Mentre cala il sipario sull'edizione del 2007, già
si pensa al Meeting di Rimini del 2008, in programma dal 24 al 30
agosto. Accattivante il tema scelto dagli organizzatori, "O protagonisti
o nessuno". La presidente: un bilancio positivo.
Mentre cala il
sipario sull'edizione del 2007, già si pensa al Meeting di Rimini del
2008, in programma dal 24 al 30 agosto. Accattivante il tema scelto
dagli organizzatori, "O protagonisti o nessuno", che si unisce
idealmente a quello di quest'anno dedicato al tema della
Verità. Un'edizione unica, spiegano da Comunione e Liberazione, "per
la ricchezza di incontri e la partecipazione di popolo". "Proprio in un
momento in cui sembra diventato così arduo suscitare un'attrattiva tra
la gente, - si fa notare - il Meeting è una proposta che ridesta un
interesse della ragione e della libertà. Gli innumerevoli incontri, le
mostre e gli spettacoli hanno dato voce a un'esperienza umana per la
quale la ricerca della verità è il contenuto di un percorso
entusiasmante e nello stesso tempo drammatico". "Realizzare - come ha
detto Benedetto XVI nel saluto durante l'Angelus di domenica 19 agosto -
la più profonda vocazione dell'uomo: essere cercatore della verità e
perciò cercatore di Dio".
Elena Guarnieri, presidente del Meeting, ha fatto notare che "è andato
molto bene, insistendo, in primo luogo, sulla importante affluenza di
pubblico, circa 700 mila persone ma soprattutto sulla internazionalità
dei presenti, provenienti da tutto il mondo: dal Libano, dall'Irlanda
del nord, dai Paesi Baschi, dal Venezuela e dal Burundi. "Un pubblico
-ha detto Guarnieri- che non viene a fare il tifo, ma per imparare, per
conoscere e per incontrare". "Un pubblico popolare" ha fatto notare
ancora Guarnieri, che ha dialogato che "ha costruito pezzi di dialogo
reale".
E così, per chi ha partecipato, la sorpresa del Meeting è stata
l'incontro con personalità religiose, con uomini della cultura, della
scienza, dell'economia e della politica, desiderosi di percorrere un
cammino ragionevole verso la verità. A dispetto di tutta l'onda di
scetticismo che rende indifferenti alla realtà, come se non ci fosse
nulla in grado di suscitare un attaccamento, e di coloro che giudicano
le cose come dagli spalti della loro autosufficienza, gli oltre 700mila
partecipanti hanno incontrato la domanda sulla verità, facendo proprio
l'appello ad allargare la ragione lanciato un anno fa a Regensburg.
In secondo piano, i temi e gli ospiti politici. ''Non è stato un fatto
intenzionale'', spiega alla fine Giancarlo Cesana, uno dei leader del
movimento fondato da don Luigi Giussani. ''Tutto sommato, gli
spazi dedicati alla politica non è che fossero tanto più ristretti
rispetto al passato. Il problema, però, è che forse oggi la politica ha
sempre meno da dire, per cui anche se c'è si finisce con il sentirla
meno''. Quanto a noi, aggiunge Cesana, "non facciamo politica, ma
stimiamo molto chi la fa. Se stavolta qui se ne è parlato meno, è
testimonianza della difficoltà in cui il Paese versa. E l'allontanamento
della gente è dovuto principalmente al fatto che la politica oggi non si
capisce e, soprattutto, che essa non risolve i problemi ma si limita a
gridare".
Archivio Amicizia
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