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26/08/2007 Rimini, chiuso il Meeting dell'Amicizia. Il tema del 2008: ''O protagonisti, o nessuno'' (Mattia Bianchi, http://www.korazym.org)

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Mentre cala il sipario sull'edizione del 2007, già si pensa al Meeting di Rimini del 2008, in programma dal 24 al 30 agosto. Accattivante il tema scelto dagli organizzatori, "O protagonisti o nessuno". La presidente: un bilancio positivo.

Mentre cala il sipario sull'edizione del 2007, già si pensa al Meeting di Rimini del 2008, in programma dal 24 al 30 agosto. Accattivante il tema scelto dagli organizzatori, "O protagonisti o nessuno", che si unisce idealmente a quello di quest'anno dedicato al tema della Verità. Un'edizione unica, spiegano da Comunione e Liberazione, "per la ricchezza di incontri e la partecipazione di popolo". "Proprio in un momento in cui sembra diventato così arduo suscitare un'attrattiva tra la gente, - si fa notare - il Meeting è una proposta che ridesta un interesse della ragione e della libertà. Gli innumerevoli incontri, le mostre e gli spettacoli hanno dato voce a un'esperienza umana per la quale la ricerca della verità è il contenuto di un percorso entusiasmante e nello stesso tempo drammatico". "Realizzare - come ha detto Benedetto XVI nel saluto durante l'Angelus di domenica 19 agosto - la più profonda vocazione dell'uomo: essere cercatore della verità e perciò cercatore di Dio".

Elena Guarnieri, presidente del Meeting, ha fatto notare che "è andato molto bene, insistendo, in primo luogo, sulla importante affluenza di pubblico, circa 700 mila persone ma soprattutto sulla internazionalità dei presenti, provenienti da tutto il mondo: dal Libano, dall'Irlanda del nord, dai Paesi Baschi, dal Venezuela e dal Burundi. "Un pubblico -ha detto Guarnieri- che non viene a fare il tifo, ma per imparare, per conoscere e per incontrare". "Un pubblico popolare" ha fatto notare ancora Guarnieri, che ha dialogato che "ha costruito pezzi di dialogo reale".

E così, per chi ha partecipato, la sorpresa del Meeting è stata l'incontro con personalità religiose, con uomini della cultura, della scienza, dell'economia e della politica, desiderosi di percorrere un cammino ragionevole verso la verità. A dispetto di tutta l'onda di scetticismo che rende indifferenti alla realtà, come se non ci fosse nulla in grado di suscitare un attaccamento, e di coloro che giudicano le cose come dagli spalti della loro autosufficienza, gli oltre 700mila partecipanti hanno incontrato la domanda sulla verità, facendo proprio l'appello ad allargare la ragione lanciato un anno fa a Regensburg.

In secondo piano, i temi e gli ospiti politici. ''Non è stato un fatto intenzionale'', spiega alla fine Giancarlo Cesana, uno dei leader del movimento fondato da don Luigi Giussani. ''Tutto sommato, gli spazi dedicati alla politica non è che fossero tanto più ristretti rispetto al passato. Il problema, però, è che forse oggi la politica ha sempre meno da dire, per cui anche se c'è si finisce con il sentirla meno''. Quanto a noi, aggiunge Cesana, "non facciamo politica, ma stimiamo molto chi la fa. Se stavolta qui se ne è parlato meno, è testimonianza della difficoltà in cui il Paese versa. E l'allontanamento della gente è dovuto principalmente al fatto che la politica oggi non si capisce e, soprattutto, che essa non risolve i problemi ma si limita a gridare".

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