Il microcredito è uno strumento di inclusione sociale ed
economica per le donne e per le immigrate. Se ne è parlato oggi a Roma
Strumento di inclusione sociale ed economica per le donne:
il microcredito mostra risultati positivi per l'emancipazione lavorativa
delle donne e delle immigrate, il tasso di restituzione dei prestiti è pari
al 97% e sono diverse le iniziative partite - a Roma e Provincia sono stati
avviati 25 progetti. Lo ha affermato oggi la Fondazione Risorsa Donna che
dal 2003 ha avviato, insieme alla Compagnia San Paolo, un progetto di
microcredito sociale rivolto alle donne immigrate con regolare permesso di
soggiorno e, da gennaio di quest'anno, esteso anche alle donne italiane. Il
progetto è stato illustrato durante il convegno "2007 anno delle Pari
Opportunità: il microcredito come strumento di inclusione sociale ed
economica delle donne", che si è svolto presso la sede dell'Abi e al quale è
intervenuto il Ministro degli Affari Regionali e Autonomie Locali Linda
Lanzillotta.
L'iniziativa di microcredito avviata dalla Compagnia San Paolo
su Roma e gestito da Fondazione Risorsa Donna "tende a supportare iniziative
di auto impiego e percorsi formativi mirati all'inserimento professionale
nel mondo del lavoro - ha spiegato il presidente della Fondazione Paola
Barbieri - Ad oggi i primi risultati sono incoraggianti: abbiamo un tasso di
restituzione dei prestiti del 97%, sono state avviate 25 iniziative di vario
genere (asili nido, phone center, lavanderia, sartoria...), abbiamo
supportato corsi per patenti guida e per infermiere". Dalla contabilità
finanziaria del programma di microcredito rivolto alle donne risulta infatti
che solo il 3% delle beneficiarie non è riuscita a restituire il credito e
il 5% ha fatto registrare un ritardo nel pagamento delle rate. In
particolare, fra le domande che sono state presentate, il 59% - ha spiegato
il segretario generale della Fondazione, Andrea Nardone - sono state
respinte, il 13% sono in istruttoria e il 28% sono state accolte. Il tasso
di rimborso è pari al 97,1% e il tasso di puntualità è del 94%; la durata
media dei prestiti è di 55 mesi per quelli destinati all'impresa e di 18
mesi per la formazione. L'83,3% delle attività finanziate rappresentano uno
"start up" d'impresa mentre il 64% delle beneficiarie vive sotto il livello
di povertà relativa. Rispetto al programma iniziale, il 38% delle
richiedenti proviene dall'America del Sud, il 30% dall'Africa, il 14%
dall'Asia, l'11% dall'Europa dell'Est, il 4% dal Medio Oriente e il 3%
dall'Italia.
Il progetto di microcredito sociale avviato dalla
Compagnia di San Paolo riguarda, oltre alla Provincia di Roma, anche Torino,
Genova e Napoli: il microcredito - ha detto il Vicepresidente della
Compagnia di San Paolo Caterina Bima - spazia da mille a 35mila euro e allo
scorso 31 marzo risultavano 719 domande prese in carico e 141 finanziate,
per un totale di 1,7 milioni di euro. L'esame dei dati - ha sottolineato
Caterina Bima - "ha evidenziato che le domande presentate dai cittadini
stranieri, dalle persone più giovani, dalle donne e da coloro che provengono
dal lavoro dipendente hanno una minore probabilità di insolvenza rispetto
alle altre".
In Italia - ha detto il Direttore generale dell'Abi
Giuseppe Zadra - un milione di immigrati ha un rapporto con le banche, il
57% del numero complessivo; il 60% delle banche offre servizi al
microcredito.
"Il microcredito è un tema cruciale e coerente con l'idea di
politiche per la crescita che il Governo sta sviluppando": lo ha
detto il Ministro Linda Lanzillotta. "Il microcredito risponde al principio
della sussidiarietà perché si sviluppa nella differenziazione delle realtà
locali. Può essere anche una leva fortissima di inclusione e di integrazione
degli immigrati". Secondo il Ministro sono inoltre importanti la formazione
e il fattore culturale: "Formazione e istruzione sono leve che permettono
agli aspiranti imprenditori di emanciparsi dal circuito chiuso e informale
che può strangolare sul nascere le loro iniziative e sottrarre potenziali
vittime dal circuito del credito criminale". "È auspicabile - ha detto - che
la microfinanza interessi tutta l'imprenditoria femminile. Credo che il
mondo creditizio può dare un contributo allo sviluppo dell'imprenditoria
femminile e non, e a un nuovo, più ampio e ricco concetto di cittadinanza
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