Accordo tra Governo e Abi sui mutui?
Secondo le associazioni dei consumatori i vantaggi sarebbero meno di quelli
presentati dal nuovo esecutivo. All'indomani dell'annuncio fatto ieri dal
neo ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, di un accordo con le banche che
permetterà di rinegoziare i contratti stipulati a partire dal 2007, con una
rata fissa uguale a quella pagata in media nel 2006, le associazioni dei
consumatori lanciano i loro distinguo per mezzo stampa. Il Movimento Difesa
del Cittadino (MDC) sottolinea il "rischio di cartello ed invita ad
intervenire l'Antitrust". L'Adiconsum reputa "positivo l'obbligo a
rinegoziare per le banche" ma avverte che "i mutuatari devono essere
consapevoli che ciò che non viene pagato nella rata dovrà essere pagato a
fine mutuo caricato degli interessi". "Invece di rafforzare ed
eventualmente semplificare le norme sulla portabilità dei mutui
volute da Bersani - ha spiegato il Presidente di MDC, Antonio Longo - il
Governo e l'ABI scelgono di 'congelare' i clienti mutuatari nell'istituto
bancario di appartenenza. Viene così ad essere vanificata qualsiasi logica
di competizione e di mercato che era alla base dei provvedimenti sulla
portabilità".
MDC ha sottolineato che secondo quanto previsto
dall'accordo "il mutuatario non potrà scegliere proposte di altri istituti
bancari che gli offrono tassi più convenienti, con un immediato e permanente
risparmio, ma torna provvisoriamente ai livelli delle rate 2006 salvo poi
pagare alla scadenza del mutuo differenze di interessi che potrebbero
allungare per anni la durata del mutuo stesso".
Il Movimento chiede dunque l'intervento dell'Autorità Garante
per la concorrenza e "manifesta il suo il suo profondo rammarico nei
confronti del Presidente dell'ABI e dell'associazione" per non aver dato
informazione in merito a questo accordo ai rappresentanti dei consumatori.
"Perché - ha chiesto il presidente di Adiconsum, Paolo
Landi - il Governo non utilizza anche i 20 milioni di euro previsti in
Finanziaria per i mutuatari in difficoltà? Adiconsum chiede di partecipare
al tavolo Governo-Abi per esaminare nel dettaglio le condizioni
dell'accordo".
Secondo Landi "da come è stato spiegato l'accordo,
sembrerebbe che oltre un milione di famiglie avrà una riduzione del costo
del proprio mutuo a tasso variabile. Non è così. Viene sì ridotta la rata
del mutuo, ma la durata del mutuo si allunga e ciò che non si è pagato oggi,
sarà pagato in futuro caricato dei relativi interessi".
Infine, Adiconsum sottolinea che "l'aspetto positivo di
questo accordo sta nel fatto che la banca è obbligata a rinegoziare mentre
fino ad oggi, come è accaduto frequentemente, poteva non offrire la propria
disponibilità. In questo senso, l'accordo facilita il rapporto
banca-mutuatario e fissa le condizioni dell' accantonamento".
Per L'Unione Nazionale Consumatori (UNC) il decreto
legge sui mutui "è una buona idea ma come la si realizza"? L'Unc "spera che
non si tratti solo di una enunciazione ad effetto" e si domanda: "la
richiesta di rinegoziazione del mutuo sarà obbligatoria per la banca o
facoltativa come già accade con la legge Bersani? Chi ha già rinegoziato un
mutuo in base al decreto Bersani che opportunità avrà? Chi ha dovuto
surrogare il mutuo perché la banca ha rifiutato la rinegoziazione come verrà
coinvolto"?
"Per contribuire a fare chiarezza" su queste ed altre questioni,
l'Unione Consumatori chiede quindi di partecipare al tavolo negoziale che
sarà istituito da Abi e Governo per la stesura della Convenzione che renderà
operativo il decreto.
22/05/2008 BANCHE. Mutui, firmata Convenzione Abi-Economia per le famiglie in difficoltà (LM, http://www.helpconsumatori.it)
E' stata firmata la Convenzione tra Ministero
dell'Economia e l'Associazione Bancaria Italiana (Abi) per le
famiglie in difficoltà. Si tratta di una bozza di accordo per la
rinegoziazione dei mutui a tasso variabile per la prima casa stipulati prima
del 1° gennaio 2007, consentendo di ridurre e stabilizzare l'importo delle
rate da corrispondere fino alla data di originaria scadenza del prestito. Lo
rende noto l'Abi in un comunicato. La Convenzione potrebbe
riguardare circa 1.250.000 famiglie. Considerando un mutuo
ventennale di 80.000 euro, il minor esborso previsto ammonterebbe a circa
850 euro su base annua. Questi i punti principali:
- la rinegoziazione comporta la riduzione dell'importo delle rate del
mutuo a cominciare da quelle che andranno a scadere dopo 90 giorni
decorrenti dalla data della rinegoziazione. La nuova rata sarà calcolata
applicando all'importo originario del mutuo il tasso di interesse
contrattuale medio del 2006.
- la differenza tra l'importo della rata dovuta secondo il piano di
ammortamento originariamente previsto e quello risultante dall'atto di
rinegoziazione è addebitata su di un conto di finanziamento accessorio
regolato al tasso IRS a dieci anni, riferito alla data di rinegoziazione,
maggiorato di uno spread dello 0,50 (dunque tasso fisso).
- non ci sarà bisogno di ulteriori garanzie da parte del cliente oltre
quelle già previste per il mutuo oggetto di rinegoziazione.
Per chi accede alla rinegoziazione: il mutuo diventa a
rata fissa; l'importo della rata (fissa) è quello pagato in media nel 2006;
la durata resta inizialmente invariata e il suo eventuale allungamento
dipenderà all'andamento dei tassi di interesse.
"L'iniziativa - ha dichiarato il presidente dell'Abi,
Corrado Faissola - viene incontro a quelle famiglie che si sono trovate in
difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo dopo i rialzi dei tassi di
interesse decisi dalla Bce dalla fine del 2005. Con questo intervento
innovativo sarà possibile estendere ad una più ampia platea di famiglie
l'opportunità di ricorrere alla rinegoziazione con un'unica procedura,
semplice e trasparente".
"La Convenzione - ha concluso Faissola - è la prima
conferma dell'impegno fattivo che abbiamo annunciato al Governo per
contribuire alla ripresa del Paese e della sua economia".
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