Scienziati italiani hanno scoperto nel fegato umano adulto cellule staminali
pluripotenti, che hanno cioe' la capacita' di trasformarsi in cellule di vari
tessuti del corpo e che potrebbero quindi avere grandi potenzialita' nella
medicina rigenerativa. La ricerca e' stata coordinata da Benedetta
Bussolati, dell'universita' di Torino, ed e' pubblicata sulla rivista Stem
Cells.
Finora nel fegato umano adulto si conoscevano solo cellule staminali capaci di
differenziamento in epatociti e cellule duttali, ovvero esclusivamente in
cellule dello stesso organo. Invece, secondo quanto riferito dalla scienziata,
le nuove staminali trovate nel fegato sono molto piu' versatili perche', oltre
che in cellule del fegato, possono trasformarsi in cellule di ossa, vasi
sanguigni e nelle isole pancreatiche produttrici di insulina. Inoltre, se
inoculate in topi affetti da insufficienza epatica, le nuove staminali sono in
grado di localizzarsi nel fegato e rigenerare il tessuto danneggiato.
Risale solo a pochi mesi fa, da parte dello stesso gruppo di ricerca torinese,
la scoperta di cellule staminali nel rene umano adulto. Adesso gli scienziati
si ripetono, facendo registrare un nuovo primato della ricerca italiana: per
la prima volta hanno isolato nel fegato adulto cellule che, per la loro
versatilita', sono paragonabili a quelle del midollo osseo.
Finora infatti, ha spiegato Bussolati, erano state isolate nel fegato umano
adulto solo cellule staminali dette "cellule ovali", ovvero cellule "bipotenti"
(capaci cioe' di dare origine solo a epatociti e cellule duttali).
Invece, ha proseguito l'esperta, cellule pluripotenti, quelle piu' promettenti
in campo clinico, erano state identificate finora solo nell'animale
sperimentale.
Gli esperti italiani le hanno dunque isolate per la prima volta nel fegato
umano adulto provvedendo a tutte le prove del caso per dimostrare che sono una
popolazione distinta dalle cellule ovali e che hanno ampia capacita' di
trasformarsi in vari tipi cellulari, non solo quindi in cellule del fegato.
"Le cellule progenitrici epatiche isolate dal nostro gruppo sono in grado di
differenziare in epatociti, nonche' in osteociti (cellule ossee), cellule
endoteliali e cellule di insule pancreatiche. Inoltre, se inoculate in topi
con insufficienza epatica, sono in grado di localizzarsi nel fegato e
rigenerare il tessuto danneggiato".
Secondo l'esperta "le prospettive dell'utilizzo di cellule staminali
pluripotenti derivate dal fegato adulto sono di usarle in vitro per lo studio
dell'infezione da virus epatotropici e della tossicita' di farmaci", ha
anticipato l'esperta. "Inoltre le capacita' differenziative di queste cellule
possono prospettare una loro utilizzazione in medicina rigenerativa come
terapia cellulare, alternativa all'uso di cellule staminali embrionali
Archivio cellulestaminali
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