per la protezione ambientale hanno
negato che l'aria fosse contaminata, smentendo ogni nesso tra le patologie
e i decessi e le macerie di nine eleven. Il muro dell'omertà ha iniziato a
sgretolarsi lo scorso gennaio, quando un poliziotto di New York, il
trentaquattrenne James Zadroga, è morto di antracosi e il medico legale ha
confermato che la causa erano le tossine respirate a Ground Zero.
Un'altra vittima è Mike Damato. 33 anni, lavoratore edile, Damato è ancora
vivo, ma i medici gli hanno diagnosticato la situazione polmonare e
asmatica di un sessantenne: come riporta un articolo dell'Observer, "la
polvere corrosiva e l'aria tossica che respirò per mesi sul luogo del
disastro gli stanno mangiando la gola e l'esofago". Mike è nello stadio
immediatamente precedente al cancro. A Ground Zero lavorava nella "bucket
brigade", letteralmente la "squadra del secchio", passando recipienti di
detriti di mano in mano senza mai indossare una maschera protettiva.
Ecco lo scandalo: nessuno - accusano i sindacati - si premurò di
proteggere i lavoratori dalle sostanze tossiche. "Fin dall'inizio
lavoratori e volontari furono trattati in modo grottesco - ricorda Joel
Shufro, direttore del New York Committee for Occupational Safety and
Health, un'associazione non profit di 200 sindacati locali -. I funzionari
governativi decisero che consentire il ricorso a un'adeguata protezione
respiratoria avrebbe smascherato la menzogna che l'aria era salubre, di
conseguenza la Borsa e le più grandi banche del mondo non avrebbero potuto
riaprire prima che fosse completata la decontaminazione della zona".
Subito dopo l'attacco la direttrice dell'Agenzia per la protezione
ambientale, Christine Todd Whitman, assicurò pubblicamente che la zona era
sicura. Recentemente, però, un'inchiesta del New York Daily News ha
riportato che l'amministrazione Bush avrebbe autorizzato Whitman a
occultare materiale imbarazzante sui rischi chimici e tossici di Ground
Zero.
"Il nostro governo non ci stava dicendo la verità - ha commentato Hillary
Rodham Clinton -. L'aria non era salubre. Non ci si poteva vedere
attraverso, figuriamoci respirarla".
Così l'11 settembre è diventata una malattia, in molti casi mortale. Che
riguarda, secondo le stime dei sindacati, almeno 15 mila lavoratori.
Davide Orecchio
Fonte: www.rassegna.it
Link:
http://www.rassegna.it/2006/europamondo/articoli/11settembre.htm
11 settembre 2006
Note:
www.rassegna.it/2001/attualita/gennaio-giugno/attacco_usa/amianto.htm
http://observer.guardian.co.uk/world/story/0,,1868914,00.html
Link
Archivio 11 Settembre
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