La ricerca e gli esperimenti sugli embrioni senza regole e limiti produrra'
probabilmente prima del previsto, problemi che suscitano orrore e paura.
Con queste parole il cardinale Camillo Ruini, presidente della
Conferenza episcopale italiana, ha messo in guardia dai rischi di una ricerca
scientifica che proceda indiscriminatamente sulla strada della sperimentazione
sugli embrioni mentre esistono alternative praticabili ''come quelle basate
sulle cellule staminali ottenute senza sopprimere embrioni, che hanno gia'
dato, a differenza dalle altre, risultati clinici concreti: al loro ulteriore
sviluppo proprio la ricerca italiana, se adeguatamente sostenuta, puo' oggi
fortemente contribuire''.
L’unica via per opporsi effettivamente al peggioramento della legge e'
quella della non partecipazione al voto, mentre il votare no, dato che
contribuisce al raggiungimento del quorum, di fatto e' un aiuto, sia pur
involontario, ai sostenitori del referendum". "E' ormai molto vicino
il referendum riguardante la procreazione assistita", ha detto Ruini,
ricordando che "la nostra posizione in merito e' nota ed e' quella
indicata anche dal Comitato Scienza e Vita: siamo cioe' per una consapevole
non partecipazione al voto, che ha il significato di un doppio no, ai
contenuti dei quesiti sottoposti a referendum, che peggiorano
irrimediabilmente e svuotano la legge, riaprendo in larga misura la porta a
pericolosi vuoti normativi, e all’uso dello strumento referendario in una
materia tanto complessa e delicata. Non si tratta dunque in alcun modo di una
scelta di disimpegno, ma al contrario di opporsi in maniera netta ed efficace
a una logica che –a prescindere dalle intenzioni dei suoi sostenitori–
mette in pericolo i fondamenti umani e morali della nostra civilta'".
Quanto al dibattito in corso sulla legge 40/2004, i vescovi italiani sperano
"che non eluda troppo marcatamente la vera posta in gioco e in
un’informazione che rappresenti in maniera sufficientemente equilibrata le
posizioni che sono davvero in campo. Osiamo inoltre chiedere a tutti di
valutare con serenita' anche le ragioni di noi Pastori. Non ci muovono
interessi di parte, fosse pure la parte cattolica. Non entriamo in
competizioni di partiti, ma ci preoccupiamo unicamente, e concretamente, di
quella difesa e promozione dell’uomo che e' parte integrante dell’annuncio
del Vangelo".
"Non siamo contro la scienza e i suoi progressi", ha puntualizzato
il card. Ruini in merito alla posizione della Chiesa italiana sul referendum:
"Vogliamo che la scienza sia al servizio del bene integrale
dell’uomo", senza "arrestare od ostacolare il cammino della
scienza", ma orientandolo "in modo che esso non perda di vista il
valore e la dignita' di ogni essere umano". Tutto cio', ha spiegato il
cardinale, non soltanto per "fondamentali ragioni etiche", ma in
base ad un "evidente principio di precauzione che deve trovare
applicazione anzitutto quando si agisce direttamente sulla vita umana",
se si vogliono ottenere "sicuri vantaggi, e non pericoli, anche per la
nostra salute".
I vescovi, in particolare, si dichiarano preoccupati per "le notizie di
sperimentazioni condotte sugli embrioni a prescindere dal loro carattere
umano", che "confermano la necessita' di norme che regolino questa
materia in rapido sviluppo: senza di esse arriveremo, probabilmente prima del
previsto, a risultati che suscitano orrore e paura". Secondo la Cei
"esistono invece alternative precise, come quelle basate sulle cellule
staminali ottenute senza sopprimere embrioni, che hanno gia' dato, a
differenza dalle altre, risultati clinici concreti".
Tra i segnali di "buon auspicio", nel dibattito in corso sulla legge
40/2004, i vescovi citano "sia la grande consapevolezza, unita' e impegno
di cui stanno dando prova i cattolici italiani, in sintonia con un
orientamento che e' della Chiesa universale, sia il moltiplicarsi di voci
autorevoli, delle piu' diverse competenze e matrici culturali, che si
esprimono con chiarezza e forza argomentativa per il rispetto della vita umana
e del diritto dei figli a conoscere i propri genitori". "A tutti,
anche a coloro che contestano piu' duramente le nostre posizioni e il nostro
stesso diritto e dovere di esprimerci in questa materia -e' l’appello della
Chiesa italiana- vorremmo dire che non ci puo' essere un futuro positivo e
accettabile se si perde l’unita' di misura della vita umana. Siamo dunque
certi, con il nostro attuale impegno, di non essere dei sorpassati, ma di far
parte invece di coloro che lavorano per il futuro".
Il vostro impegno “non e' per gli interessi cattolici ma per l’uomo”.
Cosi' Papa Benedetto XVI ai vescovi italiani, ricevuti nel corso della
54ª assemblea generale della Cei. In un passaggio della sua relazione
Benedetto XVI, riferendosi all’impegno della Chiesa italiana per la vita
alla vigilia del referendum sulla legge 40/2004 in materia di fecondazione
assistita, ha detto: il vostro impegno “non e' per gli interessi cattolici
ma per l'uomo, creatura di Dio”.
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