In vista del voto finale della Commissione
ambiente sul REACH, WWF ha presentato un rapporto sulle sostanze chimiche
negli alimenti europei. Risultato delle indagini: 119 sostanze tossiche
appartenenti a 8 diversi gruppi di composti chimici in 27 campioni di
alimenti di largo consumo presi in esame in 7 paesi europei.
29/08/2006 Studio WWF: "Trovato DDT nel Pesce Spada"
Allarme per il pesce spada nel Mediterraneo. Uno studio del WWF e dell'Università di Siena rivela che nel pescato...
Rapporto Legambiente Pesticidi nel piatto 2005
La principale via di esposizione alla maggior
parte delle sostanze chimiche, in particolare quelle persistenti e
bioaccumulabili (come il DDT e i PCB banditi da decenni) è l'alimentazione.
A lanciare l'allarme è il WWF in un nuovo dossier "La catena della
contaminazione globale: il ruolo dell'alimentazione" realizzato in vista del
voto finale della Commissione ambiente sul Reach, il regolamento Ue contro
l'inquinamento chimico.
Il
WWF ha rinvenuto, in 27 campioni di alimenti di largo consumo (prodotti
caseari, carne, pesce, pane, olio d'oliva, miele, succo d'arancia),
119 sostanze tossiche, appartenenti a 8 diversi gruppi di composti chimici.
I 27 campioni di alimenti provenivano da Gran Bretagna, Polonia, Svezia,
Italia, Spagna, Grecia e Finlandia. La catena di contaminazione, si legge
nel comunicato del WWF, è un percorso complesso che i composti chimici
compiono intorno al mondo dai produttori ai prodotti di consumo, alla fauna
selvatica fino agli esseri umani. Sono presenti nelle case, nei luoghi di
lavoro e anche a tavola.
"Neanche la dieta più salutare ci mette al riparo saldagli
inquinanti chimici tossici oramai - commenta Michele Candotti,
Segretario generale del WWF Italia - Per questo noi crediamo che le sostanze
chimiche debbano essere sottoposte ad una normativa più efficace. Siamo alla
vigilia del voto su REACH, lo strumento dell'Ue per la regolamentazione
delle sostanze chimiche, e chiediamo ai parlamentari europei che siano
bandite le sostanze più pericolose e applicato il principio di sostituzione,
siano fissati requisiti severi per i produttori al fine di garantire
trasparenza di informazione su tali sostanze. E' necessario, inoltre, che il
consumatore sappia quali sostanze sono presenti nei prodotti di uso
quotidiano."
Nessuno dei prodotti, tutti comprati in supermercati e di marche
comuni - precisa il WWF- è risultato esente da tracce di sostanze
chimiche, al contrario in tutti sono stati rinvenuti, in varia misura e
secondo miscele differenti, i 119 composti tossici appartenenti agli 8
gruppi di sostanze presi in esame. Sono stati rintracciati inquinanti come
ftalati nell'olio d'oliva, nei formaggi e nella carne, pesticidi
organoclorurati (come il DDT) nel pesce nel burro, nella carne di renna,
muschi artificiali e organostannici nel pesce, ritardanti di fiamma ancora
nella carne e nel pesce
21/09/2006 Tabella
Completa con i Risultati dell'Indagine Scarica la tabella dell'indagine WWf...
Neppure la lasagna è
stata risparmiata dall'indagine del WWF, che grazie alla collaborazione
dell'Università di Siena ha effettuato test su campioni di prodotto,
acquistati nei supermercati di 4 città italiane: sono stati rintracciati più
di 40 pesticidi, tra cui il DDT.
"I livelli di contaminanti rilevati negli alimenti analizzati -
avverte l'associazione - non sono ingrado di causare conseguenze
dirette o immediate sulla salute, ma deve essere seriamente valutato
l'effetto di un'esposizione cronica, anche a basse dosi, di un cocktail di
contaminanti attraverso la dieta, soprattutto nel feto in via di sviluppo,
nei neonati e nei bambini". Per sensibilizzare i politici di Bruxelles sulle
sostanze chimiche pericolose alla vigilia del voto del REACH il WWF ha
prodotto anche uno spot shock con 4 parlamentari europei, scaricabile sul
sito dell'associazione al link
http://detox.panda.org/tvspot/index.cfm
21/09/2006 Occhio ai Veleni (www.verdi.it)
Indagine del Wwf su 27 prodotti alimentari, dal pane alle carni: trovate
tracce di 119 composti tossici. Spot shock alla vigilia del voto sul
regolamento Ue Reach sulle sostanze chimiche
Un nuovo dossier del WWF rivela che la principale via di esposizione alla
maggior parte delle sostanze chimiche, in particolare quelle persistenti e
bioaccumulabili (come il DDT e i PCB banditi da decenni), è l’alimentazione.
Lo dimostrano le analisi condotte da tecnici dell’associazione su 27
campioni di alimenti, prelevati nei supermercati di Gran Bretagna,
Polonia, Svezia, Italia, Spagna, Grecia e Finlandia.
I livelli di contaminanti rilevati negli alimenti analizzati, precisa subito
il Wwf, non sono in grado di causare conseguenze dirette o immediate sulla
salute, ma deve essere seriamente valutato l’effetto di un’esposizione
cronica - anche a basse dosi - di un cocktail di contaminanti attraverso la
dieta, soprattutto nel feto in via di sviluppo, nei neonati e nei bambini.
I prodotti messi sotto esame dall’associazione vanno dai prodotti caseari
(latte, burro e formaggio), a vari tipi di carni (salsicce, petti di pollo ,
salame, bacon), al pesce (salmone, tonno, aringhe) e ancora pane, olio
d’oliva, miele, succo d’ arancia.
Nessuno dei prodotti, sottolinea il Wwf, è risultato esente da tracce di
sostanze chimiche, al contrario in tutti sono stati rinvenuti, in varia
misura e secondo miscele differenti, i 119 composti tossici appartenenti
agli 8 gruppi di sostanze presi in esame.
Sono stati rintracciati, informa un comunicato dell’associazione, inquinanti
vecchi e nuovi, come ftalati nell’olio d’ oliva, nei formaggi e nella carne,
pesticidi organoclorurati, come il DDT, nel pesce, nel burro, nella carne di
renna, muschi artificiali e organostannici nel pesce, ritardanti di fiamma
ancora nella carne e nel pesce.
In parallelo, grazie in collaborazione con il professor Focardi
dell’Università di Siena, sono stati effettuati test su campioni di lasagna
acquistate nei supermercati di 4 città italiane e sono stati rintracciati
più di 40 pesticidi, tra cui il DDT.
Dopo 10 anni di lavoro del WWF in questo ambito, si legge in un comunicato,
“appare chiaro che le sostanze chimiche di sintesi costituiscono parte
integrante dello stile di vita moderno”.
“Neanche la dieta più salutare ci mette al riparo dagli inquinanti chimici
tossici oramai - commenta Michele Candotti, Segretario generale del WWF
Italia - Le sostanze chimiche debbano essere sottoposte ad una normativa più
efficace. Siamo alla vigilia del voto su REACH (il regolamento europeo sulle
sostanze chimiche), e chiediamo ai parlamentari europei che siano bandite
le sostanze più pericolose e applicato il principio di sostituzione, siano
fissati requisiti severi per i produttori al fine di garantire trasparenza
di informazione su tali sostanze. E’ necessario, inoltre, che il consumatore
sappia quali sostanze sono presenti nei prodotti di uso quotidiano.”
Le analisi sono state condotte alla vigilia del probabile voto conclusivo
sul Reach che dovrebbe tenersi a ottobre. Un iter tribolato, che ha
registrato numerosi stop and go causati dal duro scontro tra industria
chimica e fautori della linea della massima precauzione sulle sostanze
pericolose, sostenuta soprattutto dagli ambientalisti.
Per sensibilizzare i politici di Bruxelles il WWF ha prodotto uno spot shock
che sarà trasmesso su Euronews ed è scaricabile sul sito dell’associazione
21/09/2006 Cibi Tossici nei Piatti Europei (www.lanuovaecologia.it)
Sequestro di pesce Ftalati nell'olio e Ddt nel pesce e nel burro. Uno stodio
del Wwf scopre 119 sostanze nocive negli alimenti venduti in Europa PDF: La
tabella / Truffe a Tavola
Ftalati nell'olio d'oliva, nei formaggi e nella carne, pesticidi
organoclorurati, come il Ddt, nel pesce nel burro, nella carne di renna, muschi
artificiali e organostannici nel pesce, ritardanti di fiamma ancora nella carne.
Sono alcune delle sostanze ritrovate da uno studio del Wwf in alimenti comuni
acquistati in supermercati comuni di sette
Alimentazione italiana paesi europei. Più di cento sostanze tossiche,
esattamente 119, appartenenti a 8 diversi gruppi di composti chimici sono state
infatti rinvenute nei 27 campioni di alimenti di largo consumo presi in esame in
7 paesi europei dal dossier del Wwf “La catena della contaminazione globale: il
ruolo dell'alimentazione”. Lo studio rivela che la principale via di esposizione
alla maggior parte delle sostanze chimiche, in particolare quelle persistenti e
bioaccumulabili (come il Ddt e i Pcb banditi da decenni) è l'alimentazione.
«Neanche la dieta più salutare ci mette al riparo saldagli inquinanti chimici
tossici oramai – commenta Michele Candotti, Segretario generale del Wwf Italia –
Per questo noi crediamo che le sostanze chimiche debbano essere sottoposte ad
una normativa più efficace. Siamo alla vigilia del voto su Reach, lo strumento
dell'Ue per la regolamentazione delle sostanze chimiche, e chiediamo ai
parlamentari europei che siano bandite le sostanze più pericolose e applicato il
principio di sostituzione, siano fissati requisiti severi per i produttori al
fine di garantire trasparenza di informazione su tali sostanze. È necessario,
inoltre, che il consumatore sappia quali sostanze sono presenti nei prodotti di
uso quotidiano».
I 27 campioni di alimenti, provenienti da Gran Bretagna, Polonia, Svezia,
Italia, Spagna, Grecia e Finlandia, appartengono a categorie molto diverse l'una
dall'altra e di largo consumo come prodotti caseari (latte, burro e formaggio),
carne (salsicce, petti di pollo , salame, bacon), pesce (salmone, tonno,
aringhe) e ancora pane, olio d'oliva, miele, succo d'arancia. Nessuno dei
prodotti - tutti comprati in supermercati e di marche comuni - è risultato
esente da tracce di sostanze chimiche, al contrario in tutti sono stati
rinvenuti, in varia misura e secondo miscele differenti, i 119 composti tossici
appartenenti agli 8 gruppi di sostanze presi in esame. Sono stati rintracciati
inquinanti vecchi e nuovi, come ftalati nell'olio d'oliva, nei formaggi e nella
carne, pesticidi organoclorurati, come il Ddt, nel pesce nel burro, nella carne
di renna, muschi artificiali e organostannici nel pesce, ritardanti di fiamma
ancora nella carne e nel pesce. In parallelo con la collaborazione del Prof.
Focardi dell'Università di Siena sono state effettuati test su campioni di
lasagna, acquistate nei supermercati di 4 città italiane e sono stati
rintracciati più di 40 pesticidi, tra cui il Ddt.
I livelli di contaminanti rilevati negli alimenti analizzati non sono in
grado di causare conseguenze dirette o immediate sulla salute (i consumatori non
devono allarmarsi o evitare questi cibi), ma deve essere seriamente valutato
l'effetto di un'esposizione cronica - anche a basse dosi - di un cocktail di
contaminanti attraverso la dieta, soprattutto nel feto in via di sviluppo, nei
neonati e nei bambini.
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