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12/09/2006 La ABC pretende di scaricare su Clinton le Responsabilità dell'11/9 (Movimento Solidarietà, http://www.movisol.org)

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Molto scalpore ha destato in USA il tentativo della rete televisiva ABC, riuscito solo in parte, di mandare in onda nel quinto anniversario dell'11 settembre 2001 un “docudrama” intitolato “The Path to 9/11”. La trasmissione, mentre pretende di attenersi al Rapporto della Commissione sull'11/9, in realtà contiene una serie di menzogne miranti ad attribuire la colpa del disastro all'amministrazione Clinton in quanto sarebbe stata incapace di sfruttare le opportunità che aveva di catturare o assassinare Osama bin Laden.
Dopo una mobilitazione popolare guidata dall'ex presidente Clinton, l'ABC ha acconsentito ad apportare alcune modifiche e tagli, dopodiché la trasmissione è andata in onda in due puntate. I cambiamenti apportati purtroppo non cambiano l'impressione generale sul grande pubblico, anche se nel "documentario" talvolta appare la scritta "fiction".

Clinton e alcuni suoi collaboratori erano venuti a conoscenza di essere rappresentati nel film ma non avevano ottenuto di visionare il documentario. Il 7 settembre, Clinton ed ex esponenti del suo governo come Sandy Berger, suo consigliere di Sicurezza Nazionale e Madeline Albright segretario di Stato, hanno diffuso una lettera che chiedeva alla ABC di rinunciare a mandare in onda il documentario o correggerne gli errori.
Il copione del docudrama è opera di Cyrus Nowraseth, noto per un discorso sul tema “Ribelli con una causa: come i conservatori possono guidare la prossima svolta paradigmatica di Hollywood”. Per il copione, Nowraseth dice di aver attinto al rapporto della Commissione 11/9 e a due libri, uno di John Miller, reporter di ABC, e l'altro di Samuel M. Katz.
La regia del docudrama è di David L. Cunningham, figlio del fondatore della setta fondamentalista protestante nota come “Youth With a Mission”. Cunningham è cresciuto nella setta frequentandone la scuola cinematografica, che è stata espressamente istituita allo scopo di conquistare Hollywood per spacciare le idee fondamentaliste della setta stessa.
Inizialmente il documentario della ABC doveva essere diffuso nelle scuole attraverso i circuiti della Scholastic, anche nota come produttrice dei libri di Harry Potter. La Scholastic però si è tirata indietro il 7 settembre.
Nella lettera alla ABC i clintoniani citano un'affermazione famosa di Steve McPherson, presidente di ABC Entertainement, che avrebbe detto: “Se ci si assume la responsabilità di presentare i retroscena di un avvenimento così importante, è fondamentale sapere come stanno davvero le cose”. E concludono quindi che “in base alla regola da lei stessa così definita, l'ABC sbaglia davvero di grosso. Il contenuto del pezzo è errato nei fatti in maniera incontrovertibile e l'ABC ha il dovere di correggere. Sarebbe contro coscienza ingannare il pubblico americano a proposito di una delle tragedie più orribili verificatesi nel paese”.
Le lettera riferisce tre errori fattuali: “Che il Consigliere per la sicurezza nazionale Sandy Berger avrebbe negato alla CIA il permesso di colpire Bin Laden; ... l'ex segretario di Stato Madeleine Albright avrebbe rifiutato di approvare un attacco missilistico contro Bin Laden senza notificarlo preventivamente ai pakistani ... Il presidente Clinton sarebbe stato troppo preoccupato dall'impeachment e dalla questione Lewinsky per preoccuparsi di dare la caccia a Bin Laden...”. Sono tre asserzioni la cui falsità è dimostrabile in base a prove documentate, e sulla base della testimonianza di Richard Clarke, che è il consulente nelle questioni di antiterrorismo della stessa ABC. La smentita di una presunta inattività di Clinton è contenuta negli atti del rapporto della Commissione sull'11/9.
La lettera dei clintoniani conclude con l'invito a rinunciare a traviare il giudizio di milioni di americani con un polpettone di falsità: “Dato che asserite di sentirvi obbligati a rispettare la verità, dobbiamo raccomandarvi di non trasmettere questo pezzo fino a quando i grossolani errori che contiene non saranno corretti, ed in questo potremmo facilmente aiutarvi qualora ci diate l'opportunità di vedere il film”. Firmatari: Bruce R. Lindsey, direttore della fondazione Clinton, e Douglas J. Band, avvocato del Presidente Clinton.
Altre lettere simili sono state firmate nei giorni seguenti da altre personalità attorno a Clinton e da un gruppo di nove affermati docenti di storia delle principali università del paese, guidati da Arthur M. Schlesinger, Jr.

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