Il consumo di ecstasy in Europa e' in aumento e ha superato quello
delle anfetamine, anch'esso in crescita, piazzandosi al secondo
posto dopo la cannabis.
Resta basso invece il consumo di sostanze allucinogene sintetiche
come Lsd; mentre cresce tra gli studenti delle scuole superiori la
tendenza a sperimentare allucinogeni naturali come i 'funghi
magici'.
I dati arrivano dalla Relazione annuale 2005 sull'evoluzione del
fenomeno della droga in Europa, presentata a Bruxelles dall'Agenzia
europea della droghe (Emcdda).
Segnalato per la prima volta negli anni Novanta, il consumo di
ecstasy ha conosciuto un aumento costante e si stima che
attualmente circa 2,6 milioni di persone in Europa, pari allo 0,8%
della popolazione di eta' compresa tra i 15 e i 34 anni, abbia
fatto recentemente uso di ecstasy.
Le percentuali piu' elevate sono state registrate in Gran
Bretagna(6,9%), Repubblica ceca(5,9%), Spagna(3,8%) e
Estonia(3,7%). In Italia meno dell'1% del campione ha dichiarato di
aver fatto recentemente uso di ecstasy.
Quando si passa al consumo una tantum le percentuali aumentano fino
al 14% circa della Gran Bretagna, seguita da Repubblica ceca e
Spagna. In Italia non si arriva al 4%. Il consumo di ecstasy e
anfetamine inoltre e' un fenomeno prevalentemente giovanile e
l'aumento riguarda proprio i giovani, soprattutto nelle zone
urbane, dove e' piu' diffusa l'abitudine di frequentare discoteche
e club.
L'Europa infine resta il maggiore centro di produzione di ecstasy,
sebbene essa si stia diffondendo in tutto il mondo. Tuttavia, la
caratteristica dominante del fenomeno droga a livello europeo e' il
consumo associato di diverse droghe. "Oggi un'analisi dell'impatto
del consumo di sostanze stupefacenti sulla salute pubblica - ha
detto il direttore dell'Oedt Wolfgang Gotz - deve considerare il
quadro complesso del consumo associato di piu' sostanze psicoattive,
tra cui alcool e tabacco".
La cannabis si conferma la sostanza stupefacente piu'
diffusa nell'Ue con oltre il 20% della popolazione adulta che
ammette di averne fatto uso almeno una volta nella vita.
L'Emccda sottolinea comunque come l'incidenza "precipiti" al 6%
degli adulti se si considera il consumo nell'arco dell'ultimo anno,
e al 4% negli ultimi 30 giorni.
La forte differenza tra consumo 'una tantum' e consumo corrente
indica che l'uso di cannabis "tende ad essere occasionale o che
prima o poi viene interrotto".
Le indagini evidenziano che il consumo e' piu' diffuso tra gli
uomini (fino a sei consumatori correnti per ogni donna) e riguarda
prevalentemente le zone urbane o quelle ad alta densita' di
popolazione.
Come negli anni passati, l'Osservatorio sottolinea che l'uso di
cannabis e' piu' comune tra i giovani (tra i 15 e i 34 anni) con
una percentuale compresa tra l'11% e il 44% di consumatori
occasionali. Nel complesso, secondo la relazione, "da una stima
rudimentale si potrebbe concludere che un giovane europeo su 10-20
fa uso attualmente di cannabis".
Il picco e' toccato dalla Danimarca (44,6% dei giovani ammettono di
aver fumato uno spinello almeno una volta nella vita), mentre
l'incidenza piu' bassa si registra in Grecia, Portogallo e Polonia.
In Italia secondo i dati relativi al 2003, il 12% circa dei giovani
tra i 15 ed i 24 anni ha consumato cannabis nel corso dell'ultimo
mese, una quota tra le quattro piu' elevate d'Europa dietro a Gran
Bretagna (16%), Spagna (14%) e Germania (13%).
L'Osservatorio indica inoltre che l'uso di cannabis ha
caratteristiche sempre piu' comuni tra tutti i paesi d'Europa: in
Gran Bretagna, dove e' stato solitamente piu' forte, tende infatti
a stabilizzarsi, mentre cresce in altri paesi, in particolar modo
in Spagna e in Francia.
La relazione, presentata al Parlamento europeo, indica che
complessivamente circa 9 milioni di europei (3% di tutta la
popolazione adulta) hanno provato la cocaina almeno una
volta. Si calcola inoltre che circa 3-3,5 milioni (1% di tutta la
popolazione adulta) ne abbia fatto uso nel corso dell'ultimo anno.
Risulta molto elevata anche la percentuale di persone che hanno
assunto cocaina nel corso dell'ultimo mese (circa 1,5 milioni di
persone, equivalente allo 0,5% della popolazione adulta) e che sono
classificate come consumatori attuali.
Il consumo di cocaina varia considerevolmente da paese a paese. La
Spagna, il Regno Unito e l'Italia registrano i massimi livelli di
diffusione, con rispettivamente il 4,8%, il 4,2% e il 2,2% dei
giovani adulti ad averla assunta nell'ultimo anno.
I dati complessivi per l'Ue indicano chiaramente che il consumo
recente di polvere bianca da sniffare ha ormai superato quello di
ecstasy e anfetamine, illustrando, dopo i dati in netta crescita
dello scorso anno, un vero e proprio boom dell'uso di cocaina a
livello europeo.
La tendenza all'aumento non e' pero' nuova. A partire dalla fine
degli anni Novanta, le indagini condotte in Danimarca, Italia,
Ungheria, Paesi Bassi e Austria, danno prova di un aumento del
consumo recente di cocaina da parte dei giovani adulti.
Un dato confermato "dall'enorme aumento dei quantitativi di cocaina
sequestrati in Europa che sono quasi raddoppiati tra il 2002 e il
2003, passando da 47 tonnellate a oltre 90 tonnellate".
Secondo la relazione al maggiore uso corrisponde un costante
aumento in Europa delle domande di trattamento per problemi legati
alla cocaina, che rappresentano ormai il 10% circa delle richieste
di trattamento per problemi di tossicodipendenza.
Anche i decessi riconducibili alla cocaina, afferma l'Emcdda, sono
un "problema grave e, probabilmente, ancora sottovalutato" dato che
spesso i consumatori che muoiono associano l'uso di cocaina a
quello di altre droghe pesanti alle quali viene attribuito il
decesso.
Tuttavia, la relazione suggerisce che la cocaina svolga un "ruolo
decisivo" in circa il 10% dei decessi legati al consumo di sostanze
stupefacenti (dall'1% al 15% a seconda del paese). Questo potrebbe
significare che ogni "anno nell'Unione europea si verificano
diverse centinaia di decessi associati alla cocaina".
Il rapporto integrale e' scaricabile direttamente dal sito
Internet:
http://www.emcdda.eu.int/?nnodeid=875
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