Garantire entro il 2010 l'istruzione a 8 milioni di bambini. E' una promessa "mondiale" quella che
l'associazione Save the Children ha lanciato questa mattina a Roma
e, contemporaneamente, in altri 39 Paesi: garantire, entro il 2010,
un'istruzione migliore a 8 milioni di bambini nei Paesi in conflitto.
L'obiettivo sarà raggiunto - come sostengono con forza dall'associazione -
attraverso una campagna "Riscriviamo il Futuro", presentata oggi insieme al
Rapporto Internazionale "Educazione per i bambini in paesi in conflitto",
che si declinerà in varie iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi:
dall'sms
solidale (48587) alla Conferenza Internazionale "L'istruzione combatte
la guerra" che si terrà a Roma il 3 ottobre ad un evento di raccolta fondi
"Le piante insegnano".
La campagna di sensibilizzazione prende le
mosse dai risultai "shock" emersi dal
Rapporto
Internazionale che prende in esame il diritto all'educazione per i
bambini in 30 paesi in conflitto mettendo in luce le devastanti conseguenze
del mancato diritto all'istruzione. Sono 115 milioni i bambini, nel mondo,
che non vanno a scuola. Di essi 43 milioni, quasi 1 su 3, vive in Paesi in
guerra o reduci da guerre. Quando scoppia una guerra, il sistema scolastico
è il primo a subirne le conseguenze: le scuole vengono distrutte o usate
come quartier generale delle milizie o per accogliere la popolazione
sfollata. Puntare sull'educazione ha un valore prioritario perché - sostiene
Maurizia Iachino, presidente di Save the Children Italia - è un mezzo per
garantire un futuro ai bambini, può creare aree protette, contribuire a
portare un po' di normalità
Archivio Bambini
|