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25/09/2006 Microcredito alle Donne: il 97% dei Prestiti viene restituito (BS, www.helpconsumatori.it)

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Il microcredito è uno strumento di inclusione sociale ed economica per le donne e per le immigrate. Se ne è parlato oggi a Roma

Strumento di inclusione sociale ed economica per le donne: il microcredito mostra risultati positivi per l'emancipazione lavorativa delle donne e delle immigrate, il tasso di restituzione dei prestiti è pari al 97% e sono diverse le iniziative partite - a Roma e Provincia sono stati avviati 25 progetti. Lo ha affermato oggi la Fondazione Risorsa Donna che dal 2003 ha avviato, insieme alla Compagnia San Paolo, un progetto di microcredito sociale rivolto alle donne immigrate con regolare permesso di soggiorno e, da gennaio di quest'anno, esteso anche alle donne italiane. Il progetto è stato illustrato durante il convegno "2007 anno delle Pari Opportunità: il microcredito come strumento di inclusione sociale ed economica delle donne", che si è svolto presso la sede dell'Abi e al quale è intervenuto il Ministro degli Affari Regionali e Autonomie Locali Linda Lanzillotta.
 

L'iniziativa di microcredito avviata dalla Compagnia San Paolo su Roma e gestito da Fondazione Risorsa Donna "tende a supportare iniziative di auto impiego e percorsi formativi mirati all'inserimento professionale nel mondo del lavoro - ha spiegato il presidente della Fondazione Paola Barbieri - Ad oggi i primi risultati sono incoraggianti: abbiamo un tasso di restituzione dei prestiti del 97%, sono state avviate 25 iniziative di vario genere (asili nido, phone center, lavanderia, sartoria...), abbiamo supportato corsi per patenti guida e per infermiere". Dalla contabilità finanziaria del programma di microcredito rivolto alle donne risulta infatti che solo il 3% delle beneficiarie non è riuscita a restituire il credito e il 5% ha fatto registrare un ritardo nel pagamento delle rate. In particolare, fra le domande che sono state presentate, il 59% - ha spiegato il segretario generale della Fondazione, Andrea Nardone - sono state respinte, il 13% sono in istruttoria e il 28% sono state accolte. Il tasso di rimborso è pari al 97,1% e il tasso di puntualità è del 94%; la durata media dei prestiti è di 55 mesi per quelli destinati all'impresa e di 18 mesi per la formazione. L'83,3% delle attività finanziate rappresentano uno "start up" d'impresa mentre il 64% delle beneficiarie vive sotto il livello di povertà relativa. Rispetto al programma iniziale, il 38% delle richiedenti proviene dall'America del Sud, il 30% dall'Africa, il 14% dall'Asia, l'11% dall'Europa dell'Est, il 4% dal Medio Oriente e il 3% dall'Italia.
 

Il progetto di microcredito sociale avviato dalla Compagnia di San Paolo riguarda, oltre alla Provincia di Roma, anche Torino, Genova e Napoli: il microcredito - ha detto il Vicepresidente della Compagnia di San Paolo Caterina Bima - spazia da mille a 35mila euro e allo scorso 31 marzo risultavano 719 domande prese in carico e 141 finanziate, per un totale di 1,7 milioni di euro. L'esame dei dati - ha sottolineato Caterina Bima - "ha evidenziato che le domande presentate dai cittadini stranieri, dalle persone più giovani, dalle donne e da coloro che provengono dal lavoro dipendente hanno una minore probabilità di insolvenza rispetto alle altre".
 

In Italia - ha detto il Direttore generale dell'Abi Giuseppe Zadra - un milione di immigrati ha un rapporto con le banche, il 57% del numero complessivo; il 60% delle banche offre servizi al microcredito.
 

"Il microcredito è un tema cruciale e coerente con l'idea di politiche per la crescita che il Governo sta sviluppando": lo ha detto il Ministro Linda Lanzillotta. "Il microcredito risponde al principio della sussidiarietà perché si sviluppa nella differenziazione delle realtà locali. Può essere anche una leva fortissima di inclusione e di integrazione degli immigrati". Secondo il Ministro sono inoltre importanti la formazione e il fattore culturale: "Formazione e istruzione sono leve che permettono agli aspiranti imprenditori di emanciparsi dal circuito chiuso e informale che può strangolare sul nascere le loro iniziative e sottrarre potenziali vittime dal circuito del credito criminale". "È auspicabile - ha detto - che la microfinanza interessi tutta l'imprenditoria femminile. Credo che il mondo creditizio può dare un contributo allo sviluppo dell'imprenditoria femminile e non, e a un nuovo, più ampio e ricco concetto di cittadinanza

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