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17/10/2006 Fascismo di Mercato (Vandana Shiva, http://www.lanuovaecologia.it)

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La notte prima delle arature, la polizia hanno fatto irruzione a Bejhera Khurd, ha sfondato le porte delle abitazioni aggredendo donne, bambini, anziani e disabili, lasciando il villaggio privo di ogni mezzo di comunicazione e locomozione. Alla periferia di Delhi è in costruzione la centrale a gas più grande del mondo
Yunus, un Nobel di valori



Nella periferia di Delhi, nel Dadri, Ghaziabad, la Reliance energy sta costruendo la più grande centrale termoelettrica a gas del mondo, per una potenza di 3.500 megawatt. Le previsioni di investimento parlano di circa 2,2 miliardi di dollari per la realizzazione dell'opera. Ma il costo più pesante del progetto riguarda l'area scelta per il megaimpianto: 2.500 acri di terra (equivalenti a oltre 1.000 ettari, ndt) nella regione più fertile del mondo, dove il suolo di origine alluvionale è stato formato dai fiumi Gange e Yamuna. I contadini, sulle cui terre dovrebbe sorgere l'impianto, hanno saputo che il governo aveva espropriato i loro appezzamenti solo quando è stata posta la prima pietra della centrale. Dovevano scegliere: o rivolgersi al tribunale o accettare la compensazione economica che veniva loro offerta. Poiché la crescita urbana di Delhi è in fortissima espansione, le terre nella zona di Dadri valgono in media 13.500 rupie al metro quadro. Ma per le compensazioni dei terreni espropriati il valore della terra concesso è di circa 120 rupie al metro quadrato. Va considerato inoltre che lo spazio tecnico necessario per l'impianto è di 700 acri, e che sono stati effettuati espropri per 2.500 acri proprio in considerazione degli alti valori immobiliari dei terreni in quella zona. Infine, nel processo di acquisizione non è stata seguita alcuna procedura prevista dalle normative.

Gli abitanti della regione hanno dunque organizzato una lotta di resistenza contro gli espropri, dando inizio a uno sciopero della fame nel centro delle proteste, il villaggio Bajhera Khurd in Dader. Tra le manifestazioni organizzate, una grande "aratura di protesta" dei campi. Lo scorso 8 luglio, l'ex primo ministro indiano V.P. Singh, che di recente ha organizzato il movimento Jan Morcha contro lo sfruttamento e l'oppressione dei contadini, si era recato a Dadri per partecipare all'iniziativa. La notte precedente l'inizio delle arature, 100 veicoli della polizia hanno fatto irruzione a Bejhera Khurd, hanno sparato colpi di arma da fuoco e gas lacrimogeni contro i dimostranti, hanno sfondato le porte delle abitazioni aggredendo donne, bambini, anziani e disabili, hanno derubato le donne dei loro gioielli e i soldi dalle cassaforti, hanno distrutto automobili e motocicli e sequestrato tutti i telefoni, lasciando il villaggio privo di ogni mezzo di comunicazione e locomozione. Lo stesso V.P. Singh è stato arrestato, insieme a Raj Babbar, il famoso divo di Bollywood.

L'11 luglio sono andata in visita dalle donne di Bajhera. Il cibo che la comunità aveva raccolto per nutrire le circa 100mila persone che avrebbero partecipato alla manifestazione di protesta era stato sparso per terra, calpestato e reso non più utilizzabile. Prem Pal, figlio di Singh, era stato colpito al piede ma non aveva ricevuto assistenza medica ed era stato portato in carcere in quelle condizioni. Una donna di nome Harvati era stata colpita con violenza alle gambe e al collo. Non poteva parlare. La nuora di Sona, incinta, è stata trascinata fuori dalla sua stanza dopo che la porta era stata sfondata. L'aggressione l'ha talmente traumatizzata che nei giorni seguenti ha sofferto di forti fitte all'addome. Suo marito, Charan Singh, è stato portato in prigione. Maya, una vedova, ha subito il furto di tutti i propri soldi e gioielli. Suo figlio Sunil per vivere guida il taxi e aveva appena venduto il suo mezzo per comprarne uno nuovo. Ma i soldi che aveva messo da parte per l'acquisto gli sono stati rubati. Inoltre è stato sottoposto a dosi di gas lacrimogeni così forti che ha gravissimi problemi di vista, permanenti. Commenta Maya: «dalla sua vista dipendeva la sopravvivenza della nostra famiglia. Ora come faremo?».

La terra delle persone e il sangue delle persone. È questo il prezzo dovuto alle grandi imprese perché costruiscano grandi centrali elettriche e città, centri commerciali e campi da golf. Ma questa non è l'India "brillante" o "sorridente" di cui parlano i media. È piuttosto l'India schiavizzata, l'India in lacrime. L'accordo tra grandi imprese e governi sta portando alla tragica realtà di uno stato impresario, in cui il governo utilizza il proprio potere politico per aiutare le imprese a impadronirsi della ricchezza e delle proprietà dei cittadini, mentre le imprese utilizzano il loro potere economico per sostenere i politici che le hanno aiutate trasgredendo i principi della democrazia. Il mercato monopolistico porta a un regime quasi militarizzato. Lo stato delle imprese diventa uno stato fascista. La dittatura fascista è un esito inevitabile della dittatura del mercato. È questa l'amara lezione confermata dalla storia di Bajhera Khurd, in Dadri.

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