Se si viene trovati in possesso di una quantità di sostanza stupefacente
superiore al limite massimo stabilito (ancora da definire con apposito
decreto) si presume che questa non venga utilizzata per consumo personale. A
meno che non si riesca a dimostrare il contrario. E' quanto prevede
l'emendamento appena presentato dal Governo in comitato dei nove al decreto
sulla Pubblica Amministrazione ora all'esame dell'Aula della Camera.
L'emendamento prevede anche che se la sostanza 'scoperta' è tre volte
superiore alla dose massima consentita, questa debba intendersi per forza
destinata allo spaccio.
L'indicazione da parte del governo su quali saranno le quantità di sostanze
stupefacenti consentite per uso personale arriverà a breve, "prima delle
elezioni". Ad assicurarlo è il sottosegretario al Ministero dell'Interno
Alfredo Mantovano che, conversando con i cronisti alla Camera, difende
l'emendamento presentato dal governo al decreto sulla Pubblica
Amministrazione. Una proposta di modifica che di fatto 'ritocca' la normativa
anti-droga approvata la settimana scorsa con il decreto sulle Olimpiadi.
L'emendamento del governo, spiega Mantovano, "non contiene di per sé novità
sostanziali", ma chiarisce quanto già previsto nelle norme anti-droga a
proposito del limite oltre il quale non si può più parlare di consumo
personale, ma scatta il reato di spaccio. "Con la normativa precedente -
aggiunge - ci sono state delle sentenze della Cassazione che hanno considerato
non punibile anche chi è stato ritrovato in possesso di un chilo e mezzo di
cocaina perché non si riusciva a provare che venisse usata per lo spaccio".
Con le nuove norme e con questo emendamento, spiega ancora l'esponente di An,
si è voluto chiarire che se la dose massima prevista per il consumo personale
viene superata del triplo scatta automaticamente l'ipotesi di spaccio.
"Un tentativo maldestro e truffaldino di peggiorare ulteriormente una legge
già negativa e autoritaria. Una legge contro i giovani..", cosi' il capogruppo
dei Ds in commissione Affari Costituzionali della Camera Carlo Leoni.
"Sulla droga il Governo va di male in peggio. Con il nuovo emendamento
conferma la propria vocazione ipocrita e forcaiola con l'obiettivo di lucrare
qualche voto mandando in carcere migliaia di consumatori occasionali di
spinelli", lo afferma Paolo Cento, coordinatore dei Verdi. "Verrebbe da
sfidare i parlamentari del centrodestra sottoponendoli all'antidoping per
verificare se nei loro comportamenti individuali usano lo stesso rigore che
mostrano in Parlamento quando approvano queste norme proibizioniste". Cento
chiede che queste norme vengano abrogate nei primi cento giorni del Governo
Prodi, e annuncia per l'11 marzo a Roma "una grande mobilitazione democratica
del paese per preparare la campagna referendaria contro la nuova legge sulla
droga".
"Per qualche voto reazionario in più questa destra, se potesse, non penserebbe
due volte a introdurre i lavori forzati con la catena ai piedi per i
tossicodipendenti", e' il commento di Gloria Buffo, deputata della
sinistra Ds. "Viviamo gli ultimi giorni dell'impero il governo Berlusconi
vuole lasciarci in eredità tutto il male possibile in termini di leggi, idee,
comportamenti".
"L'emendamento sulla dose minima, in materia di sostanze stupefacenti, che il
governo ha introdotto nel decreto sulla Pubblica Amministrazione all'esame
della Camera non fa che confermare il carattere autoritario e repressivo di
questo governo". E' l'opinione di Pino Sgobio, presidente dei deputati
Comunisti italiani. "In base a questo emendamento viene stabilito che se la
dose eccede quella minima stabilita come sufficiente al solo uso personale
sarà il tossicodipendente a dover dimostrare che non si tratta di droga
finalizzata allo spaccio. Oramai da questo governo non c'é più nessun ritegno.
Siamo alla follia!".
"Questo Governo è senza ritegno e non perde occasione di mostrare la sua
vocazione autoritaria e repressiva". E' il commento del deputato dei Verdi
Mauro Bulgarelli. "Non soddisfatta della pessima legge approvata pochi
giorni fa, ora la maggioranza presenta questo farneticante emendamento,
caldeggiato da Muccioli e dalla Moratti, che prevede che chi sia trovato in
possesso di una quantità di stupefacenti superiore tre volte alla dose minima
venga considerato automaticamente uno spacci atore. Il bello è che la dose
minima non è stata ancora fissata e che ora toccherà al detentore della
sostanza dimostrare che essa è per uso personale, in base al principio della
presunzione di colpevolezza e attraverso l'inversione dell'onere della prova".
"Un'aberrazione giuridica in linea con lo spirito ottusamente forcaiolo che
contraddistingue la Fini-Giovanardi, che prospetta il carcere per centinaia di
migliaia di consumatori di droghe leggere. Un motivo in più per abrogare
questa legge e riaprire una grande campagna antiproibizionista per la
depenalizzazione della cannabis".
Ma arrivano anche buone notizie
L'emendamento è stato dichiarato inammissibile: né dà notizia il presidente di
"Forum droghe" Franco Corleone. "La protervia del governo oggi è stata
punita come ieri la piaggeria dell'onorevole Antonio Leone" ha commentato l'ex
sottosegretario alla giustizia. "Letizia Moratti ha tramato inutilmente. Ora
il confronto, come antiproibizionisti e garantisti, lo sposteremo a Milano,
nella città dove la Moratti vuole diventare sindaco". "Moratti sosteneva che
la legge più repressiva d'Europa avrebbe comportato la liberalizzazione delle
droghe in Italia: è un tipico esempio che lo sballo può venire anche senza uso
di sostanze".
"L'inammissibilità dell'emendamento sulla droga è un atto dovuto e finalmente
c'é uno stop all'aggressiva campagna proibizionista di Fini e Giovanardi": lo
afferma Paolo Cento, coordinatore dei Verdi. "Certo sarà compito ora
del Presidente della Camera Casini spiegarci perché questo emendamento è stato
detto inammissibile rispetto al tema mentre invece altrettanto trattamento non
è stato riservato all'emendamento principale Fini Giovanardi approvato nei
giorni scorsi nell'ambito di un provvedimento che riguardava le Olimpiadi".
"Fermato il tentativo di peggiorare ulteriormente la legge continua la nostra
battaglia in vista della manifestazione dell'11 marzo per l'abrogazione di
queste norme vergognose".
"Dopo la giusta decisione di oggi, che ha sancito l'inammissibilità di altre 'escogitazioni'
del governo in materia di droga, spero che si riapra anche la partita
dell'incredibile decreto sulle Olimpiadi invernali che conteneva le norme
sulla droga approvate dieci giorni fa", lo afferma in una nota Daniele
Capezzone, segretario di Radicali Italiani e componente della direzione
della Rosa nel Pugno. "Torno a chiedere al capo dello Stato di rinviare quel
testo al mittente, per evidente disomogeneità di materia (le Olimpiadi
c'entrano con la droga, come i carciofi c'entrano con le sinfonie di Beethoven...).
Insomma mi auguro che, come altre volte è accaduto, il Quirinale faccia argine
rispetto agli straripamenti della decretazione".
|