"Le ferite lasciate da quei terribili anni si sono
rimarginate in un'Europa pacifica, unita, dinamica e consapevole
che gli elementi che la uniscono sono più forti di quelli che l'hanno divisa
o possono dividerla". Con queste parole il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ha ieri celebrato il "Giorno del ricordo" in memoria
delle vittime delle foibe dell'esodo giuliano - dalmata. La
giornata è stata costituita con la Legge 92/2004. Con un successivo
provvedimento del febbraio 2005 è stata istituita, presso il Dipartimento
per il Coordinamento Amministrativo della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, la "Commissione incaricata dell'esame delle domande per la
concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati".
"Eppure - ha continuato il Capo dello Stato - questa
stessa Europa ha visto i Paesi dei Balcani, parte integrante della propria
storia e della propria identità, divenire teatro ancora pochi anni fa di
conflitti sanguinosi, che hanno lacerato Stati, comunità, famiglie, in un
cupo ritorno all'orrore del passato. Sia questo il monito del Giorno del
Ricordo: se le ragioni dell'unità non prevarranno su quelle della discordia,
se il dialogo non prevarrà sul pregiudizio, niente di quello che abbiamo
faticosamente costruito può essere considerato per sempre acquisito".
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