I dati emersi dallo studio condotto dall'Unicef e
dal governo di Nairobi sono sconcertanti. Sono 15.000 i bambini provenienti
dai quattro distretti costieri di Mombasa, Kilifi, Malindi e Kwale coinvolti
nel traffico della prostituzione. Hanno tra i 12 e i 18 anni e I loro
clienti sono per la maggior parte europei.
Tra i primi posti gli Italiani, che si aggiudicano questo vergognoso
primato con il 18%, il 14% di loro sono Tedeschi, il 12% Svizzeri.
Questo commercio vergognoso,non coinvolge solo i turisti, la percentuale
dei Kenyoti con i quali le bambine si prostituiscono per denaro, per vestiti
e per avere l'esperienza necessaria ad accedere al mercato turistico,
raggiunge il 38%. Questi dati sono in crescendo come i dollari che questa
attivitą frutta al paese.
Tentare di arginare questo fenomeno č complicato, come ha ribadito
Heimo Laakkonen, rappresentante unicef in Kenya, occorre
punire i potenziali clienti e informare l'opinione pubblica occidentale di
cio' che avviene nel paese, per poter almeno in questo modo arginare il
fenomeno.
il Kenya ha ratificato la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei
bambini nel 1991 e in questi anni altre leggi interne sono state prodotte,
impegnandosi a proteggere i bambini da ogni forma di violenza.
Questo pero' a quanto pare non basta, bisognerebbe avere piu' controlli nei
locali notturni, negli alberghi dove questa disgustosa attivitą non solo č
tollerata ma anche prodotta.
Sembra essere tutto collegato, l'aumento del turismo ha favorito
l'apertura di bar, discoteche e in concomitanza con cio' il livello di
prostituzione ha avuto un impennata notevole. Questo sviluppo č favorito
anche dall'impoverimento della popolazione, che attraverso questa attivitą
trova invece una fonte facile di guadagno.
"Siamo di fronte a crimini disgustosi e la percentuale di turisti
sessuali italiani che abusano di bambini č orrenda: dobbiamo bloccare questi
crimini e punire i colpevoli. La legge italiana consente di punire gli abusi
sui bambini anche se compiuti all'estero" ha dichiarato il Presidente
dell'UNICEF Italia Antonio Sclavi.
La problematica gią di per sč grave che emerge da questi dati lo diventa
ancora di piu' quando leggiamo che questi rapporti sessulai sono violenti e
perversi e il 32% sono svolti senza l'uso del preservativo, in un paese in
cui il 6% della popolazione č affetta da hiv.
Con la diffusione della prostituzione si teme un aumento della piaga
dell'hiv in un paese ove 220.000 bambini sono gią affetti.
Il turismo sessule in questi paese come č visibile dai dati emersi č
incrementato dall'occidente, dall'Europa č il caso forse come ha ribadito
Antonio Scalvi che si avvi una collaborazione tra i vari governi,affinchč
questa piaga venga ridimensionata e l'infanzia davvero protetta.
Mariangela Tripiedi
Archivio Bambini
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