11) La presa d’atto già di molte amministrazioni e di
associazioni di categoria del probabile 'inceppamento' dell'opera che ne
dilaterà a tempi lunghissimi l'effettiva entrata in funzione:
infatti, negli ultimi mesi sono state proposte nuove infrastrutture stradali
come la cosiddetta “Pedemontana alta” che dovrebbe collegare Varese, Como e
Lecco (fortemente osteggiata anche da questo coordinamento con altre
associazioni locali), o un nuovo tracciato alternativo alla tratta B2,
preconizzato da un sindaco di una città di quella tratta stessa, che dopo
aver attraversato il comune di Desio, invece che sovrapporsi alla
superstrada Milano-Meda, prevederebbe lo sventramento del parco delle Groane
e l’innesto sulla A9, di Pedemontana qualche chilometro più a sud
dell’attuale (il famigerato svincolo sul bosco della Moronera).
Bre.Be.Mi. e Tem
Le due opere sono strettamente connesse sul piano funzionale: l’operatività
dell’una dipende dall’altra. Infatti la Brebemi caricherà molto traffico,
che dovrà confluire sul resto della rete autostradale, in particolare
sull’A4 e sull’A1 attraverso la Tem, nonché verso Milano attraverso la
realizzazione dei due tronchi terminali (trasformazione in autostrade delle
attuali strade statali Cassanese e Rivoltana). In caso contrario il traffico
che giungerà da Brescia determinerà il collasso della viabilità dell'area
milanese.
I numeri di Brebemi:
- 62,1 km di lunghezza complessiva + 35 km di viabilità ordinaria
- 43 comuni e 5 province interessate: Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi,
Milano
- 5 parchi interessati: Parco Oglio Nord, Parco del Serio, Parco Agricolo
Sud Milano, Parco Adda Nord, Parco Adda Sud
- 4 corsi d’acqua attraversati: Fiume Oglio, Fiume Serio, Fiume Adda, Canale
della Muzza
- 2 barriere di esazione e 6 caselli
I numeri di Tem:
- 34 km di autostrade + 32 km di strade extraurbane
- 75.000 veicoli al giorno previsti (stime di Tem Spa)
Azionisti di Bre.Be.Mi Spa:
Autostrade Lombarde SpA 89,650% (39,7% Intesa Sanpaolo, principale
azionista)
Impresa Pizzarotti & C. SpA 3,100%
Unieco Società Cooperativa 2,200%
Autostrade Centro Padane SpA 2,075%
Azionisti di Tem Spa:
Autostrade per l’Italia S.p.A. 25%
Milano Serravalle Milano Tangenziali S.p.A. 32% (52% Provincia di Milano,
18% Comune di Milano)
ASAM S.p.A. 14,99% (Provincia di Milano)
Società Autostrada Torino-Alessandria Piacenza S.p.A. 8%
Autostrade Lombarde S.p.A. 8% (39,7% Intesa Sanpaolo, principale azionista)
Intesa Sanpaolo S.p.A. 5%
Provincia di Milano 0.01%
Intanto il 3 agosto 2011 è arrivato il via libera del Cipe alla
realizzazione della Tem. Così il giorno dopo commentava la Coldiretti:
“Quasi duecento famiglie di agricoltori con il fiato sospeso per il via
libera che il Cipe ha dato ieri alla Tem, la nuova tangenziale esterna di
Milano che collegherà l’A1 con l’A4 Milano-Venezia su un percorso di 32
chilometri fra Melegnano e Agrate Brianza (più altri 38 chilometri per le
strade secondarie e 15 chilometri di viabilità esistente da potenziare). ‘Se
il progetto rimane quello che ci hanno presentato – spiega Carlo Greco,
Direttore della Coldiretti di Milano e Lodi – l’impatto sul territorio sarà
fortissimo: con campi tagliati in due e problemi per la gestione delle
colture e per la sopravvivenza stessa delle aziende agricole’”. (Coldiretti
Milano, Lodi, Monza, Brianza, 04.08.2011).
Per la Brebemi, aggiunge Coldiretti Lombardia, “saranno toccate
almeno 60 aziende agricole in provincia di Milano, 150 in provincia di
Bergano (con 140 ettari di terreno) e 200 in quella di Brescia dove ai circa
due milioni di metri quadri espropriati se ne devono aggiungere altrettanti
per la viabilità secondaria a supporto e per la logistica. Alcune azienda
agricole saranno costrette a chiudere l’attività”. (Comunicato
Coldiretti Lombardia, 14.09.2010).
Mentre scriviamo manca l’approvazione del Ministero delle Infrastrutture, a
cui dovrà seguirà quello della Corte dei Conti.
Quello che segue è una parte di un testo curato dal Comitato
Interprovinciale per la Mobilità sostenibile
http://digilander.libero.it/astrovgorgonzola, http://cpm3.splinder.com/
Un'occhiata veloce alle proiezioni di traffico elaborate per conto di
Regione Lombardia per 'giustificare' la realizzazione di TEM e BreBeMi è più
che sufficiente a capire che non stiamo parlando di una soluzione, ma di una
gragnuola di nuovi e pesanti problemi, in salsa di capannoni (quelli che
sorgeranno in tutta la campagna che sarà solcata dalle nuove autostrade).
I dati forniti dalla Regione Lombardia dimostrano infatti che la Tangenziale
Est Esterna e la Brebemi aggraveranno la congestione del traffico,
aumenteranno l’inquinamento e peggioreranno la salute e la qualità della
vita degli abitanti dell’Est Milanese. Inoltre ci costeranno: Brebemi 1.580
milioni di €, Tangenziale 1.742 milioni di €.
La ricerca regionale, commissionata per valutare gli scenari futuri (al
2012) di evoluzione del traffico sulla viabilità locale e autostradale in
seguito alla realizzazione della Tangenziale Est Esterna e della Bre.Be.Mi.,
indica che
- La Cassanese, nel tratto tra Melzo, Pioltello e Segrate, riceverà
un’iniezione di nuovo traffico da parte della Bre.Be.Mi. pari a + 58%
- La Rivoltana + 45%
- La Paullese, la Strada Padana, la Cerca avranno un calo di traffico, ma
non tale da compensare il pesante aumento di Cassanese e Rivoltana, strade
che già oggi sono al limite del collasso e che, nel caso della Cassanese,
tranciano interi paesi. I tanto declamati benefici su autostrada A4 e
tangenziale Est saranno molto limitati (-16% sull'autostrada, - 6% sulla
tangenziale), tanto da essere riassorbiti in 3-4 anni da quello che viene
considerato un 'fisiologico' aumento medio di traffico del 2% annuo, e non è
detto nemmeno che qualcuno se ne accorga, dal momento che sul nodo più
problematico, quello di Agrate, la TEM non produrrà alcuna riduzione di
traffico, ma semmai un aumento.
I benefici saranno irrisori e di breve durata, e sarà sempre più difficile
raggiungere Milano ed i Comuni di prima cintura. I veri beneficiari saranno
altri.
E l'accordo su ferrovie e metropolitane?
L’Accordo di programma che ha prodotto il parere favorevole dei sindaci alla
realizzazione di Brebemi, prevedeva la condizione che alla
realizzazione dell'opera corrispondesse un robusto rafforzamento delle
infrastrutture e dei servizi ferroviari e metropolitani, prevedendo tra
l'altro il prolungamento di M3 a Paullo e di M2 a Vimercate.
Nonostante le continue sollecitazioni di comuni e associazioni, il trasporto
pubblico resta al palo e si vedono solo i cantieri di BreBeMi. Le soluzioni
da sempre prospettate dalle associazioni, ma anche dai sindaci del milanese
riuniti in associazione, sono da sempre quelle di ridurre la quantità di
autovetture private circolanti sulle nostre strade, mediante il
potenziamento del trasporto pubblico, soprattutto su ferro:
- trasformare in linea metropolitana la tratta Milano-Treviglio della linea
ferroviaria Milano Venezia, con un deciso potenziamento della frequenza
delle corse;
- accelerare il quadruplicamento della tratta Treviglio-Brescia, e
trasformare in linea suburbana anche questa tratta;
- realizzare il prolungamento della Linea 2 da Cologno Monzese a Vimercate;
- realizzare il prolungamento della Linea 3 da San Donato a Paullo;
- realizzare un nuovo collegamento ferroviario da Monza a Melegnano.
Molti di questi impegni sono stati assunti come vincolanti nell'accordo
tra comuni, regione e ministero a cui era subordinato il parere favorevole
all'opera: peccato che nessuno – Regione e Ministero – vi abbia tenuto fede,
per mancanza di soldi e di progetti. Ed ecco dunque che lo scenario in cui
si inserisce la realizzazione del complesso di opere assume un che di
apocalittico: una grande arteria autostradale che scarica decine di migliaia
di auto in un piccolo centro a 25 km dal centro di Milano, e da qui la
bolgia: nessuna strada adeguata ad accoglierle, nessuna struttura di
interscambio, linee ferroviarie insufficienti e prive di un adeguato
servizio. La gatta frettolosa (e squattrinata) rischia di fare i gattini
morti.
Anche per questo associazioni e comitati hanno sollevato ricorsi in sede
amministrativa, poggianti sul fatto che di fatto, BrebeMi apre i cantieri
senza un progetto esecutivo, ma anche senza un chiaro progetto definitivo,
in quanto pesantissime sono le prescrizioni imposte dal CIPE sul progetto
approvato. Al momento sono pendenti un ricorso in appello al Consiglio di
Stato e uno al Tar (quest'ultimo contro la Delibera CIPE di approvazione del
progetto definitivo). Le motivazioni delle associazioni sono chiaramente
desumibili anche dagli accurati documenti di osservazioni presentate, sempre
nel 2009, al progetto definitivo su Bre.Be.Mi. e variante di Liscate. (http://digilander.libero.it/astrovgorgonzola/attualita/brebemi2009.pdf
)
Autostrada Cremona-Mantova e Tibre (Tirreno-Brennero)
Il progetto “Autostrada regionale integrazione del sistema transpadano -
direttrice Cremona- Mantova, tratto Cremona-Mantova Sud” discende dalla
legge regionale n.9 del 4/5/2001: ”Programmazione e sviluppo della rete
viaria di interesse regionale”, e dal regolamento regionale 8/7/2002 n.4:
“procedure di concessione delle autostrade regionali”. Ad oggi il progetto è
ancora in fase istruttoria, presso il gruppo istruttore e deve ancora
superare alcuni passaggi prima di approdare sul tavolo del Ministro
dell’Ambiente per l’emissione del decreto Via (Valutazione di impatto
ambientale).
I numeri dell’opera:
- Lunghezza km 59,12, di cui 29,43 in provincia di Cremona e 29,69 in
provincia di Mantova. L’autostrada è altresì caratterizzata da un tratto
centrale, ricadente nei comuni di Tornata, Calvatone e Bozzolo, di lunghezza
pari a circa 7,8 km che coincide con il tratto di attraversamento del fiume
Oglio del futuro raccordo autostradale Fontevivo-Nogarole Rocca (Ti-Bre).
- Interessa complessivamente 19 comuni di cui 12 in provincia di Cremona e 7
in provincia di Mantova.
- Costo complessivo dell’opera: 1.100 milioni di euro, di cui 109 milioni a
carico della Regione Lombardia, e il resto a carico della società
Stradivaria spa
- Tempi di realizzazione previsti dal progetto definitivo: se ne prevede la
realizzazione in tre fasi, di cui la prima nel 2012, la seconda nel 2026 e
appunto l'ultima nel 2032.
Soci dell'Ati Centro padane denominata Stradivaria spa:
Autostrade Centro Padane S.p.A. (CR), Coopsette S.c.a.r.l. (RE), Profacta
S.p.A. (TN), Cementirossi S.p.A. (PC), Ingegneria Biomedica Santa Lucia
(PC), Paver Costruzioni S.p.A. (PC), AEM Cremona S.p.A., ASM Brescia S.p.A.,
Infracom Italia S.p.A. (VR), Technital S.p.A.(VR) e Consorzio Infrastrutture
Piacenza.
Le valutazioni che seguono sono tratte da un testo a cura del coordinamento
dei comitati contro la costruzione delle autostrade CR-MN e TiBre http://xoomer.virgilio.it/noautostrade
Perché diciamo No alla Cremona Mantova
- I flussi di traffico a regime (2032) prevedono una media di 45.000 veicoli
nel tratto cremonese (già ridotto a 36.700 nel sub tratto Piadena-Tibre sud)
e di 20.000 nel tratto mantovano: il metodo utilizzato per tale simulazione
non dà comunque certezza circa la effettiva scelta che gli automobilisti
potrebbero fare, e comunque è risaputo che a livello europeo un'autostrada
si regge economicamente con flussi pari almeno a 80.000 veicoli giornalieri;
- il consumo di suolo è ingente: dai 296 ettari di suolo
consumato dichiarato dai progettisti si passerebbe ad un consumo di circa
1.550 ettari che, sommati a quelli necessari alla costruzione del Ti-Bre
(per il solo tratto cremonese e mantovano) e del raccordo stradale e terzo
ponte sul Po, porterebbe questo dato a circa 2.878 ettari. Terreno agricolo
che verrà sacrificato a vantaggio di queste inutili e dannose strisce
d'asfalto e dei capannoni, centri commerciali e poli logistici che
sorgeranno al loro fianco. E’ questo l’unico e vero motivo, assieme
all’interesse per chi la costruisce, che spiega la costruzione di 60 km di
asfalto della Cr-Mn pronti nel 2032. Quello cioè di trasformare la Bassa
Padana nel nuovo far-west della speculazione immobiliare.
La stessa legge regionale n.15/2008 spalanca le porte a questa operazione
di cementificazione selvaggia del nostro territorio e quello che viene
spacciato per progetto autostradale è in realtà un esperimento di piano
regionale di lottizzazione d’area vasta che procederà per lotti: si
incomincerà a gettar cemento tra Cremona e Piadena e poi sempre più ad est
man mano che procederanno i lavori dell’autostrada. La viabilità ordinaria e
la linea ferroviaria Cr-Mn continueranno con i problemi di sempre, anzi
aggravati;
- Per costruirla si prevede l’utilizzo di 16.500.000 m3 di
inerti da reperire nelle famose cave di prestito dislocate in vari punti del
territorio provinciale (e che lo renderanno un gruviera).
- Devasterà ed inquinerà un intero territorio aumentando anziché togliere
traffico dalla viabilità ordinaria;
- non è stato chiesto il consenso della popolazione come invece prevede la
normativa europea e nazionale in tema di VAS;
- rischia di fermarsi a Tornata poiché il Ti-Bre potrebbe anche non partire:
la Commissione Europea infatti ancora non si è espressa in modo definitivo
nel merito della convenzione che ne regola la concessione e per la quale è
pendente una denuncia di infrazione promossa dal gruppo europeo dei verdi;
- l’opera attraverserà una delle zone archeologiche più importanti nel
territorio del Comune di Piadena;
- passerà in adiacenza a siti appartenenti alla rete Natura 2000, nei parchi
dell'Oglio sud e del Mincio;
- verranno distrutte economicamente oltre un centinaio di aziende agricole
(molte delle quali dedicate alla produzione del Grana Padano) e zone
agricole dove sono ancora ben visibili i segni della centuriazione romana.
Il coordinamento dei comitati contro la costruzione delle autostrade
CR-MN e TI-BRE congiuntamente a Legambiente Lombardia hanno chiesto al
Governo di esprimere parere negativo in sede di Valutazione di impatto
ambientale. Il coordinamento dei comitati continua a chiedere che la Cr-Mn
non si realizzi e che i 109 milioni di euro stanziati in proposito
dalla Regione Lombardia vengano destinati al potenziamento della linea
ferroviaria Mantova-Milano ed alla riqualificazione della ex S.S. 10.
Per il progetto Tibre è stato utilizzato il nuovo strumento messo a
disposizione da una modifica della Legge obiettivo, cioè di poter approvare
e finanziare anche solo delle parti di progetto, i cosiddetti “lotti
funzionali”. Quindi, la delibera del Cipe ha approvato e finanziato una
parte di tratta, 12 km per uno stanziamento di 513 milioni, tutto in
territorio emiliano, e non è affatto scontato che le risorse verranno rese
disponibili per il proseguimento al di qua del Po.
Il ruolo del Gruppo Intesa Sanpaolo
In prima fila nel sostegno finanziario alla Pedemontana, alla Brebemi, alla
Tangenziale Est Est di Milano e all’autostrada Cremona-Mantova, il Gruppo
Intesa Sanpaolo conferma anche così la sua vocazione di banca “di sistema”.
L’intera attività di “public finance” è gestita dalla controllata Banca
Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (Biis), nata il 1° gennaio 2008
dall’integrazione tra Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo e Banca Opi, le
due entità già attive nel settore e facenti capo, rispettivamente, al Gruppo
Intesa e al Gruppo Sanpaolo.
“Biis è nata per servire tutti gli attori, pubblici e privati, che
collaborano alla realizzazione di grandi infrastrutture e al miglioramento
dei servizi di pubblica utilità”, si legge nel Bilancio 2010 della banca.
Nella lettera all’amministratore delegato Mario Ciaccia allegata allo stesso
Bilancio, datata 14 marzo 2011, si legge: “(nel 2010) abbiamo consolidato la
nostra posizione di leadership domestica, continuando a svolgere un ruolo
chiave nei principali progetti infrastrutturali del paese”. E ancora:
“Guardando al prossimo anno, il 2011 sarà un anno di sfide importanti per la
Pubblica Amministrazione e il sistema economico e produttivo domestico e
internazionale: occorrerà accelerare li investimenti e i cantieri in un
contesto economico ancora incerto (…)”.
“Oltre a quanto sta accadendo con Autostrade lombarde e con i porti di
Trieste, ha spiegato Ciaccia a Il Sole 24 Ore (25.03.2011), pensiamo a una
collaborazione di ampio respiro in tutte le grandi infrastrutture del nord
con l'altro grande istituto bancario italiano (Unicredit, ndr), attraverso
non più il solo debito ma anche con l'equity (possesso di quote azionarie,
ndr)”.
Alla fine del 2010 la banca registrava impieghi per 41,3 miliardi di euro e
nuove stipule per 4,7 miliardi, di cui 3,9 miliardi erogati a medio-lungo
termine. La finanza di progetto (nazionale e internazionale) ed il supporto
alle infrastrutture impegna la banca per circa 6 miliardi di euro. L’anno si
è chiuso con un utile netto di 126,2 milioni, in crescita del 28,8% rispetto
al 2010.
Attraverso Biis il Gruppo Intesa Sanpaolo è il principale azionista di
Autostrade Lombarde (al 39,7%), che controlla Brebemi Spa, e azionista della
società Tem Spa (al 5%), a cui farà capo la nuova tangenziale Est Est di
Milano. Possiede inoltre il 26% di Pedemontana.
Per quanto riguarda i finanziamenti, emerge con evidenza il ruolo centrale
di Intesa Sanpaolo nelle quattro opere citate, sia come finanziatrice che
come azionista. In quanto azionista di rilievo, la banca ha un interesse
diretto nella realizzazione e nella redditività dei progetti.
Pedemontana
L’opera richiede finanziamenti per 3.274 milioni, che si aggiungono a un’equity
(aumento di capitale) di 536 milioni e a finanziamenti pubblici per 1.244
milioni. Dal punto di vista bancario è prevista una linea rapida di
finanziamento di 500 milioni e un’altra linea di 150 milioni come quota di
riserva. Dei 3.274 milioni previsti, la Cassa depositi e prestiti dovrebbe
erogarne la metà (1,6 miliardi) e il resto a carico di un pool di banche (Il
Sole 24 Ore, 21.02.11).
Nel frattempo la società ha deliberato un prestito ponte di 260 milioni per
le attività di breve termine, da parte di un pool di banche: Intesa Sanpaolo,
Unicredit, Centrobanca (Ubi), Banca Popolare di Milano e Monte dei Paschi
(Il Sole 24 Ore Online, 23.02.11). Non è chiara la quota che
complessivamente verrà erogata da Intesa Sanpaolo, ma ci aiutano le
dichiarazioni dell’amministratore delegato di Biis Mario Ciaccia relative a
Brebemi, Tem, Pedemontana e autostrada Cremona Mantova: “Nella
Consapevolezza delle necessità di un solido intervento che possa dare
fiducia al capitale di rischio, Biis ha assunto un ruolo guida” (Il Sole 24
Ore, 13.02.11). In effetti tra i progetti in agenda per il finanziamento
della banca segnalati sul sito di Biis – primo azionista bancario di
Pedemontana Spa – compare anche l’Autostrada Pedemontana per 4.500 milioni
di euro, rispetto al quale l’istituto svolgerà la funzione di advisor
(intermediario tra la società e le altre banche che erogheranno i
finanziamenti).
Recentemente il Ministero dell’Economia ha sbloccato un contributo
pubblico di 1,2 miliardi di euro. Questi soldi tuttavia non saranno erogati
direttamente dal Governo, ma anticipati dalla società concedente Cal
(Concessioni Autostradali Lombarde) controllata da Anas e Infrastrutture
Lombarde. Cal a sua volta ha ricevuto a fine giugno 2011 lo stesso importo
da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) (Mf, 30.06.11). Lo Stato infine
rimborserà direttamente Cdp, interessi compresi.
Brebemi
Anche qui vale la dichiarazione di Mario Ciaccia citata sopra. La Brebemi
richiederà un finanziamento di 2,42 miliardi di euro (compresi Iva e
interessi) da parte di un pool di banche e fondi. Questo investimento sarà
ripagato dai ricavi dei pedaggi, dai quali dovranno venire almeno 10 milioni
di euro al mese nei 19 anni e 6 mesi di durata della concessione (Il Sole 24
Ore, 26.07.2011). Oltre a far parte del pool, Biis organizzerà il
finanziamento di Brebemi, nel ruolo di advisor e underwriter (Finanza &
Mercati, 14.01.10, Sito Istituzionale Biis). Ricordiamo che Biis è anche il
primo azionista bancario con il 39,7% di Autostrade Lombarde Spa, che a sua
volta controlla Brebemi Spa.
Il 4 maggio 2011 l’assemblea di Autostrade Lombarde Spa ha approvato un
aumento di capitale di 321 milioni di euro, che porta il capitale sociale a
500 milioni, mentre lo stesso giorno l’assemblea di Brebemi Spa ha approvato
un aumento di 340 milioni, che porta il capitale sociale a 520 milioni di
euro.
Il giorno dopo il Cipe ha approvato il secondo atto alla convenzione, che
ha permesso di sbloccare i finanziamenti da parte della Cassa depositi e
prestiti. Infatti il 25 luglio 2011 sono stati deliberati finanziamenti
complessivi per 2,018 miliardi, così ripartiti: Cassa depositi e prestiti
(762 milioni), Intesa Sanpaolo Biis (289 milioni), Unicredit (289 milioni),
Monte dei Paschi (289 milioni), Credito Bergamasco (100 milioni),
Centrobanca (Ubi) (289 milioni). (Il Sole 24 Ore, 26.07.2011; Giornale di
Brescia, 26.07.2011).
Fino a quel momento i lavori hanno potuto proseguire grazie a
investimenti per 530 milioni di euro da parte di socie e finanziatori, tra
cui un prestito ponte di 350 milioni erogato da Biis e Banco di Brescia (Ubi)
(Il Sole 24 Ore, 19.02.11).
Nel novembre 2009 la società ha sottoscritto un finanziamento a breve
termine, scadenza maggio 2010, per 150 milioni di euro, erogato da Biis e
Banco di Brescia (Ubi) (Bilancio Brebemi Spa 2009).
Tra i progetti in via di finanziamento della banca segnalati sul sito di
Biis compare Autostrade Lombarde-Brebemi per 1.600 milioni di euro (in
corso), rispetto al quale Biis ricoprirà i ruoli di advisor e underwriter
(sottoscrittore, ossia tenuto a sottoscrivere il prestito, parzialmente o
totalmente).
Tem (Tangenziale Est Esterna Milano)
L’opera prevede costi complessivi pari a 1.578 milioni di euro, a cui
dovrebbero aggiungersi altri 300 milioni (Il Sole 24 Ore, 21.02.11). Ruolo
chiave nell’organizzazione del finanziamento sarà affidato a Biis – già
azionista di Tem Spa al 5% - in conformità con le dichiarazioni di Ciaccia
di cui sopra. Il progetto compare anche sul sito di Biis, rispetto al quale
la banca ricopre il ruolo di advisor di Tem Spa, mentre è segnalato un
finanziamento (tra i progetto in corso) pari a 1.500 milioni di euro.
Cassa Depositi e Prestiti ha già fatto sapere che è disposta a
sottoscrivere fino a 500 milioni di euro, ma dovrebbero essere interessate
anche diverse banche, alle quali sono già stati inviati i documenti
necessari: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi, Ubi e Banca
Popolare di Milano (MF, 28.10.2011).
Autostrada Cremona-Mantova
Richiede finanziamenti per 430 milioni di euro. Anche qui Intesa ha un ruolo
guida, secondo le affermazioni di Ciaccia (Il Sole 24 Ore, 13.02.11). Il
progetto è segnalato sul sito di Biis tra quelli sostenuti dalla banca, che
ricopre il ruolo di arranger nell’erogazione di credito per 430 milioni di
euro (arranger: letteralmente il pianificatore, ossia colui che provvederà a
progettare e pianificare il finanziamento).
A breve sarà pronta una lettera-tipo che tutti i correntisti
potranno inviare a Intesa Sanpaolo al momento dell'avvio di una campagna
nazionale che verrà proposta da diverse associazioni, tra cui il Movimento
nazionale Stop al Consumo di Territorio.
Vedi parte I - Ferma la banca che distrugge il territorio 1
Per ogni approfondimento su Stopalconsumoditerritorio clicca qui
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