La colonna di Philip
Ball
su NATURE ci fornisce preziosi insegnamenti su come affrontare la rozza
e anomala cattiva informazione
Siamo stati rattristati dall’apprendere dalla colonna on line del numero di
Nature dell’8 Ottobre 2004 della morte di Jacques Benveniste. La sua morte ha
sollecitato Nature a pubblicare una strana commemorazione dell’evento a cura di
Philip Ball, intitolato: La memoria dell’acqua e sottotitolato: La
vita e le opere di Jacques Benveniste ci forniscono preziosi insegnamenti su
come affrontare la scienza anomala, dice Philip Ball.
Troviamo questa “commemorazione” di un particolare cattivo gusto. Inoltre è male
informata ed è questa cattiva informazione che ci ha sollecitato a scrivere
questi commenti addizionali.
Notiamo in primo luogo che Philip Ball non è mal disposto verso Jacques
Benveniste, ma come potrebbe esserlo, tenendo in mente che Benveniste aveva
circa 300 pubblicazioni riconosciute a livello internazionale? Inoltre, è stato
Direttore senior dell’organizzazione di ricerca medica francese INSERM, Unità
200, relativa all’immunologia di allergie ed infiammazioni. Fu cattiva sorte di
Jacques Benveniste che i suoi esperimenti sembrassero confermare che l’acqua
abbia una memoria (in linea con le correnti idee nell’omeopatia). Non
sorprendentemente, ciò produsse un conflitto con l’establishment
scientifico.
Comunque, ciò conduce al primo insegnamento che quest’intero episodio (che
arrivò a coinvolgere Nature) ci dovrebbe fornire:
la supremazia delle osservazioni
sperimentali.
La maggior parte della ricerca
scientifica è progettata per svelare il comportamento del Mondo Naturale da
scoprire tramite la sperimentazione. Ora potrebbe benissimo darsi che le
osservazioni sperimentali in un dato campo siano errate ed è certamente
importante stabilirne la validità. Comunque, esse non sono mai “sbagliate” solo
perché sfidano l’ortodossia scientifica prevalente; una delle funzioni della
teoria è cercare spiegazioni in termini di modelli credibili.
A questo punto citeremo Philip Ball:
“Le biomolecole, egli (Benveniste, N.d.t.) dice, comunicano con le loro
molecole recettori emettendo segnali elettromagnetici a bassa frequenza, che i
recettori captano come radio sintonizzate su una specifica lunghezza d’onda.
Benveniste ha affermato di essere capace di registrare questi segnali in modo
digitale, e riproducendoli di nuovo alle cellule in assenza delle molecole
stesse, di riprodurre i loro effetti biochimici, inclusa l’attivazione di una
risposta di difesa nei neurofili, che uccidono le cellule aggressori. Le domande
che questo fa sorgere sono, ovviamente, senza fine. Perché, se questo è il modo
in cui le biomolecole funzionano, dovrebbero mai darsi la pena di avere a che
fare con la complementarità di forma?”
Ora, il Dr. Ball dovrebbe
spiegare al curioso ed attento lettore se, quando e dove qualcuno ha mai
mostrato in un modo scientificamente riproducibile che le biomolecole
interagiscono non solo meccanicamente ma anche grazie alla loro complementarità
di forma. Si tratta di “mitologia scientifica” o di qualcosa altro?
Dunque, con in mente la meravigliosa immagine delle colorate biomolecole-Lego
che si muovono in giro casualmente nello spazio e, di tanto in tanto, si
incastrano magicamente tra loro, porremo al Dr. Ball un’altra domanda.
Ha mai provato ad effettuare un semplice calcolo per ordini di grandezza per
provare a cominciare a capire quanto tempo sarebbe necessario a partire dalla
sua decisione di muovere la penna e l’atto reale della sua mano che scrive, se
le biomolecole colorate nel suo corpo aderissero alla fantasiosa immagine
proposta?
Notiamo che il modello ad epicicli del moto planetario era almeno capace di
calcolare i moti osservati senza invocare assurde contraddizioni; il modello
delle colorate biomolecole-Lego è capace di fare altrettanto?
Continuiamo, citando ancora
il Dr. Ball:
“Benveniste propone che la trasmissione del segnale coinvolge in qualche modo i
“Dominii di Coerenza Quantistica” proposti in un articolo - Del Giudice E.,
Preparata G. and Vitiello G., Phys. Rev. Lett. 61, 1085-1088 (1988) – che ora
sembra essere invocato ogniqualvolta si parli della “stranezza” dell’acqua – ad
esempio per spiegare la fusione fredda”.
Notiamo anche qui la stessa noncuranza del contenuto scientifico del soggetto in
discussione. Il Dr.Ball non critica il contenuto dell’apparentemente misterioso
articolo “che ora sembra essere invocato ogniqualvolta si parli della stranezza
dell’acqua”. Non crediamo che sia incapace di criticare l’articolo ma
semplicemente non lo fa. Sta chiaramente facendo qualcos’altro; sta collegando
l’articolo misterioso con un altro soggetto che non piace a Nature, la
cosiddetta Fusione Fredda. Per ciò che ne sappiamo nessuno ha mai proposto che
la Fusione Fredda debba essere spiegata dalle proprietà dell’acqua. La sola
connessione è nel fatto che due degli autori (Del Giudice e Preparata) hanno
anche lavorato per dare una spiegazione teorica dell’argomento. Comunque
l’obiettivo del Dr.Ball sembra essere quello di voler dedurre che la Fusione
Fredda è un ulteriore esempio di scienza anomala.
Notiamo anche che il Dr.Ball (l’autore del libro di divulgazione scientifica “H2O
– una biografia dell’acqua”) ha citato soltanto uno dei più vecchi articoli
teorici sull’argomento, trascurando così le ampie evidenze fisiche e chimiche
che dimostrano che l’acqua manifesta qualcosa di simile all’isteresi. Sì,
l’acqua mostra qualcosa come una “memoria” della sua storia esattamente come per
il comportamento dei materiali ferromagnetici che non può essere attribuito ad
un’ipotetica differenza della composizione molecolare tra il materiale
magnetizzato e quello normale. E’ per questo motivo che aggiungiamo una
bibliografia di questi articoli “dimenticati”.
Abbiamo provato a capire quale possa essere il vero proposito della strana
“commemorazione” del Dr.Ball. Per ciò che possiamo dire sembra essere un
tentativo di giustificazione per lo strano comportamento di Nature
nell’intera questione. Jacques Benveniste era uno sperimentale, non un teorico.
Sperava che il contatto con la Natura potesse condurre ad un’esplorazione della
teoria soggiacente. Invece produsse una visita dell’editore di allora Sir John
Maddox, dell’illusionista James Randi e del sedicente investigatore di frodi
Walter Stewart cosa che Benveniste descrisse come uno “spettacolo da circo”. Non
sappiamo se i risultati ottenuti da Jacques Benveniste supereranno la prova del
tempo ma la tesi generale, che l’acqua ha una memoria (cioè che esistano
fatti sperimentali che possiamo definire “fenomeni idroisteretici”, Ndt), è
stata supportata da molte altre ricerche. C’è qui da considerare che la prossima
fase dell’investigazione delle Scienze naturali si dimostrerà certamente
difficile. A noi sembra che richieda delle intuizioni sull’interazione dei campi
magnetici con la materia, sulla prevalente errata interpretazione della
Meccanica Quantistica, la comprensione del vuoto e del vuoto quantistico, delle
fluttuazioni quantistiche, della relatività particolarmente nella sua
connessione della teoria di rinormalizzazione, tutto ciò conducendo
all’elettrodinamica quantistica e allo studio della coerenza. Forse non c’è
quindi da sorprendersi che la QED non è ben compresa dal pubblico scientifico ma
questa non è una giustificazione per marchiare delle nuove ricerche come scienza
anomala.
Veniamo al secondo insegnamento che questo episodio dovrebbe insegnarci:
Se non capisci un argomento, allora non
dire nulla. Soprattutto, non dire che qualsiasi cosa tu non capisca debba essere
sbagliato.
16/12/2004 Lettera a Benveniste su Natura
Jacques Benveniste, che ha dato al mondo la 'memoria dell’acqua', è morto a Parigi il 3 Ottobre. Sarà certamente ricordato per l’espressione che le sue opere hanno ispirato...
08/12/2004 Lettera aperta a
NATURE - La morte di Jacques Benveniste
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08/12/2004 Bibliografia
08/10/2004 Muore Durante un' Operazione l' Eretico Benveniste
Domenica scorsa (3 ottobre 2004) è morto a Parigi all’età di 69 anni Jacques Benveniste! Qualcuno non lo avrà mai sentito nominare, e non c’è da stupirsi visto che la storia è ricca di geni totalmente sconosciuti ai più (vedi Nikola Tesla). Coloro che invece conoscono e apprezzano i lavori e le scoperte di Benveniste, questa notizia è una vera e propria doccia fredda...
Archivio Acqua
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