Un vaccino capace di proteggere contro gli effetti della cocaina, gia' dopo
tre mesi dalla sua somministrazione e la cui protezione potrebbe essere attiva
anche a distanza di un anno: e' questa la speranza per il futuro nella cura
della dipendenza da cocaina, secondo quanto emerso nel corso della conferenza
stampa, stamani a Palermo, di presentazione del congresso nazionale della
Federferd (Federazione italiana operatori dipendenze), che si apre oggi e che
e' dedicata al tema della cocaina e del poliabuso.
Partendo dal presupposto che le strategie farmacologiche del trattamento del
cocainismo, rimangono parzialmente empiriche, e hanno lo scopo primario di
contrastare la forte depressione dell'umore che caratterizza la fase
dell'astinenza e che sta alla base della ricaduta nell'uso della sostanza,
attualmente -e' stato spiegato dai dirigenti Federferd- la prevenzione risulta
essere l'intervento piu' efficace, ma in futuro il vaccino, che attualmente ha
superato con successo la prima fase di sperimentazione clinica sull'uomo,
sembrerebbe capace di produrre una protezione contro gli effetti della cocaina
gia' dopo tre mesi dalla sua somministrazione, protezione che, secondo alcuni
lavori, sembra attivarsi anche a distanza di un anno. Il limite del vaccino e'
che sarebbe attivo solo nei cocainomani "puri" cioe' in quei soggetti che
utilizzano esclusivamente cocaina e non dei poliabusatori, cioe' nelle persone
che consumano, oltre alla cocaina, anche altre sostanze, soprattutto anche
eroina e alcol.
Per questi ultimi, e in particolare a quello che usa cocaina insieme alla
eroina, oggi e' disponibile una sostanza, la butrenorfina, approvata come
farmaco antagonista per il trattamento dei soggetti dipendenti da sostanze
oppioidi, cioe' che si oppone agli effetti patologici indotti dall'uso di
eroina. Questa sostanza e' una scelta terapeutica sempre piu' comune in Europa
e in Italia, dove e' stata introdotta nel 2000. Prima di questa data, il solo
farmaco per la terapia di mantenimento era il metadone - Rispetto al metadone,
la buprenorfina da' una miniore dipendenza, quindi minori sintomi di astinenza
e puo' essere somministrato a giorni alterni.
In questi anni e' stata usata nei casi di coabuso di eroina e cocaina:
rispetto al metadone, e' stato spiegato, si e' dimostrata piu' efficace nel
controllare l'abuso dio cocaina nei soggetti eroinomani. Le sue peculiari
caratteristiche farmacologiche le permettono di agire in maniera combinata sui
recettori cerebrali coinvolti nella dipendenza da eroina e cocaina, garantendo
una riduzione del desiderio compulsivo verso queste sostanze e un completo
stato di benessere. E' stato dimostrato inoltre che alti dosaggi di
butrenorfina determinano una riduzione dei consumi di eroina e cocaina.
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