Le commissioni Giustizia e Sanita' del Senato hanno approvato lo stralcio di
18 articoli tratti dall'originale ddl sulla droga che porta la firma di
Gianfranco Fini. Alla seduta partecipavano Carlo Giovanardi e Cosimo
Ventucci, rispettivamente ministro e sottosegretario ai Rapporti col
Parlamento. La discussione del nuovo provvedimento -spiega Giovanardi- verra'
iniziata a gennaio, alla riapertura dei lavori parlamentari. Di tempo non ce
ne sara' poi molto, visto che la riapertura dei lavori a palazzo Madama e'
prevista per l'11 gennaio e lo scioglimento delle Camere per le elezioni, ha
confermato stamattina il premier Silvio Berlusconi, 18 giorni dopo, il 29
gennaio: insomma, per il Senato neanche dieci sedute.
"Su quel testo non sono accettabili colpi di mano". Lo afferma la deputata
Verde, Luana Zanella, dopo questa approvazione. "Il tentativo di
imporre con la fiducia politiche repressive e non condivise come ha dimostrato
la recente Conferenza di Palermo, sarebbe davvero un duro attacco alla
democrazia e un preoccupante passo indietro nella lotta alla
tossicodipendenza: almeno su questo tema la Cdl, e in particolare AN, rinunci
alla pura e semplice propaganda".
"Plaudiamo all'approvazione". Il senatore Riccardo Pedrizzi,
responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia e presidente
nazionale della Consulta etico-religiosa del partito commenta cosi' la
decisione delle commissioni. "Tuttavia il fatto che l'esame dello stralcio
possa riprendere solo a gennaio, alla ripresa dell'attivita' parlamentare,
dopo la pausa per le festivita', rende strettissimi i tempi per varare il ddl
nei due rami del Parlamento, visto che le Camere, come oggi ha annunciato il
presidente del Consiglio, verranno sciolte il 29 gennaio. Ma questo e' un
provvedimento giusto, indispensabile ed urgente, in grado di qualificare,
insieme a quello sulla procreazione medicalmente assistita, l'intera
legislatura di governo del centrodestra. Infatti, individua il nemico nella
droga e non nel drogato. E contro il nemico droga si schiera senza se e senza
ma. Per queste ragioni il suo varo definitivo entro la fine della legislatura
e' irrinunciabile per AN. Se necessario, e arrivati a questo punto ci sembra
davvero che sia necessario, il governo deve porre su di esso la questione di
fiducia sia al Senato che alla Camera. Come e' avvenuto per il ddl sul
risparmio, approvato in due giorni grazie alla volonta' politica di
approvarlo
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