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14/09/2007 Autorita' fertilizzazione da' via libera a sperimentazione con embrioni "chimera" (http://www.aduc.it)

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 Via libera in Gran Bretagna alla ricerca sui cosiddetti embrioni chimera: il si' dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea) ha autorizzato la produzione di embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca, privati del loro nucleo. L'obiettivo e' ottenere linee di cellule staminali 'su misura' per lo studio di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer.
A chiedere l'autorizzazione, limitata al singolo protocollo di ricerca e quindi limitata nel tempo, sono stati, circa dieci mesi fa, il direttore del Laboratorio di biologia delle cellule staminali del King's College di Londra, Stephen Minger, e Lyle Armstrong, dell'istituto per la ricerca sulle cellule staminali del North East England (Nesci). Non e' la prima volta che il mondo della ricerca sulle staminali pensa agli embrioni chimera, considerandoli una possibile soluzione al doppio problema della carenza di ovociti e si embrioni umani in sovrannumero, donati alla ricerca dalle coppie che affrontano interventi di fecondazione artificiale. I primi a vedere una soluzione negli embrioni chimera erano stati, nel 1998, i ricercatori dell'americana Advanced Cell Technology (Act), l'azienda che nel 2001 ha clonato per la prima volta un embrione umano. Quando l'Act annuncio' di avere cercato di ottenere un embrione chimera uomo-mucca, l'allora presidente Bill Clinton espose le sue perplessita' al Comitato Bioetico Usa.
A distanza di nove anni, e forti delle conoscenze scientifiche e tecnologiche accumulate in questo periodo, sono i due gruppi di ricerca britannici a tornare sulla proposta, questa volta con successo. Oltre al vantaggio di avere a disposizione una fonte teoricamente illimitata di embrioni, umani al 99%, Minger e Armstrong ritengono che la tecnica degli embrioni chimera permette di selezionare il Dna che si vuole trasferire, ad esempio prelevandolo da pazienti colpiti da una determinata malattia. In questo modo diventa piu' facile ottenere cellule staminali da utilizzare, esclusivamente in laboratorio, come modello per studiare quella stessa malattia e per sperimentare terapie. Teoricamente, per ogni tipo di malattia neurodegenerativa si avrebbero a disposizione le cellule staminali che permettono di studiarla, secondo quella che gli stessi ricercatori hanno chiamato una 'lista della spesa delle malattie'.
I test ai quali i due gruppi di ricerca possono adesso lavorare si basano sulla tecnica del trasferimento nucleare, sulla quale si sono basati finora tutti gli esperimenti di clonazione a fini terapeutici o, solo nel caso degli animali, a fini riproduttivi. I ricercatori trasferiscono il materiale genetico di un donatore (in questo caso un paziente colpito da una malattia neurodegenerativa) in un ovocita privato del suo nucleo (in questo caso l'ovocita non e' umano, ma bovino).
Dopodiche' l'ovulo comincia a comportarsi come se fosse stato fecondato e si divide fino a formare un embrione. E' un trasferimento nucleare tra specie diverse e che porterebbe a un embrione non interamente umano dal punto di vista genetico: avrebbe una piccola quantita' di Dna bovino, che deriva da quello che resta nell'ovocita anche dopo che questo viene privato del nucleo. A sei giorni dalla formazione degli embrioni si cominciano a prelevare le cellule staminali e gli embrioni vengono distrutti dopo 14 giorni. Non si prevede di iniettare nei pazienti le cellule ottenute dagli embrioni chimera. Al di la' delle controversie etiche, Minger ha ripetuto piu' volte: 'se sei convinto di fare la cosa giusta e se pensi che questa sia importante, falla'.

"Non parliamo di mostri". Giuseppe Novelli, professore di genetica all'universita' Tor Vergata di Roma, commenta il via libera della Gran Bretagna alla creazione di embrioni chimera uomo-animale per ottenere cellule staminali embrionali.
"Si tratta di una buonissima notizia per la scienza. E -spiega all'Adnkronos Salute- sgombriamo subito il campo da eventuali spauracchi agitati dagli oppositori: non verrebbero creati mostri, mezzi uomini e mezzo animali, perche' non si darebbe vita ad alcun embrione. Solo si innesterebbe un processo in grado di far produrre cellule staminali embrionali di particolari malattie, utili come linee cellulari su cui testare in laboratorio farmaci, terapia genica e quant'altro per sconfiggere patologie come il Parkinson o l'Alzheimer". E il risultato sarebbe al 99% umano e solo per l'1% animale.
Novelli ricorda che uno dei ricercatori britannici a chiedere alla Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) il permesso per creare gli embrioni chimera a partire da ovuli bovini e' un suo collega ed amico, Stephen Minger.
"Coordina - dice il genetista italiano - un laboratorio con una dotazione tecnica di altissimo livello, in grado di garantire la qualita' della sperimentazione". Laboratori simili esistono anche in Italia, "sono circa una decina", ma ovviamente "la legge italiana ci impedisce di seguire l'esempio britannico". Non solo, il divieto italiano penalizza i nostri scienziati anche perche' "quando questi centri cercano partner per portare avanti i loro progetti di ricerca, le strutture della penisola non possono concorrere. E dunque saranno loro preclusi i fondi europei".

In Italia una decisione analoga al si' britannico alla produzione di embrioni chimera 'non sarebbe possibile', ma bisogna 'tener presente che non seguendo le sperimentazioni internazionali ci allontaniamo dalla possibilita' di poter dare contributi fondamentali alla ricerca': e' il commento del direttore dell'istituto 'Mario Negri' di Milano, Silvio Garattini, alla vigilia del si' della Gran Bretagna ai test per cellule staminali da embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca privati del loro Dna.
Il si' della Gran Bretagna, prosegue Garattini, si basa 'sulla via tipicamente britannica, che consiste nel valutare caso per caso i progetti a seconda della loro rilevanza e nel dare di conseguenza un'eventuale autorizzazione temporanea e molto controllata'. Sul progetto degli embrioni chimera in particolare, dice ancora, 'e' difficile dare un giudizio senza conoscere il protocollo nei dettagli. Evidentemente ci sono implicazioni etiche, che in Gran Bretagna non ritengono cosi' significative. Da noi penso che sarebbe impossibile'.
In generale, Garattini rileva che una posizione rigida dell'Italia nei confronti di rischierebbe un isolamento a livello internazionale. L'Italia, precisa, rischierebbe di non 'avere a disposizione tecniche che, nel momento in cui danno frutti, potrebbero essere importanti. I politici - conclude - devono prendere decisioni, ma e' anche vero che non e' possibile essere insensibili a cio' che accade in alcune parti del mondo.
Devono tenere conto delle loro scelte'.

L'autorizzazione in Gran Bretagna alla produzione di embrioni chimera e' 'allarmante' secondo Domenico Di Virgilio, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale del Dipartimento Sanita' di Forza Italia 'La notizia che la Hfea, Human Fertilisation and Embriology Authority, organo che sovraintende alla sicurezza e all' applicazione delle tecniche nel campo dei trattamenti di fecondazione e nel campo della ricerca embriologica della Gran Bretagna, dara' il via alla creazione di un tipo di embrioni che contengono materiale genetico umano e animale e' allarmante - ha affermato Di Virgilio - si tratta di un procedimento contro le leggi naturali, giuridiche ed etiche - ricordo infatti che la legge 40, il Comitato Nazionale per la Bioetica e anche il Parlamento europeo si sono sempre espressi contro la sperimentazione sugli embrioni umani, ma e' ancor piu' grave che si arrivi a creare embrioni misti'.
'Questa mancanza di rispetto per le leggi naturali da parte di alcuni pseudoscienziati - conclude Di Virgilio - a cosa mai ci portera'?'.

"Un atto mostruoso contro la dignita' umana". Cosi' mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, commenta la decisione dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia di consentire la creazione di embrioni uomo-animale a scopo di ricerca. "E' necessario che la comunita' scientifica si mobiliti quanto prima", ha detto. "Riteniamo che anche questo governo britannico ha ceduto di fronte alle richieste di un gruppo di scienziati certamente contro la morale".
 
Il via libera britannico alla ricerca su cellule staminali prodotte da embrioni chimera uomo-animale rappresenta "una notizia doppiamente positiva: da una parte perche' si apre una concreta strada di ricerca contro malattie, come Alzheimer e Parkinson, che colpiscono decine di milioni di persone; dall'altra perche' si crea una soluzione alternativa a quella di incoraggiare migliaia di donne a donare i loro ovociti". A intervenire sul tema in una nota congiunta sono l'eurodeputato radicale e segretario dell'associazione Luca Coscioni Marco Cappato, il vicesegretario Rocco Berardo, il consigliere generale Giulio Cossu, e il copresidente dell'associazione e ordinario di Storia della medicina Gilberto Corbellini.
"Constatiamo - sottolinea Berardo - il grande grado di civilta' della Gran Bretagna, che sceglie una nuova via di ricerca dopo aver consultato l'opinione pubblica, mentre in Italia siamo fermi alla discussione sulle linee guida della legge 40". "L'autorita' britannica - precisano Cappato, Corbellini e Cossu - e' giunta a tale decisione al termine di un serio processo di informazione e consultazione dell'opinione pubblica, una procedura esemplare e una lezione di laicita' per la nostra politica, ostaggio di veti clericali e anti-scientifici". "Anche gli scienziati e ricercatori italiani - conclude Berardo - potrebbero dar vita a una grande mobilitazione dell'opinione pubblica se solo smettessero di lamentarsi nel chiuso dei loro laboratori e, passando alla denuncia pubblica, si opponessero a leggi dettate dalla proibizione e dalla morale religiosa".

'Vorremmo creare linee cellulari per la ricerca e sviluppare nuove cure per le malattie. La Gran Bretagna e' la giusta cornice regolatrice per la scienza, accettabile anche a livello etico'. Cosi' Stephen Minger, lo scienziato che per primo dovrebbe creare gli embrioni uomo-animale, spiega la sua ricerca ad 'Agenda Coscioni', il mensile dell'associazione Luca Coscioni, secondo il testo diffuso dalla stessa associazione.
'La nostra ricerca - spiega Minger - e' soprattutto focalizzata sulla produzione di linee cellulari estratte da individui con malattie specifiche', con l'obiettivo di 'scoprire quali sono i geni coinvolti nelle malattie studiate'. La speranza e' quella di 'poter riprodurre in laboratorio il processo in cui le proteine mutate interagiscono con il normale funzionamento cellulare, distruggendo cosi' le cellule nervose'. E le informazioni acquisite 'potrebbero essere utilizzate per creare nuove terapie e farmaci per la prevenzione delle malattie'.
Minger sottolinea poi la differenza fra gli embrioni cosiddetti 'chimera' e gli embrioni 'ibridi': 'Il termine chimera si usa quando si prendono ovuli e spermatozoi di una specie e li si mischiano con ovuli e spermatozoi di un'altra specie. Tale procedimento, se vengono utilizzati gameti umani, e' attualmente illegale nel Regno Unito'. Invece gli embrioni 'ibridi', o anche 'ibridi citoplasmatici', si ottengono 'partendo da un ovocita di una mucca da cui viene estratto il nucleo, che contiene tutto il dna. Questo diventa cosi' un ovocita vuoto - afferma lo scienziato - privo di alcuna identita' genetica, a cui si puo' attribuire l'identita' genetica di un essere umano, inserendovi all'interno una cellula umana'.
Gli embrioni ibridi vengono usati per 'vedere come funziona il sistema immunitario - spiega Minger - e per testare nuove medicine immunitarie contro il rigetto degli organi. Cio' e' realizzabile se si prendono le cellule da persone affette geneticamente dalle malattie sotto esame, come l'Alzheimer, il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, e altri disordini neuronali catastrofici, e si introducono negli ovociti denuclearizzati di conigli e mucche'.
Sulla scelta degli ovociti animali (piu' facilmente reperibili di quelli umani) lo scienziato, secondo l'intervista al mensile Agenda Coscioni, sottolinea che quando si riuscira' a incrementare 'l'efficienza della tecnologia, diciamo di un fattore del dieci per cento, la maggior parte di noi scienziati tornera' a usare ovociti umani, ma al momento attuale un tale cambiamento non sarebbe giustificato'.
In merito al ruolo della politica rispetto alla scienza, Minger ritiene che 'dovrebbero essere i regolatori, piuttosto che i legislatori, a regolamentare la ricerca scientifica'.
Questo perche' 'la scienza si sta muovendo cosi' in fretta che e' impossibile, per il Parlamento o per il governo, conoscere i confini fra i vari campi della ricerca scientifica'. Per questo motivo, gli scienziati britannici hanno 'richiesto al governo di non legiferare sulla scienza - afferma Minger - ma di permettere a un panel di esperti e di regolatori, come per esempio il Food and Drug Administration statunitense o il Ministero degli interni britannico, di regolare la ricerca'.

'Puo' l'umano essere ridotto a una percentuale? Ed e' ancora definibile come 'umana' una creatura di questo tipo?'. Il quotidiano dei vescovi italiani, 'Avvenire', parla oggi in un editoriale degli interrogativi 'sconvolgenti' e 'spesso irrisolvibili' posti dalla decisione dell'Authority inglese sulla fertilizzazione umana e l'embriologia di autorizzare la creazione di embrioni interspecie, i cosiddetti 'embrioni-chimera'.
Nell'articolo a firma di Eugenia Roccella, gia' portavoce del Family Day, Avvenire descrive 'l'incubo di un'umanita' 'a punti''. 'Se si decidera' per l'attribuzione del potere decisionale all'Authority sulla fertilizzazione umana - vi si legge -, sapremo che in Gran Bretagna per definirsi uomini basta che sia umana la maggior parte del patrimonio genetico, come fosse un pacchetto azionario di cui si detiene il 51%'.

 'Lascia stupiti' che si sia giunti in Gran Bretagna a consentire la ricerca su embrioni uomo-animale 'sulla base di un sondaggio fatto sulla popolazione, perche' questo fa scivolare verso una pericolosissima etica della maggioranza'. Intervistata dall'Asca, Maria Luisa di Pietro, professore associato di bioetica presso la facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, componente del Comitato Nazionale di Bioetica e presidente dell'associazione ''Scienza & Vita , spiega che 'la decisione della Gran Bretagna non e' neanche valutabile da un punto di vista etico dal momento che l'aspetto scientifico e' di per se' inesistente perche' si studierebbe una realta' embrionale profondamente alterata composta da Dna umano e Dna animale: cellule non esistenti in natura profondamente alterate.A cosa serve creare un embrione di questo tipo da cui tirare fuori staminali con la promessa di utilizzarle nello studio di malattie degenerative? sembra una grossa presa in giro'. 'Non solo - aggiunge - stiamo ottenendo embrioni in cui il 99,9% e' umano. Dunque, stiamo manipolando. Ma soprattutto stiamo creando la realta' aberrante di un embrione umano nel quale e' stato introdotto anche del Dna animale. Questione che sotto il profilo scientifico solleva anche altri seri interrogativi, come quello del rischio - gia' discusso per gli xenotrapianti - del superamento della barriera fra specie umana e specie animale, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare'.
'E' vero che una buona scienza non sempre ha una buona etica - aggiunge Di Pietro - ma e' anche vero che una cattiva scienza parla da sola, nel senso che non e' neanche valutabile dal punto di vista etico.
Ma la cosa peggiore e' che si sta praticamene facendo passare una sorta di etica della maggioranza, per cui diventa buono cio' che la maggioranza ha deciso anche se questo di per se' un fatto aberrante'.

'La vicenda degli embrioni chimera ci lascia sbigottiti. Rischiamo di creare un mostro, mezzo uomo e mezzo animale. Penso che questa vicenda interroghi non solo i cattolici, ma tutti gli uomini di buona volonta''. Lo sostiene Rocco Pignataro, vicecapogruppo dell'Udeur alla Camera, commentando il via libera della Gran Bretagna ai test sugli embrioni-chimera, ovvero contenenti materiale genetico sia umano che animale.
'La scienza non deve essere fine a se stessa, ma deve mettersi al servizio dell'uomo conclude Pignataro Dobbiamo dire no a queste sperimentazioni perche' sono contro il bene dell'umanita''.

Sostegno e plauso della Consulta di Bioetica alla decisione dell'Human Fertilisation and Embriology Authority (HFEA) di consentire la ricerca sui cosidetti embrioni chimera.
"Come ogni ricerca scientifica - si legge nel comunicato della Consulta - non garantisce risultati certi, ma e' certo che si deve provare in tutte le direzioni per conoscere i meccanismi biologici dello sviluppo e della degenerazione che porta a malattie. E' quindi un obiettivo di aumento delle conoscenze che alla lunga potra' avere anche ricadute terapeutiche. Fortuna che i britannici danno un impulso alla ricerca ed aprono nuove vie alla conoscenza".
La Consulta di Bioetica e' sorpresa delle reazioni negative diffuse nel nostro Paese. A chi afferma che si tratta di 'un atto mostruoso contro la dignita' umana' i componenti della Consulta replicano osservando che "lo stesso argomento e' stato usato contro la vaccinazione: anche allora si diceva che la commistione di linfa umana e animale era contro la dignita' umana. La Consulta di Bioetica auspica che anche in Italia si sviluppi un serio dibattito su questi temi e che i ricercatori italiani possano avere maggiore liberta' di ricerca anche nelle prime fasi della riproduzione umana".

Sono possibili in Italia, anche con la legge 40, gli esperimenti sulla produzione di embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca privati del loro nucleo. Ad accorgersi di questa possibilita' sono il direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia, Carlo Alberto Redi, e il giudice Amedeo Santosuosso, della Corte di appello di Milano.
L'articolo 13 della legge 40 prevede il divieto di creare embrioni chimera e ibridi. 'Ma nel caso del progetto di ricerca britannico - rileva Redi - non si ha la produzione di chimere in quanto il materiale genetico animale e umano non si trovano nella stessa blastocisti', l'aggregato di cellule che si forma a cinque-sei giorni dalla fecondazione. 'Non si ha nemmeno la formazione di ibridi - prosegue Redi - in quanto gli embrioni ottenuti introducendo nell'ovocita bovino il materiale genetico di cellule somatiche non sono in grado di completare lo sviluppo. Non c'e' quindi in essi nessun potenziale di diventare feti'.
Alla luce di queste considerazioni, Santosuosso rileva che 'con la possibilita' di individuare ibridi non suscettibili di sviluppo si apre un crinale al confine tra diritto e scienza'. Questo, aggiunge, e' uno dei casi nei quali il diritto interviene in questioni scientifiche in continua evoluzione. 'La legge 40, con l'articolo 13, effettivamente stabilisce il divieto di creare chimere, ibridi e mescolare gameti.Ma poiche' - osserva - dal punto di vista scientifico esistono tanti tipi di ibridi, va analizzato lo scopo della proibizione prevista dalla legge'. Nel caso dell'articolo 13 della legge 40 l'obiettivo e' evitare che possano essere creati embrioni con caratteristiche sia umane sia animali, che possano svilupparsi come feti e diventare esseri viventi.
'Va quindi stabilito caso per caso - prosegue Santosuosso se i divieti dell'articolo 13 della legge 40 prevalgano o meno sulla liberta' di ricerca, prevista dagli articoli 9 e 33 della Costituzione. Le limitazioni e i divieti previsti dalla legge si giustificano nel caso in cui e' prevalente, come valore, la tutela della persona umana rispetto all'interesse della ricerca scientifica. Ma se viene meno la possibilita' che un ibrido possa svilupparsi in un essere vivente, allora prevale l'interesse della ricerca scientifica, tutelata dalla Costituzione'.

"Gli esseri umani hanno un'unica natura, specificamente distinta dalla natura di tutti gli altri animali", per cui occorre chiedersi se sia "giusto oltrepassare quel confine della specie e tentare di mescolare le nature umana e animale pur in modo limitato": è quanto afferma mons. Peter Smith, arcivescovo di Cardiff e presidente del Dipartimento per la responsabilità e la cittadinanza cristiana della Conferenza episcopale dell`Inghilterra e del Galles, all`indomani del via libera da parte dell`Hfea (Autorità britannica per la fertilizzazione e l`embriologia) alla creazione di cosiddetti embrioni-chimera a scopo di ricerca.
"Anziché promuovere una ricerca eticamente problematica sugli embrioni ibridi - prosegue Smith in una nota pubblicata sul sito della Coferenza episcopale inglese -, perché non incoraggiamo semplicemente quella nell'ambito ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali adulte? La Chiesa cattolica non è contro tutta la ricerca sulle staminali, e sostiene con forza la ricerca sulle cellule adulte e del sangue del cordone ombelicale", una via "che ha già condotto a importanti benefici clinici, mentre fino ad oggi la ricerca sulle staminali embrionali non ha prodotto ancora nulla".

'La ricerca avviata in Gran Bretagna sui cosiddetti embrioni chimera non va demonizzata ma ad essa bisogna guardare con interesse' Lo dichiara Silvana Mura, deputata dell'Italia dei Valori.
'Le regole stringenti che sono state poste alla ricerca evitano ogni rischio di ingegneria genetica, e allo stesso tempo - aggiunge - consentono di sviluppare una ricerca che potrebbe fornire nuovi strumenti per combattere malattie al momento incurabili'.
'Una strada quella della Gran Bretagna su cui ci si dovrebbe incamminare, anche se con cautela e regole ben precise.
Personalmente ritengo inaccettabile dal punto di vista etico e morale rassegnarsi a considerare incurabili malattie come il Parkinson e l'Alzheimer che si diffondono sempre di piu', aggredendo anche persone di giovane eta', piuttosto che - conclude - fare ricerche di laboratorio su embrioni ibridi'.

'Basta gridare allo scandalo. Al contrario plauso e rispetto per la scienza inglese'. Claudio Giorlandino, Presidente della Societa' Italiana di Diagnosi Prenatale (Si.Di.P.), interviene dopo il via libera dell'Authority inglese per l'embriologia a procedere a forme di chimerismo cellulare tra materiale genetico umano ed animale per uso terapeutico.
'Chi si schiera aprioristicamente contro i progressi della ricerca scientifica in questo campo sbaglia - afferma Giorlandino - Siamo fortunati che una novita' del genere ci da una societa' umanisticamente evoluta, che agisce in campo scientifico per la cura delle malattie senza il pericolo che si creino mostruosita''.
'Sara' assolutamente inutile - afferma - cercare di arginare legislativamente o mettere paletti a questo percorso che, se c'e' un interesse, andra' avanti comunque, se non in Inghilterra in qualsiasi altra parte del mondo e magari con fini non chiari, dato che, con un costo bassissimo, un qualsiasi governo o qualsiasi istituzione che volesse investire poche decine di milioni di euro potrebbe costruire un laboratorio avanzatissimo'.
'Il rifiuto fomenta la ricerca sconsiderata - conclude - Le societa' scientifiche dovrebbero appropriarsi di queste nuove metodologie e indirizzarle ai fini del bene e della cura della malattia con massimo rispetto per l'uomo'.

Non sono chimere ne' ibridi, gli embrioni che prevedono di ottenere i due gruppi di ricerca britannici che hanno appena avuto il via libera dall'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea). Gli esperti li chiamano piuttosto 'cibridi', termine che indica 'un ibrido fra citoplasmi'.
'Quella che viene prodotta in questi esperimenti e' un'entita' biologica particolare, ottenuta da Dna umano e Dna mitocondriale all'interno di un ovocita bovino', osserva il biologo molecolare e bioeticista Giuseppe Testa, dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo). Un caso, questo, rileva, 'che la la legge 40 non prevede esplicitamente' e nello stesso tempo una strategia di ricerca 'utilissima perche' l'uso di ovociti animali permette di produrre linee cellulari su scala piu' vasta'. Diventa possibile, ha aggiunto, 'fare ricerche sulla riprogrammazione del genoma in modo piu' veloce ed efficiente'.
Sono quindi linee di cellule staminali a disposizione della ricerca: 'nessuno - aggiunge Testa - prevede di utilizzarle direttamente nella terapia'.
Per il direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia, Carlo Alberto Redi, trasferire il nucleo di una cellula adulta (somatica) in un ovocita bovino significa ottenere un 'cibrido': all'interno dell'ovulo di mucca la cellula umana viene a contatto con fattori che la riprogrammano (ossia che ne azzerano il programma genetico e lo fanno ripartire), ma il Dna mitocondriale presente al suo interno non sara' mai in grado di dare energia all'embrione che si e' formato in questo modo e che, di conseguenza, non potra' mai essere in grado di svilupparsi.

'Neanche Mengele, nella sua pazza ferocia e determinazione, era arrivato a tanto'. Cosi' Massimo Polledri, capogruppo della Lega in commissione Sanita' al Senato sulla sperimentazione degli embrioni chimera in Inghilterra. 'Questi esperimenti datano da tempo e sono consentiti in Inghilterra ma - sostiene Polledri - l'Europa dovrebbe vietare la sperimentazione genetica di questo tipo. Non si gioca con gli embrioni umani, non si gioca a fare Dio. Non tutto quello che e' possibile e' lecito e la scienza e' uno strumento dell'uomo che non puo' andare contro l'uomo'.
Secondo Polledri, infatti, 'l'Europa non da' limiti e purtroppo l'Italia, con Mussi, la Binetti e i cattocomunisti ha perso l'occasione di impedire l'utilizzo di embrioni per scopi sperimentali. Quando si deroga a un principio, magari marginalmente, nei campi della genetica, si ha lo stesso effetto di un sassolino in montagna: da li arriva la valanga. Questa e' la cultura del tutto e' possibile tutto e' lecito'.

Il fine non giustifica i mezzi. Per questo siamo decisamente contrari alla decisione di generare esseri prevalentemente uomini, perche' lo riteniamo un vero e proprio crimine contro l'umanita''. Lo dichiara Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati di Forza Italia.
'Il frullato di specie umana ed animale - prosegue - e' una scelta assolutamente inquietante, che non puo' essere relegata alle solite diatribe tra credenti e laici. Deve coinvolgere tutti gli uomini di buon senso e che ritengono che la scienza, superando ed oltraggiando limiti considerati unanimemente invalicabili, rischia di degenerare in un pericoloso e drammatico imbarbarimento'.
'Peraltro - ricorda - in Inghilterra la stessa Accademia delle Scienze britannica ha segnalato i possibili drammatici rischi legati a tale sperimentazione. Mi auguro che le organizzazioni internazionali vogliano assumere una posizione ufficiale, netta e senza equivoci, di ferma condanna verso tale abominevole decisione'.

'E' gravissimo il via libera dato in Gran Bretagna alla creazione degli embrioni-chimera. Purtroppo la storia non insegna mai abbastanza e quanto avvenuto in passato nei campi di sterminio nazista alla ricerca dell'uomo perfetto e' una tentazione che ritorna puntuale. Stiamo andando verso una deriva eugenetica che vuole, in nome della scienza, uccidere l'uomo e distruggere la sua irripetibilita'. Lo dichiara Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia.
'Di fronte a questo quadro - afferma - mi auguro che non ci sia chi ne approfitti per riproporre la solita contrapposizione tra laici e cattolici ma che prevalga un grande senso di responsabilita''.

'Una cattiva scienza non richiederebbe neanche una valutazione etica poiche' e' gia' di per se' inaccettabile, e in questo caso si tratta di cattiva scienza'. Cosi' l'associazione Scienza&Vita sul via libera britannico alla sperimentazione 'sugli ibridi citoplasmatici o cibridi, detti impropriamente 'chimere', ottenuti mediante una vera e propria clonazione'.
Con questi test, sottolinea l'associazione 'si creano entita' aberranti, non naturali, con conseguenze imprevedibili sia a livello antropologico sia a livello sanitario'. Dal punto di vista antropologico si corre il rischio, per Scienza&Vita di 'ridurre l'essere umano a realta' meramente biologica, fino alla cancellazione della sua natura biologica per confonderla con quella di altre specie viventi'.
'Cio' che da' molto da riflettere - aggiunge Scienza & Vita - e' che sia stata assunta una decisione a seguito di un sondaggio, i cui risultati sono stati fortemente criticati. Il fatto che, secondo una interpretazione, oltre il 61 per cento degli inglesi si sia espresso a favore della creazione dei cibridi ha portato alla formulazione di un parere positivo. Si instaura cosi' un criterio pericoloso in cui non solo si fa strada un'etica della maggioranza, ma addirittura non si tiene conto della realta' (umana) che si sta calpestando e del parere negativo espresso in importanti documenti internazionali, non ultima la Convenzione di Oviedo e, in Italia, dalla Legge 40 (art. 13)'.
'Tutto cio' - concludono - ci induce ad alzare ulteriormente il livello di guardia in difesa della legge 40, oltre che contro ogni tentativo in sede europea di forzare la mano rispetto alle legislazioni nazionali su temi eticamente sensibili'.

'Oggi la ricerca e tutto il mondo scientifico hanno subito una pesante sconfitta: quella di non essere piu' funzionali al miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo'. A sostenerlo, in una nota, Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Sanita' al Senato.
'Siamo di fronte - sottolinea la senatrice - a un'operazione aberrante da valutare solo dal punto di vista etico senza manipolare con falsi sondaggi, come e' stato fatto dai britannici, l'opinione pubblica. La vita e' sacra sin dal suo concepimento e deve essere tutelata in ogni momento, non manipolata e ne' tanto meno distrutta'.
'Aprire le porte a queste degenerazioni scientifiche conclude - risulta solo pericoloso per il bene di tutta l'umanita'. Incoraggiamo si' la ricerca scientifica, ma quella positiva, come si sta facendo nell'ambito ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali adulte'.

Il Comitato Scientifico Equivita esprime la sua 'profonda disapprovazione per la decisione presa in Inghilterra di procedere con la creazione di chimere uomo-animale ai fini della ricerca'.
'Una decisione - scrivono in una nota - che scavalca ogni limite di logica e di correttezza scientifica prima ancora che di etica. Una decisione che, come ai tempi dei famosi xenotrapianti, (poi miseramente falliti per il rischio di diffusione nell'uomo di virus provenienti da altre specie), non tiene conto delle macroscopiche differenze tra specie diverse e della conseguente inutilita' di una ricerca fatta su staminali parzialmente originate da animali'.
'Per non parlare dell'impossibilita' di usare tali cellule staminali nell'uomo - proseguono - dato il rischio ovunque riconosciuto che esse comporterebbero. Un rischio ancora maggiore di quello che ha fatto fallire il tanto glorificato progetto degli xenotrapianti'.
'Il Comitato Scientifio Equivita - conclude la nota - condanna una scienza mossa da interessi di mercato e poco rispettosa dei principi etici e scientifici che dovrebbero guidarla'.

'La creazione di embrioni uomo-animale e' abominevole dal punto di vista etico. La scissione fra scienza ed etica ha gia' generato esperienze devastanti nella storia dell'umanita''. Lo dichiara Loredana De Petris, senatrice dei Verdi.
'In questa vicenda degli embrioni-chimera - prosegue l'esponente del Sole che Ride - si evidenzia il rischio di una sperimentazione scientifica che si muove senza limiti in una zona grigia, dove il confine fra ricerca per l'impiego delle cellule staminali e clonazione umana si rende sempre piu' sottile'.
'La doverosa ricerca di cure efficaci per malattie letali e largamente diffuse, come il Parkinson e l'Alzheimer - conclude - non puo' essere presa a pretesto per lasciare libero il campo al Governo degli interessi economici sul genoma umano e animale'.

'Nessuno ha intenzione di creare dei mostri'. E' il commento di Francesco Nucara, segretario del Pri, secondo il quale il via libera britannico ai test sugli embrioni chimera risponde al 'bisogno della scienza di nuove frontiere per curare l'Alzheimer e il Parkinson'.
'E' ovvio - prosegue - che occorrono prudenza e il monitoraggio degli esperimenti. Comprendiamo le reazioni che hanno suscitato i cosiddetti embrioni chimera, ma sarebbe gravissimo non capire che la posta in gioco concerne la possibilita' di combattere con efficacia le malattie mortali'.
'Evitiamo quindi inutili isterismi e affrontiamo con coraggio la realta'. Forse fra vent'anni - conclude - un individuo come il maestro Pavarotti potrebbe salvarsi'.

'Nessuna considerazione puo' essere avanzata per invocare la legittimita' di ricerche che comportano la creazione dei cosiddetti embrioni chimerici uomo-animale'.
E' quanto afferma Vincenzo Saraceni, presidente dei Medici Cattolici Italiani.
'Ogni commistione del genoma umano con le cellule germinali animali che dia avvio ad uno sviluppo embrionale - prosegue Saraceni - e' inammissibile in ragione del rispetto assoluto che si deve alla natura, che non puo' mai diventare un mezzo per qualsivoglia finalita', scientifica o terapeutica, si intenda perseguire attraverso la sperimentazione'.
'La scienza - conclude Saraceni - deve coraggiosamente saldarsi con principi etici di orientamento che la conducano su terreni di ricerca, magari piu' complessi, ma sempre rispettosi della vita senza seguire pericolose scorciatoie verso aberranti ibridizzazioni embrionali tra uomo e animale che non sono peraltro necessarie alla ricerca sulla terapia cellulare delle malattie umane, bastando per questo lo sviluppo degli studi sulle cellule staminali tessutali'.

La ricerca sugli embrioni chimera 'non serve a nulla'. E' quanto sostenuto dal genetista Angelo Vescovi, condirettore dell'Istituto di ricerca sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano ai microfoni di radio Vaticana.
'Questi signori riescono a vendere una notizia - ha sostenuto Vescovi riferendosi ai promotori di questo tipo di ricerche - parlando di una cosa che non ha nessun senso dal punto di vista tecnico, perche' le cellule che loro produrranno non si potranno mai trapiantare e non sono in grado di prevedere o monitorare la malattia come modello di sperimentazione, perche' hanno dentro dei pezzi di mucca o, comunque, di un altro animale, che sono quei pezzi critici che servono invece a studiare la malattia umana. Studieremo il Parkinson nei cavalli, immagino'.
'Questo - prosegue - e' un tipo di ricerca che appare, almeno tecnicamente, molto piu' facile. Quindi, anche gente con una qualificazione media, o anche bassa, puo' permettersi di parlare di argomenti e di prospettare potenzialita' future per la ricerca e per la terapia che altrimenti non si potrebbe permettere. Secondo, c'e' una scuola di pensiero che sostiene che la ricerca deve essere assolutamente libera di fare qualunque cosa. La terza cosa e' che ci sono dei fortissimi, enormi interessi economici. Siccome storicamente il modo di produrre cellule per la terapia, attraverso questa via della clonazione, passa attraverso questo tipo di esperimenti, tutti i brevetti sono su questa via e ai gruppi finanziari che supportano questo tipo di attivita' interessa questa via'.

'La legge 40 in Italia vieta gli embrioni chimera'. A ricordarlo e' il senatore di An, Alfredo Mantovano.
'Ogni tanto l'esperienza di altre Nazioni permette di apprezzare l'opportunita' di scelte operate dal Parlamento italiano: e cio' accade soprattutto quando quelle scelte sono state avversate dalla Sinistra - dice Mantovano - L'art. 13 della legge 40/2004, la cosi' contestata legge sulla fecondazione artificiale, vieta non soltanto la 'produzione di ibridi o di chimere', ma anche 'la fecondazione di un gamete umano con un gamete di specie diversa' (comma 3 lettera d); e comunque vieta, in generale, 'ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni o dei gameti' e ogni loro manipolazione (comma 3 lettera b)'. 'Ergo: cio' che e' accaduto nel Regno Unito - conclude Mantovano - e' impossibile che accada in Italia, grazie alla legge 40'.

'Schierarsi aprioristicamente contro la scienza ci fa tornare indietro di secoli. Evidentemente da noi, per curare malattie come l'Alzheimer o il Parkinson, si ha piu' fiducia nelle cure miracolose e nei viaggi della speranza piuttosto che nella ricerca'. A dirlo e' Cinzia Dato, esponente della Costituente Socialista, commentando le reazioni alla decisione del Governo britannico di autorizzare la ricerca sulle cellule staminali con materiale genetico uomo-animale.
'Il centrodestra, la Chiesa ma anche numerosi esponenti del centrosinistra - prosegue la parlamentare - non hanno perso l'occasione per evocare i fantasmi del nazismo, gridando al crimine contro l'umanita', e cosi' facendo impediscono di fare progressi nella strada della conoscenza per il bene dell'umanita' e per alleviare le sofferenze'.
'Tutta questa animosita' - conclude - si spiega solo con il tentativo di difendere una legge come quella sulla procreazione assistita che fa dell'Italia il fanalino di coda dell'Europa'.

'L'etica a colpi di sondaggio, l'ibridazione tra la specie umana e quella animale, la generazione e poi la distruzione di organismi embrionali a scopo sperimentale sono le tre novita' che segnano un pesante regresso rispetto ai criteri che dovrebbero governare le scelte pubbliche, l'etica della ricerca scientifica e il rispetto della dignita' umana'. Lo dice Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell'Universita' Cattolica, in merito alla notizia del via libera alla creazione di embrioni chimera in Gran Bretagna.
'Risulta particolarmente grave e demagogico - prosegue - scegliere la via del sondaggio popolare per determinare delle scelte in un campo cosi' complesso e delicato sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista etico. La procedura approvata, tra l'altro, gioca la carta della rassicurazione psicologica affermando che la generazione delle cosiddette chimere da laboratorio avra' come esito la loro distruzione. In questo modo si ammette implicitamente che cio' che viene generato non si sa propriamente a che specie appartenga e quindi non si sa propriamente chi potrebbe continuarne la gestazione e il parto. Ma la questione non e' ne' psicologica ne' emotiva, e' una questione etica, che riguarda il piano della ragione e non semplicemente il livello del disgusto o della paura'.
'Per ora si tratta di un'approvazione preliminare, che attende anche una verifica sul razionale scientifico dei progetti presentati: ci auguriamo - conclude - che la valutazione non si limiti alla considerazione dei soli aspetti scientifici e procedurali, ma sappia ridare peso alla dimensione etica ed antropologica in essa implicata'.

'Esperimenti eticamente inaccettabili e scientificamente non necessari'. Giudica cosi', Roberto Colombo, Responsabile del Laboratorio di Biologia Molecolare e Genetica Umana dell'Universita' Cattolica, il via libera della Gran Bretagna a studi su embrioni costituiti da Dna umano e animale.
'L'assenso dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia umana (HFEA) all'avvio degli esperimenti - spiega -non costituisce solo un'ulteriore e gravissima strumentalizzazione, per un fine non procreativo, dei processi che presiedono ai primi passi della vita umana individuale, ma fa crollare anche la barriera biologica, antropologica ed etica che da sempre separa l'essere e l'inviolabile dignita' dell'uomo dalle forme di vita animale, pur degne di rispetto. L'uomo viene trattato come un animale da esperimento, manipolato nella sua genesi embrionale e distrutto, e l'animale viene coinvolto nel processo di sviluppo in vitro di un uomo a partire dal suo stesso genoma.
Questa fondamentale considerazione, da sola, basterebbe a qualificare come inaccettabile e ripugnante la prospettiva aperta da alcuni ricercatori britannici'.
'Inoltre - prosegue lo studioso - nessuna ragione scientifica (l'incremento delle conoscenze embriologiche), biomedica (l'ottenimento di linee di cellule staminali embrionali autologhe per studi di terapia cellulare), o etica e sociale (l'evitare il ricorso al prelievo e al commercio di ovociti della donna per scopi di ricerca) puo' essere addotta per tentare di giustificare gli esprimenti di microiniezione dell'intero genoma nucleare umano in cellule uovo di mammifero private del loro nucleo. E' infatti possibile conoscere meglio lo sviluppo embrionale per altre vie sperimentali ed ottenere cellule staminali autologhe potenzialmente utili per la terapia rigenerativa senza ricorrere all'embrione clonato, evitando cosi' lo sfruttamento del corpo femminile per la disponibilita' di ovociti'.
Secondo Colombo, 'La presentazione gli esperimenti autorizzati nel Regno Unito come un passo ineludibile nel percorso verso nuove e promettenti forme di terapia delle malattie umane costituisce un tentativo deprecabile di inganno dei cittadini che passa attraverso il silenzio sui positivi risultati della ricerca sulle cellule staminali non embrionali e l'enfasi sul limite dei quattordici giorni posto allo sviluppo delle chimere uomo-animale'. 'Ma e' proprio quest'ultimo termine, lo stesso adottato dalla legislazione britannica per la ricerca sull'embrione umano - obietta - a tradire il presentimento degli stessi studiosi che cio' che si intenderebbe avvallare come un semplice aggregato di cellule chimeriche rappresenti in realta' un essere umano ai primissimi stadi del suo sviluppo, gravemente manipolato nella sua dimensione biologica e violentato nella sua dignita' e nei suoi diritti.
In Italia, la legge 40/2004 vieta simili esperimenti di chimerizzazione embrionale. Tuttavia - conclude - e' auspicabile che il dibattito pubblico su di essi si svolga attraverso una informazione corretta e ragionevole su tutte le implicazioni scientifiche, etiche e sociali di queste ricerche'.

E' una via 'legittima, anche se non convince': cosi' il presidente della Commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino, commenta la ricerca approvata in Gran Bretagna.
'Come persona che si occupa di scienza - aggiunge - penso che il sogno di chi si occupa di trapianti sia che in futuro non possano essere piu' necessari interventi cosi' cruenti e che diventi possibile riparare le cellule malate di un organo. Ed e' chiaro che questo avverra''. Tuttavia secondo Marino 'e' molto piu' logico seguire strade che portano ad evitare staminali che contengono lo stesso patrimonio genetico dello stesso paziente'. Questa possibilita', rileva, permetterebbe di evitare le terapie antirigetto e di superare conflitti bioetici.

Si' di Rita Levi Montalcini agli embrioni chimera, le cellule ibride, in parte animali e in parte umane, create in laboratorio. 'L'hanno fatto fatto in Inghilterra e io sono d'accordo', ha affermato a Cernobbio il premio Nobel in risposta a una domanda sul recente via libera nel Regno Unito alla sperimentazione sugli embrioni chimera.
'Condivido quanto ha detto un paio di anni fa un famoso neurologo: se con un ibrido di un uomo-scimmia salviamo milioni di vite dall'Aids, ben venga', ha osservato la ricercatrice.
'Sono quindi d'accordo alla creazione dell'ibrido, la ricerca ha il diritto di provarlo. Sono d'accordo sulla sperimentazione, se abbiamo le prove che l'ibrido possa aprire le porte e fornire una via d'attacco per sconfiggere malattie come l'Aids', ha spiegato durante una pausa dei lavori del workshop Ambrosetti a Villa d'Este.

E' un atto mostruoso. Cosi' don Oreste Benzi, presidente dell'Associazione Giovanni XXIII commenta il recente via libera nel Regno Unito alla sperimentazione sugli embrioni chimera. Secondo don Benzi 'viste le difficolta' a reperire ovociti umani da donne definite volontarie ma in realta' molto bene retribuite, si tenta cosi' di aggirare l'ostacolo per salvare ad ogni costo aziende farmaceutiche che hanno fatto investimenti in una ricerca sugli embrioni umani che non sta dando alcun frutto'.
Ora, prosegue il presidente dell'Associazione Papa Giovanni XXIII 'ci aspettiamo che l'organo che regola le sperimentazioni sugli animali si faccia avanti bloccando una ricerca che non solo non ha prospettive ma mette in pericolo l'intera specie umana e persino il mondo animale' 'Come gia' nel 1800 - conclude don Benzi - i bambini conobbero i loro primi diritti con diritti gia' riconosciuti agli animali, anche oggi facciamo appello al buon senso affinche' si riconoscano alla specie umana almeno le tutele garantite oggi alle cavie di laboratorio'.

Dichiarazione di Rocco Berardo, vice segretario Associazione Coscioni
Il gioco della disinformazione domina il nostro Paese. La notizia dell'autorizzazione dell'authority britannica alla ricerca su staminali provenienti da embrioni ibridi ha registrato, com'era prevedibile, un'immediata reazione da parte del Vaticano: reazione che, pur contenendo affermazioni scientificamente false, occupa molte pagine dei giornali di oggi.
Con la ricerca approvata non si creerà una chimera, ma si tenterà la produzione di una specie di embrione ibrido, non prodotto da gameti di uomo e animale (chimera), ma dato dall'incontro di una cellula uovo animale privata del suo dna e una cellula umana adulta (non uno spermatozoo).
Se la gerarchia vaticana si occupasse di altre vicende con altrettanto zelo, tante "vere mostruosità", come la pedofilia, sarebbero meno diffuse, anche al suo interno.

Sugli embrioni chimera, il cui uso per la produzione di cellule staminali ha ottenuto il via libera dell'autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea), "e' un argomento che non e' stato ancora affrontato dal Consiglio superiore di sanita', ma credo che la legge 40", che regola il tema della fecondazione assistita in Italia, "non offra scuciture di alcun tipo in tal senso". A sostenerlo, a margine di una conferenza stampa organizzata a Roma dalla Societa' italiana di urologia, e' il presidente del Consiglio superiore di sanita' Franco Cuccurullo. E a Cuccurullo risponde Rocco Berardo, vice segretario Associazione Coscioni. "L'intervento del Professor Franco Cuccurullo, a proposito dell’impossibilita' di una lettura della legge 40 che consenta la stessa sperimentazione permessa dall’autorita' britannica sugli embrioni chimera, e' fuori luogo: non spetta, certo, al Consiglio Superiore di Sanità stabilire quale interpretazione dare di una legge, a meno che il prof. Cuccurullo non voglia ricoprire anche la funzione di "magistratura preventiva" oltre ai numerosi incarichi che già ricopre".

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