Andranno a votare al referendum del 12 giugno e lo faranno con 4
"si"', per ribadire, in primo luogo, la liberta' di ricerca nel
nostro Paese. Sono il gruppo di scienziati, docenti universitari e ricercatori
che hanno sottoscritto il "Manifesto dei 100" e che aderiscono al
"comitato scientifico ricerca e salute" che il 18 maggio, hanno
pubblicamente spiegato le loro ragioni: "si' alla vita e alla liberta' di
ricerca, ai diritti e alle speranze dei malati, delle coppie sterili e con
malattie genetiche e alla laicita' dello Stato".
Tra i primi firmatari: il premio Nobel Rita Levi Montalcini, l'astronoma
Margherita Hack, il direttore scientifico dell'Istituto di Europeo di
Oncologia di Milano Umberto Veronesi. E ancora Carlo Flamigni, Renato Dulbecco,
Giulio Cossu, Lucio Luzzato, Alberto Mantovani. Il manifesto, spiega Marco
Cappato, esponente di Radicali Italiani e segretario dell'Associazione Luca
Coscioni, e' aperto ad altre "sottoscrizioni".
"Piu' di ogni altra volta, il referendum riguarda una scelta
culturale", sottolinea Michele Mirabella, moderatore della conferenza
stampa degli scienziati. "Non ha senso la diatriba sulla opportunita' di
usare le cellule staminali embrionali o quelle adulte per la ricerca -sostiene
Giulio Cossu, ordinario di Istologia ed Embriologia all'Universita' La
Sapienza di Roma- Bisogna studiarle tutte". Perche', spiega Elena
Cattaneo, direttrice del Laboratorio di Biologia dell'Universita' degli studi
di Milano che da "15 anni" svolge la ricerca sulle cellule staminali
embrionali, "bisogna usare tutte le armi possibili per estirpare
informazioni sulle malattie, su possibili farmaci. Non siamo sicuri che la
ricerca ci portera' a qualcosa di definitivo -ammette la ricercatrice- ma
dobbiamo provarci".
Passano pochi giorni e i ricercatori iniziano uno sciopero della fame, per
chiedere iniziative immediate contro la "mancata informazione" sui
referendum dei prossimi 12 e 13 giugno. E' la forma di protesta che adottano,
dalla mezzanotte del 23 maggio, dieci ricercatori (ma il numero e' in continua
crescita), scienziati e accademici italiani, che hanno scritto una lettera al
Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al premier Silvio
Berlusconi, ai presidenti di Camera e Senato, ai presidenti delle commissioni
di Vigilanza Rai e dell'Authority per le telecomunicazioni, Claudio
Petruccioli e Corrado Calabro', al direttore generale della Rai Flavio
Cattaneo e al presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Una richiesta di
intervento per "restituire ai cittadini italiani" la possibilita' di
esercitare "il diritto politico".
"Chiediamo -scrivono i professori- che siano immaginate ed immediatamente
inverate le misure compensative indispensabili per evitare di accettare a
priori che il risultato referendario sia fondato su una gara falsata,
antidemocratica". I professori auspicano - e suggeriscono - che scattino
le sanzioni delle autorita' di controllo, che ci siano interventi normativi,
che il capo dello Stato invii messaggi alle Camere. I Radicali si associano
all'iniziativa, e Marco Pannella paragona i firmatari della lettera ai dodici
professori universitari che si rifiutarono di giurare al regime fascista.
Primi firmatari della lettera Gilberto Corbellini (ordinario di Storia della
medicina a Roma), Luigi Montevecchi (medico), Demetrio Neri (Ordinario di
Bioetica a Messina, membro del Comitato nazionale per la bioetica), Maurizio
Mori (membro del Direttivo della International association of bioethics),
Adolfo Allegra (direttore del Centro Andros, Palermo), Anna Pia Ferraretti
(ginecologa, componente del Direttivo della Societa' europea per la
riproduzione e la sterilita'), Luca Gianaroli (direttore scientifico della
Societa' italiana studi di medicina della riproduzione), Claudio Giorlandino
(direttore Centro Artemisia), Marcello Crivellini (professore di
organizzazione sanitaria a Milano), Fabrizio Starace (direttore area
sociosanitaria ASL Caserta 2, docente di Epidemiologia comportamentale a
Napoli).
"La ricerca sulle cellule staminali e' necessaria e sta gia' avvenendo in
varie parti del mondo, e sarebbe infantile e inutile cercare di negarla".
Lo ha detto il professor Pier Paolo Pandolfi, oncologo e direttore del
laboratorio di biologia molecolare e dello sviluppo del Memorial Sloan
Kettering cancer center di New York in merito ai quattro referendum sulla
procreazione assistita del prossimo giugno. "E' giusto porre dei limiti
morali ma questi vanno tenuti assolutamente distinti dagli aspetti scientifici
del problema. Al di la' del merito dei quesiti referendari, se una cosa
avviene e' meglio regolamentarla che negarla, e la ricerca su embrioni e
cellule staminali e' gia' avviata nel mondo. Non e' possibile mettere la testa
sotto la sabbia".
Anche Luca Coscioni ha deciso di aggiungersi all'iniziativa e lo spiega
in una lettera indirizzata a Pannella. “Caro Marco, mi scrivi che
“qualsiasi comportamento non puo' esser sufficiente, soprattutto per noi, a
permetterci anche un solo giorno di scontatezza”. I miei giorni a volte,
sembrano scontati, scontati e contati per la e dalla sclerosi laterale
amiotrofica. Ma il mio ragionare ed il mio dialogare non lo sono. Essi sono in
grado di andare oltre la scontatezza del quotidiano e mi faccio portare di
volta in volta, un po’ piu' vicino a te, a voi, alla mia storia, alla vostra
Storia. Sai, questo anno festeggio 10 anni di forzata convivenza con la
malattia. Il mio corpo non potra' da essa separarsi e liberarsi. Ma questo
discernimento mi serve in questo momento per dare concretezza alla mia
intenzione di agire in modo non violento a questa stagione della storia che mi
tocca da vicino. E’ una scelta maturata in questo ore e non
all’improvviso. Mi nutro di una unica fonte di nutrimento, mi nutre una
nutripompa tutta la notte e ingerisco circa 1400 kcal. Ridurro' a partire
dalla sera del 26 maggio per due giorni, di un quarto il mio apporto
nutrizionale, ingerendo 1050 kcal del mio fabbisogno giornaliero. Un
Abbraccio, Luca”.
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