''La temperatura in Italia e' aumentata quattro volte in piu'
che nel resto del mondo: 1,4 gradi negli ultimi 50 anni mentre la media mondiale
e' di 0,7 gradi nell'intero secolo''. E' solo uno dei dati allarmanti con i
quali il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha aperto la
Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, a Roma. Il ministro ha spiegato
ancora che ''le pioggie diminuiscono (14 giorni in meno ogni anno al sud), gli
episodi di siccita' si moltiplicano, la desertificazione sta diventando un
problema non solo per la Sicilia, ma anche per la Pianura Padana''.
E aumenta il rischio idrogeologico nell'Appennino meridionale
e in parte di quello settentrionale, oltre che nelle Alpi occidentali: ''Le zone
piu' a rischio sono in Calabria, Campania, Liguria e nelle Langhe''. Anche i
ghiacciai alpini hanno perso meta' del loro volume e, a fronte di questa
situazione difficile, il ministro ha auspicato che dalla due giorni della
Conferenza per il clima possa uscire ''un Manifesto per il clima, ma anche un
vero e proprio piano per la sicurezza del pianeta, e per il nostro futuro''. La
questione dei cambiamenti climatici non e' cruciale per l'Italia soltanto dal
punto di vista ambientale, ma soprattutto economico. Secondo lo stesso ministro,
nell'ipotesi che la temperatura globale cresca solo di 1,5 gradi, nel nostro
Paese si stimano danni a partire da 50 miliardi di euro all'anno''.
Archivio Ambiente
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