In circa due mesi, la campagna anti-usura e anti-estorsione
lanciata sui media dal governo ha raccolto oltre 3.100 telefonate di denuncia e
richiesta di informazioni, e per il ministero dell'Interno i dati indicano "una
situazione generalizzata di sovraindebitamento delle piccole imprese e delle
famiglie italiane" . Lo ha detto oggi nel corso di una conferenza stampa a Roma
il sottosegretario all'Interno Ettore Rosato.
Su 3.150 telefonate raccolte dal call center del commissario
governativo per la lotta all'usura e al racket dal primo dicembre 2006 al 9
febbraio scorso, oltre l'82% sono state fatte da persone che hanno fornito la
propria identità, mentre solo in 542 casi si è trattato di chiamate anonime. Per
il Viminale, ha detto Rosato, è un segnale di "rinnovata fiducia" dei cittadini
verso le istituzioni .
Oltre 2.160 telefonate hanno riguardato la prevenzione dell'usura: tale dato
"sottolinea, in maniera inequivocabile, una situazione generalizzata di
sovraindebitamento delle piccole imprese e delle famiglie italiane", distribuita
"su tutto il territorio nazionale", e in particolare in Lazio, Campania,
Sicilia, Puglia e Calabria. Ma il Viminale sottolinea anche il dato "del tutto
inatteso", di Lombardia, Toscana, Abruzzo e Veneto.
"L'usura è come la cocaina - ha detto invece il commissario governativo Raffaele
Lauro - ha gli stessi effetti nefasti. All'inizio ha un effetto artificiale
positivo, le vittime all'inizio pensano che usurai siano dei benefattori. Poi
c'è il down, la caduta, perché si cade in un abisso di solitudine".
Per quel che riguarda il racket, invece, le telefonate di denuncia sono state
poche, appena 59, ma secondo una relazione del ministero confermano "le
'difficoltà' alla denunce in Sicilia (11,86%), in Campania (10,17%), in Calabria
(8,47%) e in Puglia (6,78%)".
"La lotta alla criminalità organizzata è il nostro primo obiettivo, il primo
mandato di questo governo", ha detto il sottosegretario Rosato, affermando che
dalle telefonate giunte grazie alla campagna anti-usura e anti-racket emerge la
"voglia di ripartire" dei cittadini, in particolare nelle regioni del sud, dove
più forte è secondo il Viminale la diffusione dei due fenomeni.
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