In Toscana i ragazzi tra 6 e 17 anni che usano Internet sono più della media nazionale (42,3% contro il 36,7%), ma solo il 5% di loro naviga tutti i giorni, mentre il 6,8% usa il web solo qualche volta l'anno. Anche per loro è stato pensato "trool", un portale e un filtro per far navigare in tutta sicurezza ideato dalla Regione Toscana, Istituto degli Innocenti e Fondazione Sistema Toscana, che sarà attivo nel 2008.
Il portale, presentato all'interno del festival della creatività in corso a Firenze, insegnerà ai ragazzi come muoversi in rete, e in completa sicurezza perché tutti i link ai siti saranno verificati. Trool inoltre mette a disposizione di genitori e insegnanti un filtro che rende visitabili solo i siti inseriti in una lista, continuamente controllata e aggiornata.
Tra le nuove tecnologie, è il cellulare a farla da padrone: per i
bambini è la nuova "coperta di Linus", per i genitori uno strumento di
controllo. MDC Junior presenta i dati del 2° Rapporto sui consumi dei
minori. Longo: "Ragazzi sempre più soli, in balia di videogiochi, Ipod e
Internet". PDF:
Il Rapporto
Nel secondo rapporto sui consumi dei minori,
il Dipartimento Junior del Movimento Difesa del Cittadino scatta la
fotografia del piccolo consumatore italiano alle prese con il telefonino: i
bambini sono sempre più soli e si nascondono dietro le cuffie dell'Ipod o il
cellulare per colmare l'assenza dei genitori. Così, il cellulare diventa la
"coperta di Linus" delle nuove generazioni, che permette di intensificare le
relazioni a distanza con gli amici e sottrarsi al controllo degli adulti. Al
tempo stesso, è proprio il telefonino ad assolvere la funzione di "controllo
parentale", visto che offre ai genitori la possibilità di rintracciare
sempre i propri figli.
Secondo la prima indagine sull'uso del
cellulare da parte di bambini e adolescenti di MDC Junior,
contenuta nel rapporto "Baby Consumers e nuove tecnologie", ben l'84% dei
ragazzi tra gli 8 e i 15 anni ne possiede uno tutto suo, basti pensare che
il primo telefonino arriva già all'età di 9/10 anni per la metà degli
intervistati. I piccoli consumatori lo usano soprattutto per essere sempre
rintracciabili dai genitori (46,6%), per comunicare cose utili (25,8%) o per
restare in contatto con gli amici (21,1%). Lo portano sempre addosso,
soprattutto in tasca (76,6%), ma ritengono opportuno tenerlo spento a scuola
(71%) o in chiesa (68%), perché potrebbe disturbare o semplicemente per
rispetto (57%).
Quella che MDC sta presentando oggi a Milano, è una vera
e propria indagine sul campo, nelle scuole, dove è stato sottoposto un
questionario di 35 domande a 2.693 studenti di età compresa tra gli 8 e i 15
anni. L'indagine prende in esame i consumi mediatici e le nuove tecnologie,
affrontando anche il rapporto dei minori con pc, web, Ipod, videogiochi,
oltre al tema delicato e complesso dell'uso del cellulare da parte dei più
piccoli.
Secondo i dati, i ragazzi scelgono il cellulare sulla
base dell'ultimo modello uscito sul mercato o quello visto nelle pubblicità
oppure quello posseduto dall'amico (42,7%) e spendono mensilmente non più di
10 euro (51,9%), superando difficilmente i 20 euro (il 10,1% spende tra i 20
e i 30 euro). Quasi i 3/4 degli intervistati (74%) ha affermato di seguire
gli spot che reclamizzano i telefonini, di questi il 44% proprio per
informarsi su modelli e piani tariffari. Un'altra spesa che i ragazzi
talvolta fanno con il telefonino è chiamare o mandare SMS per dare il loro
voto in un programma televisivo: il 21,1% dei ragazzi hanno votato per
trasmissioni come "Amici" o "Il Grande Fratello". Ma il rischio maggiore
(capitato una o più volte al 41,3% dei piccoli consumatori) è quello di
chiamare un numero per poi ritrovarsi abbonati a un servizio di download di
loghi e suonerie, per altro piuttosto costoso, senza averlo richiesto e
senza riuscire a eliminarlo.
In generale, i ragazzi quanto usano i messaggini per comunicare?
Il 39,2% di loro invia da 1 a 3 SMS al giorno, il 25% da 4 a 10. Il 31,2%
degli intervistati dice di scegliere questa modalità di comunicazione perché
è più economica e il 18,2% perché è più rapida. Riguardo invece alle
funzioni aggiuntive del cellulare, risultano più utili, secondo gli
intervistati l'invio multiplo di SMS, (18,2%), apprezzato soprattutto dalle
ragazze (9,4% contro l'8,9% dei ragazzi) e la possibilità di fare foto e/o
filmati (17,7%), meno apprezzata dalle femmine (8,2% contro il 9,5% dei
maschi). A questo proposito, quasi il 48% dei ragazzi, soprattutto i più
piccoli, crede non ci sia niente di male nel fotografare o filmare con il
cellulare una persona senza chiederle il permesso. Anche la modalità degli "squilletti"
è "gettonata": se il 17% degli intervistati dichiara di non farli mai, il
50,8% totale li utilizza per farsi richiamare quando non ha credito e il
21,3% del totale del campione per far sapere a qualcuno che lo sta pensando.
"Il quadro che emerge dall'indagine, che è la prima di
questa ampiezza in Italia, - dichiara Antonio Longo, Presidente del
Movimento Difesa del Cittadino - è a tinte contrastanti: da una parte ci
tranquillizza sull'uso che i nostri ragazzi fanno del cellulare, dall'altro
evidenzia una sempre più crescente "solitudine" dei bambini, che vengono
dotati da genitori di cellulare, Ipod, videogiochi, senza che si guardi
all'uso che ne fanno. Gli adulti si liberano sempre più dei bambini e li
consolano di disattenzione consegnando loro la nuova "coperta di Linus", il
cellulare. I ragazzi si chiudono dietro le cuffie dell'IPOD e del cellulare
isolandosi da chi gli sta attorno e proiettandosi in un mondo spesso
irreale. Dobbiamo recuperare la dimensione della presenza fisica e genitori,
dei nonni, dei fratelli, senza demonizzare le nuove tecnologie ma anche
senza usare queste per lavarci la coscienza".
"Infine - osserva Lucia Moreschi, responsabile del
Dipartimento Junior di MDC, quello che emerge da Baby Consumers 2007 è
chiaramente un Paese a "due velocità", da una parte l'analfabetismo
informatico e dall'altro il secondo posto in Europa per possesso di telefoni
cellulari, con figli che governano e controllano i mezzi tecnologici meglio
dei genitori, che non sempre sono in grado di esercitare un controllo
adeguato rispetto al loro corretto utilizzo, e comunque - continua Moreschi
- ci sembra doveroso rammentare che l'accesso naturalmente libero alle nuove
tecnologie deve portare tutti, famiglie, educatori ed istituzioni compresi,
ad una riflessione sui contenuti inseriti nel sistema di comunicazione
multimediale globale".
PDF:Rapporto
"Baby Consumers e nuove tecnologie"
PDF:Sintesi
"Baby Consumers e nuove tecnologie"
LINK:
Il primo rapporto Baby Consumers di MDC Junior
http://www.helpconsumatori.it
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