28/09/2006 Strage di Innocenti (www.verdi.it)

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  •   In certe aree del pianeta per mancanza di acqua potabile muoiono tre bambini al minuto. Rapporto dell'Unicef: "Servono fondi, subito"

    In certe aree del Pianeta, come in Africa, tre bambini al minuto muoiono per mancanza di acqua potabile. Lo rivela una recente ricerca dell’Unicef. Una vera e propria strage degli innocenti che colpisce principalmente i paesi in via di sviluppo. Basta pensare – si legge nel documento – che se è vero che l’accesso all’acqua pulita è aumentato dal 78% riscontrato nel 1990 all’83% del 2004, in Africa la proporzione è passata dal 49 al 55%.

    La zona sub sahariana in particolare risulta quella messa peggio: proprio in questa fascia, infatti, si concentra un terzo del miliardo di persone che non ha alcun accesso alle risorse idriche. Situazione che determina il tasso di mortalità infantile più elevato al mondo: 188 bambini su mille. Media che si riduce drasticamente nella aree industrializzate, dove il tasso di mortalità è di 10 su mille.

    Come se non bastasse – viene evidenziato nello studio – in nove paesi sui venti totali della zona sub sahariana la pioggia scarica in media tra i 200 e i 400 mm all’anno. Tutto ciò mette queste terre nella categoria di aree aride o semiaride. Per avere una idea della portata della tragedia, basta dire che in Europa ogni persona consuma giornalmente circa 300 litri di acqua potabile; dato che per l’Africa sub sahariana varia tra i 20 e i 30, fino ad un minimo di 3 nelle zone aride.

    Fenomeno che determina la diffusione di malattie, come ad esempio il colera, in percentuali doppie se non triple rispetto ai paesi industrializzati. Polmonite, diarrea, tubercolosi sono solo alcune delle cause per cui muoiono centinaia di bambini al giorno. Per non parlare dell’Aids, che si abbatte come una scure sulle vite di questa povera gente. Unicef e Oms stimano in 11,3 miliardi di dollari l’anno l’ammontare che servirebbe per affrontare questa tragedia dalle dimensioni bibliche. Almeno l’80% dovrebbe essere destinata ad Asia e soprattutto Africa.


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