Il 21 novembre,
l'Organizzazione mondiale della sanita' e Unaids (il programma Onu per la
lotta alla malattia) nel loro “Aids Epidemic Update” confermavano una
tendenza globale alla crescita di infezioni in tutto il mondo con un
aumento impressionante in Europa dell'Est, Asia centrale e orientale per
un totale di oltre 40 milioni di sieropositivi. Le cause principali della
diffusione del virus sono legate a rapporti sessuali non protetti e uso
endovenoso di sostanze stupefacenti.
A ricordarlo e' Marco Perduca, segretario della Lega Internazionale
Antiproibizionista. "Le lodevoli iniziative del Fondo Globale dell'ONU su
AIDS, TBC e malaria hanno iniziato a prendere in considerazione la
pandemia in maniera finalmente piu' sistematica, ma se, oltre alle cure
per tutti e alla promozione di ricerca scientifica, non si avvia anche un
processo di ripensamento di altre politiche non si arrivera' mai a
garantire una vita degna ai milioni di individui che oggi vivono col
virus.
Visto e considerato che la diffusione dell'HIV/AIDS e' legata tanto alla
trasmissione per via sessuale quanto all'assunzione di droghe per via
endovenosa, la prevenzione e il contenimento del virus non possono non
passare attraverso campagne laiche di massiccia informazione, non
demonizzazione di comportamenti individuali - a partire dalle preferenze
sessuali e uso di sostanze psicotrope -fornitura di medicine a costo zero-
dagli antiretrovirali ai vari tipi di palliativi per arrivare alla morfina
per la cura del dolore - distribuzione di preservativi, siringhe sterili,
uso massiccio di metadone fino alla distribuzione controllata di eroina.
A 25 anni dalla scoperta del virus, che oggi non fa piu' notizia, contro
l'HIV/AIDS occorre giocare, finalmente, la carta dell'antiproibizionismo
sulla conoscenza e sulle “droghe” per curare, ma anche per dare speranza
di vita alle vittime dell'indifferenza
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