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19/12/2008 “FermiamoLeBanche”I prossimi stadi della crisi (Napoli, Centro Direzionale G1, tel 0817879166, www.marra.it; alfonsoluigi@marra.it)

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La fase successiva a quella dei licenziamenti che, come ho già scritto (doc. n. 161, www.marra.it), saranno milioni in Italia e centinaia di milioni nel mondo, sarà, in pochi mesi, la rivolta di massa contro le banche, stante la fraudolenza dei loro crediti, nonché contro la magistratura, che da decenni usa i suoi poteri per “legittimarli” e difenderle con mostruosa pervicacia, rendendosi così strumento del signoraggio primario e secondario (vedi di sotto), che sono la scaturigine della rovina ambientale ed economica dell’uomo nel mondo.

Quanto ai numeri dei licenziamenti, li desumo dal fatto che se, ad esempio, i titoli azionari perdono l’1%, deve approssimativamente corrispondervi una pari diminuzione della quantità e/o valore delle produzioni. Un calo che dipende, com’è noto, dal calo della domanda e dal fatto che la domanda residua è soddisfatta dai paesi dove il lavoro è a basso I prossimi stadi della crisi: la rivolta di massa contro la fraudolenza dei crediti delle banche e contro la magistratura, che usa i suoi poteri per “legittimarli” e difenderle da decenni. costo, e che se fosse in ipotesi del 50% non potrebbe che causare il licenziamento del 50% degli occupati.

Per cui, visto che in Italia gli addetti al settore privato sono 16 milioni, vorrei sbagliare, ma non vedo come un calo delle azioni del 50% non debba causare 8 milioni di licenziamenti. In ogni caso, quand’anche quel rapporto 1 a 1 fosse molto approssimato per difetto (ma non so purtroppo quali possano essere le ragioni dell’ottimismo di una previsione di questo tipo), e quand’anche il calo azionario restasse nei limiti del 50%, i licenziamenti potrebbero essere magari meno di 8 milioni, ma sarebbero comunque milioni in Italia e centinaia di milioni nel mondo.

Ed ogni forma di ottimismo sarebbe stoltezza, perché nulla nuoce in simili frangenti come l’insabbiare la testa. Quanto ai mancati pagamenti alle banche, basti osservare che, solo negli USA, le banche sono creditrici, sulle sole carte di credito, di tre milioni di miliardi di dollari, perché viene lì data la possibilità di “andare in rosso” anche per decine di migliaia di dollari, e rimanerci pagando mensilmente gli interessi.

Tre milioni di miliardi il cui pagamento non sarà certo reso più agevole dalle decine di milioni di licenziamenti che ci saranno negli USA, o dalle ingenti perdite in borsa già verificatesi, o dall’irreversibile contrazione della domanda di beni inutili in atto. Senza contare che le banche stesse hanno annunziato di voler ridurre i tre milioni di miliardi di esposizione ad un solo miliardo, per cui la riduzione ad un terzo della possibilità di indebitamento mediante le carte di credito comprimerà fortemente la già esigua domanda.

Una contrazione dell’erogazione del credito che sarà mondiale e generalizzata e soffocherà ogni residua attività, perché le banche tengono stretto il denaro, sapendo che non verrebbe restituito. Un mancato pagamento di mutui, fidi ecc. che diverrà rivolta ed al quale seguirà anche la rivolta contro le tasse, rese anch’esse illegittime dal signoraggio, e d’altra parte arduamente pagabili, visto lo stato delle aziende. Una situazione la cui insurrezionalità sarà causata dal fatto che, nel mentre, la collettività capirà cos’è il signoraggio, e sarà quindi pervasa prima da un profondo stupore, e poi da un’inarginabile furia.

 Infine, appena il vecchio regime sarà stato spazzato via insieme ai suoi principali chierici, inizierà la nuova era, quella dell’intelligenza intesa come capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri, in sostituzione dell’era vigente dagli albori della civiltà umana, quella della furberia, intesa come capacità di svilupparsi prevaricando gli altri. Alfonso Luigi Marra “FermiamoLeBanche” Napoli, Centro Direzionale G1, tel 0817879166 www.marra.it; alfonsoluigi@marra.it Aderisci a “FermiamoLeBanche” per sconfiggere l’illiceità dell’operato di queste mostruose entità che hanno rovinato e stanno continuando a rovinare il mondo attraverso il signoraggio primario e secondario. n. 162 9.12.08 Diffusione via email, distribuzione cartacea 200.000 copie.

Inviata per posta ai parlamentari italiani, europei, magistrati NA, RO, MI, FI, SA, C. Cost., Cass., TAR Campania e Lazio, Cons. di Stato, Corte conti, CSM.

 SIGNORAGGIO PRIMARIO

Premesso che le banche centrali, fra cui la Banca d’Italia e Banca Centrale Europea, sono incredibilmente private, il signoraggio primario consiste:

-1) Nello stampare continuamente le banconote al solo costo della carta e dell’inchiostro (dal 1929 non occorre alcun corrispettivo in oro, né è mai realmente occorso).

Banconote la cui quantità è nota solo alle banche, perché i numeri di serie non sono progressivi, e non se ne conosce il significato.

-2) Usarle (al valore in euro, dollari ecc. su esse stampato) per comprare dagli Stati - udite udite - un pari importo in titoli del debito pubblico (BOT, CCT, BPT, CTZ).

-3) Vendere i titoli alle aste, riprendendosi i soldi e lasciando allo Stato il “debito pubblico” inventato mediante questo crimine.

-4) Iscrivere fraudolentemente al passivo l’importo delle banconote stampate a costo zero allo scopo di “pareggiare” iscrivendo all’attivo i titoli o il ricavato della loro vendita, e di occultare queste enormi somme.

-5) Riciclare il denaro così truffato mediante centrali interbancarie mondiali, fra cui innumerevoli fonti Internet indicano la Clearstream, l’Euroclear, la Swift ed altre.

SIGNORAGGIO SECONDARIO

 Il signoraggio secondario consiste invece nel fatto che il sistema bancario realizza prestiti per un ammontare 50 volte maggiore del denaro che detiene. Ciò allo scopo di imporre illecitamente interessi anch’essi cinquantuplicati su ognuno di questi prestiti di denaro altrui, per i quali le banche hanno in realtà diritto solo a dei compensi per il servizio (che già riscuotono), dovendo gli interessi andare ai proprietari del denaro.

 Per risolvere il problema del signoraggio primario occorre nazionalizzare le banche centrali, che del resto tutti credono siano pubbliche. Per risolvere invece il problema del signoraggio secondario occorre parificare i tassi attivi a quelli passivi, nonché dare ad organi formati dai proprietari del denaro il potere di decidere a chi prestare i soldi. Per una più ampia disamina di questi argomenti vedi il doc. n. 134 da www.marra.it G\DOC\1656

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