Federfarma commenta l'indagine di Altroconsumo sui prezzi dei
medicinali che in Italia sarebbero più cari che in altri Stati europei: "Altroconsumo
non casualmente dimentica di citare lo sconto che le farmacie praticano
per legge al SSN sui medicinali consegnati ai cittadini e che pesa sulle
farmacie stesse per un totale di oltre 700 milioni di euro l'anno".
Farmaci: in
Italia più cari d'Europa
Una campagna ben orchestrata che sembra preparare
il terreno a un ulteriore salasso a carico delle farmacie nella
prossima legge finanziaria. Così Federfarma definisce l'indagine sui prezzi
dei medicinali realizzata da Altroconsumo dalla quale emerge che i prezzi
dei farmaci di fascia A (cioè a carico del SSN) sarebbero in Italia i più
alti d'Europa e la causa sarebbe l'alto costo della distribuzione intermedia
e finale (grossisti e farmacie). L'indagine, che ha riguardato 19
farmaci sulle 4.707 confezioni di fascia A - afferma la federazione
dei titolari delle farmacie private - contraddice quanto da sempre sostenuto
dalle stesse associazioni dei consumatori, dalle industrie farmaceutiche e
dall'Agenzia del farmaco, e cioè che i prezzi dei farmaci di fascia A (a
carico del SSN) sono tra i più bassi d'Europa e che, proprio per compensare
ciò, è stato permesso alle industrie di aumentare liberamente i prezzi dei
farmaci di fascia C (a carico dei cittadini), che oggi sono tra i più alti
d'Europa.
Fino al gennaio 2004, in Italia i prezzi dei farmaci di fascia A
erano stabiliti sulla base della media dei prezzi praticati negli altri
Paesi europei, quindi non potevano certo essere i più alti d'Europa. Solo
per i farmaci commercializzati a partire dal gennaio 2004 - spiega
Federfarma - i prezzi sono stabiliti mediante contrattazione tra produttori
e Agenzia del Farmaco. Non sembra possibile che in due anni l'AIFA abbia
permesso che i nuovi prezzi si differenziassero così tanto da quelli degli
altri Paesi europei.
Per quanto riguarda i "guadagni" delle farmacie, questi sono
fissati per legge nella misura del 26,70% del prezzo del farmaco.
Tale quota comprende lo sconto che le farmacie sono obbligate a praticare al
SSN. L'indagine di Altroconsumo non casualmente dimentica di citare lo
sconto che le farmacie praticano per legge al SSN sui medicinali consegnati
ai cittadini e che pesa sulle farmacie stesse per un totale di oltre 700
milioni di euro l'anno.
Lo sconto in favore del SSN riduce il margine di una farmacia
media dal 26,70% previsto dalla legge al 18,70%. Inoltre, lo sconto
aumenta all'aumentare del prezzo del farmaco e per i farmaci più costosi è
pari al 19%. Su questi farmaci la farmacia ha, quindi, un margine del 7,70%.
Crede veramente Altroconsumo che in altri Paesi europei le farmacie abbiano
un margine più basso di questo? In molte Regioni, infine, le ASL acquistano
direttamente dalle aziende i farmaci più costosi a condizioni di favore e li
fanno distribuire alle farmacie con un margine notevolmente più basso di
quello previsto dalla legge.
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