Entrano oggi in vigore le nuove disposizioni previste dal decreto
liberalizzazioni all’articolo 62, che prevede che i contratti di
fornitura per i prodotti agroalimentari dovranno essere formulati per
iscritto sulla base di condizioni più trasparenti e, soprattutto, che i
pagamenti vengano effettuati entro 30 giorni per i prodotti alimentari
deperibili e 60 giorni per gli altri, definendo anche un preciso regime
sanzionatorio. Le disposizioni sono previste dalla legge
27/2012. Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e
forestali sottolinea che “le disposizioni previste dall’art. 62 puntano
a una maggiore trasparenza dei rapporti all’interno della
filiera: viene previsto l’obbligo della forma scritta per i contratti
di cessione di beni agricoli e alimentari, vengono vietati e sanzionati
i comportamenti sleali e si definiscono i termini di pagamento per le
cessioni di prodotti agricoli e alimentari (60 giorni per i prodotti non
deperibili, 30 giorni per quelli deperibili)”.
Una generale soddisfazione è espressa dai produttori, che dovrebbero
così assistere a una maggiore trasparenza nelle relazioni commerciali
all’interno della filiera alimentare, compresa la grande distribuzione
organizzata.
“Come cooperazione agroalimentare siamo stati tra i primi a sollevare
con determinazione sia in ambito nazionale che comunitario l’esigenza di
una maggiore trasparenza nelle relazioni contrattuali all’interno della
filiera. Non possiamo pertanto non accogliere con soddisfazione
l’entrata in vigore da oggi del nuovo impianto normativo che
introducendo regole precise nelle relazioni commerciali dei prodotti
agricoli e alimentari, va di fatto nella direzione da noi auspicata di
riequilibrare i rapporti di forza tra mondo della produzione e
distribuzione”: questo il commento del presidente di
Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini a nome dell’Alleanza
delle Cooperative agroalimentari. “Non possiamo tacere tuttavia
–prosegue Gardini – che siamo in presenza di un intervento normativo che
introduce elementi che vanno ad incidere e mutare profondamente prassi e
consuetudini radicate nell’attuale scenario degli scambi commerciali dei
prodotti agroalimentari. Sono fin troppo evidenti, e di certo anche a
noi non sfuggono, tutte le difficoltà e i problemi operativi derivanti
dall’applicazione di una riforma di tale portata. Sono stati proprio gli
stessi Ministri Passera e Catania a dichiarare giorni fa che stanno già
valutando l’ipotesi di apportare adeguati aggiustamenti alla norma. Da
parte nostra, siamo pronti a collaborare attivamente con i Ministeri
competenti affinché l’impianto normativo venga rivisto e corretto nelle
parti che creano oggettivamente più difficoltà alle nostre imprese”.
Per Coldiretti,“l’entrata in vigore delle nuove
norme che intervengono per riequilibrare il potere contrattuale lungo la
filiera agroalimentare tra distribuzione e produttori e che prevedono il
rispetto dei termini di pagamento non devono rappresentare un alibi per
la parte acquirente a rivedere al ribasso i compensi che spettano ai
produttori. Sarebbe questo un atto gravissimo che denunceremo con tutta
la nostra forza”: è quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio
Marini in occasione dell’entrata in vigore delle nuove regole previste
dal decreto legge sulle liberalizzazioni. “E’ molto positivo, in
particolare – aggiunge Marini – che le nuove disposizioni considerino
pratica commerciale sleale le condizioni contrattuali che determinano
“prezzi palesemente al di sotto del costo di produzione medio” dei
prodotti agricoli”.
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