18/09/2006 Antitrust ad ABI: "Sospendete Circolare su Costi Chiusura c/c" (VC, www.helpconsumatori.it)

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  • E' la prima applicazione delle misure cautelari previste dalla legge Bersani. L'Antitrust ha ravvisato nella circolare il rischio di un grave ed irreparabile danno alla concorrenza ed ha per questo motivo avviato un'indagine istruttoria che dovrà concludersi entro il 31 maggio 2007.

    L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 14 settembre 2006, ha deciso di applicare i nuovi poteri cautelari previsti dalla legge Bersani, imponendo all'Abi, Associazione Bancaria Italiana, l'immediata sospensione della circolare emanata il 7 agosto 2006, relativa all'applicazione della nuova disciplina sulla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali dei conti correnti.

    Secondo l'Autorità, che ha aperto un'istruttoria sulla delibera dell'Abi, la Circolare può costituire un'intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell'articolo 81 del Trattato CE, con il rischio di un danno grave e irreparabile per la concorrenza. Per l'Autorità la Circolare, che come ogni delibera di organi associativi in grado di influenzare l'attività economica delle imprese associate rappresenta un'intesa, non è finalizzata alla semplice informazione del contenuto delle recenti innovazioni normative ma, in vari punti, fornisce una chiave interpretativa in grado di orientare in modo uniforme l'attività delle imprese associate.

    Secondo l'Autorità, la Circolare ABI, soffermandosi su variabili economiche strategiche per il confronto competitivo tra le imprese aderenti, fornisce indicazioni che, da un lato, incidono sull'incentivo reale e potenziale a competere tra le imprese, dall'altro, agevolano il mantenimento di elevati costi di uscita per la clientela. Le indicazioni contenute, sebbene non vincolanti, sono infatti idonee ad influenzare il comportamento dei singoli operatori, e costituiscono un comune punto di riferimento che - uniformando aspetti delle strategie commerciali - può ridurre il livello di incertezza circa il comportamento dei concorrenti sul mercato.

    L'individuazione degli aumenti generali dei costi industriali quale "giustificato motivo" per modificare le condizioni contrattuali appare, ad esempio, una forma di restrizione concorrenziale: i costi industriali rappresentano infatti una variabile economica strategica nell'offerta da parte delle banche, sulla quale potrebbe invece innescarsi un virtuoso confronto competitivo. Analogamente, l'indicazione fornita nella Circolare relativa alle nuove disposizioni sul diritto di recesso del correntista senza spese di chiusura, può avere un impatto economico significativo per la clientela.

    Secondo la Circolare infatti sarebbero ancora applicabili le commissioni di chiusura di servizi collegati al conto corrente, ad esempio quelle relative al trasferimento titoli, che hanno spesso un'incidenza rilevante. Si tratta di un orientamento che appare restrittivo della concorrenza in quanto riduce la mobilità della clientela, visto che la prassi commerciale prevalente nell'offerta di servizi bancari lega il conto corrente a vari altri servizi (tra i quali, appunto, la gestione titoli con le conseguenti commissioni di trasferimento). In base ai nuovi poteri previsti dalla legge n. 248 del 4 agosto 2006 (Bersani), l'Autorità può, d'ufficio, qualora constati ad un sommario esame la sussistenza di un'infrazione, deliberare l'adozione di misure cautelari. In caso di inadempienza può infliggere sanzioni amministrative pecuniarie fino al 3 per cento del fatturato.

    L'istruttoria dovrà concludersi entro il 31 maggio 2007.

    18/09/2006 ABI aderisce alla richiesta dell'Antitrust (VC, www.helpconsumatori.it)

    ABI aderisce alla richiesta dell'Autorità Antitrust di comunicare alle banche associate di sospendere le indicazioni di cui alla lettera circolare del 7 agosto 2006 in particolare "sul giustificato motivo nello ius variandi, sul diritto di recesso e la determinazione delle voci da includere nella nozione di spese e di penalità, sulla variazione dei tassi di interesse". Una lettera circolare in tal senso è stata inviata oggi alle associate e ne stata data comunicazione alla stessa Autorità Garante.

    La circolare, che non è una delibera ma è stata redatta dagli uffici tecnico-legali della struttura operativa dell'Associazione, non aveva l'obiettivo di indurre le associate ad una interpretazione univoca delle norme in questione. Doveva invece essere considerata come un primo tentativo di risposta alle numerose richieste di chiarimenti pervenute dalle banche. L'ambiguità del testo legislativo comportava e comporta notevoli difficoltà applicative: l'Abi aveva, per questo, manifestato al Governo, prima della conversione in legge del decreto, l'assoluta esigenza di disporre di un testo normativo di più chiara intellegibilità.

    18/09/2006 BANCHE. Antitrust sospende Circolare ABI, MDC: "Sanzionare comportamenti anti-liberalizzazioni" (VC, www.helpconsumatori.it)

    "Ancora una volta deve intervenire l'Autorità Antitrust di fronte alla "protervia" con cui l'ABI difende incomprensibili rendite di posizione, come quella dei costi di chiusura dei conti correnti, che non agevolano certo la libera scelta del risparmiatore di cambiare banca" Così Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino, ha commentato la decisione dell'Antitrust con la quale l'organo di garanzia chiede all'Abi di sospendere la circolare sui costi di chiusura dei c/c.

    "Nonostante il Decreto Bersani, che prevede all'art. 10 che "la banca può modificare unilateralmente le condizioni del contratto solo qualora sussista un giustificato motivo", e che "il cliente ha sempre facoltà di chiudere il conto senza penali e spese di chiusura, in tutte le ipotesi di recesso del contratto (anche quelle diverse dal recesso a fronte di modifiche unilaterali)", la Circolare ABI fornisce agli istituti motivazioni cervellotiche e pretestuose per non adeguarsi alle indicazioni della legge. E' ora - conclude Longo - che l'Antitrust sanzioni severamente questi comportamenti che sono dettati da un grave atteggiamento di conservazione e di opposizione alla liberalizzazione, con gravi ricadute in termini di costi per i risparmiatori".

    Indice

  • Tutto sul Decreto Bersani e le Liberalizzazioni
    Il governo approva la manovra: vendita dei farmaci nei supermercati e inasprimento fiscale per le rendite. Soddisfatti sindacati e consumatori Liberalizzazione delle licenze dei taxi, vendita dei farmaci da banco nei supermercati, aumento delle imposte sugli affitti stagionali, dell’imposizione fiscale sulle stock option, i pacchetti azionari appannaggio dei manager aziendali, attualmente molto basse, e sulle rendite finanziarie. E poi ancora liberalizzazione delle tariffe dei professionisti e possibilità di effettuare il passaggio di proprietà dell’auto presso i comuni e non più presso i notai....


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