E'
partita il 14 gennaio scorso l'offerta pubblica di scambio globale e volontaria
con la quale l'Argentina punta a sostituire 79,7 miliardi di dollari di titoli
di Stato in default (e 2,1 miliardi di dollari di interessi maturati) con tre
nuove emissioni di bond per un controvalore massimo di 41,8 miliardi di dollari.
Il termine di scadenza dell'offerta di scambio salvo proroghe è il 25 febbraio
2005
Questi sono i titoli che verranno emessi:
- Obbligazioni Par in euro, dollari o Peso, con godimento 31 dicembre 2003 e
scadenza 31 dicembre 2038, tasso di interesse con step-up e diverso a seconda
della valuta di denominazione. Ammontare in linea capitale complessivo massimo
10 miliardi di dollari o equivalente nelle altre valute (15 miliardi di dollari
o equivalente nelle altre valute, ove il Livello di Partecipazione all’Invito
Globale sia superiore al 70% del Valore di Scambio delle Obbligazioni
Esistenti).
- Obbligazioni Quasi-par in Peso, con godimento 31 dicembre 2003 e scadenza 31
dicembre 2045, tasso di interesse fisso del 3,31%. Ammontare in linea capitale
complessivo massimo 24,3 miliardi di Peso. Non trasferibili per 1 anno a partire
dalla Data di Scambio.
- Obbligazioni Discount in euro, dollari o Peso, con godimento 31 dicembre 2003
e scadenza 31 dicembre 2033, tasso di interesse fisso e diverso a seconda della
valuta di denominazione. Ammontare nominale complessivo massimo non
predeterminato.
- Titoli PIL emessi unitamente alle Nuove Obbligazioni suindicate, scadenza 15
dicembre 2035, strumenti finanziari con rendimento condizionato e indicizzato al
Prodotto Interno Lordo della Repubblica Argentina, inscindibili dalle
obbligazioni summenzionate per un periodo di 180 giorni dalla Data di Scambio.
Per ulteriori dettagli il prospetto informativo di ben 512 pagine è scaricabile
al seguente link (formato pdf). http://www.consob.it/documenti/opa_documenti/argentina
Con
quale percentuale di adesioni l'offerta si ritiene chiusa con successo?
Il
governo argentino accettera' qualsiasi quantitativo di obbligazioni apportato
all'offerta, ed afferma che tutte le altre obbligazioni non avranno piu' valore.
Si tratta della solita linea dura. E' fin troppo ovvio, pero', che in caso di
adesioni non elevate il governo argentino non potra' far finta di nulla nei
confronti della comunita' finanziaria. Quale soglia e' quella giusta? Non
esistono leggi precise a riguardo, ma dobbiamo rilevare come tutti i casi
analoghi si siano risolti con adesioni sempre superiori al 90%. Pertanto,
adesioni al di sotto di quella soglia rappresenterebbero un serio problema per
l'Argentina, e quindi un'ottima notizia per gli obbligazionisti. E' molto
difficile prevedere le adesioni all'offerta, ma in questo momento le
stime sono molto ben lontane dal 90% (le stesse banche consulenti
dell'offerta non si spingono oltre il 70%). Si stima che
gli istituzionali abbiano in portafoglio il 50% del totale delle emissioni e che
aderiranno, ma tra il pubblico degli investitori c'e’ molto malcontento. Anche
in caso di adesioni alte, comunque, i titoli vecchi potrebbero essere oggetto di
una nuova offerta, con cui l'Argentina chiuderebbe la partita definitivamente.
Cosa
succedera' ai titoli non apportati all'offerta?
L'Argentina
ha scritto nel prospetto che chi non accetta la proposta si trova in
mano titoli che non valgono piu’ niente. Discorso puramente teorico perche':
1) Se l'opa otterra’ un notevole successo i titoli residui saranno facilmente
convertiti nei nuovi con una successiva offerta (a quel punto tutti aderiscono).
2) Se l'opa non otterra’ successo, come facilmente accadra', l'Argentina non
potra' far finta di nulla e quindi si aprira' un nuovo fronte che dovrebbe
condurre ad una proposta migliore di quella attuale.
Quale
prezzo potranno avere sul mercato, dopo la sua conclusione, i vecchi titoli non
apportati all’offerta?
a)
Se l'opa avra’ successo il prezzo potra’ scendere per scontare l'attesa
della nuova offerta alle stesse condizioni attuali.
b)
Se l'opa non avra’ successo il prezzo potra’ facilmente salire in attesa di
una proposta migliore.
Se
si intende aderire, quale scelta e’ la migliore?
Sostanzialmente
non vi e' una grande differenza. Il valore di mercato di questi bond, ad oggi,
e' circa 30. Quindi la scelta risulta quasi irrilevante.
Come
si puo’ fare causa al governo argentino?
- Titoli con giurisdizione USA: se
si aderisce all’offerta non si puo’ portare avanti la class, quindi la
strada per gli interessati e’obbligata: non
devono aderire all’offerta argentina.Le istruzioni sulla class action
sono alla pagina http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=104039All’interno
si trova anche la pagina con i codici dei titoli interessati alla class
action: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=82699
L'istituto della class action e' consolidato negli USA e spesso ha costituito un
mezzo per vincere cause contro grossi potentati. L'Argentina potrebbe rifiutarsi
di pagare ma, oltre alla possibilita' di effettuare transazioni esposta anche
nel prospetto di offerta, a quel punto potrebbero arrivare forti pressioni
politiche, in quanto gli USA gradirebbero molto poco che una sentenza di un loro
tribunale sia disattesa. Inoltre, gli obbligazionisti potrebbero avviare, forti
della sentenza, delle azioni di recupero sui beni disponibili. Il discorso non
e' agevole, ma il vantaggio della class action e' che senza un concreto
risarcimento non si devono sostenere spese.
-
Titoli senza giurisdizione USA: Intentare una causa internazionale e’
molto complesso. Diverso sarebbe il caso in cui l’offerta non avesse successo.
A quel punto le pressioni politiche e della comunita' finanziaria sarebbero
molto forti e potrebbero costringere l’Argentina a presentare una nuova
proposta. Se in futuro l'Argentina dovesse proporre condizioni migliori sul
debito residuo, chi aderisce alla proposta attuale avra’ diritto ad ottenere
le migliori condizioni future.
Ci
si può rivalere sull’intermediario che ha venduto i titoli?
Fermo
restando le cause nei confronti del governo argentino, gli obbligazionisti
possono rivalersi (se ci sono i presupposti) nei confronti dell’intermediario
che ha venduto o negoziato i titoli.
Aderendo
all'offerta si rinuncia ad azioni nei confronti dello Stato argentino, ma si
mantiene il diritto a rivalersi nei confronti dell'intermediario. Ribadiamo
che chi ha intenzione di aderire alla class action USA non deve aderire
all’offerta di scambio in corso.
Per consultare la proposta di legge a firma degli on. Donatella
Poretti e Daniele Capezzone clicca
qui.
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