Presentazione
Il 5 ottobre 2005 la Commissione europea ha dato il via libera al ritorno
della "bistecca alla fiorentina" sulla tavola degli italiani, ponendo fine
al bando che da quattro anni e mezzo vietava il consumo della bistecca con
l'osso a causa del cosidetto morbo della mucca pazza (BSE). Gli Stati
membri hanno firmato un progetto di proposta della Commissione europea per
elevare il limite d'età, a partire dal quale può essere rimossa la colonna
vertebrale dalla carne bovina.
La Commissione propone 24 mesi come limite d'età pratico, per garantire
il più elevato margine di sicurezza contro la BSE, soglia che potrà essere
riconsiderata in futuro se i dati sulla diffusione del morbo continueranno
a migliorare.
La colonna vertebrale dei bovini era inclusa, dall'ottobre del 2000,
nell'elenco del materiale a rischio specificato, ritenuto uno dei più
pericolosi per la trasmissione della BSE.
Il progetto di decisione firmato dagli stati Membri, il primo volto a
modificare i provvedimenti europei sulla BSE, si basa sul parere
scientifico reso nell'aprile 2005 dall'ESA- Autorità europea per la
sicurezza alimentare, che fornisce alla Commissione europea consulenze
scientifiche indipendenti su tutti gli argomenti che abbiano ripercussioni
dirette o indirette sulla sicurezza alimentare.
La Commissione ha mobilitato le più aggiornate conoscenze scientifiche,
esaminato dati statistici e intavolato un intenso dibattito con Stati
membri e Parlamento europeo.Il voto degli stati membri, soggetto al
diritto di controllo del Parlamento europeo e all'adozione della
commissione europea con procedura scritta entro i prossimi due mesi,
permette dunque di riprendere la produzione nell'UE della carne non
disossata, come l'italiana "bistecca alla fiorentina"
La Commissione europea ha quindi premiato la posizione italiana e gli
sforzi degli allevatori che hanno investito sulla sicurezza e sulla
qualità, come dimostra il sistema obbligatorio di etichettatura completa
delle carni bovine e la riscoperta della storica razza chianina.
Fonte: Commissione europea
Archivio Alimentazione
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