Uno studio multicentrico per valutare l'efficacia del trattamento dei dolori
da cancro con i derivati della cannabis indiana. E' la novita' presentata ieri
a Milano al primo convegno 'Cannabinoidi e dolore: attualita' e prospettive',
organizzato dall'Associazione cannabis terapeutica in collaborazione con l'Universita'
Milano-Bicocca e con il Dipartimento di farmacologia dell'Universita' di
Milano.
"Lo studio -spiega Rosanna Cerbo, responsabile del Centro di medicina
del dolore del Policlinico Umberto I di Roma- verra' attuato da noi e
dall'Ospedale Le Molinette di Torino, durera' 20 settimane e coinvolgera' 40
pazienti ospedalizzati con dolore severo di natura oncologica. Verranno
valutate, dopo la somministrazione di un derivato della cannabis, il
tetraidrocannabinolo, il miglioramento della qualita' della vita del paziente
e soprattutto la severita' del dolore provato, chiedendo al malato di
indicarne l'intensita' su una scala che va da 0 a 10, dove 0 rappresenta
l'assenza di dolore e 10 e' il peggior dolore immaginabile dal paziente".
"Con i risultati di questo studio vorremmo scardinare le resistenze che ancora
esistono nel nostro Paese sull'uso dei derivati della cannabis nella terapia
del dolore. In teoria non vi sono barriere legislative all'uso medico della
cannabis in Italia, ma in pratica il ricorso ad essa e' ancora molto difficile
poiche' non esistono fonti legali di approvvigionamento ne' prodotti a base di
cannabis o derivati che non siano da importare dall'estero".
"Il dolore oncologico e' presente nel 90% dei soggetti in fase terminale e si
stima che siano 55-80 mila all'anno i pazienti neoplastici in Italia con
un'importante sintomatologia dolorosa. Per questo motivo e' doveroso
continuare a verificare e fornire prove dell'efficacia dei cannabinoidi nella
terapia del dolore".
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