Non è ancora un allarme ma se i conti dormienti non verranno svegliati
dai titolari le somme depositate serviranno per alimentare un Fondo del
MEF che le utilizzerà per finalità sociali /Conti
dormienti: ok del CdM
Conti dormienti, stanno per scadere i termini ma
non allarmiamoci perché per i prossimidieci anni le somme confluite
nel Fondo gestito dal MEF potranno ritornare nelle tasche dei legittimi
proprietari. Basta "farsi vivi". Oggi l'Associazione Bancaria Italiana ha
riunito la stampa per un Focus sul tema. Ma facciamo un po' di chiarezza a
partire dalle date e dalle scadenze. Innanzitutto distinguiamo tra i
rapporti risultati dormienti prima e dopo il 17 agosto 2007 (entrata in
vigore del decreto). Nel primo caso le banche hanno avuto tempo fino al
febbraio 2008 per inviare le comunicazioni ai titolari dei conti. Chi avesse
ricevuto la comunicazione - che è stata inviata all'ultimo indirizzo
conosciuto della banca - avrà tempo 180 giorni per svegliare il conto, ossia
al massimo entro il 16 agosto 2008, a seconda della data di ricezione della
comunicazione. A partire da quel momento (16 agosto massimo) la banca avrà
tempo ancora 4 mesi (metà dicembre) per trasferire le somme al Fondo
istituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Nel frattempo
la banca potrà - come extrema ratio - pubblicare on line l'elenco dei
rapporti non rivendicati (nominativi e al portatore). L'elenco sarà
disponibile anche sul sito del MEF. Ma ancora nulla è perduto
perché anche le somme confluite nel Fondo potranno, per i dieci
anni successivi, essere rivendicate dai legittimi proprietari ai quali il
Fondo dovrà restituire le proprie somme. Per i rapporti risultati dormienti
dopo il 17 agosto 2007 la banca, a partire dal 1° gennaio 2009, e da allora
in poi entro il 31 marzo di ogni anno comunica la MEF gli estremi dei
rapporti che nell'anno precedente sono stati estinti perché "dormienti".
L'elenco viene pubblicato anche (sempre entro il 31 marzo di ogni anno) su
un quotidiano a diffusione nazionale e sul sito internet del MEF. Fino al
momento in cui le somme non sono state versate dalla banca al Fondo, il
titolare può richiederne la restituzione alla banca. Quest'ultima provvede
ad informare il Fondo dell'avvenuta restituzione.
Ma cosa sono i conti dormienti? "Dormienti" non solo i
conti correnti, su cui sono depositate somme di valori pari ad almeno 100
euro e il cui titolare non ha effettuato alcun tipo di operazione o
movimentazione negli ultimi 10 anni, ma anche gli strumenti finanziari, come
i titoli obbligazionari o di Stato. Per svegliarlo il titolare o un suo
delegato dovrà compiere direttamente su esso una qualsiasi operazione:
esprimere alla banca la propria volontà di continuare il rapporto;
comunicare una variazione di indirizzo, richiedere un carnet di assegni o il
saldo, etc. Non svegliano il rapporto operazione svolte da terzi (addebito
automatico delle utenze, accredito di un bonifico, etc).
Le somme non rivendicate dove andranno a finire? I soldi
verranno trasferiti in un Fondo del ministero dell'Economia e delle Finanze
che li utilizzerà per finalità sociali. Per risarcire i risparmiatori
vittime della frodi finanziarie (basti pensare alle migliaia di vittime dei
crac Parmalat, Cirio, Bond Argentina) e per finanziaria la "social card"
prevista dalla manovra economica appena approvata.
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