Secondo l'Aids Epidemic Update presentato il 21 novembre dall'Organizzazione
mondiale della sanita' e Unaids (il programma Onu per la lotta alla malattia)
si conferma una tendenza alla crescita di casi in tutto il mondo con un
aumento impressionante delle infezioni in Europa dell'Est, Asia centrale e
orientale per un totale di oltre 40 milioni di sieropositivi. Le cause
principali della diffusione del virus sono legate a rapporti sessuali non
protetti e uso endovenoso di sostanze stupefacenti. Per Peter Piot, direttore
di UNAIDS “sono urgenti piu' progetti a lungo termine e strategie mirate”.
Interviene Marco Perduca, segretario della Lega Internazionale
Antiproibizionista: "Se da un lato occorre ricordare che grazie al Fondo
Globale dell'ONU su AIDS, TBC e malaria si e' iniziato a prendere in
considerazione il problema in maniera piu' sistematica, dall'altro va
denunciato come l'opposizione diretta, o velata, di vari Paesi a partire dalla
Santa sede, o citta' Vaticano, stia contribuendo a indebolire quelle
'strategie mirate' auspicate da Piot che fanno parte del piani di UNAIDS.
Visto e considerato che i nuovi casi di HIV/AIDS son legati tanto alla
trasmissione per via sessuale quanto all'assunzione di droghe per via
endovenosa, la prevenzione e il contenimento del virus passano attraverso
campagne laiche di massiccia informazione, non demonizzazione di comportamenti
individuali, fornitura di medicine a costo zero -dagli antiretrovirali ai vari
tipi di palliativi per arrivare alla morfina per la cura del dolore-
distribuzione di preservativi, siringhe sterili, uso massiccio di metadone
fino alla distribuzione controllata di eroina.
Contro l'HIV/AIDS occorre giocare la carta dell'antiproibizionismo sulla
conoscenza e sulle “droghe” anche al fine di ricostruire un minimo di fiducia
nel sistema internazionale delle Nazioni unite che in materia di salute
riescono a mantenere alti i principi fondativi dell'Organizzazione".
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