E' la prima applicazione delle misure cautelari previste dalla legge
Bersani. L'Antitrust ha ravvisato nella circolare il rischio di un grave
ed irreparabile danno alla concorrenza ed ha per questo motivo avviato
un'indagine istruttoria che dovrà concludersi entro il 31 maggio 2007. L'Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato, nella riunione del 14 settembre 2006, ha deciso di
applicare i nuovi poteri cautelari previsti dalla legge Bersani, imponendo
all'Abi, Associazione Bancaria Italiana, l'immediata sospensione della
circolare emanata il 7 agosto 2006, relativa all'applicazione della nuova
disciplina sulla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali dei
conti correnti.
Secondo l'Autorità, che ha aperto un'istruttoria
sulla delibera dell'Abi, la Circolare può costituire un'intesa
restrittiva della concorrenza in violazione dell'articolo 81 del Trattato
CE, con il rischio di un danno grave e irreparabile per la concorrenza. Per
l'Autorità la Circolare, che come ogni delibera di organi associativi in
grado di influenzare l'attività economica delle imprese associate
rappresenta un'intesa, non è finalizzata alla semplice informazione del
contenuto delle recenti innovazioni normative ma, in vari punti, fornisce
una chiave interpretativa in grado di orientare in modo uniforme l'attività
delle imprese associate.
Secondo l'Autorità, la Circolare ABI, soffermandosi su variabili
economiche strategiche per il confronto competitivo tra le imprese
aderenti, fornisce indicazioni che, da un lato, incidono sull'incentivo
reale e potenziale a competere tra le imprese, dall'altro, agevolano il
mantenimento di elevati costi di uscita per la clientela. Le indicazioni
contenute, sebbene non vincolanti, sono infatti idonee ad influenzare il
comportamento dei singoli operatori, e costituiscono un comune punto di
riferimento che - uniformando aspetti delle strategie commerciali - può
ridurre il livello di incertezza circa il comportamento dei concorrenti sul
mercato.
L'individuazione degli aumenti generali dei costi industriali
quale "giustificato motivo" per modificare le condizioni
contrattuali appare, ad esempio, una forma di restrizione concorrenziale: i
costi industriali rappresentano infatti una variabile economica strategica
nell'offerta da parte delle banche, sulla quale potrebbe invece innescarsi
un virtuoso confronto competitivo. Analogamente, l'indicazione fornita nella
Circolare relativa alle nuove disposizioni sul diritto di recesso del
correntista senza spese di chiusura, può avere un impatto economico
significativo per la clientela.
Secondo la Circolare infatti sarebbero ancora applicabili le
commissioni di chiusura di servizi collegati al conto corrente, ad
esempio quelle relative al trasferimento titoli, che hanno spesso
un'incidenza rilevante. Si tratta di un orientamento che appare restrittivo
della concorrenza in quanto riduce la mobilità della clientela, visto che la
prassi commerciale prevalente nell'offerta di servizi bancari lega il conto
corrente a vari altri servizi (tra i quali, appunto, la gestione titoli con
le conseguenti commissioni di trasferimento). In base ai nuovi poteri
previsti dalla legge n. 248 del 4 agosto 2006 (Bersani), l'Autorità può,
d'ufficio, qualora constati ad un sommario esame la sussistenza di
un'infrazione, deliberare l'adozione di misure cautelari. In caso di
inadempienza può infliggere sanzioni amministrative pecuniarie fino al 3 per
cento del fatturato.
L'istruttoria dovrà concludersi entro il 31 maggio 2007.
18/09/2006 ABI aderisce alla richiesta dell'Antitrust (VC, www.helpconsumatori.it)
ABI aderisce alla richiesta dell'Autorità
Antitrust di comunicare alle banche associate di sospendere le
indicazioni di cui alla lettera circolare del 7 agosto 2006 in particolare
"sul giustificato motivo nello ius variandi, sul diritto di recesso e la
determinazione delle voci da includere nella nozione di spese e di penalità,
sulla variazione dei tassi di interesse". Una lettera circolare in tal senso
è stata inviata oggi alle associate e ne stata data comunicazione alla
stessa Autorità Garante.
La circolare, che non è una delibera ma è
stata redatta dagli uffici tecnico-legali della struttura operativa
dell'Associazione, non aveva l'obiettivo di indurre le associate ad una
interpretazione univoca delle norme in questione. Doveva invece essere
considerata come un primo tentativo di risposta alle numerose richieste di
chiarimenti pervenute dalle banche. L'ambiguità del testo legislativo
comportava e comporta notevoli difficoltà applicative: l'Abi aveva, per
questo, manifestato al Governo, prima della conversione in legge del
decreto, l'assoluta esigenza di disporre di un testo normativo di più chiara
intellegibilità.
18/09/2006 BANCHE. Antitrust sospende Circolare ABI, MDC: "Sanzionare comportamenti anti-liberalizzazioni" (VC, www.helpconsumatori.it)
"Ancora una volta deve intervenire l'Autorità
Antitrust di fronte alla "protervia" con cui l'ABI difende
incomprensibili rendite di posizione, come quella dei costi di chiusura
dei conti correnti, che non agevolano certo la libera scelta del
risparmiatore di cambiare banca" Così Antonio Longo, presidente del
Movimento Difesa del Cittadino, ha commentato la decisione
dell'Antitrust con la quale l'organo di garanzia chiede all'Abi di
sospendere la circolare sui costi di chiusura dei c/c.
"Nonostante il Decreto Bersani, che prevede all'art. 10 che "la
banca può modificare unilateralmente le condizioni del contratto solo
qualora sussista un giustificato motivo", e che "il cliente ha sempre
facoltà di chiudere il conto senza penali e spese di chiusura, in tutte
le ipotesi di recesso del contratto (anche quelle diverse dal recesso a
fronte di modifiche unilaterali)", la Circolare ABI fornisce agli
istituti motivazioni cervellotiche e pretestuose per non adeguarsi alle
indicazioni della legge. E' ora - conclude Longo - che l'Antitrust
sanzioni severamente questi comportamenti che sono dettati da un grave
atteggiamento di conservazione e di opposizione alla liberalizzazione,
con gravi ricadute in termini di costi per i risparmiatori".
Indice Tutto sul Decreto Bersani e le Liberalizzazioni
Il governo approva la manovra: vendita dei farmaci nei supermercati e inasprimento fiscale per le rendite. Soddisfatti sindacati e consumatori
Liberalizzazione delle licenze dei taxi, vendita dei farmaci da banco nei supermercati, aumento delle imposte sugli affitti stagionali, dell’imposizione fiscale sulle stock option, i pacchetti azionari appannaggio dei manager aziendali, attualmente molto basse, e sulle rendite finanziarie. E poi ancora liberalizzazione delle tariffe dei professionisti e possibilità di effettuare il passaggio di proprietà dell’auto presso i comuni e non più presso i notai....
|