TuttoTrading.it

TUTTO
FRANCOBOLLI



Home
Contatti

Informazione A.Informaz. Granditemi Dividendi Divid.2017 Divid.2018 Divid.2019 Divid.2020 Divid.2021 Divid.2022 Divid.2023 Divid.2024 T.Economia Tuttoborsa Tuttobanche Glossari T.Shopping Sicurezza Inf. Tuttoscuola Tuttoweb Tuttotrading

VAI ALLA MAPPA DEL SITO




21/09/2009 Italia a Tavola 2009, intervista all’Agenzia Dogane (SB, http://www.helpconsumatori.it)

TUTTOFRANCOBOLLI per iniziare o continuare una collezione a prezzo favorevole o per regalare una bella collezioncina ad un giovane

Ricerca personalizzata
TUTTOFRANCOBOLLI per iniziare o continuare una collezione a prezzo favorevole o per regalare una bella collezioncina ad un giovane

Tra le novità del rapporto 2009 sulla sicurezza alimentare del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente c'è la partecipazione dell'Agenzia delle Dogane. In un'intervista alla dottoressa Alvaro, Help Consumatori spiega attività e obiettivi del corpo / Leggi anche MDC e Legambiente presentano Italia a tavola 2009

Quest'anno il rapporto Italia a Tavola si è arricchito del contributo dell'Agenzia delle Dogane. Nel 2008 sono stati 53mila i controlli effettuati sulle spedizioni delle merci alimentari. Le irregolarità riscontrate a seguito dei controlli dei bagagli dei passeggeri sono state 1.200 ed hanno comportato il sequestro di oltre 1800 tonnellate di prodotti. Per conoscere meglio il lavoro di questo corpo abbiamo intervistato Teresa Alvaro, Direttore Area Centrale Tecnologie per l'Innovazione dell'Agenzia.

 

Dottoressa Alvaro, quale è il ruolo dell'Agenzia delle Dogane nel settore della sicurezza alimentare?

L'Agenzia delle Dogane, in base ad un quadro normativo prettamente comunitario, svolge una vasta gamma di controlli a tutela della salute e della sicurezza dei consumatori nonché a tutela del mercato.


Quello doganale è un filtro di controllo molto particolare che deve agire - per essere efficace - in tempo reale, al momento del passaggio delle merci alla frontiera. La tempestività dell'informazione è fondamentale: le capacità di intervento sono forti al momento del passaggio della merce, poi, una volta che i prodotti sono dispersi nel grande mercato, nel migliore dei casi, si riesce ad individuare il colpevole ma difficilmente ad impedire la diffusione parcellizzata attraverso i canali della distribuzione commerciale e la vendita a consumatori. Basti pensare che le importazioni di prodotti del settore agroalimentare ammontano, annualmente, ad oltre 13 milioni di tonnellate per un valore di circa 8 miliardi di euro e che i controlli effettuati dall'Agenzia delle dogane sulle spedizioni di merce del settore agroalimentare sono stati, nel 2008, circa 53.000 ed hanno interessato circa il 22% delle operazioni di importazione , con punte del 40% sui cereali e sui prodotti trasformati, del 50% sui mangimi e del 60% nel settore delle carni). Le difformità riscontrate nel 2008 nel corso di tali controlli sono state circa 1.200 ed hanno comportato il sequestro di oltre 1.800 tonnellate di prodotti alimentari e carne. Rilevanti sono i risultati dei controlli dei bagagli al seguito dei passeggeri: nel 2007, circa 20.000 kg di prodotti di origine animale sequestrati (carni, prodotti a base di carne, latte e prodotti lattiero caseari).


Solo per citare alcuni rilevanti risultati nel 2009, la dogana di Napoli, a febbraio, ha sequestrato 4 container nei quali erano trasportate 142 tonnellate di pomodori dichiarati falsamente San Marzano e 4.000 litri di olio extravergine di oliva irregolarmente etichettato mentre la dogana di Ravenna ha sequestrato 2 container contenenti 40 tonnellate di farina di riso contaminata da melanina.


Va però considerato che - sebbene il quadro regolamentare comunitario imporrebbe ai 27 Stati membri di garantire un livello uniforme di protezione alle frontiere - in realtà si apprezzano sistemi di controllo disomogenei: al progressivo intensificarsi dei controlli in Italia spesso corrisponde uno spostamento delle merci pericolose in altre dogane comunitarie che, per effetto della libera circolazione, rientrano nel territorio nazionale.

L'Agenzia, nella sua attività di controllo, si avvale delle nuove tecnologie. Quali sono gli strumenti più avanzati che al momento state utilizzando?

Ogni anno i servizi doganali dell' Unione Europea, trattano più di 180 milioni di dichiarazioni doganali (5,5 dichiarazioni al secondo) ed effettuano oltre 6 milioni di controlli fisici. Dal canto loro le dogane italiane trattano circa 1 dichiarazione ogni 2 secondi. Nel 2008 a fronte di 10.500.000 dichiarazioni, sono stati effettuati 330.000 controlli fisici, in linea con la media europea.


Le cifre evidenziano l'impossibilità di controllare fisicamente ogni carico.
La maggior parte dei controlli che effettuiamo in Italia avvengono in tempo reale grazie ad un sistema di sdoganamento telematico che integra l'attività di controllo. Trattare una dichiarazione doganale significa quindi abbinarla- on line - ad un coefficiente di rischio, di pericolosità. Il rischio può riguardare il comparto tributario o anche, e ciò accade sempre più spesso, settori extratributari (la salute e la sicurezza dei consumatori-cittadini, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e delle imprese - anticontraffazione e Made in- il rispetto di regole internazionali - come il Cites - e altro). Ogni dichiarazione doganale presentata è trattata dal sistema informatico AIDA ed esaminata per verificare, in primo luogo, la presenza di tutti i documenti e le certificazioni previsti a fronte dell'operazione in corso . Questo prima verifica può riguardare fino a 68 documenti diversi (fatture, licenze per import ed export, autorizzazioni, certificati fitosanitari e veterinari......) emessi da 18 diversi enti (Ministeri, ASL, Regioni..). Nel settore agroalimentare, in particolare, concorrono prevalentemente le competenze del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e del Ministero dello sviluppo economico, i cui organi devono interfacciarsi con quelli dell'Agenzia.
Superato questo primo esame, l'operazione di importazione/esportazione è sottoposta al circuito doganale di controllo, che prendendo in considerazione gli elementi oggettivi (es.: origine, provenienza, qualità della merce) e quelli soggettivi (es.: natura dell'operatore, eventuali precedenti, ecc.) , ne calcola la pericolosità (profilo di rischio) e seleziona una delle quattro tipologie di controllo previste: il c.d. "canale verde", nel caso in cui la merce possa essere svincolata senza ulteriori controlli, il c.d. "canale giallo", che evidenzia la necessità di un controllo documentale, il c.d. "canale arancione", che comporta il controllo scanner e il c.d. "canale rosso", che indica la necessità del controllo fisico della spedizione.


I profili di rischio sono costantemente aggiornati in base alle attività di intelligence e di analisi compiute dall'Agenzia delle dogane ed ai risultati ottenuti dai controlli, che consentono al sistema di autoapprendere per accrescere la selettività e l'efficacia dei controlli stessi.


L'aver offerto alla comunità degli operatori servizi ad elevato valore aggiunto ha favorito l'adesione spontanea al servizio telematico di sdoganamento: solo il 4% degli 11 milioni di dichiarazioni doganali annue è presentato su carta. Il sistema informativo dell'Agenzia delle dogane è anche in grado di localizzare con una ragionevole precisione la posizione di quasi tutte le navi mercantili e delle merci trasportate a mezzo container.


Considerando che la sicurezza dei prodotti destinati al cittadini è garantita anche dalla tracciabilità e rintracciabilità delle merci, è opportuno, infine, menzionare il progetto "Il Trovatore", nato dalla collaborazione fra l'Agenzia e il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, finalizzato all'introduzione della tecnologia RFID ("dispositivi a radio frequenza") in ambito doganale per la sigillatura dei container e per la verifica a distanza delle merci sbarcate fino al loro trasporto nell'interporto.

In particolare, quali tipi di tecnologie impiegate per il monitoraggio degli Ogm?

Il monitoraggio degli Ogm può essere illustrato sintetizzando la peculiare attività di controllo condotta dai 15 Laboratori chimici dell'Agenzia delle dogane, le cui operazioni (dal prelievo dei campioni, alle analisi, alle certificazioni, ecc.) risultano organicamente definite da rigidi protocolli di natura procedurale e tecnica, è completamente integrata nel sistema informativo doganale, in materia tale da verificare in tempo reale ogni relativo dato e seguire l'intero processo di lavorazione del campione, dal prelievo al risultato d'analisi per la caratterizzazione e la valorizzazione di materiali e prodotti, rassicurando gli operatori e i consumatori sulla loro conformità alle norme vigenti.
I funzionari impiegati presso i laboratori si avvalgono inoltre di tecniche avanzate per la lotta alla contraffazione, quale è l'impiego dell'Image Analysis che affianca l'esame microscopico ed alimenta un sistema computerizzato di confronto e archiviazione delle immagini.


Il monitoraggio degli Ogm è determinato dal coniugare le informazioni doganali (origine del prodotto, flusso dell'importazione/esportazione) alle risultanze delle analisi chimiche.

E per i prodotti di qualità? Utilizzate degli assaggiatori?

Presso i laboratori chimici dell'Agenzia vi sono Team autorizzati (Capo Panel ed Assaggiatori) che eseguono analisi sensoriali per attestare la qualità, in particolare per gli oli vergini di oliva. L'Amministrazione doganale è impegnata in programmi straordinari di controllo nel settore oleario, promossi nell'ambito del Comitato tecnico ICQ, per la tutela della qualità delle produzioni olearie nazionali e dell'intero settore produttivo, contrastando i fenomeni fraudolenti conseguenti all'immissione sul mercato nazionale di olio extravergine di oliva adulterato o sofisticato di provenienza comunitaria ed extracomunitaria, commercializzato come prodotto di origine nazionale. Nel 2007, a fronte di 670 ispezioni, le irregolarità riscontrate (quali irregolare etichettatura di oli extravergine per illecito riferimento a denominazioni di origine, illecito impiego di indicazioni facoltative, omissione di indicazioni obbligatorie) hanno riguardato circa il 12% dei prodotti.

Nel rapporto si parla della banca dati multimediale Falstaff (Fully Automated Logical System Against Forgery Fraud). Quali sono stati i risultati a 5 anni dalla nascita del sistema? Quale la partecipazione da parte delle aziende e delle associazioni dei consumatori?

FALSTAFF (Fully Automated Logical System Against Forgery Fraud) è stato attivato nel 2004 inizialmente per recepire in via telematica le istanze di tutela presentate dai titolari dei diritti di proprietà intellettuale, istanze previste dal Regolamento comunitario n.1383/2003. E' stato successivamente aggiornato per recepire - direttamente dai produttori o dalle loro associazioni,- le informazioni che caratterizzano i prodotti conformi agli standard di qualità e sicurezza. Queste informazioni sono acquisite dal sistema doganale AIDA e vengono rese disponibili, in tempo reale, ai funzionari durante i controlli. In tal modo è possibile effettuare una prima comparazione tra il prodotto originale e quello sottoposto a controllo ed attivarsi immediatamente, in caso di dubbio o evidente falsificazione.
In parallelo , Falstaff, apre ai consumatori, e alle loro associazioni, un canale informativo per acquisire notizie connesse alla distribuzione sul mercato interno di prodotti contraffatti o non conformi agli standard comunitari di qualità e sicurezza.
Allo stato attuale, registriamo circa 30 partnership, il cui dettaglio è disponibile al link del progetto oltre ai diversi memorandum con gli altri enti coinvolti nella lotta alla contraffazione.

In riferimento al Piano Controlli 2008/2009, quali sono i principali criteri di rischio geografico previsti?

Per il Piano Controlli 2008/2009 l'Agenzia ha già fornito agli altri organi di controllo l'analisi dei dati relativi alle importazioni ed esportazioni da cui è possibile determinare quali sono i principali flussi delle merci e/o i punti di ingesso preferiti (alcuni porti del Nord Europa), perché soggetti a minori controlli, per l'immissione di materiale contraffatto e non sicuro.


Nel nostro Paese, grazie all'intensificazione dei controlli, specie nel settore del "Made in" (nel 2008 sono stati sequestrati 6 milioni di pezzi, per un valore di circa 12 milioni di euro nei settori tradizionali di abbigliamento, calzature, ecc.), è stata registrata la "fuga dall'Italia" di molti dei soggetti colpiti da sequestri, indagini, notizie di reato, come testimoniato dallo spostamento in altri paesi comunitari (specialmente del nord Europa) di importanti flussi di importazione delle merci a rischio di frode: si consideri che Germania, Regno Unito e Spagna hanno aumentato l'import del settore abbigliamento e "Made in", mentre l''Italia ha perso oltre 25.000 tonnellate.


In sintesi, più che parlare di criteri di rischio geografico, dovremmo chiederci come dilagare la politica di controllo: la soluzione è operare in rete (collaborando) e sulla rete (facendo uso delle tecnologie a disposizione).


Per queste ragioni, nell'ordinamento comunitario è stato introdotto, con il Regolamento del Parlamento e del Consiglio 648/2005, il principio della unicità dell'operazione doganale affidandone alle Dogane il coordinamento, da attuarsi in via telematica.
Ad oggi, lo sportello unico, benché strumento indispensabile in termini di semplificazione e di trasparenza e di efficacia dei controlli non trova pratica attuazione nei piani di sviluppo comunitari.


Da noi, lo Sportello Unico Doganale è stato inserito nella legge Finanziaria per l'anno 2004. Un iter normativo però ancora non chiuso e tuttora travagliato ma che spero possa concludersi entro l'anno. Questa volta ci sono i giusti presupposti. Anche la modernità ha i suoi tempi, l'importante è che non arrivi in ritardo.


Nell'attesa che il travagliato iter di condivisione del DPCM abbia termine l'Agenzia prosegue gli sviluppi connessi. E' stato realizzato un modello operativo di sportello unico telematico, già utilizzabile per il trattamento dei titoli AGRIM-AGREX. Il modello è estendibile a tutte le amministrazioni una volta che il DPCM vedrà la luce. Partendo dai dati raccolti con la dichiarazione doganale si innesca un processo telematico per la verifica dei certificati allegati alla dichiarazione ione e per l'esecuzione dei controlli.
Sul sito dell'Agenzia (http://www.agenziadogane.it) è possibile approfondire i progetti su menzionati ed acquisire maggiori informazioni sulle attività istituzionali. L'impegno dell'Agenzia è rivolto anche alla tutela dell'ambiente, come testimonia la sezione http://assistenza.agenziadogane.it/Ambiente, ideata per sensibilizzare gli utenti ad assumere comportamenti "eco/compatibili".

A cura di Silvia Biasotto

http://www.helpconsumatori.it

  • Archivio Alimentazione
  • Ricerca personalizzata