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07/02/2006 Fumata Bianca: Approvata la Riforma Proibizionista sulle Droghe (www.aduc.it)

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    La Camera ha confermato con 307 sì la fiducia al governo sul decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino che contiene anche le nuove norme in materia di contrasto della tossicodipendenza. I voti contrari sono stati 207.
    Il dibattito
    Durante il dibattito di stamani alla camera dei Deputati anche qualche scaramuccia. Mentre parlava Antonio Leone di FI un gruppo di deputati dei Verdi e del Prc hanno raggiunto il centro dell'emiciclo innalzando dei cartelli con su scritto "mandiamo in fumo la legge Fini". Il vicepresidente Clemente Mastella ha cosi' sospeso la seduta.
    I cartelli sono stati innalzati, tra gli altri, dai Verdi Paolo Cento, Mauro Bulgarelli e Tiziana Valpiana e da Elettra Deiana, Giovanni Russo Spena e Alfonso Gianni del Prc. Immediata la richiesta di Mastella ai commessi di ritirare i cartelli, dopodiché ha sospeso la seduta, mentre dai banchi di An si gridava "buffoni, buffoni". Quella di Leone è l'ultima dichiarazione di voto prima della votazione sulla fiducia. Poco dopo, Mastella ha ripreso i lavori, annunciando all'Assemblea di "aver informato dell'accaduto il presidente Casini per valutare i provvedimenti del caso". E Leone ha ripreso il suo intervento sottolineando: "E' bene che questa scena sia stata trasmessa in tv, così gli italiani vedranno chi vuole andare al governo e come...".

    "L'Unione è andata in fumo. Prima gli inni alla droga libera dei Verdi, poi i cartelli in Aula. Le critiche alla conferenza di Palermo e al ministro Giovanardi ci onorano. Prodi, il 'muto di Collecchio', forse è ora che esca dal nirvana, con una parola chiara sulla sua stupefacente Unione 'fumata'", dichiara in una nota il capogruppo UDC alla Camera, Luca Volonté.

    Maggioranza ed opposizione ancora una volta una contro l'altra nell'Aula della Camera, in questo caso sulla nuova normativa in materia di tossicodipendenze. L'Unione critica il governo per aver inserito la legge Fini nel decreto legge sulle Olimpiadi e che lo abbia blindato con la fiducia; la Cdl, e in particolare An, difende il provvedimento e sottolinea che "non è una mossa elettorale". Il Verde Paolo Cento, che guiderà una contestazione in Aula alla fine del dibattito con dei cartelli che invitano a "mandare in fumo" la legge Fini, giudica "vergognoso che si imponga al Parlamento, attraverso il ricorso alla fiducia, una legge proibizionista che non colpisce il grande mercato del narcotraffico. "Ad abolire questa legge ci penseremo noi dell'Unione quando torneremo al governo, già nei primi cento giorni; se no i Verdi si attiveranno per un referendum". Enrico Buemi dello Sdi bolla la legge Fini come "proibizionista, demagogica e propagandistica", visto che non prevede, tra l'altro, "nessuna iniziativa per le famiglie ed i giovani interessati dal problema della tossicodipendenza".

    Duro anche Franco Giordano del Prc, secondo cui la legge Fini "viola palesemente il principio costituzionale di uguaglianza: il governo si preoccupa unicamente di perseguire gli interessi dei centri di recupero gestiti da privati". E poi, aggiunge, è "ingiustificata l'equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti, anche in considerazione dell'uso terapeutico della cannabis', assicurando che la legge sarà cancellata dall'Unione nella prossima legislatura".

    E fortemente critica è Rosy Bindi (Dl), che parla di una legge "che rispecchia l'impostazione punitiva e repressiva di questo governi che non tende né al recupero né alla riabilitazione, e che è un proclama elettorale, da far vedere in comizi e dibattiti in televisione".

    Il diessino Luciano Violante parla di una legge" che si affida all'illusione repressiva, nel senso che non dice al cittadino perché viene punito, e non prevede nulla di vero per la cura della tossicodipendenza che non è una malattia come tutte le altre". La Cdl si schiera a difesa del provvedimento.

    Gianfranco Anedda (An) ribadisce che le norme non sono "né a favore né contro i consumatori di droga; forse non risolvono i problema completamente ma rappresentano una mossa per contrastare lo spaccio e scoraggiare l'uso di tutte le droghe che sono tutte ugualmente dannose". E aggiunge che "per l'Unione lo Stato dovrebbe essere indulgente se non indifeso. Questo provvedimento é stato voluto fortemente da An ma è pienamente condiviso da tutta la Cdl, e ci permette di onorare un impegno assunto con gli elettori".

    E "condivisibile" definisce la legge Fini anche il leghista Guido Giuseppe Rossi. Difende l'impianto del provvedimento anche Antonio Leone di Forza Italia. "Questa legge interrompe il circuito vizioso della tossicodipendenza attivato dall'esigenza del drogato di procurarsi la 'roba' in qualsiasi modo. La legge favorisce il recupero del tossicodipendente e tramuta la pena in delle graduali sanzioni amministrative che in molti casi sono decisamente più efficaci nel contrasto e nella prevenzione. Insomma, si colma una 'zona grigia' tra consumo e spaccio che in questi anni tanto danno ha fatto".

    "La fiducia chiesta dal governo sulla legge Fini sulla droga è una vergogna perché ha come obiettivo quello di criminalizzate migliaia di consumatori occasionali e abituali di spinelli", ha detto in aula Paolo Cento, coordinatore politico dei Verdi. "Ancora una volta è la faccia feroce nei confronti della cannabis e dei suoi derivati per nascondere il fallimento del governo nella lotta contro il narcotraffico internazionale". "I Verdi chiedono a Prodi e all'Unione di abrogare questa norma nei primi cento giorni della prossima legislatura, altrimenti lanceremo una grande campagna referendaria per chiedere ai cittadini di cancellarla e di restituire alla vita civile migliaia di uomini e donne che rischiano di essere criminalizzati anche attraverso il ritiro della patente".

    "L'onorevole Cento fa decisamente progressi. Fino a qualche tempo fa strillava che la legge Fini mirasse al carcere per i tossicodipendenti. Dopo averla evidentemente letta, si è accorto che le sanzioni sono amministrative. E' il bello della democrazia parlamentare", gli ha replicato il ministro della Salute, Francesco Storace.

    "Ritengo poco opportuno che su un intervento legislativo così delicato come quello sulla droga il Parlamento non abbia avuto modo di approfondire il confronto ed il dibattito, la questione di fiducia ha impedito che questo avvenisse. E' una scelta che non condivido, votare la fiducia su un provvedimento così importante connotato da una fortissima impostazione ideologica può rappresentare un precedente che costituisce una ferita per la nostra democrazia parlamentare", ha detto Chiara Moroni, portavoce nazionale del Partito socialista Nuovo Psi. "Su materie così complesse, che riguardano direttamente la vita dei cittadini, è necessario affermare politiche di responsabilizzazione e divulgazione che possano determinare scelte libere e consapevoli. Il mio voto di fiducia al governo Berlusconi non mancherà ma in piena coscienza voglio rimarcare la mia distanza nel merito rispetto all'impostazione di questo provvedimento".

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