Scienziati italiani hanno scoperto la molecola che potrebbe essere
somministrata subito dopo un infarto per promuovere la rigenerazione del
tessuto cardiaco, incentivando la mobilitazione di cellule staminali
"riparatrici" dal midollo osseo fino al cuore.
Si tratterebbe di una molecola naturalmente prodotta dal nostro corpo, la "G-CSF",
una citochina che, secondo lo studio dell'equipe di Antonio Rebuzzi
dell'Istituto di Cardiologia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di
Roma, funziona da richiamo delle staminali "CD34(+)" dal midollo osseo fino al
cuore, dove queste cellule ripareranno il tessuto danneggiato.
La notizia e' stata riportata sull'International Journal of Cardiology.
Ormai sono molte le prove a favore del ruolo positivo delle staminali CD34(+)
nella rigenerazione del tessuto cardiaco danneggiato da un infarto acuto del
miocardio.
L'idea dei ricercatori che nel mondo lavorano di quest'ambito di ricerca e'
che le staminali CD34(+) siano mobilizzate dal midollo e dirette al cuore
dall'effetto di molecole 'sirena' che le fanno viaggiare dal midollo al cuore,
le citochine presenti nel sangue. Ma l'identita' della citochina con poteri da
sirena per le staminali rimaneva un mistero.
I ricercatori italiani hanno scoperto che tra tante citochine quella cruciale
per stimolare il viaggio delle CD34(+) al cuore potrebbe essere la molecola
G-CSF.
Gli esperti, infatti, hanno osservato pazienti reduci da un infarto acuto del
miocardio, pazienti con angina e individui sani di controllo ed hanno misurato
i livelli nel sangue di diverse citochine, la G-CSF ma anche SCF, VEGF,
SDF1-alfa.
Tra tutte queste molecole quella cruciale per la mobilitazione delle staminali
riparatrici verso il cuore sembra essere la G-CSF, infatti la sua
concentrazione cresce al crescere delle CD34(+) circolanti subito dopo un
infarto, mentre i livelli di questa citochina sono piu' bassi nei soggetti
sani e in quelli con angina.
"In questo studio abbiamo dimostrato per la prima volta che la mobilizzazione
spontanea delle staminali CD34(+) nel sangue periferico dei pazienti reduci da
un infarto acuto e' correlata ai livelli di G-CSF. Considerando i dati che
suggeriscono un ruolo positivo delle CD34(+) sulla funzione ventricolare
sinistra, questo studio supporta la somministrazione farmacologica di G-CSF
come opzione di trattamento non invasivo per la rigenerazione del tessuto
miocardico dopo un infarto
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