20/09/2006 A Bari la Federazione Mediterranea (www.lanuovaecologia.it)

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  • Si terrà nel capoluogo pugliese, durante Mediterre 2006, l'assemblea costitutiva del nuovo organismo. Nel bacino ci sono 600 parchi e oltre 100 aree marine protette. Federparchi: «È un segnale di pace»Si terrà a Bari, nell'ambito di Mediterre 2006, l'assemblea costitutiva della Federazione dei Parchi del Mediterraneo. L'annuncio è stato dato oggi dal presidente di Federparchi, Matteo Fusilli, durante l'incontro per la presentazione della quarta edizione di Mediterre, in programma alla Fiera del Levante dal 27 settembre al primo ottobre. Federparchi

    riunisce in Italia oltre mille tra parchi nazionali e regionali, riserve naturali e aree marine protette.

    La nascita della Federazione chiude un percorso aperto due anni fa nel Parco nazionale delle Cinque terre dove si è costituito il comitato promotore per cui partecipano rappresentanti di Italia, Francia, Spagna, Slovenia e Bosnia Erzegovina, coordinato da Federparchi. Nel dicembre del 2004 è stato siglato a Roma il protocollo di collaborazione tra la Diputaciò di Barcellona, Legambiente e la Federazione italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali. Nel 2005 è stato lanciato un Appello per incoraggiare il dibattito negli altri Paesi del Mediterraneo e per raccogliere consensi attorno all'iniziativa di collaborazione e conoscenza tra le aree del bacino.

    «Nel Mediterraneo – ha detto Fusilli, di Monte Sant'Angelo (Foggia), da cinque anni alla presidenza dell'associazione e appena riconfermato – ci sono oltre 600 parchi e più di cento aree marine protette: una realtà importante che sta dando un contributo non solo per la tutela del patrimonio naturalistico ma anche per lo sviluppo economico». «Ci sono voluti quattro anni – ha aggiunto – per tessere i rapporti e arrivare al risultato di una Federazione. Mettere in rete i Parchi del Mediterraneo significa condividere esperienze, realizzare buone pratiche comuni in un momento in cui l'Unione europea con l'allargamento ai Paesi al Nord-est può marginalizzare il Mediterraneo, luogo storico di incontro e mediazione tra i popoli. Una collaborazione tra parchi di Paesi che sono anche in guerra, come ha suggerito Mandela con i suoi Parks for Peace, è un segnale che la pace è possibile».

    Per Fusilli, «i parchi sono una metafora dello sviluppo possibile, sono il luogo in cui si svolgono attività di laboratorio che possono essere esportate». «Il grande sogno che abbiamo – ha concluso – è che un giorno non ci debbano essere più parchi: vorrà dire che la sensibilità verso la natura è diventata un fatto normale».


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