Via libera in Gran Bretagna alla ricerca sui cosiddetti embrioni chimera:
il si' dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea)
ha autorizzato la produzione di embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in
ovociti di mucca, privati del loro nucleo. L'obiettivo e' ottenere linee
di cellule staminali 'su misura' per lo studio di malattie
neurodegenerative, come l'Alzheimer.
A chiedere l'autorizzazione, limitata al singolo protocollo di ricerca e
quindi limitata nel tempo, sono stati, circa dieci mesi fa, il direttore
del Laboratorio di biologia delle cellule staminali del King's College di
Londra, Stephen Minger, e Lyle Armstrong, dell'istituto per
la ricerca sulle cellule staminali del North East England (Nesci). Non e'
la prima volta che il mondo della ricerca sulle staminali pensa agli
embrioni chimera, considerandoli una possibile soluzione al doppio
problema della carenza di ovociti e si embrioni umani in sovrannumero,
donati alla ricerca dalle coppie che affrontano interventi di fecondazione
artificiale. I primi a vedere una soluzione negli embrioni chimera erano
stati, nel 1998, i ricercatori dell'americana Advanced Cell Technology (Act),
l'azienda che nel 2001 ha clonato per la prima volta un embrione umano.
Quando l'Act annuncio' di avere cercato di ottenere un embrione chimera
uomo-mucca, l'allora presidente Bill Clinton espose le sue
perplessita' al Comitato Bioetico Usa.
A distanza di nove anni, e forti delle conoscenze scientifiche e
tecnologiche accumulate in questo periodo, sono i due gruppi di ricerca
britannici a tornare sulla proposta, questa volta con successo. Oltre al
vantaggio di avere a disposizione una fonte teoricamente illimitata di
embrioni, umani al 99%, Minger e Armstrong ritengono che la tecnica degli
embrioni chimera permette di selezionare il Dna che si vuole trasferire,
ad esempio prelevandolo da pazienti colpiti da una determinata malattia.
In questo modo diventa piu' facile ottenere cellule staminali da
utilizzare, esclusivamente in laboratorio, come modello per studiare
quella stessa malattia e per sperimentare terapie. Teoricamente, per ogni
tipo di malattia neurodegenerativa si avrebbero a disposizione le cellule
staminali che permettono di studiarla, secondo quella che gli stessi
ricercatori hanno chiamato una 'lista della spesa delle malattie'.
I test ai quali i due gruppi di ricerca possono adesso lavorare si basano
sulla tecnica del trasferimento nucleare, sulla quale si sono basati
finora tutti gli esperimenti di clonazione a fini terapeutici o, solo nel
caso degli animali, a fini riproduttivi. I ricercatori trasferiscono il
materiale genetico di un donatore (in questo caso un paziente colpito da
una malattia neurodegenerativa) in un ovocita privato del suo nucleo (in
questo caso l'ovocita non e' umano, ma bovino).
Dopodiche' l'ovulo comincia a comportarsi come se fosse stato fecondato e
si divide fino a formare un embrione. E' un trasferimento nucleare tra
specie diverse e che porterebbe a un embrione non interamente umano dal
punto di vista genetico: avrebbe una piccola quantita' di Dna bovino, che
deriva da quello che resta nell'ovocita anche dopo che questo viene
privato del nucleo. A sei giorni dalla formazione degli embrioni si
cominciano a prelevare le cellule staminali e gli embrioni vengono
distrutti dopo 14 giorni. Non si prevede di iniettare nei pazienti le
cellule ottenute dagli embrioni chimera. Al di la' delle controversie
etiche, Minger ha ripetuto piu' volte: 'se sei convinto di fare la cosa
giusta e se pensi che questa sia importante, falla'.
"Non parliamo di mostri". Giuseppe Novelli, professore di genetica
all'universita' Tor Vergata di Roma, commenta il via libera della Gran
Bretagna alla creazione di embrioni chimera uomo-animale per ottenere
cellule staminali embrionali.
"Si tratta di una buonissima notizia per la scienza. E -spiega all'Adnkronos
Salute- sgombriamo subito il campo da eventuali spauracchi agitati dagli
oppositori: non verrebbero creati mostri, mezzi uomini e mezzo animali,
perche' non si darebbe vita ad alcun embrione. Solo si innesterebbe un
processo in grado di far produrre cellule staminali embrionali di
particolari malattie, utili come linee cellulari su cui testare in
laboratorio farmaci, terapia genica e quant'altro per sconfiggere
patologie come il Parkinson o l'Alzheimer". E il risultato sarebbe al 99%
umano e solo per l'1% animale.
Novelli ricorda che uno dei ricercatori britannici a chiedere alla Human
Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) il permesso per creare gli
embrioni chimera a partire da ovuli bovini e' un suo collega ed amico,
Stephen Minger.
"Coordina - dice il genetista italiano - un laboratorio con una dotazione
tecnica di altissimo livello, in grado di garantire la qualita' della
sperimentazione". Laboratori simili esistono anche in Italia, "sono circa
una decina", ma ovviamente "la legge italiana ci impedisce di seguire
l'esempio britannico". Non solo, il divieto italiano penalizza i nostri
scienziati anche perche' "quando questi centri cercano partner per portare
avanti i loro progetti di ricerca, le strutture della penisola non possono
concorrere. E dunque saranno loro preclusi i fondi europei".
In Italia una decisione analoga al si' britannico alla produzione di
embrioni chimera 'non sarebbe possibile', ma bisogna 'tener presente che
non seguendo le sperimentazioni internazionali ci allontaniamo dalla
possibilita' di poter dare contributi fondamentali alla ricerca': e' il
commento del direttore dell'istituto 'Mario Negri' di Milano, Silvio
Garattini, alla vigilia del si' della Gran Bretagna ai test per
cellule staminali da embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di
mucca privati del loro Dna.
Il si' della Gran Bretagna, prosegue Garattini, si basa 'sulla via
tipicamente britannica, che consiste nel valutare caso per caso i progetti
a seconda della loro rilevanza e nel dare di conseguenza un'eventuale
autorizzazione temporanea e molto controllata'. Sul progetto degli
embrioni chimera in particolare, dice ancora, 'e' difficile dare un
giudizio senza conoscere il protocollo nei dettagli. Evidentemente ci sono
implicazioni etiche, che in Gran Bretagna non ritengono cosi'
significative. Da noi penso che sarebbe impossibile'.
In generale, Garattini rileva che una posizione rigida dell'Italia nei
confronti di rischierebbe un isolamento a livello internazionale.
L'Italia, precisa, rischierebbe di non 'avere a disposizione tecniche che,
nel momento in cui danno frutti, potrebbero essere importanti. I politici
- conclude - devono prendere decisioni, ma e' anche vero che non e'
possibile essere insensibili a cio' che accade in alcune parti del mondo.
Devono tenere conto delle loro scelte'.
L'autorizzazione in Gran Bretagna alla produzione di embrioni chimera e'
'allarmante' secondo Domenico Di Virgilio, capogruppo di Forza
Italia in commissione Affari Sociali della Camera e responsabile nazionale
del Dipartimento Sanita' di Forza Italia 'La notizia che la Hfea, Human
Fertilisation and Embriology Authority, organo che sovraintende alla
sicurezza e all' applicazione delle tecniche nel campo dei trattamenti di
fecondazione e nel campo della ricerca embriologica della Gran Bretagna,
dara' il via alla creazione di un tipo di embrioni che contengono
materiale genetico umano e animale e' allarmante - ha affermato Di
Virgilio - si tratta di un procedimento contro le leggi naturali,
giuridiche ed etiche - ricordo infatti che la legge 40, il Comitato
Nazionale per la Bioetica e anche il Parlamento europeo si sono sempre
espressi contro la sperimentazione sugli embrioni umani, ma e' ancor piu'
grave che si arrivi a creare embrioni misti'.
'Questa mancanza di rispetto per le leggi naturali da parte di alcuni
pseudoscienziati - conclude Di Virgilio - a cosa mai ci portera'?'.
"Un atto mostruoso contro la dignita' umana". Cosi' mons. Elio Sgreccia,
presidente della Pontificia Accademia per la Vita, commenta la decisione
dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e l'embriologia di
consentire la creazione di embrioni uomo-animale a scopo di ricerca. "E'
necessario che la comunita' scientifica si mobiliti quanto prima", ha
detto. "Riteniamo che anche questo governo britannico ha ceduto di fronte
alle richieste di un gruppo di scienziati certamente contro la morale".
Il via libera britannico alla ricerca su cellule staminali prodotte da
embrioni chimera uomo-animale rappresenta "una notizia doppiamente
positiva: da una parte perche' si apre una concreta strada di ricerca
contro malattie, come Alzheimer e Parkinson, che colpiscono decine di
milioni di persone; dall'altra perche' si crea una soluzione alternativa a
quella di incoraggiare migliaia di donne a donare i loro ovociti". A
intervenire sul tema in una nota congiunta sono l'eurodeputato radicale e
segretario dell'associazione Luca Coscioni Marco Cappato, il
vicesegretario Rocco Berardo, il consigliere generale Giulio
Cossu, e il copresidente dell'associazione e ordinario di Storia della
medicina Gilberto Corbellini.
"Constatiamo - sottolinea Berardo - il grande grado di civilta' della Gran
Bretagna, che sceglie una nuova via di ricerca dopo aver consultato
l'opinione pubblica, mentre in Italia siamo fermi alla discussione sulle
linee guida della legge 40". "L'autorita' britannica - precisano Cappato,
Corbellini e Cossu - e' giunta a tale decisione al termine di un serio
processo di informazione e consultazione dell'opinione pubblica, una
procedura esemplare e una lezione di laicita' per la nostra politica,
ostaggio di veti clericali e anti-scientifici". "Anche gli scienziati e
ricercatori italiani - conclude Berardo - potrebbero dar vita a una grande
mobilitazione dell'opinione pubblica se solo smettessero di lamentarsi nel
chiuso dei loro laboratori e, passando alla denuncia pubblica, si
opponessero a leggi dettate dalla proibizione e dalla morale religiosa".
'Vorremmo creare linee cellulari per la ricerca e sviluppare nuove cure
per le malattie. La Gran Bretagna e' la giusta cornice regolatrice per la
scienza, accettabile anche a livello etico'. Cosi' Stephen Minger,
lo scienziato che per primo dovrebbe creare gli embrioni uomo-animale,
spiega la sua ricerca ad 'Agenda Coscioni', il mensile
dell'associazione Luca Coscioni, secondo il testo diffuso dalla stessa
associazione.
'La nostra ricerca - spiega Minger - e' soprattutto focalizzata sulla
produzione di linee cellulari estratte da individui con malattie
specifiche', con l'obiettivo di 'scoprire quali sono i geni coinvolti
nelle malattie studiate'. La speranza e' quella di 'poter riprodurre in
laboratorio il processo in cui le proteine mutate interagiscono con il
normale funzionamento cellulare, distruggendo cosi' le cellule nervose'. E
le informazioni acquisite 'potrebbero essere utilizzate per creare nuove
terapie e farmaci per la prevenzione delle malattie'.
Minger sottolinea poi la differenza fra gli embrioni cosiddetti 'chimera'
e gli embrioni 'ibridi': 'Il termine chimera si usa quando si prendono
ovuli e spermatozoi di una specie e li si mischiano con ovuli e
spermatozoi di un'altra specie. Tale procedimento, se vengono utilizzati
gameti umani, e' attualmente illegale nel Regno Unito'. Invece gli
embrioni 'ibridi', o anche 'ibridi citoplasmatici', si ottengono 'partendo
da un ovocita di una mucca da cui viene estratto il nucleo, che contiene
tutto il dna. Questo diventa cosi' un ovocita vuoto - afferma lo
scienziato - privo di alcuna identita' genetica, a cui si puo' attribuire
l'identita' genetica di un essere umano, inserendovi all'interno una
cellula umana'.
Gli embrioni ibridi vengono usati per 'vedere come funziona il sistema
immunitario - spiega Minger - e per testare nuove medicine immunitarie
contro il rigetto degli organi. Cio' e' realizzabile se si prendono le
cellule da persone affette geneticamente dalle malattie sotto esame, come
l'Alzheimer, il morbo di Parkinson, la distrofia muscolare, e altri
disordini neuronali catastrofici, e si introducono negli ovociti
denuclearizzati di conigli e mucche'.
Sulla scelta degli ovociti animali (piu' facilmente reperibili di quelli
umani) lo scienziato, secondo l'intervista al mensile Agenda Coscioni,
sottolinea che quando si riuscira' a incrementare 'l'efficienza della
tecnologia, diciamo di un fattore del dieci per cento, la maggior parte di
noi scienziati tornera' a usare ovociti umani, ma al momento attuale un
tale cambiamento non sarebbe giustificato'.
In merito al ruolo della politica rispetto alla scienza, Minger ritiene
che 'dovrebbero essere i regolatori, piuttosto che i legislatori, a
regolamentare la ricerca scientifica'.
Questo perche' 'la scienza si sta muovendo cosi' in fretta che e'
impossibile, per il Parlamento o per il governo, conoscere i confini fra i
vari campi della ricerca scientifica'. Per questo motivo, gli scienziati
britannici hanno 'richiesto al governo di non legiferare sulla scienza -
afferma Minger - ma di permettere a un panel di esperti e di regolatori,
come per esempio il Food and Drug Administration statunitense o il
Ministero degli interni britannico, di regolare la ricerca'.
'Puo' l'umano essere ridotto a una percentuale? Ed e' ancora definibile
come 'umana' una creatura di questo tipo?'. Il quotidiano dei vescovi
italiani, 'Avvenire', parla oggi in un editoriale degli interrogativi
'sconvolgenti' e 'spesso irrisolvibili' posti dalla decisione dell'Authority
inglese sulla fertilizzazione umana e l'embriologia di autorizzare la
creazione di embrioni interspecie, i cosiddetti 'embrioni-chimera'.
Nell'articolo a firma di Eugenia Roccella, gia' portavoce del
Family Day, Avvenire descrive 'l'incubo di un'umanita' 'a punti''. 'Se si
decidera' per l'attribuzione del potere decisionale all'Authority sulla
fertilizzazione umana - vi si legge -, sapremo che in Gran Bretagna per
definirsi uomini basta che sia umana la maggior parte del patrimonio
genetico, come fosse un pacchetto azionario di cui si detiene il 51%'.
'Lascia stupiti' che si sia giunti in Gran Bretagna a consentire la
ricerca su embrioni uomo-animale 'sulla base di un sondaggio fatto sulla
popolazione, perche' questo fa scivolare verso una pericolosissima etica
della maggioranza'. Intervistata dall'Asca, Maria Luisa di Pietro,
professore associato di bioetica presso la facolta' di Medicina e
Chirurgia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, componente del
Comitato Nazionale di Bioetica e presidente dell'associazione ''Scienza &
Vita
, spiega che 'la decisione della Gran
Bretagna non e' neanche valutabile da un punto di vista etico dal momento
che l'aspetto scientifico e' di per se' inesistente perche' si studierebbe
una realta' embrionale profondamente alterata composta da Dna umano e Dna
animale: cellule non esistenti in natura profondamente alterate.A cosa
serve creare un embrione di questo tipo da cui tirare fuori staminali con
la promessa di utilizzarle nello studio di malattie degenerative? sembra
una grossa presa in giro'. 'Non solo - aggiunge - stiamo ottenendo
embrioni in cui il 99,9% e' umano. Dunque, stiamo manipolando. Ma
soprattutto stiamo creando la realta' aberrante di un embrione umano nel
quale e' stato introdotto anche del Dna animale. Questione che sotto il
profilo scientifico solleva anche altri seri interrogativi, come quello
del rischio - gia' discusso per gli xenotrapianti - del superamento della
barriera fra specie umana e specie animale, con tutte le conseguenze che
ne potrebbero derivare'.
'E' vero che una buona scienza non sempre ha una buona etica - aggiunge Di
Pietro - ma e' anche vero che una cattiva scienza parla da sola, nel senso
che non e' neanche valutabile dal punto di vista etico.
Ma la cosa peggiore e' che si sta praticamene facendo passare una sorta di
etica della maggioranza, per cui diventa buono cio' che la maggioranza ha
deciso anche se questo di per se' un fatto aberrante'.
'La vicenda degli embrioni chimera ci lascia sbigottiti. Rischiamo di
creare un mostro, mezzo uomo e mezzo animale. Penso che questa vicenda
interroghi non solo i cattolici, ma tutti gli uomini di buona volonta''.
Lo sostiene Rocco Pignataro, vicecapogruppo dell'Udeur alla Camera,
commentando il via libera della Gran Bretagna ai test sugli
embrioni-chimera, ovvero contenenti materiale genetico sia umano che
animale.
'La scienza non deve essere fine a se stessa, ma deve mettersi al servizio
dell'uomo conclude Pignataro Dobbiamo dire no a queste sperimentazioni
perche' sono contro il bene dell'umanita''.
Sostegno e plauso della Consulta di Bioetica alla decisione dell'Human
Fertilisation and Embriology Authority (HFEA) di consentire la ricerca sui
cosidetti embrioni chimera.
"Come ogni ricerca scientifica - si legge nel comunicato della Consulta -
non garantisce risultati certi, ma e' certo che si deve provare in tutte
le direzioni per conoscere i meccanismi biologici dello sviluppo e della
degenerazione che porta a malattie. E' quindi un obiettivo di aumento
delle conoscenze che alla lunga potra' avere anche ricadute terapeutiche.
Fortuna che i britannici danno un impulso alla ricerca ed aprono nuove vie
alla conoscenza".
La Consulta di Bioetica e' sorpresa delle reazioni negative diffuse nel
nostro Paese. A chi afferma che si tratta di 'un atto mostruoso contro la
dignita' umana' i componenti della Consulta replicano osservando che "lo
stesso argomento e' stato usato contro la vaccinazione: anche allora si
diceva che la commistione di linfa umana e animale era contro la dignita'
umana. La Consulta di Bioetica auspica che anche in Italia si sviluppi un
serio dibattito su questi temi e che i ricercatori italiani possano avere
maggiore liberta' di ricerca anche nelle prime fasi della riproduzione
umana".
Sono possibili in Italia, anche con la legge 40, gli esperimenti sulla
produzione di embrioni ottenuti trasferendo Dna umano in ovociti di mucca
privati del loro nucleo. Ad accorgersi di questa possibilita' sono il
direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia, Carlo
Alberto Redi, e il giudice Amedeo Santosuosso, della Corte di
appello di Milano.
L'articolo 13 della legge 40 prevede il divieto di creare embrioni chimera
e ibridi. 'Ma nel caso del progetto di ricerca britannico - rileva Redi -
non si ha la produzione di chimere in quanto il materiale genetico animale
e umano non si trovano nella stessa blastocisti', l'aggregato di cellule
che si forma a cinque-sei giorni dalla fecondazione. 'Non si ha nemmeno la
formazione di ibridi - prosegue Redi - in quanto gli embrioni ottenuti
introducendo nell'ovocita bovino il materiale genetico di cellule
somatiche non sono in grado di completare lo sviluppo. Non c'e' quindi in
essi nessun potenziale di diventare feti'.
Alla luce di queste considerazioni, Santosuosso rileva che 'con la
possibilita' di individuare ibridi non suscettibili di sviluppo si apre un
crinale al confine tra diritto e scienza'. Questo, aggiunge, e' uno dei
casi nei quali il diritto interviene in questioni scientifiche in continua
evoluzione. 'La legge 40, con l'articolo 13, effettivamente stabilisce il
divieto di creare chimere, ibridi e mescolare gameti.Ma poiche' - osserva
- dal punto di vista scientifico esistono tanti tipi di ibridi, va
analizzato lo scopo della proibizione prevista dalla legge'. Nel caso
dell'articolo 13 della legge 40 l'obiettivo e' evitare che possano essere
creati embrioni con caratteristiche sia umane sia animali, che possano
svilupparsi come feti e diventare esseri viventi.
'Va quindi stabilito caso per caso - prosegue Santosuosso se i divieti
dell'articolo 13 della legge 40 prevalgano o meno sulla liberta' di
ricerca, prevista dagli articoli 9 e 33 della Costituzione. Le limitazioni
e i divieti previsti dalla legge si giustificano nel caso in cui e'
prevalente, come valore, la tutela della persona umana rispetto
all'interesse della ricerca scientifica. Ma se viene meno la possibilita'
che un ibrido possa svilupparsi in un essere vivente, allora prevale
l'interesse della ricerca scientifica, tutelata dalla Costituzione'.
"Gli esseri umani hanno un'unica natura, specificamente distinta dalla
natura di tutti gli altri animali", per cui occorre chiedersi se sia
"giusto oltrepassare quel confine della specie e tentare di mescolare le
nature umana e animale pur in modo limitato": è quanto afferma mons.
Peter Smith, arcivescovo di Cardiff e presidente del Dipartimento per
la responsabilità e la cittadinanza cristiana della Conferenza episcopale
dell`Inghilterra e del Galles, all`indomani del via libera da parte
dell`Hfea (Autorità britannica per la fertilizzazione e l`embriologia)
alla creazione di cosiddetti embrioni-chimera a scopo di ricerca.
"Anziché promuovere una ricerca eticamente problematica sugli embrioni
ibridi - prosegue Smith in una nota pubblicata sul sito della Coferenza
episcopale inglese -, perché non incoraggiamo semplicemente quella
nell'ambito ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali
adulte? La Chiesa cattolica non è contro tutta la ricerca sulle staminali,
e sostiene con forza la ricerca sulle cellule adulte e del sangue del
cordone ombelicale", una via "che ha già condotto a importanti benefici
clinici, mentre fino ad oggi la ricerca sulle staminali embrionali non ha
prodotto ancora nulla".
'La ricerca avviata in Gran Bretagna sui cosiddetti embrioni chimera non
va demonizzata ma ad essa bisogna guardare con interesse' Lo dichiara
Silvana Mura, deputata dell'Italia dei Valori.
'Le regole stringenti che sono state poste alla ricerca evitano ogni
rischio di ingegneria genetica, e allo stesso tempo - aggiunge -
consentono di sviluppare una ricerca che potrebbe fornire nuovi strumenti
per combattere malattie al momento incurabili'.
'Una strada quella della Gran Bretagna su cui ci si dovrebbe incamminare,
anche se con cautela e regole ben precise.
Personalmente ritengo inaccettabile dal punto di vista etico e morale
rassegnarsi a considerare incurabili malattie come il Parkinson e l'Alzheimer
che si diffondono sempre di piu', aggredendo anche persone di giovane eta',
piuttosto che - conclude - fare ricerche di laboratorio su embrioni
ibridi'.
'Basta gridare allo scandalo. Al contrario plauso e rispetto per la
scienza inglese'. Claudio Giorlandino, Presidente della Societa'
Italiana di Diagnosi Prenatale (Si.Di.P.), interviene dopo il via libera
dell'Authority inglese per l'embriologia a procedere a forme di chimerismo
cellulare tra materiale genetico umano ed animale per uso terapeutico.
'Chi si schiera aprioristicamente contro i progressi della ricerca
scientifica in questo campo sbaglia - afferma Giorlandino - Siamo
fortunati che una novita' del genere ci da una societa' umanisticamente
evoluta, che agisce in campo scientifico per la cura delle malattie senza
il pericolo che si creino mostruosita''.
'Sara' assolutamente inutile - afferma - cercare di arginare
legislativamente o mettere paletti a questo percorso che, se c'e' un
interesse, andra' avanti comunque, se non in Inghilterra in qualsiasi
altra parte del mondo e magari con fini non chiari, dato che, con un costo
bassissimo, un qualsiasi governo o qualsiasi istituzione che volesse
investire poche decine di milioni di euro potrebbe costruire un
laboratorio avanzatissimo'.
'Il rifiuto fomenta la ricerca sconsiderata - conclude - Le societa'
scientifiche dovrebbero appropriarsi di queste nuove metodologie e
indirizzarle ai fini del bene e della cura della malattia con massimo
rispetto per l'uomo'.
Non sono chimere ne' ibridi, gli embrioni che prevedono di ottenere i due
gruppi di ricerca britannici che hanno appena avuto il via libera dall'Autorita'
britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea). Gli esperti li
chiamano piuttosto 'cibridi', termine che indica 'un ibrido fra
citoplasmi'.
'Quella che viene prodotta in questi esperimenti e' un'entita' biologica
particolare, ottenuta da Dna umano e Dna mitocondriale all'interno di un
ovocita bovino', osserva il biologo molecolare e bioeticista Giuseppe
Testa, dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo). Un caso, questo,
rileva, 'che la la legge 40 non prevede esplicitamente' e nello stesso
tempo una strategia di ricerca 'utilissima perche' l'uso di ovociti
animali permette di produrre linee cellulari su scala piu' vasta'. Diventa
possibile, ha aggiunto, 'fare ricerche sulla riprogrammazione del genoma
in modo piu' veloce ed efficiente'.
Sono quindi linee di cellule staminali a disposizione della ricerca:
'nessuno - aggiunge Testa - prevede di utilizzarle direttamente nella
terapia'.
Per il direttore scientifico del Policlinico San Matteo di Pavia, Carlo
Alberto Redi, trasferire il nucleo di una cellula adulta (somatica) in un
ovocita bovino significa ottenere un 'cibrido': all'interno dell'ovulo di
mucca la cellula umana viene a contatto con fattori che la riprogrammano
(ossia che ne azzerano il programma genetico e lo fanno ripartire), ma il
Dna mitocondriale presente al suo interno non sara' mai in grado di dare
energia all'embrione che si e' formato in questo modo e che, di
conseguenza, non potra' mai essere in grado di svilupparsi.
'Neanche Mengele, nella sua pazza ferocia e determinazione, era arrivato a
tanto'. Cosi' Massimo Polledri, capogruppo della Lega in
commissione Sanita' al Senato sulla sperimentazione degli embrioni chimera
in Inghilterra. 'Questi esperimenti datano da tempo e sono consentiti in
Inghilterra ma - sostiene Polledri - l'Europa dovrebbe vietare la
sperimentazione genetica di questo tipo. Non si gioca con gli embrioni
umani, non si gioca a fare Dio. Non tutto quello che e' possibile e'
lecito e la scienza e' uno strumento dell'uomo che non puo' andare contro
l'uomo'.
Secondo Polledri, infatti, 'l'Europa non da' limiti e purtroppo l'Italia,
con Mussi, la Binetti e i cattocomunisti ha perso l'occasione di impedire
l'utilizzo di embrioni per scopi sperimentali. Quando si deroga a un
principio, magari marginalmente, nei campi della genetica, si ha lo stesso
effetto di un sassolino in montagna: da li arriva la valanga. Questa e' la
cultura del tutto e' possibile tutto e' lecito'.
Il fine non giustifica i mezzi. Per questo siamo decisamente contrari alla
decisione di generare esseri prevalentemente uomini, perche' lo riteniamo
un vero e proprio crimine contro l'umanita''. Lo dichiara Isabella
Bertolini, vice presidente dei deputati di Forza Italia.
'Il frullato di specie umana ed animale - prosegue - e' una scelta
assolutamente inquietante, che non puo' essere relegata alle solite
diatribe tra credenti e laici. Deve coinvolgere tutti gli uomini di buon
senso e che ritengono che la scienza, superando ed oltraggiando limiti
considerati unanimemente invalicabili, rischia di degenerare in un
pericoloso e drammatico imbarbarimento'.
'Peraltro - ricorda - in Inghilterra la stessa Accademia delle Scienze
britannica ha segnalato i possibili drammatici rischi legati a tale
sperimentazione. Mi auguro che le organizzazioni internazionali vogliano
assumere una posizione ufficiale, netta e senza equivoci, di ferma
condanna verso tale abominevole decisione'.
'E' gravissimo il via libera dato in Gran Bretagna alla creazione degli
embrioni-chimera. Purtroppo la storia non insegna mai abbastanza e quanto
avvenuto in passato nei campi di sterminio nazista alla ricerca dell'uomo
perfetto e' una tentazione che ritorna puntuale. Stiamo andando verso una
deriva eugenetica che vuole, in nome della scienza, uccidere l'uomo e
distruggere la sua irripetibilita'. Lo dichiara Maurizio Lupi,
deputato di Forza Italia.
'Di fronte a questo quadro - afferma - mi auguro che non ci sia chi ne
approfitti per riproporre la solita contrapposizione tra laici e cattolici
ma che prevalga un grande senso di responsabilita''.
'Una cattiva scienza non richiederebbe neanche una valutazione etica
poiche' e' gia' di per se' inaccettabile, e in questo caso si tratta di
cattiva scienza'. Cosi' l'associazione Scienza&Vita sul via libera
britannico alla sperimentazione 'sugli ibridi citoplasmatici o cibridi,
detti impropriamente 'chimere', ottenuti mediante una vera e propria
clonazione'.
Con questi test, sottolinea l'associazione 'si creano entita' aberranti,
non naturali, con conseguenze imprevedibili sia a livello antropologico
sia a livello sanitario'. Dal punto di vista antropologico si corre il
rischio, per Scienza&Vita di 'ridurre l'essere umano a realta' meramente
biologica, fino alla cancellazione della sua natura biologica per
confonderla con quella di altre specie viventi'.
'Cio' che da' molto da riflettere - aggiunge Scienza & Vita - e' che sia
stata assunta una decisione a seguito di un sondaggio, i cui risultati
sono stati fortemente criticati. Il fatto che, secondo una
interpretazione, oltre il 61 per cento degli inglesi si sia espresso a
favore della creazione dei cibridi ha portato alla formulazione di un
parere positivo. Si instaura cosi' un criterio pericoloso in cui non solo
si fa strada un'etica della maggioranza, ma addirittura non si tiene conto
della realta' (umana) che si sta calpestando e del parere negativo
espresso in importanti documenti internazionali, non ultima la Convenzione
di Oviedo e, in Italia, dalla Legge 40 (art. 13)'.
'Tutto cio' - concludono - ci induce ad alzare ulteriormente il livello di
guardia in difesa della legge 40, oltre che contro ogni tentativo in sede
europea di forzare la mano rispetto alle legislazioni nazionali su temi
eticamente sensibili'.
'Oggi la ricerca e tutto il mondo scientifico hanno subito una pesante
sconfitta: quella di non essere piu' funzionali al miglioramento delle
condizioni di vita dell'uomo'. A sostenerlo, in una nota, Laura
Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Sanita' al Senato.
'Siamo di fronte - sottolinea la senatrice - a un'operazione aberrante da
valutare solo dal punto di vista etico senza manipolare con falsi
sondaggi, come e' stato fatto dai britannici, l'opinione pubblica. La vita
e' sacra sin dal suo concepimento e deve essere tutelata in ogni momento,
non manipolata e ne' tanto meno distrutta'.
'Aprire le porte a queste degenerazioni scientifiche conclude - risulta
solo pericoloso per il bene di tutta l'umanita'. Incoraggiamo si' la
ricerca scientifica, ma quella positiva, come si sta facendo nell'ambito
ormai sperimentato e non controverso delle cellule staminali adulte'.
Il Comitato Scientifico Equivita esprime la sua 'profonda
disapprovazione per la decisione presa in Inghilterra di procedere con la
creazione di chimere uomo-animale ai fini della ricerca'.
'Una decisione - scrivono in una nota - che scavalca ogni limite di logica
e di correttezza scientifica prima ancora che di etica. Una decisione che,
come ai tempi dei famosi xenotrapianti, (poi miseramente falliti per il
rischio di diffusione nell'uomo di virus provenienti da altre specie), non
tiene conto delle macroscopiche differenze tra specie diverse e della
conseguente inutilita' di una ricerca fatta su staminali parzialmente
originate da animali'.
'Per non parlare dell'impossibilita' di usare tali cellule staminali
nell'uomo - proseguono - dato il rischio ovunque riconosciuto che esse
comporterebbero. Un rischio ancora maggiore di quello che ha fatto fallire
il tanto glorificato progetto degli xenotrapianti'.
'Il Comitato Scientifio Equivita - conclude la nota - condanna una scienza
mossa da interessi di mercato e poco rispettosa dei principi etici e
scientifici che dovrebbero guidarla'.
'La creazione di embrioni uomo-animale e' abominevole dal punto di vista
etico. La scissione fra scienza ed etica ha gia' generato esperienze
devastanti nella storia dell'umanita''. Lo dichiara Loredana De Petris,
senatrice dei Verdi.
'In questa vicenda degli embrioni-chimera - prosegue l'esponente del Sole
che Ride - si evidenzia il rischio di una sperimentazione scientifica che
si muove senza limiti in una zona grigia, dove il confine fra ricerca per
l'impiego delle cellule staminali e clonazione umana si rende sempre piu'
sottile'.
'La doverosa ricerca di cure efficaci per malattie letali e largamente
diffuse, come il Parkinson e l'Alzheimer - conclude - non puo' essere
presa a pretesto per lasciare libero il campo al Governo degli interessi
economici sul genoma umano e animale'.
'Nessuno ha intenzione di creare dei mostri'. E' il commento di
Francesco Nucara, segretario del Pri, secondo il quale il via libera
britannico ai test sugli embrioni chimera risponde al 'bisogno della
scienza di nuove frontiere per curare l'Alzheimer e il Parkinson'.
'E' ovvio - prosegue - che occorrono prudenza e il monitoraggio degli
esperimenti. Comprendiamo le reazioni che hanno suscitato i cosiddetti
embrioni chimera, ma sarebbe gravissimo non capire che la posta in gioco
concerne la possibilita' di combattere con efficacia le malattie mortali'.
'Evitiamo quindi inutili isterismi e affrontiamo con coraggio la realta'.
Forse fra vent'anni - conclude - un individuo come il maestro Pavarotti
potrebbe salvarsi'.
'Nessuna considerazione puo' essere avanzata per invocare la legittimita'
di ricerche che comportano la creazione dei cosiddetti embrioni chimerici
uomo-animale'.
E' quanto afferma Vincenzo Saraceni, presidente dei Medici
Cattolici Italiani.
'Ogni commistione del genoma umano con le cellule germinali animali che
dia avvio ad uno sviluppo embrionale - prosegue Saraceni - e'
inammissibile in ragione del rispetto assoluto che si deve alla natura,
che non puo' mai diventare un mezzo per qualsivoglia finalita',
scientifica o terapeutica, si intenda perseguire attraverso la
sperimentazione'.
'La scienza - conclude Saraceni - deve coraggiosamente saldarsi con
principi etici di orientamento che la conducano su terreni di ricerca,
magari piu' complessi, ma sempre rispettosi della vita senza seguire
pericolose scorciatoie verso aberranti ibridizzazioni embrionali tra uomo
e animale che non sono peraltro necessarie alla ricerca sulla terapia
cellulare delle malattie umane, bastando per questo lo sviluppo degli
studi sulle cellule staminali tessutali'.
La ricerca sugli embrioni chimera 'non serve a nulla'. E' quanto sostenuto
dal genetista Angelo Vescovi, condirettore dell'Istituto di ricerca
sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano ai microfoni di radio
Vaticana.
'Questi signori riescono a vendere una notizia - ha sostenuto Vescovi
riferendosi ai promotori di questo tipo di ricerche - parlando di una cosa
che non ha nessun senso dal punto di vista tecnico, perche' le cellule che
loro produrranno non si potranno mai trapiantare e non sono in grado di
prevedere o monitorare la malattia come modello di sperimentazione,
perche' hanno dentro dei pezzi di mucca o, comunque, di un altro animale,
che sono quei pezzi critici che servono invece a studiare la malattia
umana. Studieremo il Parkinson nei cavalli, immagino'.
'Questo - prosegue - e' un tipo di ricerca che appare, almeno
tecnicamente, molto piu' facile. Quindi, anche gente con una
qualificazione media, o anche bassa, puo' permettersi di parlare di
argomenti e di prospettare potenzialita' future per la ricerca e per la
terapia che altrimenti non si potrebbe permettere. Secondo, c'e' una
scuola di pensiero che sostiene che la ricerca deve essere assolutamente
libera di fare qualunque cosa. La terza cosa e' che ci sono dei
fortissimi, enormi interessi economici. Siccome storicamente il modo di
produrre cellule per la terapia, attraverso questa via della clonazione,
passa attraverso questo tipo di esperimenti, tutti i brevetti sono su
questa via e ai gruppi finanziari che supportano questo tipo di attivita'
interessa questa via'.
'La legge 40 in Italia vieta gli embrioni chimera'. A ricordarlo e' il
senatore di An, Alfredo Mantovano.
'Ogni tanto l'esperienza di altre Nazioni permette di apprezzare l'opportunita'
di scelte operate dal Parlamento italiano: e cio' accade soprattutto
quando quelle scelte sono state avversate dalla Sinistra - dice Mantovano
- L'art. 13 della legge 40/2004, la cosi' contestata legge sulla
fecondazione artificiale, vieta non soltanto la 'produzione di ibridi o di
chimere', ma anche 'la fecondazione di un gamete umano con un gamete di
specie diversa' (comma 3 lettera d); e comunque vieta, in generale, 'ogni
forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni o dei gameti' e ogni
loro manipolazione (comma 3 lettera b)'. 'Ergo: cio' che e' accaduto nel
Regno Unito - conclude Mantovano - e' impossibile che accada in Italia,
grazie alla legge 40'.
'Schierarsi aprioristicamente contro la scienza ci fa tornare indietro di
secoli. Evidentemente da noi, per curare malattie come l'Alzheimer o il
Parkinson, si ha piu' fiducia nelle cure miracolose e nei viaggi della
speranza piuttosto che nella ricerca'. A dirlo e' Cinzia Dato,
esponente della Costituente Socialista, commentando le reazioni alla
decisione del Governo britannico di autorizzare la ricerca sulle cellule
staminali con materiale genetico uomo-animale.
'Il centrodestra, la Chiesa ma anche numerosi esponenti del centrosinistra
- prosegue la parlamentare - non hanno perso l'occasione per evocare i
fantasmi del nazismo, gridando al crimine contro l'umanita', e cosi'
facendo impediscono di fare progressi nella strada della conoscenza per il
bene dell'umanita' e per alleviare le sofferenze'.
'Tutta questa animosita' - conclude - si spiega solo con il tentativo di
difendere una legge come quella sulla procreazione assistita che fa
dell'Italia il fanalino di coda dell'Europa'.
'L'etica a colpi di sondaggio, l'ibridazione tra la specie umana e quella
animale, la generazione e poi la distruzione di organismi embrionali a
scopo sperimentale sono le tre novita' che segnano un pesante regresso
rispetto ai criteri che dovrebbero governare le scelte pubbliche, l'etica
della ricerca scientifica e il rispetto della dignita' umana'. Lo dice
Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell'Universita'
Cattolica, in merito alla notizia del via libera alla creazione di
embrioni chimera in Gran Bretagna.
'Risulta particolarmente grave e demagogico - prosegue - scegliere la via
del sondaggio popolare per determinare delle scelte in un campo cosi'
complesso e delicato sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di
vista etico. La procedura approvata, tra l'altro, gioca la carta della
rassicurazione psicologica affermando che la generazione delle cosiddette
chimere da laboratorio avra' come esito la loro distruzione. In questo
modo si ammette implicitamente che cio' che viene generato non si sa
propriamente a che specie appartenga e quindi non si sa propriamente chi
potrebbe continuarne la gestazione e il parto. Ma la questione non e' ne'
psicologica ne' emotiva, e' una questione etica, che riguarda il piano
della ragione e non semplicemente il livello del disgusto o della paura'.
'Per ora si tratta di un'approvazione preliminare, che attende anche una
verifica sul razionale scientifico dei progetti presentati: ci auguriamo -
conclude - che la valutazione non si limiti alla considerazione dei soli
aspetti scientifici e procedurali, ma sappia ridare peso alla dimensione
etica ed antropologica in essa implicata'.
'Esperimenti eticamente inaccettabili e scientificamente non necessari'.
Giudica cosi', Roberto Colombo, Responsabile del Laboratorio di
Biologia Molecolare e Genetica Umana dell'Universita' Cattolica, il via
libera della Gran Bretagna a studi su embrioni costituiti da Dna umano e
animale.
'L'assenso dell'Autorita' britannica per la fertilizzazione e
l'embriologia umana (HFEA) all'avvio degli esperimenti - spiega -non
costituisce solo un'ulteriore e gravissima strumentalizzazione, per un
fine non procreativo, dei processi che presiedono ai primi passi della
vita umana individuale, ma fa crollare anche la barriera biologica,
antropologica ed etica che da sempre separa l'essere e l'inviolabile
dignita' dell'uomo dalle forme di vita animale, pur degne di rispetto.
L'uomo viene trattato come un animale da esperimento, manipolato nella sua
genesi embrionale e distrutto, e l'animale viene coinvolto nel processo di
sviluppo in vitro di un uomo a partire dal suo stesso genoma.
Questa fondamentale considerazione, da sola, basterebbe a qualificare come
inaccettabile e ripugnante la prospettiva aperta da alcuni ricercatori
britannici'.
'Inoltre - prosegue lo studioso - nessuna ragione scientifica
(l'incremento delle conoscenze embriologiche), biomedica (l'ottenimento di
linee di cellule staminali embrionali autologhe per studi di terapia
cellulare), o etica e sociale (l'evitare il ricorso al prelievo e al
commercio di ovociti della donna per scopi di ricerca) puo' essere addotta
per tentare di giustificare gli esprimenti di microiniezione dell'intero
genoma nucleare umano in cellule uovo di mammifero private del loro
nucleo. E' infatti possibile conoscere meglio lo sviluppo embrionale per
altre vie sperimentali ed ottenere cellule staminali autologhe
potenzialmente utili per la terapia rigenerativa senza ricorrere
all'embrione clonato, evitando cosi' lo sfruttamento del corpo femminile
per la disponibilita' di ovociti'.
Secondo Colombo, 'La presentazione gli esperimenti autorizzati nel Regno
Unito come un passo ineludibile nel percorso verso nuove e promettenti
forme di terapia delle malattie umane costituisce un tentativo deprecabile
di inganno dei cittadini che passa attraverso il silenzio sui positivi
risultati della ricerca sulle cellule staminali non embrionali e l'enfasi
sul limite dei quattordici giorni posto allo sviluppo delle chimere
uomo-animale'. 'Ma e' proprio quest'ultimo termine, lo stesso adottato
dalla legislazione britannica per la ricerca sull'embrione umano - obietta
- a tradire il presentimento degli stessi studiosi che cio' che si
intenderebbe avvallare come un semplice aggregato di cellule chimeriche
rappresenti in realta' un essere umano ai primissimi stadi del suo
sviluppo, gravemente manipolato nella sua dimensione biologica e
violentato nella sua dignita' e nei suoi diritti.
In Italia, la legge 40/2004 vieta simili esperimenti di chimerizzazione
embrionale. Tuttavia - conclude - e' auspicabile che il dibattito pubblico
su di essi si svolga attraverso una informazione corretta e ragionevole su
tutte le implicazioni scientifiche, etiche e sociali di queste ricerche'.
E' una via 'legittima, anche se non convince': cosi' il presidente della
Commissione Sanita' del Senato, Ignazio Marino, commenta la ricerca
approvata in Gran Bretagna.
'Come persona che si occupa di scienza - aggiunge - penso che il sogno di
chi si occupa di trapianti sia che in futuro non possano essere piu'
necessari interventi cosi' cruenti e che diventi possibile riparare le
cellule malate di un organo. Ed e' chiaro che questo avverra''. Tuttavia
secondo Marino 'e' molto piu' logico seguire strade che portano ad evitare
staminali che contengono lo stesso patrimonio genetico dello stesso
paziente'. Questa possibilita', rileva, permetterebbe di evitare le
terapie antirigetto e di superare conflitti bioetici.
Si' di Rita Levi Montalcini agli embrioni chimera, le cellule
ibride, in parte animali e in parte umane, create in laboratorio. 'L'hanno
fatto fatto in Inghilterra e io sono d'accordo', ha affermato a Cernobbio
il premio Nobel in risposta a una domanda sul recente via libera nel Regno
Unito alla sperimentazione sugli embrioni chimera.
'Condivido quanto ha detto un paio di anni fa un famoso neurologo: se con
un ibrido di un uomo-scimmia salviamo milioni di vite dall'Aids, ben
venga', ha osservato la ricercatrice.
'Sono quindi d'accordo alla creazione dell'ibrido, la ricerca ha il
diritto di provarlo. Sono d'accordo sulla sperimentazione, se abbiamo le
prove che l'ibrido possa aprire le porte e fornire una via d'attacco per
sconfiggere malattie come l'Aids', ha spiegato durante una pausa dei
lavori del workshop Ambrosetti a Villa d'Este.
E' un atto mostruoso. Cosi' don Oreste Benzi, presidente
dell'Associazione Giovanni XXIII commenta il recente via libera nel Regno
Unito alla sperimentazione sugli embrioni chimera. Secondo don Benzi
'viste le difficolta' a reperire ovociti umani da donne definite
volontarie ma in realta' molto bene retribuite, si tenta cosi' di aggirare
l'ostacolo per salvare ad ogni costo aziende farmaceutiche che hanno fatto
investimenti in una ricerca sugli embrioni umani che non sta dando alcun
frutto'.
Ora, prosegue il presidente dell'Associazione Papa Giovanni XXIII 'ci
aspettiamo che l'organo che regola le sperimentazioni sugli animali si
faccia avanti bloccando una ricerca che non solo non ha prospettive ma
mette in pericolo l'intera specie umana e persino il mondo animale' 'Come
gia' nel 1800 - conclude don Benzi - i bambini conobbero i loro primi
diritti con diritti gia' riconosciuti agli animali, anche oggi facciamo
appello al buon senso affinche' si riconoscano alla specie umana almeno le
tutele garantite oggi alle cavie di laboratorio'.
Dichiarazione di Rocco Berardo, vice segretario Associazione
Coscioni
Il gioco della disinformazione domina il nostro Paese. La notizia
dell'autorizzazione dell'authority britannica alla ricerca su staminali
provenienti da embrioni ibridi ha registrato, com'era prevedibile,
un'immediata reazione da parte del Vaticano: reazione che, pur contenendo
affermazioni scientificamente false, occupa molte pagine dei giornali di
oggi.
Con la ricerca approvata non si creerà una chimera, ma si tenterà la
produzione di una specie di embrione ibrido, non prodotto da gameti di
uomo e animale (chimera), ma dato dall'incontro di una cellula uovo
animale privata del suo dna e una cellula umana adulta (non uno
spermatozoo).
Se la gerarchia vaticana si occupasse di altre vicende con altrettanto
zelo, tante "vere mostruosità", come la pedofilia, sarebbero meno diffuse,
anche al suo interno.
Sugli embrioni chimera, il cui uso per la produzione di cellule staminali
ha ottenuto il via libera dell'autorita' britannica per la fertilizzazione
e l'embriologia (Hfea), "e' un argomento che non e' stato ancora
affrontato dal Consiglio superiore di sanita', ma credo che la legge 40",
che regola il tema della fecondazione assistita in Italia, "non offra
scuciture di alcun tipo in tal senso". A sostenerlo, a margine di una
conferenza stampa organizzata a Roma dalla Societa' italiana di urologia,
e' il presidente del Consiglio superiore di sanita' Franco Cuccurullo.
E a Cuccurullo risponde Rocco Berardo, vice segretario
Associazione Coscioni. "L'intervento del Professor Franco Cuccurullo,
a proposito dell’impossibilita' di una lettura della legge 40 che consenta
la stessa sperimentazione permessa dall’autorita' britannica sugli
embrioni chimera, e' fuori luogo: non spetta, certo, al Consiglio
Superiore di Sanità stabilire quale interpretazione dare di una legge, a
meno che il prof. Cuccurullo non voglia ricoprire anche la funzione di
"magistratura preventiva" oltre ai numerosi incarichi che già ricopre".
Archivio Cellule Staminali
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