I segretari generali dei settori TLC di Cgil Cisl e Uil sottolineano, in
una nota, la loro contrarietà alla cessione, da parte di
Telecom Italia
della sua rete fissa.
"Oggi la rete fissa rappresenta lo strumento fondamentale per la convergenza
e per mantenere alta la capacità tecnologica e dunque competitiva
dell'azienda. Per questo è decisiva l'unicità, se Telecom vuole rimanere
un'azienda di riferimento nazionale ed internazionale". Il riferimento è
alle vicende che interessano l'incumbent e le prospettive per il suo
immediato futuro.
Al comunicato diffuso dai sindacati controbatte l'
Aduc
che, con una nota firmata dal presidente Vincenzo Donvito, commenta:
"Per i sindacati confederali, il forte indebitamento dell'azienda dovrebbe
essere superato, per esempio, con una ricapitalizzazione. Ovviamente non ci
dicono da dove dovrebbero arrivare questi capitali e, considerato che stiamo
parlando di una delle maggiori aziende privilegiate dallo Stato, sotto il
controllo dello stesso attraverso la golden share, non saremmo estremisti
nel pensare che i nostri sindacati stiano perorando l'aiuto dello Stato in
una qualche forma.
La crisi economica-finanziaria di Telecom potrebbe essere buona occasione
per ripensare tutto il sistema di telefonia fissa in Italia, oggi basato su
un gigantesco abuso di posizione dominante dell'operatore Telecom che, nel
contempo, si ritrova con l'ultimo miglio a fornire ai suoi concorrenti gli
strumenti vitali per i prodotti che offrono. Ma i sindacati, invece, siccome
pensano solo alle questioni di salvaguardia occupazionale come se fossero
avulse dal contesto e sopratutto dal mercato, le questioni di
liberalizzazione e apertura del mercato non le considerano, anzi colgono
l'occasione per ribadire che l'assetto di negazione della concorrenza che
oggi vige è il migliore e per questo va difeso anche - magari - chiedendo un
maggiore intervento dello Stato.
Lasciamo ad altre occasioni e ad esperti del settore (che noi, associazione
di consumatori, non siamo) le valutazioni sulla ricetta occupazionale in sé
fornita dai sindacati alla crisi di questa azienda.
Evidenziamo invece che il sistema si regge grazie agli alti costi (tra i
maggiori in UE e nel mondo occidentale in generale) fatti pagare ai
consumatori in cambio di servizi con qualità molto discutibile, e che
potrebbe cambiare, aprendo i mercati alla concorrenza, proprio con la
cessione ad un "primus inter pares" della rete fissa.
Su questo i sindacati confederali dicono il contrario, per cui prendiamo
atto che sono contro la liberalizzazione della telefonia... a meno che non
abbiano una ricetta di Stato per questa liberalizzazione... ma noi non ne
siamo edotti
Indice
Tutto sul Decreto Bersani e le Liberalizzazioni
Il governo approva la manovra: vendita dei farmaci nei supermercati e inasprimento fiscale per le rendite. Soddisfatti sindacati e consumatori
Liberalizzazione delle licenze dei taxi, vendita dei farmaci da banco nei supermercati, aumento delle imposte sugli affitti stagionali, dell’imposizione fiscale sulle stock option, i pacchetti azionari appannaggio dei manager aziendali, attualmente molto basse, e sulle rendite finanziarie. E poi ancora liberalizzazione delle tariffe dei professionisti e possibilità di effettuare il passaggio di proprietà dell’auto presso i comuni e non più presso i notai....