Secondo gli operatori del settore, il mercato immobiliare milanese
potrebbe subire un drastico rallentamento nel capoluogo lombardo.
Secondo gli operatori del settore, il mercato immobiliare
milanese potrebbe subire un drastico rallentamento nel capoluogo lombardo.
Si è svolto oggi a Milano il convegno dal titolo "Il futuro
del mercato immobiliare", nel quale gli operatori del settore hanno
delineato il panorama italiano ed internazionale di breve e medio termine.
Nel corso dell'incontro sono stati illustrati i dati relativi all'evoluzione
del mercato, l'andamento della crescita degli operatori specializzati nel "real
estate" e le strategie che guideranno l'intermediazione immobiliare nei
prossimi anni. Il convegno - che si è svolto al Palazzo dei Giureconsulti di
piazza Mercanti - è stato sponsorizzato da RE/MAX Italia, il gruppo
americano leader del franchising immobiliare.
"Attualmente gli operatori del settore immobiliare
superano quota 100 mila - per un totale di 30 mila agenzie presenti su
territorio nazionale - e oltre 7.500 operano in franchising", spiega
Giovanni Cozza, analista di RE/MAX, sottolineando che in Italia il
franchising rappresenta il 20% dell'intermediazione immobiliare e registra
tassi di crescita costanti (+6,5% nel 2005 in rapporto all'anno precedente).
Dal rapporto sul "Mercato immobiliare lombardo"
realizzato da Centredil Ance Lombardia e Scenari immobiliari emerge in buono
stato del settore in Lombardia, regione che si colloca così in pole position
in Italia e terza nella classifica europea per capitale investito.
Ma dopo anni di crescita senza fine del prezzo della case,
soprattutto nel capoluogo lombardo, quali sono le tendenze del
mercato immobiliare per la città di Milano? Per esaminare la specificità
milanese, l'analista di
RE/MAX suddivide il mercato immobiliare in tre fasce di appartenenza:
alta, media e bassa.
"Le intermediazioni di immobili di pregio stanno già subendo
un drastico rallentamento a causa delle diverse aspettative degli attori del
mercato: i compratori scommettono su un forte ridimensionamento delle
quotazioni, mentre gli operatori hanno aspettative rialziste e questa
contraddizione deprime le quotazioni", precisa l'analista. Leggermente
diversa la situazione per gli immobili di fascia media. "Qui la situazione è
piuttosto effervescente, soprattutto per le nuove costruzioni che stanno
sorgendo a sud della metropoli. Nel medio termine è plausibile prevedere un
assestamento delle quotazioni che si tradurrà probabilmente in lieve calo
dei prezzi", continua Cozza. Più stabile la situazione degli immobili di
fascia bassa, dove anche le nuove costruzioni non sembrano ancora registrare
segnali di crisi. Gli immobili di fascia bassa hanno prezzi tutto sommato
contenuti, ma se la crisi dovesse davvero investire l'intero settore
immobiliare, anche i prezzi delle case di tipo economico potrebbero in
prospettiva scendere di qualche punto percentuale.
Infine, secondo gli specialisti, il recente cambio di governo
della città non dovrebbe cambiare troppo le carte in tavola per il
settore immobiliare milanese e gli operatori non sembrano farsi
eccessivamente condizionare dalle promesse di nuove costruzioni (oltre 40
mila per la precisione) fatte dal Sindaco Moratti nel corso della campagna
elettorale. "Più che le promesse conta il cambio di clima più o meno
favorevole agli investimenti immobiliari", conclude Cozza
Archivio Casa Condominio
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