"Una bolla di sapone". Anzi, peggio: "Un'operazione scientifica, perche'
quella 'roba' che hanno trovato ce l'hanno messa loro. Altrimenti non
avrebbero saputo giustificare il fallimento del blitz di ieri". Il Livello 57
va al contrattacco. Dopo i sequestri di droga, gli arresti e le denunce della
perquisizione all'alba di ieri mattina, Rosario Picciolo, leader del
centro sociale di Bologna, smonta l'impianto accusatorio messo in piedi dalla
Procura e attacca "i metodi di un'operazione pianificata a tavolino". Picciolo
parla davanti a Piazza dei Tribunali, da dove circa mezz'ora fa hanno appena
liberato uno degli arrestati di ieri. Ma e' dal caso di Maria Pia Scarciglia,
la praticante legale originaria di Taranto che sta subendo il processo per
direttissima per detenzione di stupefacenti, che Picciolo parte per
"denunciare i gravissimi fatti di ieri". "Maria Pia- racconta- ha messo in
piedi, insieme ad altri tre avvocati volontari, il servizio legale del
Livello, che offre gratuito patrocinio ai ragazzi con problemi giudiziari
legati agli stupefacenti". Insomma, "lei era molto conosciuta, andava
fermata". Secondo i ragazzi del Livello, infatti, "quel mezzo chilo di
hashish, che le contestano, ce l'hanno messo loro.
Altrimenti perche', se beccata in flagrante, l'avrebbero arrestata soltanto 12
ore dopo?". Picciolo contesta poi le perquisizioni personali messe in atto
ieri dai Carabinieri: "A noi uomini non ci hanno toccato, ma hanno costretto
le donne a spogliarsi, anche una ragazza incinta di otto mesi. Questo e'
gravissimo e denigrante".
Anche sull'esito del blitz antidroga il leader del L57 ha da ridire: "E' tutta
una bolla di sapone, altre che maxiretata. Hanno trovato una piantina di
marijuana, ma senza principio attivo, l'equivalente di hashish che bastava
appena per una 'canna'". A dire la verita' i Carabinieri hanno trovato anche
alcuni proiettili, ma Picciolo ribatte che "erano soltanto ricordi, souvenir
della Legione straniera di un ragazzo un po' 'sui generis'".
I ragazzi del Livello restano sotto il sole ad attendere gli sviluppi. Intanto
il processo a Maria Pia Scarciglia e' appena iniziato. "Ma ormai le hanno
rovinato la vita, lei non sara' piu' avvocato", chiude con amarezza Picciolo.
La Regione Emilia Romagna sospenda immediatamente i rapporti di collaborazione
con il centro sociale di Bologna 'Livello 57'. La richiesta arriva dal
consigliere della Regione Emilia Romagna ed esponente di An Marcello
Bignami, che ha presentato alla giunta un'interrogazione in tal senso dopo
il ritrovamento di sostanze stupefacenti durante una perquisizione nel centro
sociale.
Considerando che la giunta regionale nel 2001 concesse un "cospicuo
finanziamento pari a 1,8 miliardi di vecchie lire per la costruzione della
nuova sede dei centri sociali Tpo e Livello 57', Bignami vuole sapere se
quest'ultimo abbia goduto negli anni scorsi o al presente di ulteriori
finanziamenti regionali, in caso affermativo, per quali fini siano stati
erogati ed a quanto ammontino.
Intanto il giudice monocratico Stefano Marinelli ha convalidato
l'arresto di Maria Pia Scarciglia e ha disposto la misura cautelare degli
arresti domiciliari nell'abitazione della madre, cosi' come chiesto dal pm
Francesco Caleca, che sostituiva il titolare dell'inchiesta Paolo Giovagnoli.
Contestualmente e' stata disposta la scarcerazione, con l' emissione del
foglio di via, di Sebastien Gianoglio, l'altro ragazzo arrestato al
'Livello 57'. La quantita' di sostanza stupefacente trovata in possesso del
giovane e' stata infatti considerata per consumo personale, secondo quanto
previsto dalle tabelle della nuova legge sulla droga. Dopo la richiesta di
termini a difesa dell'avvocato difensore Rossano Parasido, il processo e'
stato rinviato al prossimo 6 giugno
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