Individuate dai Nas partite di prodotto
contaminato. Il ministero della Salute: «Verranno bloccate e distrutte».
Coldiretti: «Risarcire i danni» Anche l'Italia è stata raggiunta
dal riso contaminato con gli organismi geneticamente modificati
LLRICE601. Dopo la notizia del riso contaminato trovato dalle autorità
olandesi nel porto di Rotterdam, e alla raccomandazione della Commissione
europea di condurre gli opportuni test di verifica in tutti gli stati
membri, il Centro nazionale di referenza per la ricerca degli Ogm ha infatti
comunicato oggi che sugli 8 campioni analizzati 4 sono risultati positivi, 1
campione è risultato negativo e gli altri 3 campioni sono ancora sotto
analisi.
«Su segnalazione delle Autorità diplomatiche degli Stati Uniti
d'America al Ministero della Salute – ha dichiarato il Sottosegretario di
Stato Gian Paolo Patta – sono stati individuati e posti sotto controllo dai
Carabinieri del Nas partite di riso provenienti dalle produzioni
nordamericane sospettate di avere una presenza di riso geneticamente
modificato LLRICE601. Il Ministero della Salute ha disposto, quindi, i
campionamenti delle partite bloccate e l'effettuazione di analisi presso i
laboratori del Centro nazionale di referenza per la ricerca degli OGM,
costituito nell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della
Toscana. Delle 12 partite di riso introdotte nel territorio nazionale ne
sono state controllate otto, in quanto le restanti 4 partite erano state già
lavorate e spedite all'estero».
Il Sottosegretario ha affermato inoltre che «tutte le partite di riso
sospetto importato dall'estero sono state controllate e bloccate e che il
riso delle partite analizzate sarà ritirato dal mercato e distrutto o
rimandato nel paese di produzione». La rete degli Uffici periferici del
Ministero della Salute deputati al controllo ufficiale degli alimenti in
importazione, intanto, sta mettendo in atto le misure di emergenza stabilite
dalla Decisione comunitaria a tutela delle produzioni nazionali di riso,
indenni da Ogm, e dei consumatori. Patta ha sottolineato infine che
«l'Italia è produttore ed esportatore di riso e che pertanto ne importa
bassi quantitativi». Sarà chiarito nei prossimi giorni, in accordo con
l'Unione Europea, come ottenere il rispetto non formale delle procedure
previste dalla legislazione europea da parte dei Paesi che esportano riso
all'interno della Ue.
Ci sono «troppe falle nell’intero sistema di controllo delle
importazioni», il commento del direttore generale di Legambiente Francesco
Ferrante. «È grave che la contaminazione viaggi addirittura sotto
l’etichetta ogm-free, quando questa dovrebbe invece garantire la totale
sicurezza del prodotto – dice il direttore generale di Legambiente –. Solo
inasprendo i controlli e rafforzando le misure precauzionali l’Europa può
evitare che quantità di ogm illegali varchino indisturbate i propri confini
e tutelare i consumatori». «Ci sono tutte le condizioni per bloccare le
importazioni e chiedere il risarcimento dei danni provocati dalla
commercializzazione illegale in Italia di riso contaminato dall' ogm Liberty
Link 601 non autorizzato in Europa e prodotto della CropScience, divisione
agrochimica di Bayer».
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità di far valere
le responsabilità dei titolari del brevetto per i maggiori costi dei
controlli che dovranno essere effettuati dallo Stato e degli eventuali danni
di mercato causati ai incolpevoli risicoltori italiani impegnati nel
garantire l'assenza di biotech nelle proprie coltivazioni.
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