Dona (Unc) "Quello spot non ci piace affatto. E' scorretto invitare a
consumare la Coca-Cola a tavola" /I
Consumatori, Clyde e la formula segreta
"E' scorretto invitare a consumare la
Coca-Cola a tavola". E' quanto dichiara Massimiliano Dona,
Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC), annunciando
l'apertura del procedimento presso l'Autorità Garante della Concorrenza
e del Mercato, alla quale si era rivolta la stessa Associazione
segnalando lo spot del noto colosso americano in onda in questi giorni
su tutte le reti televisive e chiedendo di vietarne la diffusione perché
giudicato ingannevole. "Lo spot -spiega Dona- non ci piace
affatto: dapprima, con scene in bianco e nero, intende
convincere i consumatori che l'abitudine di pranzare con la Coca-Cola a
tavola è una vecchia tradizione italiana; mostra una mamma che porta in
tavola una bottiglia di Coca-Cola di grande formato scatenando la gioia
dei commensali. Entrambe le immagini -evidenzia Dona- non hanno niente a
che fare con la realtà: per fortuna in Italia la Coca-Cola si beve
soprattutto fuori casa!"
"E' poi inaccettabile - incalza il Segretario generale dell'UNC
- il ricorso ai bambini che non solo sono mostrati mentre accolgono la
bevanda con atteggiamenti entusiasti, ma si fanno anche testimonial
dell'abbinamento tra un piatto fumante (non un panino!) e la nota
bevanda zuccherata, disegnandola su una lavagna". Nello spot si vedono
bicchieri di grandi dimensioni sulla tavola (dove non c'è traccia di
altre bevande, neppure l'acqua), mentre la voce fuori campo esorta a
prendere l'abitudine di accompagnare i pasti con la bevanda gassata: "un
piacere che tutti possono scoprire in tavola, buon appetito con
Coca-Cola".
Massimiliano Dona spiega quindi così i motivi della
segnalazione all'Antitrust: "come è noto, il fabbisogno
giornaliero di calorie di un individuo dipende dallo stile di vita, ma
se si assecondasse lo spot bevendo due bicchieri di Coca-Cola sia a
pranzo che a cena, si assumeranno circa 108 gr. di zuccheri, equivalenti
(secondo la stessa etichetta nutrizionale sulla lattina) al 116% del
fabbisogno giornaliero di zuccheri: un dato esorbitante rispetto ad una
dieta corretta, tanto più se tale livello di consumo fosse tenuto da un
bambino".
"Come ulteriore elemento di valutazione della denunciata
scorrettezza - continua il Segretario generale dell'UNC - si
aggiunga che la società Coca-Cola nel 2006 ha sottoscritto il 'Codice
per l'autoregolamentazione delle attività di promozione e
commercializzazione dei prodotti del settore', promosso da ASSOBIBE
(Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcoliche) e
contenente, tra l'altro, l'impegno di astenersi dal suggerire un consumo
eccessivo di simili bevande".
"E' anche alla luce di quanto sottoscritto in questo Codice
di Autoregolamentazione -rende noto il Segretario generale
dell'UNC - che la nostra Unione ha ritenuto opportuno denunciare lo
spot, coinvolgendo anche l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. E'
arrivato il momento -conclude Dona- che la società 'Coca-Cola' inizi a
rispettare gli impegni presi davanti ai consumatori".
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