L'Europa delle banche non gradisce
ostacoli e vincoli al proprio dominio assoluto sulle politiche economiche e
finanziarie degli Stati membri dell'eurocrazia.
Una nuova "direttiva" della Commissione di Bruxelles, presentata ieri agli
organi di stampa che hanno il compito di "trasmettere" ai sudditi europei -
governi inclusi - i desiderata della cupola dell'usura internazionale, ha
così eliminato ogni potere nazionale di vigilanza e di tutela sociale sui
processi di fusione tra istituti bancari europei.
Come se fosse naturale e ovvio e, anzi, un "dovere" la rinuncia degli Stati
membri dell'Ue a sacrosanti diritti di sovranità e di tutela delle economie
nazionali, il commissario al "mercato interno" Charlie McCreevy, ha
illustrato ai giornalisti embedded di stanza a Bruxelles che il fine della
nuova normativa Ue è "evitare che le Autorità nazionali che hanno il compito
di vigilanza e supervisione sui processi di concentrazione possano
frustrare, annichilire, bloccare, le fusioni bancarie". La nuova direttiva
Ue, praticamente riduce al minimo ogni discrezionalità dei governi o dei
parlamenti o delle autorità di vigilanza di ogni nazione Ue in materia di
fusioni interbancarie, introducendo criteri estremamente larghi di
valutazione - finanziaria, soggettiva e oggettiva - sulla convenienza di
tali incorporazioni, riducendo a soli trenta giorni le operazioni di
controllo sull'affidabilità dei contraenti e imponendo una sola possibilità
di sospensione di tali concentrazioni.
McCreevy, "commissario" di una sorta di governo transnazionale non eletto da
alcun popolo europeo, ma che è di fatto il portavoce degli interessi
fondamentali di quell'usura bancaria che controlla l'ectoplasma politico
chiamato "Unione Europea", non ha avuto remore nel dichiarare addirittura
che tali nuove "norme non lasciano spazio a interferenze politiche
(nazionali) e al protezionismo" degli Stati membri dell'Ue.
Com'è ovvio l'unica concessione al diritto di veto delle autorità nazionali
sulle fusioni bancarie è stata in linea con il "Patriot Act" a stelle e
strisce: ove queste incorporazioni odorassero di riciclaggio e terrorismo
anti-occidentale andranno fermate.
Evidente sottinteso: va impedito, oggi, il finanziamento del terrorismo di
quell' al Qaida organizzazione creata dai cervelli di Langley ma sfuggita,
sembra, al controllo dei loro inventori. Come va impedito ogni potere
finanziario dei vari Hizbollah o Hamas, partiti democraticamente eletti dai
rispettivi popoli del Libano o della Palestina. Non va certo, invece,
contrastato il terrorismo di Israele contro il Libano o degli
anglo-americani contro l'Afghanistan o l'Iraq. Quello non vale. Non è
contemplato. Anzi: anche quello ceceno in fondo è democraticamente corretto.
Dietro le stragi di bambini possono ben essere legittimi “alcuni” canali di
finanziamento.
Corollario minore: vanno ostacolate fusioni o incorporazioni bancarie tra
istituti occidentali che possano ledere gli equilibri politici fin qui
imposti dagli atlantici all’Europa occupata nel 1945. Esempi italiani: la
Lega nord non deve avere banche di riferimento. E, per il momento, neanche i
Ds. Questi ultimi sono ancora sotto osservazione. Appena totalmente
fidelizzati all’Occidente, all’Unipol sarà permesso di sedere tra i membri
del governo europeo vero, appunto quello delle banche.
Ugo Gaudenzi
Fonte:
www.rinascita.info
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14.09.06
Archivio Banche
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