Allarme per la diffusione 'devastante' delle sostanze stupefacenti (con
coinvolgimento sempre maggiore sia delle fasce giovanili ma anche di persone
oltre i 35 anni) e per una "cultura che le considera ormai quasi 'normali' e
'divertimenti' mentre invece finiscono per rovinare letteralmente giovani e
adulti". Queste sottolineature sono state fatte oggi a Monselice
dall'assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli,
intervenuto al convegno sul futuro per la prevenzione delle dipendenze nel
Veneto nel corso del quale e' stato presentato il progetto quadro regionale
sulla "prevenzione primaria delle dipendenze patologiche". "La Regione -ha
affermato De Poli- intende rilanciare interventi strategici per combattere
queste patologie e questi aspetti totalmente negativi della nostra societa' e
della nostra cultura. Bisogna intervenire in modo diverso sulle famiglie,
nella scuola, nelle istituzioni, nei servizi". "Permane un'immagine del
consumo di droga e del 'tossico' che e' completamente sorpassata dalla realta'.
La droga oggi non e' piu' quello che ci faceva vedere la 'pubblicita'
progresso' degli anni '70 dove c'erano la siringa e l'eroina. Bisogna allora
intervenire su cio' che i giovani e gli adulti fanno il sabato sera o in altri
momenti e occasioni quando si consumano cocaina o cocktail di pasticche e
alcol".
De Poli ha denunciato che le droghe eccitanti hanno raggiunto picchi di
consumo elevatissimi e portano (soprattutto tra i giovani) nuovi problemi
legati a patologie psichiatriche ma anche all'aids e alle epatiti che non sono
certo scomparse. Per quanto riguarda l'organizzazione del sistema dei servizi
e la prevenzione, De Poli ha sottolineato l'esigenza di una sua profonda
riorganizzazione perche' non corrispondono piu' ai bisogni della popolazione.
I Sert e le comunita' vanno organizzati con nuovi approcci per le nuove droghe
e l'alcol. E va rilanciato, ha detto ancora, un patto tra servizi, enti
locali, universita', forze politiche, istituzioni di lotta alla droga, e al
consumo di qualsiasi sostanza stupefacente. "C'e' bisogno che la Regione si
doti di un nuovo modello d'intervento perche' quello attuale non funziona piu'
e non 'intercetta' i nuovi consumatori con danni irreversibili per la societa'.
Le famiglie vanno sostenute informandole dei danni provocati dalle cosiddette
'nuove droghe' e sollecitandole
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