L'uso dell'Epo produrra' conseguenze devastanti. Nel calcio di oggi c'e'
molta cocaina". E' l'accusa di Lamberto Boranga, ex portiere del Cesena
e oggi sanitario sportivo alla Asl di Perugia, in un'intervista al quotidiano
Avvenire. "Dalla fine degli anni '70 al 1985 circa l'hanno fatta da
padrone gli stimolanti, i cortisonici e le anfetamine. Poi da li' a tutti gli
anni '90 e' stata l'era degli anabolizzanti. Ora il doppio controllo
antidoping (sangue-urine) ha quasi fatto sparire gli anabolizzanti e siamo
entrati nel tempo dell'Epo. Le conseguenze di abuso di eritropoietina sulla
salute degli atleti si vedranno fra una ventina d'anni ma posso
tranquillamente dire gia' adesso, senza peccare di allarmismo, che saranno
devastanti". Per Boranga, pero', "forse il problema piu' grave al momento e'
dato dalla cocaina. Dopo 2 giorni che si e' assunta la sostanza, e'
impossibile che i controlli rilevino tracce. Per riscontrarla si dovrebbe
ricorrere all'esame del capello. Se lo facessero, credo che i positivi
sarebbero parecchi".
Il professor Sandro Donati, direttore della Metodologia
dell'Allenamento nell'area della Medicina e Scienza per lo Sport nel Coni,
completa la denuncia dell'ex-portiere Boranga. "La cocaina ha sicuramente un
potente effetto dopante: in alcune specialita' sportive, dove serve, aumenta
l'attenzione, la percezione degli eventi e anche la sopportazione della
fatica", spiega Donati, citando il grande esperto francese Jean-Pierre de
Mondenard, autore del 'Dictionnaire du Dopage'. "Cocaina che pero' di
solito non e' usata da sola, ma in combinazione con qualche altra sostanza",
aggiunge. "Non e' una sorpresa quello che dice Boranga e commette un errore
chi distingue tra sostanze dopanti e stupefacenti. Il confine e' molto incerto
e gli stimolanti rientrano certamente nella prima categoria".
Il professor Francesco Botre', capo del laboratorio antidoping di Roma,
spiega come e quando la cocaina diventa doping, almeno secondo i regolamenti e
le leggi. "La cocaina viene cercata nei test antidoping solo in gara: questa
e' la legge e cosi' si agisce", dice all'agenzia Adnkronos. "Fermo
restando che stiamo parlando di una droga la cui assunzione comporta rischi
terribili e difficilmente valutabili, perche' variano da organismo ad
organismo, parliamo di una sostanza facilmente individuabile in un controllo
antidoping" anche se "prodotti di trasformazione di questa sostanza sono
riscontrabili in un tempo medio di tre giorni". "Ma gli effetti della cocaina
sulla prestazione non durano cosi' a lungo. Quindi si puo' disquisire se sia
giusto o meno cercare la cocaina solo in gara e se questa legge inficia o meno
la lotta al doping".
Per il deputato dei Verdi Paolo Cento, "la denuncia va presa in seria
considerazione. E' un nuovo allarme dell'emergenza sanitaria che sta
attraversando il mondo del calcio". "Dopo che si sono voltate le spalle a
Zeman mi auguro che questa volta non avvenga lo stesso, e che si affronti il
problema del doping con decisione e serieta'. Non serve il proibizionismo, ma
una forte campagna di sensibilizzazione e di prevenzione
|